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lunedì 25 agosto 2014

Scommunicatio in sacris!?

Lo storico messaggio di Bergoglio ai valdesi: “Vi sono vicino”


Al Sinodo, cominciato ieri partecipano 180 delegati arrivati da tutti i paesi dove esistono comunità valdesi
Ieri a Torre Pellice si è aperto il Sinodo. Per la prima volta un Papa invia una lettera alla comunità protestante
Il messaggio è arrivato inatteso. Una lettera, firmata dal segretario di stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, con cui papa Francesco ha inviato ai 180 delegati del Sinodo delle chiese metodiste e valdesi e a tutta la comunità valdese il suo «saluto fraterno» e la sua «vicinanza spirituale». Non era mai successo. Mai un papa aveva salutato l’inizio del Sinodo - cominciato ieri a Torre Pellice con l’assemblea dei delegati e il culto d’apertura - riconoscendone quindi l’importanza e la valenza.  

 È presto per dire se soffia un vento nuovo nei rapporti - non sempre distesi - tra la comunità valdese e la chiesa cattolica. Però da tempo Bergoglio lancia segnali di vicinanza ai valdesi, definiti «religiosi di prim’ordine» e indicati - con pentecostali ed ebrei - tra gli interlocutori ecumenici del suo pontificato. Un accostamento che a Torre Pellice fa piacere, eccome: ortodossi, anglicani, pentecostali ed ebrei sono comunità numerose; i valdesi una piccola chiesa.  

È una simpatia reciproca fondata su una visione del mondo, e delle fibrillazioni che lo attraversano, segnata da molte analogie. Il culto che apre il Sinodo, affidato al pastore Claudio Pasquet, ruota intorno ai mali del nostro tempo, gli stessi più volte denunciati da Bergoglio. È un affondo duro contro «uomini di potere che nella storia hanno sempre detto “armiamoci e partite”, politici che chiamano gli altri ai sacrifici, rimandando i propri sacrifici».  

A Torre Pellice le vicende interne alla chiesa e alla comunità si mescolano con quelle della nostra società al punto che è difficile tenerle separate. È dura l’analisi della comunità valdese sui «principi delle nazioni, quanti hanno anteposto la finanza alla salute, allo stato sociale, al lavoro dei giovani. Sono principi delle nazioni quelli che, nel nome di Dio, vogliono imporre la loro religione agli altri con terrorismo e violenze. Sono principi delle nazioni quanti vogliono continuare a dominare sui più deboli, a discriminare le donne, a distruggere l’ecosistema nel nome di un progresso sociale che non arriva mai». Si mette in guardia dalla tentazione al leaderismo: «Gesù potrebbe ergersi al di sopra della sua comunità e rimproverare gli apostoli di non capire nulla, chiedendo loro di seguire lui, il capo, in modo cieco e assoluto. Tutte tentazioni nelle quali noi esseri umani finiamo facilmente intrappolati di fronte a una crisi, si tratti di una crisi comunitaria nelle nostre piccole chiese, come le crisi economiche, sociali e politiche che travagliano il nostro mondo». 

In questo scenario tormentato i valdesi cominciano oggi la loro settimana di riflessioni. Ci sono molte questioni da analizzare. Tra queste la destinazione dell’8 per mille, cresciuta del 7% nel 2013. Oltre 613 mila italiani hanno destinato il loro contributo alla chiesa valdese.

3 commenti:

  1. venghino..venghino...tutti dentro la chiesa senza rinunciare agli errori di dottrina.....chi sono io x giudicare?poi pazienza se tutti diretti sulla via larga della perdizione dove si può odorare già la puzza di zolfo!!!!Signore pietà di ni peccatori!

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  2. frutti della setta di valdo : pro omoaffettività , pro aborto , pro eutanasia , pro ricerca sulle cellule staminali .non riconoscono il papa, non celebrano i santi e meno che mai la madre di Dio, non credono nella transustanziazione,non vogliono i crocefissi esposti etc. etc....... jane

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  3. Be, che c'è da stupirsi? Sta andando tutto a gonfie vele, secondo i piani di chi vuole una unica religione mondiale...

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