ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 27 ottobre 2014

L’asino e i “tradizionalisti estetici” ?

CADE L’ASINO: IL CASO DEL VESCOVO DI ALBENGA, INDURRÀ ALLA RAGIONE I “TRADIZIONALISTI ESTETICI”?

 [...] l’asino è caduto perché sotto il suo governo sono stati accolti in quella Diocesi — o da lui stesso ordinati — anche dei sacerdoti transfughi da varie diocesi che definire problematici è un eufemismo; e questo è un fatto, non una congettura. È caduto, il povero asino, perché i fedeli e diversi sacerdoti di quella Chiesa particolare hanno inviato alla Santa Sede non delle semplici proteste ma delle documentazioni terrificanti, lamentando tra i vari problemi anche quello non lieve che riguarderebbe la presenza di non pochi sacerdoti con palesi tendenze omosessuali …

Autore Padre Ariel
Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

Avrei voluto occuparmi di cose molto più interessanti e, perché no: gratificanti. Insomma: fare il mio “mestiere” pastorale-teologico. Ho in lavorazione vari articoli per la nostra paginaTheologica e diversi sono gli scritti che ho abbozzato su alcuni Padri della Chiesa offrendo di essi una lettura attuale, perché oggi più che mai risultano di grande attualità figure di uomini come San Massimo il Confessore o Sant’Anselmo d’Aosta, premesso che l’attualità più sconvolgente ci perviene giornalmente dal Vangelo: molte sono infatti le sue pagine che sembrano scritte oggi per gli uomini e per la società moderna. Caratteristica questa che solo la Parola di Dio riesce ad avere, a riprova di quanto essa sia divina, quindi perennemente viva e in grado di comunicare al di là dei tempi.

New priests pose for a picture under a s
Giovani sacerdoti del seminario di Ecône della Fraternità Sacerdotale di San Pio X

Né io né i miei confratelli con i quali abbiamo dato vita a questa rivista telematica intendiamo portare avanti battaglie contro nessuno: non siamo membri di un partito né siamo sul libro paga di qualche esigente padrone, impegnati come tali a battagliare ed a togliere credibilità ad un partito avversario. Siamo solo e semplicemente preti e teologi cattolici e le uniche battaglie che intendiamo condurre sono quelle per la diffusione e per la tutela delle verità di fede. E la Chiesa non è il nostro partito, è nostra madre, nostra sposa. Nulla quindi di personale, meno che mai di livoroso verso il mondo della cosiddetta tradizione filo-lefebvriana. E oltre a non essere livorosi, siamo da anni consapevoli di un fatto: indurre alla ragione certe persone, soprattutto di fronte all’evidenza dei fatti, risulterebbe impresa ardua persino allo Spirito Santo, figurarsi quindi a noi poveri mortali.

cade asino 1
asino caduto in un pozzo

Il mondo della cosiddetta tradizione è pieno di controsensi e di incoerenzetanto più grandi quanto più accanita è la convinzione degli appartenenti a questo mondo di essere gli unici e soli detentori della purezza cattolica. Quando poi l’asino cade — dal celebre proverbio popolare: «È qua che cade l’asino!» — ecco che i buoni tradizionalisti filo-lefebvriani ed i loro vari fans club non solo non vedono la caduta, ma si comportano come se l’asino non esistesse. Invece l’asino esiste, è caduto, ed in questo specifico caso è proprio un beniamino, un punto di riferimento del mondo della tradizione: il Vescovo di Albenga Mario Oliveri, un indubbio degno pastore ed un uomo di solida dottrina, che in questi giorni si è trovato al centro di varie polemiche. Non sappiamo se il Vescovo sarà esautorato del governo della sua piccola diocesi, né sappiamo se a tal scopo la Santa Sede provvederà alla nomina di un vescovo ausiliare, evitando in tal modo al presule ligure l’umiliazione della destituzione dalla cattedra a poca distanza dal compimento dei 75 anni d’età. Tutte queste, per adesso, sono solo ipotesi e congetture giornalistiche in merito alle quali non si deve neppure entrare.

Mario Oliveri
Il Vescovo Mario Oliveri con una mitria gemmata alta più o meno 80 centimetri

Altro invece il merito nel quale è quasi doveroso entrare: l’asino è caduto perché sotto il suo governo sono stati accolti in quella Diocesi — o da lui stesso ordinati — anche dei sacerdoti transfughi da varie diocesi che definire problematici è un eufemismo; e questo è un fatto, non una congettura. È caduto, il povero asino, perché i fedeli e diversi sacerdoti di quella Chiesa particolare hanno inviato alla Santa Sede non delle semplici proteste ma delle documentazioni terrificanti, lamentando tra i vari problemi anche quello non lieve che riguarderebbe la presenza di non pochi sacerdoti con palesi tendenze omosessuali; ed i più eclatanti in tal senso sono risultati essere proprio quelli col bel latinorumsempre sulla bocca e che con manipoli, chiroteche e cappe magne hanno lo stesso rapporto artistico-professionale che la mitica Wanda Osiris aveva con le rose che lanciava agli spettatori, mentre con i levrieri afgani al guinzaglio scendeva lo scalone illuminato, scortata dai suoi boys e cantando la celebre canzone: «Sentimental, questa rosa appassita» …
Qualche sito e blog ultra tradizionalista ha provato sulle prime ad urlare alla “epurazione franceschista”, insomma: la “ennesima persecuzione”. Poi forse hanno capito ed hanno taciuto. E tutt’oggi seguitano a tacere in un silenzio ipocrita e doloso, avendo deciso che l’asino non può cadere semplicemente perché l’asino non esiste, perché nel mondo della cosiddetta tradizione tutto è puro, bello e spirituale; tutto è sacro e ispirato alla sacralità, altro che quella «oscena messa protestantica di Paolo VI nata in seguito alla grande aberrazione apostatica dellaSacrosantum Concilium», come leggiamo ormai da anni in giro per i loro siti e blog dove lo sprezzo del Magistero della Chiesa pare essere lo sport più praticato, ed il tutto in nome di una non meglio precisata “purezza cattolica”.
Chi si è preso cura di leggere un mio libro, E Satana si fece Trino, nel quale dedico l’intero secondo capitolo al problema della «omosessualizzazione della Chiesa», quindi al problema drammatico e pericoloso della lobby gay al nostro interno; o chi ha avuto modo di leggere una mia intervista rilasciata a Roberto Marchesini per La Nuova Bussola Quotidiana [vedere qui], non tanto avrà percepito come la penso, ma in che modo e con quale serietà ho affrontato il problema. E quando si affronta e si analizza un problema, non si può usare due pesi e due misure, assecondo che il problema tocchi “i nostri” o “i loro”.

cade asino 2
forse, con l’apertura alla grazia di Dio e l’accoglimento della sua misericordia, anche gli asini che ragliano, possono andare in Paradiso …

Ciò che rimprovero a questo mondo della cosiddetta tradizione è l’ipocrisia farisaica e la estrema malleabilità sulla morale,riguardo la quale tendono a essere molto rigidi quando riguarda gli altri, sui quali sono pronti a deporre sulle spalle pesi che loro non muoverebbero neppure con un dito [Lc 11,46-48.52], come ha ammonito il Santo Padre stesso nella sua prolusione conclusiva al Sinodo dei Vescovi, per la quale rimando ai due commenti di padre Giovanni Cavalcoli pubblicati in questa rivista telematica.
Per quanto invece riguarda il resto, o meglio per quanto riguarda “i loro”, in quel caso, più che essere indulgenti, proprio non vedono, appunto perché l’asino non esiste. Ecco allora che ai tripudi pontificali nei quali risplendono dalmatiche, piviali e pianete, dove l’incenso avvolge movimenti perfetti, teatrali, studiati al millesimo, di fatto partecipano perlopiù orde di cavalieri veri o presunti, di nobili più o meno decaduti, di aspiranti nobili che vantano i loro quarti di nobiltà, che nella migliore delle ipotesi hanno un paio di divorzi alle spalle ed al momento convivono con una ragazza che potrebbe essere loro figlia. Sia però beninteso: vivono tra di loro come fratello e sorella. Che dire: beati loro! Io me ne guarderei bene dal prendermi in casa con me una statuaria perpetua di 25 anni con misure 90-60-90. Ciò non tanto perché il diritto canonico non me lo consentirebbe e l’Autorità Ecclesiastica neppure, ma perché nessuno sarebbe disposto a credere che viviamo da fratello e sorella, forse il primo a non crederci sarei proprio io. E siccome, pur non essendo un “cristiano adulto” di pura scuola dossettiana, penso però di essere cresciuto a sufficienza come uomo e come prete, ritengo di avere imparato che per fuggire situazioni di peccato il primo passo da fare è quello di fuggire prudentemente le occasioni propizie che creano al peccato tutti i migliori presupposti.

papa bambina
saluto di una bambina al Santo Padre

L’asino esiste e cade, talvolta anche in modo grottesco. E proprio in queste circostanze, attraverso l’auriga virtù della prudenza è necessario, passando per quella carità cristiana eretta sulla verità e sulla giustizia, esercitare la più profonda misericordia sugli asini in caduta libera; la vera misericordia della quale, molto probabilmente, parla il Santo Padre dietro le sue righe nella prolusione finale fatta al Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia.
Cliccare qui per ascoltare Pietà Signore, eseguito da Luciano Pavarotti, Monreal 1978





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3 commenti:

  1. Un po' livoroso don Ariel coi tradi. Che gli avran fatto?

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  2. Quando non avete nulla da dire ve ne uscite con questa frase fatta: "livoroso", che in fondo non significa nulla. I fatti o sono veri o non sono veri. Il resto sono chiacchiere da bar. E i fatti scandalosi di Albenga sono veri! Credete di difendere la cosiddetta tradizione e invece difendete, in questo caso, solo l'immoralità.

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  3. Tra gli emuli di Vanda Osiris e l'emulo di Roberto Benigni che imperversa su una molto nota Piazza romana non vedo la differenza. Clero con tendenze omosessuali,ebbe', ve ne sono anche altrove, uno dicono molto vicino al gran Capo. Il giovane Bergoglio, egli stesso lo ammette, non era il classico stinco di santo. Per la verita`in BAyres - e c'e`ancora gente in vita che lo ha conosciuto -dicono molto di peggio. E` vedete che ora lo voglio fare Santo non SUBITO, ma addirittura PRIMA.

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