ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 24 ottobre 2014

I catto-normalizzatori..e una guida diocesana.

Tradizionalisti non vedenti la babilonia teologica 

I sogni luterani dei teologi europei abbacinati dalla teologia di Vito Mancuso e del card. Martini, ultimamente sono frenati dal cuore dell’Africa cattolica, che si dimostra refrattaria a quel vizio contro natura, il cui nome fiammeggia nel labaro della teologia affumicata.

di Piero Vassallo

zzsynode-afriqueTra festosi squilli, fruscii acrobatici, finte frenate, pie reticenze e censurati sospiri, è approdato alla conclusione vaga ed elusiva il sinodo intitolato all’accarezzamento incauto e scivoloso di morbide e acritiche opinioni su divorzio, matrimoni irregolari e sodomitiche convivenze.
La sodomia, argomento scabroso, che, in tempi migliori, induceva al cauto silenzio, purtroppo non spaventa i sostenitori dell’aggiornamento della morale cattolica, trattenuti solamente dal timore della risoluta e inflessibile dissidenza africana.
In conclusione una permissione declinata sul pentagramma clericale del dire e non dire: “Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana”.
Impavidi e avventurosi teologi da palcoscenico, quasi rispondendo all’imperioso comando “vieni avanti modernizzatore!”, in equilibrio tra il dire il non dire, alludono all’esistenza di un bene nascosto nel Vizio ultramoderno, che è praticato e venerato dai malthusiani, esecutori della danza oscena e macabra concepita dai francofortesi e dai californiani.

La virtù si ritira nel ritrovo degli omosessuali? Il neo-modernismo cadrà ginocchioni davanti a un vespasiano iniziatico? Certo è che il delirio teologico avanza sotto il labaro raggiante, su cui fiammeggiano le parole oscure e bifide del vizio, che squilla sotto l’ala della thanatofilia onusiana.
Il sedevacantismo costituisce una tentazione quasi irresistibile. Se non che il papa regnante è soltanto il vicario di Gesù Cristo, che è il vero Capo della Chiesa cattolica indefettibile.
Quasi preda di un giro vizioso, infatti, il vescovo di Roma, Bergoglio, è incatenato all’impotenza dei teologi avanguardisti, i quali, per attuare il desiderato rinnovamento, sono obbligati a disconoscere la tradizione, ad aggirare il dogma e, in ultima analisi, ad appoggiare le loro avventurose tesi sull’autorità che compete ai rumorosi. applauditi ma anodini opinionisti.
Il desiderio di associare la fede agli errori della languente modernità (un intrepido porporato ha addirittura proposto una teologia aggiornata dalla sorpassata e consunta filosofia di Hegel e Schelling) di conseguenza rimane aggrappato alla chiacchiera della sacrestia desautorata.
 Inoltre, la corsa lungo la discesa in direzione della fede modernizzata è grazie a Dio frenata dai vescovi africani, che si oppongono coraggiosamente all’avventizia urlante opinione dei vescovi libertini di Germania.
 La chiacchiera mondana degli opinionisti illuminati dal Vaticano II turba e sconcerta i fedeli refrattari e tuttavia non compromette la fede nutrita e animata dalla conoscenza dell’unica e immutabile verità.
 Il rifugio della fede intransigente in Africa è un segnale della crisi mortale in atto nell’Europa cristiana e una previsione dello sfacelo cui è destinato il vecchio continente, non la Chiesa cattolica.
 La fede degli europei è sotto schiaffo nelle diocesi, nelle quali la furberia del clero modernizzante e/o normalizzante convince fedeli arrendevoli perché impreparati a disobbedire ai suggerimenti, che sono diffusi dall’avventizia teologia messa in circolo dal concilio rahneriano Vaticano II.
 Lo schiaffo degli innovatori, purtroppo, colpisce anche la robusta guancia di autorevoli e pii teologi, ad esempio il veronese monsignor Gino Oliosi, secondo cui le riforme pastorali e liturgiche attuate da San Pio X “sarebbero state riprese ed estese alla metà del secolo da Pio XII e avrebbero dato i frutti migliori nel Concilio Vaticano II”  [1]. Mah.
 In sintonia con mons. Oliosi, Pier Luigi Bondioni afferma che “la Chiesa di oggi e di domani non potrà mai dimenticare il suo [di San Pio X] lavoro e le intuizioni che hanno anticipato i tempi e preparato il terreno al Concilio Vaticano II. Motivo in più per non permettere al tempo di depositarsi nella dimenticanza di quanto fatto nel suo pontificato“. Naturalmente l’autore di un tale giudizio non fa cenno alla condanna del modernismo formulata dall’anticipatore San Pio X.
 L’acrobatica associazione della teologia conciliare alla teologia di San Pio X è un segnale lanciato da una fra le tante emittenti confusionarie, che affollano e tormentano l’ambiente cattolico dopo il Vaticano II.
 Nell’angosciante baraonda, tuttavia, si può leggere la consapevolezza che la Chiesa cattolica  sopravviverà alla tentata modernizzazione conservando la fedeltà alla tradizione, da cui riceve la ragion d’essere. Il futurismo teologizzante deprime le anime e svuota le chiese, onde la flessione del partito dei modernizzanti, costretti ad assestare un colpo eterodosso al cerchio e un colpo normalizzatore alla botte.
 In definitiva: una Chiesa totalmente appiattita sulla teologia esangue dei modernizzanti affonderebbe nel gorgo del delirio germanico, nel quale sguazzano i vescovi abbagliati dai macroscopici e cadaverici errori di Hegel e Schelling.
 I sogni luterani dei teologi europei abbacinati dalla teologia di Vito Mancuso e del card. Martini, ultimamente sono frenati dal cuore dell’Africa cattolica, che si dimostra refrattaria a quel vizio contro natura, il cui nome fiammeggia nel labaro della teologia affumicata.
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[1] Cfr. la introduzione al saggio di Pier Luigi Bondioni, San Pio X Profeta riformatore, Fede & Cultura, Verona 2012.

– di Piero Vassallo



Redazione
fonte: blog dell’Autore

Cronache di tradimento e cronache di Fede  –  di Paolo Deotto

Redazione
In una Chiesa che sembra sempre di più una libera federazione di diocesi e parrocchie indipendenti – ma con una certa predominanza per quelle “aperte al mondo” – si dovrà compilare una guida che orienti il fedele che non si è ancora rassegnato a perdere la Fede. I casi di Atlanta, New Rochelle e Udine.
di Paolo Deotto
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zzdnabbndSarebbe uno strumento utile per tutti, che ne dite?, una sorta di “Guida alle diocesi, parrocchie e altri enti ancora cattolici”. Già, perché uno entra in una Chiesa apparentemente cattolica e non sempre sa cosa lo attende, quali saranno le sorprese del giorno, anche se una voce autorevole, molto autorevole, ci ha di recente parlato delle “novità” e delle “sorprese” di Dio. Naturalmente la voce di chi scrive non è autorevole come quella appena citata, però qualche dubbio su questa affermazione resta, soprattutto quando ci capita di vedere novità che hanno molto più a che fare con la psichiatria che con la Fede. E ciò a prescindere dal fatto che i duri cervelli di coloro che vogliono ancora seguire la Tradizione stentano a comprendere cosa voglia dire “novità” di Dio, perché se Dio è tale, è un po’ difficile immaginarsene un’evoluzione, un cambiamento. Che sarebbe mai? Un Dio in divenire? Un Dio che si aggiorna? Glissons.
Queste riflessioni mi sono venute spigolando qua e là tra le notizie. E veniamo quindi alla prima parte del titolo: “Cronache di tradimento”. Che brutta parola! Però, valutate un po’ voi cosa ci tocca leggere: il Santuario dell’Immacolata Concezione di Atlanta (Stati Uniti) “ha… sostenuto e promosso tra i propri parrocchiani la “Gay Pride Parade” della capitale dello Stato della Georgia, figurando anche nell’elenco dei partecipanti alla parata sul sito web dell’”Atlanta Pride Parade”. Dal sito web di questa parrocchia americana apprendiamo che “svolge un’intensa attività per promuovere ‘una connessione all’interno della comunità LGBT del Santuario, (…) fornendo un luogo per socializzare con altre coppie LGBT ‘”. (evitiamo pensierini maligni sulle “socializzazioni” tra invertiti, lesbiche e simili belle compagnie…)
Se volete leggere per esteso questa sconfortante cronaca, riportata su Corrispondenza Romana, CLICCATE QUI. Peraltro siamo sicuri, sicurissimi, arcisicuri, che ben presto questa parrocchia fedifraga verrà commissariata. Qualcuno dubita forse della difesa strenua della Fede che si opera da Roma? Forse bisognerà attendere un po’, adesso c’è da commissariare Albenga, ma insomma… beh, vedremo…
Ergo, “cronache di tradimento”, a meno che non si dimostri che San Paolo non aveva capito nulla in materia di sodomia.
Grazie al Cielo però ci sono anche confortanti cronache di Fede. Restiamo negli Stati Uniti e apprendiamo che a New Rochelle, Stato di New York, la Salesian High School ha rifiutato di divenire set di un film nel quale, con grande fantasia, si narra la vicenda di un “amore” tra due lesbiche. Trovate i particolari sul sito NoCristianofobia, dove tra l’altro leggiamo ciò che ha dichiarato il preside di quella scuola: «Tutti sono i benvenuti alla Salesian High School. La nostra scuola sceglie di abbracciare i problemi sociali come la fame nel mondo, la piaga dei senzatetto, la povertà, e d’aiutare i meno fortunati». Insomma, sottolinea il collega del sito citato: “Sceglie cioè i problemi concreti, veri, dando loro risposte altrettanto concrete e vere. Non insegue le pretese contro natura”.
E un’altra notizia confortante la leggiamo ancora su Corrispondenza Romana, che pubblica un’intervista con monsignor Guido Genero, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Udine. Il titolo dell’intervista è “Speciale Sinodo. Adulteri senza Comunione”.
zzarsCosa dice Mons. Genero nell’intervista (che vi consigliamo di leggere per intero)? Dice cose eccezionali? No, dice la Verità di sempre. Ad esempio: “…un separato o un divorziato per comunicarsi ha bisogno, come qualsiasi altro peccatore, di confessarsi e se lo fa vuol dire che è disposto a cambiare vita. Questo che cosa significa? Che deve rinunciare alla convivenza che, molto probabilmente, ha in atto. Lo fa? Bene. Ritorna, da pentito, al primo vincolo, il matrimonio sacramentale (se lo ha celebrato). O ad una situazione di non vincolo.”
Ovvietà, potremmo dire. Già, ma non scordiamoci che viviamo tempi strani, in cui dire le cose ovvie, naturali, conosciute e confermate dal Magistero di sempre è non solo raro, ma anche rischioso.
Però i due esempi sopra riportati dimostrano che non tutti si arrendono e di sicuro il mondo è pieno di altre situazioni come quella di New Rochelle o di Udine, in cui ci sono cattolici che testardamente difendono le Verità di Fede. Ma in questi tempi strani, in cui don Abbondio prende sempre più il posto del Curato d’Ars, sono anche tanti, tantissimi, i traditori, come quelli di Atlanta. Ripeto: traditori. Lo so che è una brutta parola, ma se un medico chiamasse bronchite un tumore polmonare, che ne direste?
Preghiamo per tutti, per i traditori di Atlanta, perché si ravvedano, per i coraggiosi di New Rochelle e di Udine, perché restino saldi nell’edificante testimonianza che stanno dando.
E così, in chiusura, un dubbio serpeggia. Parlavamo prima di “commissariamento”. E se, chissà mai, un commissario venisse inviato a Udine e a New Rochelle, anziché ad Atlanta?
Ma no. Che malignità! Questo è impossibile che accada! O invece… ?

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