ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 9 luglio 2014

No, non è la Rai...



Un Lord britannico per la comunicazione del Vaticano
Chi l'avrebbe mai detto che a ristrutturare la comunicazione del Vaticano sarebbe stato chiamato addirittura un Lord di Sua Maestà britannica. Eppure, così è. Alle 12 in punto, l'annuncio ufficiale: Lord Christopher Francis Patten, rettore di Oxford, presidente emerito della Bbc, ultimo governatore di Hong Kong prima della restituzione della città alla Cina, presiederà il Comitato di esperti chiamato a proporre un progetto di riforma dei media vaticani "entro i prossiim dodici mesi".
Gli obiettivi del gruppo di lavoro, i cui membri sono stati scelti tra il personale del Vaticano ed altri "esperti senior internazionali", sono volti ad adeguare i vari organi e settori d'informazione della Santa Sede "alle nuove tendenze di consumo dei media", migliorandone il coordinamento raggiungendo così, "progressivamente e sensibilmente, risparmi finanziari considerevoli". Osservatore Romano, Radio Vaticana, Sala Stampa, Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali e Centro televisivo vaticano hanno bisogno di un coordinamento e – soprattutto – di una razionalizzazione. Gli esempi, è stato fatto notare nella conferenza stampa odierna, non mancano: dal seguitissimo profilo Twitter del Papa alla recentissima Pope App. Si tratta di seguire questa strada, rafforzando per quanto possibile i canali digitali. "Bisogna garantire che i messaggi del Santo Padre raggiungano maggiormente i fedeli in tutto il mondo, soprattutto i giovani", è stato aggiunto.

Quanto ai componenti del comitato, è stato chiarito che sono stati scelti sì per la loro competenza, ma anche per "riflettere l'universalità della Chiesa cattolica". Accanto a Lord Patten, ci saranno lo statunitense Gregory Erlandson, la tedesca Daniela Frank, il francese Padre Eric Salobir, la spagnola Leticia Soberon e George Yeo, da Singapore. Tra gli "interni", un posto è stato riservato a mons. Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, Giacomo Ghisani della Radio Vaticana, mons. Carlo Maria Polvani della Segreteria di Stato, mons. Lucio Adrian Ruiz (Internet Service del Vaticano). Infine, cooptato anche il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian. Da definire, a questo punto, il ruolo dell'advisor per la comunicazione, l'americano Greg Burke, dal 2012 operativo in Segreteria di Stato.

Quanto a Lord Patten, viene considerata decisiva la sua esperienza alla guida della Bbc (incarico mantenuto fino ai primi di maggio di quest'anno). Conservatore e cattolico praticante, fu lui a organizzare il viaggio di Benedetto XVI in Gran Bretagna nel 2010. Intervistato dalla Radio Vaticana, notò che il suo era il Paese più secolarizzato che un Papa avesse mai visitato.
BLOG di Matteo Matzuzzi


Papa Francesco e il modello Bbc: media vaticani, arriva Lord Patten

L'ex governatore di Hong Kong e commissario europeo si è trovato alla guida della tv pubblica britannica in uno dei suoi momenti complicati. Un'esperienza che tornerà utile per riformare il sistema di informazione della Santa Sede



Papa Francesco e il modello Bbc: media vaticani, arriva Lord Patten

Di politici col curriculum di Christopher Patten ce ne sono pochi al mondo. Per aggiornare la sua macchina mediatica il Vaticano ha chiamato lui, che ha appena lasciato la presidenza del “trust” che governa la Bbc, la televisione pubblica britannica.
Lord Patten guiderà una commissione composta da dieci persone (oltre a lui): cinque esperti di media provenienti da tutto il mondo (si tratta dell’americano Gregory Erlandson), la tedesca Daniela Frank, il francese padre Eric Salobir, la spagnola Leticia Soberon e George Yeo di Singapore) e cinque personalità che già oggi sono impegnate al vertice dell’informazione vaticana (il segretario del Pontificio consiglio delle Comunicazioni Sociali, monsignor Paul Tighe, il direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian, Giacomo Ghisani della Radio Vaticana, monsignor Carlo Maria Polvani della Segreteria di Stato, monsignor Lucio Adrian Ruiz dell’Internet Service Vaticano). L’obiettivo è migliorare il coordinamento tra i diversi organi di stampa (l’Osservatore, la Radio, il sito news.va), con un’attenzione particolare alla Rete.
Chris Patten è un cattolico praticante, ed è ben noto in Vaticano per aver lavorato – per conto del governo britannico – all’organizzazione del viaggio di Benedetto XVI in Gran Bretagna nel 2010. Ma non è solo questo, nel suo curriculum, ad aver portato la Santa Sede alle scelta del Barone di Barnes (questo il titolo acquisito nel 2003).
L’esperienza di Lord Patten alla Bbc sarà cruciale nel suo nuovo ruolo. Il colosso dell’informazione britannico mette insieme televisione, radio e web, informazione in tempo reale e approfondimenti al più alto livello, hard news e programmi di intrattenimento venduti in tutto il mondo. È un network multilingua, come quello del Vaticano: 27 lingue oltre all’inglese, una rete senza eguali nel mondo.
E Lord Patten si è trovato a lavorare in un ambiente non proprio amichevole: ha dovuto trattare la riduzione degli stipendi dei manager, si è trovato contro buona parte della stampa britannica e ha dovuto gestire una brutta inchiesta contro Jimmy Savile, conduttore accusato di una lunga lista di abusi sessuali.
Non che Patten non avesse le spalle larghe. Nella sua lunghissima carriera, il politico conservatore (classe 1944) si è trovato a gestire dossier spinosissimi. Nel 1992 il premier John Major lo scelse come governatore di Hong Kong: l’ultimo governatore, che avrebbe dovuto gestire il ritorno della città-stato alla Cina nel 1997. Una congiuntura difficile, in cui non mancarono le polemiche tra Pechino e Londra.
Al ritorno dall’Oriente, nel 1999 Patten fu nominato commissario europeo per gli affari esteri, nella Commissione Prodi. Fu una legislatura difficile per la politica estera europea, con la crisi irachena del 2003 e la distanza tra il fronte Bush-Blair e l’asse anglo-francese.
La gestione di un colosso dell’informazione può rivelarsi difficile anche per chi ha questi precedenti. «È stato 10 volte più difficile di quanto pensassi», ha confessato Patten al termine della sua esperienza alla Bbc (conclusa in anticipo per un problema di salute, ma entro la fine dell’estate – spiega la Santa Sede – Patten tornerà perfettamente operativo). In Vaticano avrà dodici mesi per produrre un progetto di riforma dei media della Santa Sede. Bisognerà ridurre i costi mantenendo la portata globale dell’informazione. Anche stavolta, non sarà una passeggiata di salute.
@lorbiondi

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