IL SACRO COLLEGIO CARDINALIZIO RIGETTA LA RELAZIONE DEL CARD. KASPER, relazione radicale e rivoluzionaria per la profanazione (ulteriore) dei Sacramenti. Informazioni, felicitazioni e precisazioni
«Vidi poi salire dalla terra un’altra bestia,
che aveva due corna simili a quelle di un agnello, che però parlava come un
drago. […] Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua
presenza aveva operato quei portenti […].
Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo […] E il diavolo, che li aveva sedotti, fu
gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso
profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli». (Apocalisse
13,11; 19,20; 20,9-10)
«Ci sarà presto un grande scisma, pregate
per le decisioni che deve prendere papa Francesco». (Dalle presunte apparizioni di Zaro)
Una
considerazione intelligente (d’una intelligenza,
cioè comprensione, che brilla nelle tenebre attuali. Tenebre che, anche quando
non sono sui principi, comunque sono diffusissime al livello applicato della realtà
concreta; sicché i principi, anche quando buoni, restano tra le nuvole).
«Oggi […] la problematica […] dei
documenti del Vaticano II è divenuta cosa quasi di secondo ordine, riservata
agli specialisti, poiché la pratica della fede in seno alla Chiesa Cattolica
ulteriormente “aggiornata”, ha ormai scavalcato a piè pari, e di gran lunga, i
limiti dell’eterodossia… [Bisogna dunque muoversi] nel modo consentito da questi tempi di apostasia, nei quali non sono
più valide [certe] impostazioni […]
di tutt’altro tempo». (G. Devoto, in
un articolo piuttosto recente sul sito torinese Una vox. Pur restando, ovviamente, l’indefettibilità – ovvero
perennità – della Chiesa: e tali dati, questo ontologico e quello storico, sono
i due elementi cui guardare insieme, con sguardo ampio e vero
equilibrio, ndr).
IL "PAPA OMBRA"? Chi comanda oggi in Vaticano? Chi ha fatto conoscere subito a un Vescovo dell'altra parte del mondo l'influente "illuminato" Scalfari? |
I
lettori attenti ricorderanno la previsione che era stata espressa su queste
colonne nell’articolo dell’11 febbraio corrente anno: «Probabilmente, il Sinodo sulla famiglia (ormai vicino) darà una
risposta abbastanza significativa a questa cruciale domanda». Sarà,
insomma, “l’ora della verità”. Il che può essere un’applicazione della
previsione che una decina d’anni prima era stata espressa nel nostro ambiente,
ad esempio al tempo del libro Non
disprezzate le profezie, per cui l’esplosione risolutiva della situazione
attuale, da noi attesa sostanzialmente a breve – un’esplosione dolorosa ma
benefica, resa dai liberi arbitri pressoché necessaria quantunque almeno
diminuibile – plausibilmente sarebbe stata collegata all’alzarsi delle
richieste dei Poteri mondani, che ormai non si accontentano più della cinquantennale
linea del compromesso.
Più
volte ci siamo chiesti se ci sarebbe stata prima o poi una polarizzazione,
duratura, tra moderati e progressisti; e ancor più spesso abbiamo manifestato
dubbi sulla realizzabilità della tenace volontà benedettiana di evitare
rotture. D’altro canto, uno scisma non è certo uno scherzo. Ma ha colpito
qualcuno di noi quanto diceva un predicatore il Giovedì Santo di quest’anno: cioè
l’osservazione per cui il commovente (e abusato) «che siano una sola cosa» il Signore Gesù lo ha detto dopo che Giuda
è uscito (pur avendo Egli fatto di tutto perché, quando sarebbe venuta l’ora
del ritorno dalle tenebre alla realtà, in Giuda prevalesse – come accadde in
Simon Pietro – non la disperazione egoista e suicida ma il dolce ricordo dell’Amore
di Cristo, Amore più grande anche di quanto l’Apostolo traditore aveva fatto);
lo ha detto con Giuda fuori.
Sempre
a inizio anno ci è venuto immediatamente il pensiero se la pace franceschiana non fosse stata in procinto di fare la fine
della sue colombe, come suggerito nell’articolo della Candelora; prevedendo che
papa Bergoglio avrebbe dovuto fare una scelta in ogni caso pesante, dagli
effetti dirompenti: diciamo, simbolicamente, tra il card. Kasper e la Madonna
di Fatima (entrambi da lui richiamati nel primo Angelus). C’è una via mediana, o comunque una terza via? Forse
soltanto il ritorno in Argentina, anche viste le condizioni di salute.
* * *
IL CONCLAVE NEI VOLTI. Quello del Vice Decano, il progressista curiale card. Re... |
Proprio
le settimane seguenti, al Concistoro segreto
in vista del Sinodo sulla Famiglia, tale previsione ha avuto una clamorosa
conferma (che invano si è tentato di occultare, pur essendo la massa quanto di
più manipolabile ci sia… e quando è arrabbiata, più o meno, come di questi tempi
“grillini”, si fa manipolare anche meglio).
Nei
mesi
successivi le conferme si sono sommate e sono emersi ulteriori dati; i
più
gravi dei quali riteniamo – nella libertà da ogni complesso: dalla
gabbia (qui di
gran lunga prevalente) del moderatismo e dalla gabbia (non di rado
superficiale) dell’estremismo – che oggi non siano ancora da pubblicare.
Soprattutto non si vede, nonostante il passare dei mesi, nonostante i
plurimi avvertimenti in privato (evangelicamente graduali ma molto
seri), alcun segno che siano disposti
a retrocedere; mentre lo scandalo comunque si sta allargando, per via mediatica, a macchia d’olio: sicché occorre,
certo con pazienza e ponderazione, una determinazione non inferiore e anche
(purtroppo) un grido d’allarme corrispondente.
Ma leggiamo
dalla penna di un giornalista davvero indipendente e intellettualmente onesto
cosa è accaduto: Concistoro segreto: cosa accadde.
* * *
Salutiamo
con gioia una reazione che, pur non essendo del tutto inedita (abbiamo in mente
tre precedenti analoghi, nella seconda metà del XX secolo; in ciascuno dei
quali, peraltro, sembra che i tre Pontefici ebbero poi a pentirsi – almeno in
parte – di aver proceduto in tali passi nonostante questa manifestata
contrarietà di fondo), nondimeno presenta, per la sua estensione e anche per il
suo vigore, qualche sorprendente carattere di positiva novità. Al punto che qualcuno
si è chiesto se il sollecito e solenne dissociarsi di qualche Cardinale tutt’altro
che “conservatore”, come dicono, non sia stato dettato anche dall’impressione
della legnata in arrivo: un’impressionata valanga a fronte della quale diversi
ecclesiastici (progressisti o di regime) sono corsi ai ripari, in vari modi.
Nel
comportamento, stavolta davvero da Porporati, dell’insieme dei Principi della
Chiesa rileviamo, sursum corda, un riflesso
della indefettibilità della Chiesa. Beninteso: è una immortalità,
un confortante permanere, che pure storicamente – fede
e ragione – non ha impedito, di fatto, che Pietro (o piuttosto
Simone) rinnegasse Nostro Signore Gesù Cristo propter metum, per paura; che egli ad Antiochia sbagliasse
pubblicamente; che ci fosse la straordinaria, offuscante e devastante crisi
ariana; che ci fosse il grande scisma d’Occidente; che un Papa, S.S. Paolo VI,
dicesse pubblicamente con accenti autocritici: «Noi forse siamo stati troppo
deboli e imprudenti»; che un Prefetto della Congregazione per la Dottrina della
Fede, poi asceso al Soglio di Pietro, sulla scorta del materiale che gli arrivava
in Congregazione da tutto il mondo relazionasse, ripetutamente e con
affermazioni anche molto forti, su situazioni massicce (ed oggettivamente extra-ordinarie) di crisi
dell’ortodossia, ovvero dei contenuti dottrinali della fede (vale a dire il
campo primario: come l’alfabeto di base di ogni discorso cristiano, proprio le fondamenta
della casa, le radici stesse della pianta)…
Tra i
diversi interventi che si segnalano positivamente alla nostra attenzione
spicca, in particolare, quello del card. Ruini: un intervento da un’ora di
applauso in piedi (ma anche due ore di applauso in piedi). Il che è ancora più
apprezzabile per la circostanza del provenire di una tale testimonianza da un
ecclesiastico di chiara formazione moderna. Infatti il prelato ha avuto il
coraggio di andare contro, “a viso aperto”, la tirannide dell’ideologia conciliare (all’insegna,
quantomeno, del buon senso naturale e del realismo cattolico). E ha fatto
giustizia della solita vecchia menzogna: sono
stati i tradizionalisti! Ora, noi – stando sulla breccia ormai da parecchi
anni – siamo alquanto disincantati anche sul mondo considerato (a ragione o a
torto) tradizionalista; ma identificare l’opposizione alla “linea Kasper” e il famigerato
“tradizionalismo” ha senso quanto ne aveva la famosa scusa dell’Unione
Sovietica: le cose vanno male? Ci vuole il Socialismo! È colpa della Reazione!
Ma… il Socialismo c’è già (da un pezzo, domina da cinquant’anni)… e i
reazionari sono in Siberia… Più Socialismo ancora! Più in Siberia ancora!
Infatti non pensiamo proprio che l’ottantacinque
per cento (almeno) dei Cardinali, quanti il Presidente emerito della
Conferenza Episcopale Italiana ha testimoniato (peraltro in maniera tagliente) essere stati contrari alla relazione del card.
Kasper, siano “tradizionalisti”… E infatti in seguito alcuni organi di stampa, pur
schierati, hanno un po’ ripiegato su una non certo esatta, ma un po’ meno
ridicola, attribuzione di tali contrarietà anche alla Curia Romana (ma non ha
votato in maggioranza per Bergoglio?) e ad imprecisati “episcopati
ultra-conservatori (?)”. È pur vero che spesso il Nemico tenta di dividere, anche
sotto apparenza di bene e anche con ragioni in sé buone, quindi bisogna essere
cauti, responsabili, e stare attenti alla tentazione di “partire in quinta”; ma
non si può vedere soltanto la preoccupazione per la facciata ecclesiale –
preoccupazione che pure va compresa – elevandola a un assoluto e sacrificandole
come nulla fosse l’onestà intellettuale e la sana ragione. Sicché, diciamo le
cose come stanno: cos’è che “divide la
Chiesa”?
...e quello del neoeletto Bergoglio. |
Il
che la dice lunga – pur essendo anche questi, d’altro canto, discorsi complessi
– sull’acume, la competenza o l’onestà intellettuale di quei progressisti o
ratzingeriani voltagabbana che, oltretutto in maniera tutt’altro che
cavalleresca, si sono premurati di ridicolizzare ogni preoccupazione sul nuovo
Pontificato (da cui è venuta la relazione introduttiva affidata proprio all’eterodosso
card. Kasper) come mera questione, tutte e sempre indistintamente, di mozzetta,
ermellino e pizzi. Quando, peraltro, proprio sotto il Papa povero è stato
premiato con la Porpora quel Prelato che indossò pubblicamente gli
“orpelli” da Cardinale ancor prima di venir creato tale!
Per
tutte
queste ragioni, prendiamo atto che una tale “levata di scudi”
rappresenta in ogni caso un avvenimento storico. Ne ringraziamo il Buon
Dio; e mentre
speriamo che la Madonna di Fatima, cui bene o male il Pontificato
bergogliano è
stato comunque consacrato, intervenga come Lei sa fare, preghiamo per la
perseveranza
delle Loro Eminenze.
* * *
Queste
felicitazioni, che esprimiamo e condividiamo di cuore, non ci impediscono
tuttavia di vedere anche gli aspetti ben dolorosi. Ecco alcune dolenti note:
1)Ancora
il Sinodo sulla famiglia ha da essere celebrato, certamente: e dare
automaticamente per buono quel che dicono i mass-media
sarebbe da sprovveduti e superficiali, da succubi e trascinati dalla mentalità
mondana, da tristi conformisti incapaci di resistere alla cultura dominante, pensando
e sentendo controcorrente. Ma non si può neppure compiere l’errore per difetto,
poiché alcune cose sono già un fatto. Portiamo due esempi.
Nell’immediatezza
della vicenda in oggetto un prelato, appartenente a una delle aree
ecclesiastiche vistosamente penalizzate nell’ultimo Concistoro pubblico
(esattamente al contrario di come ha proceduto
S.S. Benedetto XVI), intervenne pubblicamente sui temi in esso trattati;
guardacaso: dicendo esattamente il contrario del suo referente e
parlando
esattamente sulla linea del card. Kasper. Una volta si diceva che i topi
abbandonano la nave che affonda (come corrono a pensare, perché in
realtà
questa Nave nonostante tutto si salverà e magari affonderanno loro); e
comunque, se ne
evince un rovinoso effetto di trascinamento della presunta linea
vincitrice.
Il
secondo esempio è ancora più certo, più dimostrabile: il commento del noto
padre Livio alla vicenda - purtroppo largamente di pubblico dominio - della
telefonata bergogliana a una signora argentina su questo tema scottante
(intervento certamente non ufficiale e forse mal riportato, se non addirittura
un tranello teso ad arte, ma come minimo imprudentissimo: spaventosamente in
contrasto, di certo e non per la prima volta, con il suo dovere di stato). Tentando
di gettare acqua sul fuoco, e anche di ribadire qualche punto fermo
(evidentemente pericolante), padre Livio ha detto: se qualche Assise autorevole
cambierà la disciplina a riguardo allora sì, ma ad oggi la regola ufficiale
della Chiesa sulla Comunione (e la confessione) ai “divorziati risposati” è
questa e non può cambiare per una presunta telefonata. Dunque, no ma soltanto
per oggi? No oggi, e domani non si sa? Dunque è una regola che potrebbe essere
soltanto provvisoria? Anche su questo si può cambiare? Non è già creare un’aspettativa?
Non è già indebolire una regola così importante?
Anche
questo, caro padre Livio e caro Tornielli, è “Effetto Bergoglio”. Anche questo, per nulla lodevole e assai
criticabile (con buona pace della zelante repressione di padre Livio, uomo di
Chiesa per altri versi meritevole, d’ogni cenno di critica verso il Pastore idolo. Ad esempio affermando
espressamente che occuparsi della Chiesa spetta al Papa e non a loro, ai
critici: così mostrando di lodarlo tanto e seguirlo poco, giacché proprio il
mitico Papa Francesco ha detto più volte – senza prudenti precisazioni e con
grande enfasi – che tutti dobbiamo occuparci della Chiesa, tutti! Capito, padre Livio? Invece di fare a papa Francesco una
lode sperticata dietro l’altra, gli ubbidisca! Capito?).
2)E’
oggettivamente gravissimo che al card. Kasper, le cui idee erano notorie, sia
stata prima affidata una relazione del genere; poi gli sia stato permesso di
continuarla, e pure difenderla, anche dopo che svolgendola era uscito dai retti
binari (su una tale materia); e infine che in un’intervista al Corriere della Sera, in cui peraltro Sua
Santità Francesco si lamentava d’essere spesso frainteso e confessava di non
intendersi molto di bioetica (!), una relazione così scandalosa sia stata
persino lodata (pur con il dubbio di quanto valgano le lodi di certi gesuiti:
cfr. Cosa pensa davvero S.S. Papa Francesco?). Anche in base al regolamento dei Sinodi, su ciò che è contrario a
quanto dalla Chiesa già definito non dovrebbe essere neppure consentita la
discussione! Aver fatto l’esatto contrario, calpestando ogni regola che la
Chiesa ci ha dato, è da umile fraticello francescano o ne è esattamente il
contrario?
BERGOGLIO DA ARCIVESCOVO DI BUENOS AIRES. Da cui è tutto un coro di "non lo riconosciamo... Non le idee ma il tipo umano", quello che attira la simpatia delle folle. |
3)Gli
elementi in oggetto nel presente articolo, pur gravissimi quelli negativi e pur
di conforto quelli buoni, non sono del tutto nuovi.
Certo che sì, è un enorme
scandalo (in senso evangelico): ma quanti scandali, anche direttamente contro
la fede, abbiamo già visto in questi anni? Non
è
accaduto nei decenni scorsi che nella Basilica di Assisi siano stati
persino
sgozzati i polli, in onore degli dei pagani? (Quantunque ci arrivino, a
più
riprese, voci plurime di qualche discreto ripensamento – negli ultimi
anni – di
chi convocò quell’incontro: ci dev’essere qualcosa di vero… Ma sarebbe
stato
bene chiarire preliminarmente, e senza fretta, gli aspetti di questo
genere). E
se è vero, come è vero, che S.S. Giovanni Paolo II ripetutamente e
autorevolmente
ha insegnato l’esatto contrario di quel che ha detto il card. Kasper, è
vero
anche che proprio Giovanni Paolo II lo ha creato Cardinale: sebbene il
teologo
tedesco già avesse manifestato ombre tali che la sua creazione
cardinalizia
venne accompagnata, contraddittoriamente, da una inedita lettera di
richiamo dottrinale, del medesimo Pontefice che contestualmente gli dava
la Porpora! È
chiaro (per gli “addetti ai lavori” però) che una siffatta nomina più
che
voluta è stata subita; ma come vanno a finire in genere queste cose? Che
i tenui
“paletti” si perdono per strada, le “aperture” ufficiali (al male più
radicale)
restano.
Anche
la sacrilega profanazione dei Sacramenti, non dilaga forse da anni? E' anche vero che un’approvazione ufficiale di Roma, pur illegittima e invalida,
rappresenterebbe un ulteriore “salto (in basso) di qualità”. Ma al fondo, non è
già una realtà in atto? Con quanta opposizione? Cfr., ovviamente a titolo
esemplificativo, questi nostri due precedenti “pezzi”: L'abominio della desolazione nel Luogo Santo; Altro ricorso all'Autorità ecclesiastica. Forse il
Signore permette queste cose nella Sua Chiesa proprio per scuoterci, per farci
andare alle radici di questi disastri ecclesiali.
E
quante volte abbiamo visto partire nella giusta direzione e poi, appena se ne
affacciavano i costi (spesso anche soltanto paventati), tornare indietro!
“Abbiamo scherzato”. Povera perseveranza…
Che
la Madonna di Fatima, conservatrice del dogma della Fede, Sant’Ireneo,
Sant’Atanasio, il Beato Pio IX e tutti i Santi combattenti per l’ortodossia, i Santi
Pietro e Paolo, vengano in nostro soccorso! Dunque quest’estate, anche nei buchi
di tempo (che, a dispetto della moderna frenesia attivistica, non sono sempre una
sfortuna da diminuire il più possibile, bensì, nella saggezza, una preziosa
opportunità per fermarsi un po’ e applicarsi di più alle cose buone per le
quali nel corso dell’anno si ha poco tempo), stiamo con la corona in mano
(anche a casa, tra il verde…) a pregare, nell’attesa del probabile "autunno
caldo", per la Chiesa, per il Sacro Collegio Cardinalizio, e perché il Capo
Invisibile del Corpo Mistico ci mandi “Enoch ed Elia”.
www.cattolicitradizionalistimarche.org
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