LA SALUTE DEL PAPA - IL CUORE, IL POLMONE E LA SCIATICA LO TENGONO SOTTO SCACCO. MA IL VERO PROBLEMA E’ IL PESO: BERGOGLIO E’ UNA SANTA FORCHETTA, SA CUCINARE E A TAVOLA NON MOLLA IL PIATTO
Era dai tempi di Papa Giovanni che in Vaticano non c’era una simile buona forchetta, per giunta ottimo cuoco. Lo scrive Elisabetta Piqué, giornalista argentina molto amica di Bergoglio: “Francesco è un Papa masterchef, sa preparare un’ottima paella” - A Buenos Aires si cucinava da solo…
Antonio Margheriti Mastino per "Libero Quotidiano"
Il 27 giugno il Papa diserta senza preavviso la visita al Policlinico Gemelli. «Improvvisa indisposizione» precisano da Santa Marta, poi corretto in «piccolo malore», presto diventato semplice «mal di testa», per infine concludere che «era stanco». Quattro diagnosi diverse per qualcosa che, più realisticamente, aveva a che fare solo con gli umori, più che i malori, di Francesco.
Dalla Sala Stampa Vaticana padre Lombardi ha confermato: «Gli impegni del Santo Padre in agenda sono confermati», precisando che non c’era preoccupazione per la salute. Poi, certo, si sa: come per i Compagni Presidenti del Pcus, anche i Papi per i portavoce ufficiali «godono ottima salute» fino a mezz’ora dopo il decesso. Ma davvero: come sta il Papa? Provando a comporre un suo quadro clinico, si giunge a conclusioni quantomeno sorprendenti: l’origine di ogni sua “indisposizione” non è di natura patologica, ma psicologica; i “sintomi” altro non sono che abitudini bergogliane.
AGOPUNTURA CINESE
C’è una bizzarra cronistoria sanitaria di Bergoglio. In principio fu il curioso agopunturista cinese, Liu Ming, che si qualifica “medico” e tenne in cura per molte sedute il cardinale, dal 2004. Gli praticò “l’antica medicina cinese” che, precisa, agisce non sul corpo interno ma su quello “esterno”, qualunque cosa sia. In pratica, massaggi e agopuntura. E che cosa aveva il cardinale? Liu è vago: «Mi raccontò che gli avevano tolto la colecisti e aveva un problema di fegato. Ebbe un intervento polmonare e soffriva di problemi cardiaci per i quali doveva operarsi: prendeva molte pastiglie per tutto».
«La tortura cinese», come la chiamava Bergoglio, dura sino al 2012. E l’operazione al cuore? Qui iniziano le stravaganze: «Stava già meglio, ha lasciato subito le pastiglie che prendeva per il cuore, la circolazione e i problemi di diabete». Niente operazioni, dice Liu. Grazie ai massaggi e alla medicina tradizionale cinese: una panacea.
E i medici normali, che dicevano? Secondo l’agopunturista «aveva un gruppo di medici. Quando cominciò con me loro gli dicevano: “Eminenza, deve farsi gli esami”. Volevano che si operasse, lui no. Col mio trattamento, nelle arterie ostruite cominciò a circolare meglio il sangue. Non ho fatto altro che dirigere l’energia del corpo». Dopo il trattamento cinese, però, fece accertamenti clinici: tutto a posto.
Come sta, in definitiva, Bergoglio? «È un signore sano e forte. Oggi non prende nessun farmaco». Parola di agopunturista cinese. «Vivrà 140 anni» celia, ma non troppo, Liu. Il quale si è rifatto vivo nel settembre scorso, preoccupato per la salute del suo illustre paziente, tanto che era intenzionato a recarsi in Vaticano a visitarlo. «Ho l’impressione che qualcosa non vada bene»: lo arguiva dalla crescente pinguedine, tra l’altro. E forse stavolta l’agopunturista cinese ha toccato il solo vero problema di Francesco: il peso.
Era dai tempi di Papa Giovanni che in Vaticano non c’era una simile buona forchetta, per giunta ottimo cuoco. Lo scrive Elisabetta Piqué, giornalista argentina molto amica di Bergoglio: «Francesco è un Papa masterchef, sa preparare un’ottima paella». A Buenos Aires si cucinava da solo. A Santa Marta se vuoi incontrarlo devi fermarti nei pressi della cucina perché vi si reca spesso per farsi un caffè, bere il mate o semplicemente curiosare tra i fornelli, spiluccando qua e là.
Bergoglio mangia a tutte le ore, dicono, quasi un bisogno compulsivo; la fame bulimica non soddisfatta gli genera malesseri, placa il senso di nervoso col cibo. Ed è allergico a ogni sport: al massimo fa delle camminate. Aggiungici l’uso quotidiano di consistenti dosi di cortisone, che gli genera dipendenza fisiologica e gonfiore, ed ecco spiegata l’obesità montante. Perché usa il cortisone? Per i dolori articolari, dicono, all’anca specialmente.
Ma più probabilmente per l’asma, a sua volta influenzata dalla pinguedine. Quando si affacciò alla Loggia, appena eletto, ci si meravigliò della benedizione Urbi et Orbi non cantata. A parte che è stonato, poco c’entra il pezzetto di polmone mancante: c’entra, qui pure, la mole fisica crescente e l’asma che ne consegue. La respirazione affannosa la si nota quando parla: non termina sempre la frase, se è lunga: ha il fiato corto.
A proposito del “polmone mancante” del Papa: stando al cardinale Maradiaga è falso. Nel gennaio scorso il prelato honduregno ha parlato delle voci diffuse nel pre-conclave. Interrogò Bergoglio durante un pranzo: «Gli chiesi se era vero che avesse solo un polmone e fosse cagionevole di salute. Lui rise e disse: ho avuto una ciste nella parte alta del polmone sinistro, è stata tolta ed è andata bene», mezzo secolo prima.
Poi l’altro clerico-dramma che occupò le prime pagine dei giornali: le scarpe papali. Nere e non rosse: si aprì una disputa fratricida tra cattolici tradizionalisti e progressisti, i primi contro le nere, i secondi contro le rosse. Poi Messori abbozzò un’ipotesi di compromesso: non è il colore che conta, conta che sono ortopediche. Se ne dedusse che il Papa avesse problemi motori, onde il suo andamento un po’ obliquo.
Un equivoco: il Papa, semplicemente, non ha le scarpe ortopediche, men che meno problemi ai piedi. Le scarpe se le fa fare da un artigiano 80enne di Buenos Aires, ha promesso di commissionarle a lui finché camperà: un modo per continuare a farlo lavorare visto che non ha molta pensione. Per il resto, cammina come camminano gli obesi, il cui peso eccessivo modifica l’andamento: ondeggia.
Semmai ha un problema di “piedi a papera”, dovuto proprio al bilanciamento della mole corporea, che provoca fastidi occasionali ad anca e ginocchia. Dicono soffra di sciatica, forse è in parte vero. Ma è vero pure che spesso era usata come scusa per non andare in Curia o dove non gli garbava. Lo disse lui stesso: una delle ultime volte che venne a Roma come cardinale non andò in Curia causa sciatica ma, confessò, si trattò di una scusa «dell’ultimo minuto».
GINOCCHIA DEBOLI
Eppure lo diceva San Paolo: «Davanti a Dio ogni ginocchio si pieghi…». Ma Francesco non s’inginocchia mai. Non durante la messa, per la consacrazione, quando pure sarebbe obbligatorio. Lo giustificano dicendo che ha problemi, oltre che di sciatica, alle ginocchia: non riuscirebbe a inginocchiarsi se non restandone bloccato. Spiegazione eccentrica, se si pensa che è lo stesso Papa che si è inginocchiato per la lavanda dei piedi il Giovedì Santo, piegandosi a baciarli; così sulle tombe dei santi; s’è messo ginocchioni all’Olimpico per ricevere l’imposizione delle mani dagli esponenti di Rinnovamento nello Spirito, e, prima, di protestanti, rabbini, pentecostali.
Non così durante la festa del Corpus Domini, nonostante quell’inginocchiatoio davanti, ben imbottito: quasi un rifiuto a fare qualcosa che proprio non gli va, e non per le ginocchia. Stringi stringi, i problemi di salute del Papa si riducono all’obesità. Diciamolo sinceramente: Bergoglio è abituato a fare ciò che vuole. È un problema di personalità, non di salute. Sta benone, grazie a Dio. E leggenda metropolitana dev’essere considerata pure la voce di corridoio, sussurrata da qualche giorno in ambienti curiali, che avrebbe un tumore alla prostata.
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