ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 18 maggio 2014

Optional

Cattolici, attenzione, non pregate troppo…  

Vicenda dei Francescani dell’Immacolata, dichiarazioni del segretario della Cei monsignor Galantino, ed altri “casi” che potremmo citare… “in materia”. Che cosa hanno in comune, principalmente?
zzprghrUna enorme, pesante, (forse) inimmaginabile caratteristica: sembra che la preghiera per certi cattolici sia diventata un optional, che se ne possa fare a meno, che sia inopportuna in certi casi, che se troppo “praticata” non vada proprio bene, e questo riferimento (per chi prega troppo) è specificamente rivolto ai buoni francescani dell’Immacolata, castigati in maniera tale da far pensare alla persecuzione subìta da padre Pio (oggi santo) da Pietrelcina.
di Giovanni Lugaresi


Già, perché oggi, che ne è stata riconosciuta e proclamata la santità, in molti e proprio all’interno delle mura vaticane, devono aver dimenticato che nei suoi confronti proprio di persecuzione si trattò, persecuzione alla quale non fu estraneo, a quanto si è saputo, anche il “papa buono” per antonomasia, Giovanni XXIII fresco fresco di canonizzazione – però,  poteva non sapere?, vien da osservare.
Ma lasciamo stare padre Pio, eroico cappuccino contro il quale si accanì il francescano padre Agostino Gemelli, mentre un altro cappuccino, padre Volpi si sta accanendo contro i francescani dell’Immacolata…
E torniamo alla preghiera. Tutti i santi erano uomini di preghiera, tutti i formatori di coscienze cristiane invitavano alla preghiera. Vengono in mente, come “vicini di casa”, il ravennate don Angelo Lolli, fondatore dell’Opera Santa Teresa del Bambino Gesù, e il riminese don Oreste Benzi, morti in odore di santità.
 Nello specifico di don Benzi, poi, che aiutava e salvava le prostitute dallo schiavismo, si sa che era contrarissimo all’aborto e che, anche in questo àmbito,  contro questa “piaga”, contro questo crimine,  venivano recitati i suoi rosari.
Forse monsignor segretario della Cei non ce l’ha presente, quando si parla di aborto, come non ha presente che contrari all’aborto medesimo – a suo tempo – si dichiararono pubblicamente personaggi laicissimi come Pier Paolo Pasolini e Norberto Bobbio, nientemeno! – per non parlare di quell’icona dei cattolici di sinistra a nome Giorgio La Pira… e qui facciamo punto.
E allora, vescovo Galantino, perché snobbare (se non irridere),  quel gruppo di cattolici che recitava il rosario davanti a strutture che praticano l’aborto?
Noi, semplici e umili cattolici, non ci troviamo niente di disdicevole, e come cittadini italiani che credono nella democrazia, ugualmente siamo per quella libertà di espressione che, nel caso di questi offesi dal presule, è puramente pacifica…
E allora? Ci viene da pensare (male!!!) che monsignor segretario della Cei appartenga a quella categoria di sacerdoti da noi da tempo individuata: quelli cioè che hanno abbandonato le due P (preghiera, penitenza) per sostituirle con le due V (vanità, venalità). E che Dio ci perdoni, se così non è nel caso di monsignor Galantino!
http://www.riscossacristiana.it/cattolici-attenzione-pregate-troppo-di-giovanni-lugaresi/

PREGATE IN CASA O IN CHIESA E NON DAVANTI ALLE CLINICHE DOVE SI PRATICA L’ABORTO

Il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino che, come papa Francesco, la bontà ce l’ha scritta in faccia, ha osato dire che non si identifica “con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza”, suscitando l’indignazione dei cattolici oltranzisti.

La Nuova Bussola Quotidiana, riporta, tra il molto altro a riguardo, la lettera aperta di una signora, indirizzata a mons. Galantino.
 “Trascrivo qualche riga: “Sono una donna ormai di mezza età, che è passata attraverso l’amara esperienza dell’aborto... per ben tre volte... Solo la fede ritrovata per grazia mi ha fatto comprendere l’atrocità di ciò che ho commesso... Se ho deciso di recitare il rosario in quei luoghi è stato solo per implorare una grazia per quelle povere donne.  Ho pregato che il loro cuore potesse essere illuminato in un momento di così cupo dolore”.

Scusi, gentile signora, ma la sua preghiera è diretta alla Madonna che illumina, oppure alle persone nella clinica? E non sarebbe meglio pregare in anticipo,  in chiesa o in casa, affinché l’illuminazione mariana giunga prima che sia stata presa la grave decisone di entrare in clinica? Le riporto un bellissimo passo del vangelo: “E quando pregate, non siate come gli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per farsi notare dagli uomini... Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera e, serratone l’uscio, prega il Padre tuo che sta nel segreto” (Cfr Mt 6, 5 – 6). Ci rifletta e vedrà che a recitare il rosario davanti alle cliniche non ci andrà più.


Renato Pierri
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1 commento:

  1. Chiaramente chi non ha la tempra per testimoniare la fede in pubblico, sbeffeggia chi ha ancora questo coraggio e non teme di testimoniare davanti agli uomini ( in questi tempi poi sappiamo bene che chi lo fa rischia anche la propria incolumità ).
    Direi che possiamo tranquillamente ignorare questo commento che nasconde dietro il Vangelo solamente la pusillanimità del commentatore, per non parlare di quella del vescovo e di quella di chi ha accettato di fare il papa.
    E' il comento del tipico cattolico ben pensante ed adulto (alla Romano Prodi ); in realtà codesto non è un cattolicesimo "adulto", ma semplicemente un cattolicesimo ADULTERO e, convenitene, non è la stessa cosa.....

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