Riporre il tabernacolo sull'altare maggiore
[Brano tratto dal discorso pronunciato il 12-10-2005 dal Cardinale Janis Pujats al Sinodo dei Vescovi sull'Eucarestia]
Nelle chiese parrocchiali, luogo
particolarmente adatto (sul presbiterio) per il Santissimo è l’altare
maggiore che ospita il tabernacolo. In questo caso, l’altare maggiore
con il suo retablo è veramente il trono di Cristo Re ed attrae a sé gli
occhi di tutti coloro che sono in chiesa. La presenza del Santissimo
nell’area principale della chiesa dà ai fedeli l’occasione di adorare
Dio anche al di fuori del sacrificio della Messa (ad esempio
nell’intervallo di tempo tra gli uffici divini). Essi vengono infatti in
chiesa per pregare, non per conversare. Prima della Comunione, è
compito dei sacerdoti invitare i fedeli alla confessione individuale dei
peccati. Il luogo migliore per la confessione dei fedeli è il
confessionale, collocato in chiesa e costruito con una grata fissa tra
il confessore e il penitente. Nella misura in cui è possibile, i
sacerdoti devono favorire le condizioni affinché i fedeli accedano alla
Penitenza: se infatti gli uomini vivono e muoiono nei peccati, è vano
ogni altro sforzo pastorale. È opportuno riservare ogni giorno un tempo
alla confessione, in ore prestabilite, in particolare prima della Messa.
Se vogliamo veramente rinnovare la vita spirituale del popolo, ci è
consentito lasciare il confessionale solo dopo che l’ultimo penitente ha
ricevuto il perdono. [...] In generale, occorre eliminare l’abuso di
accedere alla Comunione senza il sacramento della Penitenza. Nel
passato, vi era l’abitudine, durante la Messa, di andare in processione
alla Comunione, ma col passare del tempo questa prassi fu giustamente
respinta per un motivo pastorale. Come sappiamo, in chiesa il popolo ha
un comportamento collettivo: tutti rispondono alle parole del sacerdote,
tutti, seduti, ascoltano le letture della Sacra Scrittura, tutti stanno
in piedi per il Vangelo, tutti si inginocchiano alla consacrazione e,
(cosa che ci addolora!), tutti si alzano per partecipare in processione
alla Comunione - tra questi anche il fariseo e il pubblicano, il
penitente e il non penitente. I singoli fedeli hanno timore di astenersi
da questa processione, poiché in tal modo si espongono pubblicamente
come indegni. Questa è la causa per cui questo abuso è prevalso così
presto. Che cosa occorre fare? Bisogna rinnovare la consuetudine di
accedere individualmente alla Comunione per preservare la libertà di
coscienza. La Messa è un’azione comune, ma la Comunione rimanga
individuale.
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