ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 23 ottobre 2014

Normalizzazione ?

Illusione-ottica-assurdoLa normalizzazione continua: è la volta di Mons. Oliveri (Albenga-Imperia)

di Franciscus Pentagrammuli
L'azione di pulizia di papa Francesco [NB: non è specificato da che cosa si ripulisca, se dall'immoralità o da residui e rigurgiti di cattolicismo] continua, e dopo aver commissariato e fatto demolire i Francescani dell'Immacolata per nessuno-sa-che-cosa, dopo aver deposto sulla base di false accuse al vicario (senza preavviso e senza dargli alcuna possibilità di difendere sé ed il proprio operato) il vescovo Livieres Plano - Opus Dei, forte oppositore della teologia della liberazione ancora trionfante nel suo Paraguay e colpevole di un forte aumento di vocazione sacerdotali fervide e rigorose nella propria diocesi -, ecco che la Sua Santità passa a commissariare la diocesi di Albenga-Imperia.

Questa volta, ancorché perfettamente evidente sia il fastidio di parte dei diocesani per il carattere filotradizionalista impresso da monsignor Oliveri al proprio pontificato (cfr. vecchi articoli di giornali locali reperibili in rete: si sarebbe persino avuta una lettera di alcuni fedeli e preti a Francesco, chiedendo di rimuovere tale orribile antistite), le accuse sembrano più serie: monsignor vescovo avrebbe accolti nel proprio seminario e successivamente ordinati sacerdoti uomini tali da formare, più che un santo presbiterio, una vera e propria corte dei miracoli.
Sfogliando le notizie più o meno recenti dei giornali si legge di ex-fotomodelli argentini, omosessuali, pedofili condannati, latin-lovers, ultratradizionalisti anticonciliari ed antifranceschisti, "personaggi bizzarri", "lestofanti", sacerdoti in talare (!), rectius, per stare al verbo di un quotidiano: “gonnelloni tanto in voga prima del Concilio”, forse anche "beceri tradizionalisti omosessuali", gente "espulsa dalle navi di crociera per molestie ai passeggeri", uno che durante una processione avrebbe "molestato la moglie" di un alto ufficiale di marina, e poi chissà, magnaccia, transessuali...
Tuttavia, per vederci più chiaro e serbarmi fedele all'adagio tomista “Timeo hominem unius libri” (in questo caso: unius ephemeridis), ho superato con balzo hegeliano il Secolo XIX e sono approdato al sito di informazione tradizionalista francese Notions Romaines, trovando la graziosa notizia che quest'anno l'ex rettore del seminario ingauno (da cui tante sciagure erano provenute, stando alle cronache), don Antonio Suetta, è stato elevato da Sua Santità Papa Francesco al ministero di vescovo di Ventimiglia-San Remo.
Ora, noi sappiamo che Francesco studiò da gesuita e, parole sue, studiò il “tomismo decadente” (certo si riferisce a Thomas Mann, non credete anche voi?). Ma ci è impossibile non vedere nelle sue res gestae l'influsso di un qualche occamismo. Come tutti sanno, Occam riteneva, contro Tommaso, che Dio potesse compiere, miracolosamente, persino l'assurdo.
Anche Santo-Subito-Francesco I, che fa miracoli da vivo, può compiere l'assurdo: commissariare un vescovo a causa della sua pessima gestione delle vocazioni, e promuovere vescovo l'ex direttore del seminario.

MAGNA ET MIRABILIA SUNT OPERA TUA DOMINE

 L'epurazione continua. Mons. Mario Oliveri, Vescovo di Albenga-Imperia esautorato

Una lettrice ligure ha lanciato l'allarme e ci ha spinti alla ricerca. Effettivamente leggiamo su Il Secolo XIX di oggi [qui] che a giorni Mons. Mario Oliveri sarà affiancato da un vescovo ausiliario, che ufficialmente lo sosterrà ma di fatto ne prenderà il posto. Per farvi conoscere chi è Mons. Mario Oliveri Vescovo di Albenga-Imperia, vi invito a leggere gli stralci riportati di seguito alla scarna notizia di cui ho ripreso la prima parte dal quotidiano.
Appena possibile, metterò a disposizione altri suoi illuminanti scritti. Le analogie col caso Livieres di Ciudad del Este [qui] sono evidenti. Credo che la Tradizione sia inesorabilmente messa all'angolo. E trovo allarmante che ciò stia accadendo anche nei confronti di altre sue voci autorevoli. Ad esempio il Card. Burke. Lo stesso card. Müller, peraltro più conservatore che tradizionalista, sta per subire la stessa sorte.
Savona - Un commissario per la diocesi più chiacchierata d’Italia [incredibile, per chi conosce la verità. È di sicuro questione di 'fronda' ostile, La personale integrità di Mons. Oliveri non potrà mai essere messa in discussione]. A giorni Mario Oliveri sarà affiancato da un vescovo ausiliario, che ufficialmente lo sosterrà ma di fatto ne prenderà il posto.
È stato il Papa a decidere: prima ha vagliato i dossier che gli sono stati inviati da fedeli e sacerdoti del ponente ligure, quindi ha inviato ad Albenga il nunzio apostolico Adriano Bernardini.
Tra Francesco e Bernardini non c’è particolare amicizia, mentre il nunzio è stato compagno di seminario di Oliveri: ma la sua relazione non è stata positiva.
Al vescovo (che potrebbe restare come emerito) si rimprovera un reclutamento del clero frettoloso, con un’eccessiva carità cristiana di fronte a seminaristi espulsi, personaggi bizzarri e lestofanti conclamati.

Così lo presento tra le "vigili sentinelle" nel mio testo La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II, Editrice DEUI, Rieti 2012, pag. 2401.

Mons. Mario Oliveri Vescovo di Albenga-imperia, nella Prefazione al libro di Mons. Brunero Gherardini Il Concilio Vaticano II. Un discorso da fare, concludendo nell’unirsi alla supplica finale, scrive (i corsivi sono nel testo originale):
«Il filo conduttore di tutti i suoi scritti è sempre quello che mette in logico e - direi - ferreo collegamento verità rivelata e verità meditata dall’umano intelletto illuminato dalla fede sostenuto dalla teologia dei Padri della chiesa, sistematizzata dalla grande teologia scolastica, tramandatasi per secoli; sorretto dall’insegnamento del Magistero della chiesa, che mai può essere in contraddizione con se stesso, che solo può avere uno sviluppo così omogeneo da non dire mai nova, ma tutt’al più nove (secondo la terminologia del “Commonitorium” di san Vincenzo di Lerino).
Mi accorgo che con queste espressioni mi riferisco ad una concezione filosofica e quindi anche teologica (nella misura in cui si dà attenzione alla verità rivelata) che riconosce all’umano intelletto il suo vero valore e la sua vera natura, così da considerarlo capace di raggiungere e di aderire ad una verità che è immutabile, come immutabile è l’essere di tutte le cose, perché dall’essere Assoluto, da colui che è, trae per creazione la sua natura. Ma l’intelletto non crea la verità, poiché non crea l’essere: l’intelletto conosce la verità, quando conosce il ciò che è delle cose.
Al di fuori di una tale visione, al di fuori di una tale Filosofia, qualsiasi discorso sulla immutabilità della verità e sulla continuità di adesione dell’intelletto alla stessa identica verità non terrebbe più, non avrebbe più alcuna sostenibilità. non resterebbe che accettare una mutabilità continua di ciò che l’intelletto elabora, esprime e crea.
Anche un discorso sullo sviluppo omogeneo del dogma, o dell’insegnamento della chiesa attraverso i secoli, nel fluire del tempo e della storia, non potrebbe più farsi con la possibilità che sia compreso, proposto ed accolto. ci si dovrebbe arrendere ad un continuum fieri sul piano di una “verità” non più conosciuta e riconosciuta dall’intelletto, ma da questo elaborata in base a ciò che appare e non a ciò che è».
Inoltre, nell’articolo “La riscoperta di Romano Amerio”, pubblicato dal mensile Studi Cattolici, Milano, giugno 2009, Mons. Oliveri afferma:
«Perché ora, qui e là, sembra esservi a riguardo del pensatore di Lugano una qualche attenzione, un atteggiamento un poco mutato? Forse perché almeno in certi ambienti ecclesiali (non però sicuramente in tutti) ci si sta accorgendo, e quasi si sta costatando, che senza continuità di pensiero, e quindi nell’azione; che senza continuità nella conoscenza e nell’adesione alla verità conosciuta, non è possibile fare un discorso serio su alcuna cosa, non è possibile dire una parola che valga la pena di ascoltare, di credere, di trasmettere, di farne la base per l’umano comportamento, per l’umano vivere?».
Continuità o rottura con la tradizione?
«Si sta forse prendendo atto che là dove il concilio vaticano II è stato interpretato come discontinuità con il passato, come rottura, come rivoluzione, come cambiamento sostanziale, come svolta radicale, e dove è stato applicato e vissuto come tale, è nata davvero un’altra “chiesa”, ma che non è la chiesa vera di Gesù Cristo; è nata un’altra fede, ma che non è la vera Fede nella divina Rivelazione; è nata un’altra liturgia, ma che non è più la liturgia divina, ma che non è più la liturgia tutta intessuta di trascendenza, di Adorazione, di Mistero, di grazia che discende dall’Alto per rendere davvero nuovo l’uomo, per renderlo capace di adorare in spirito e verità; si è andata diffondendo una morale della situazione, una morale che non è ancorata se non al proprio modo di pensare e di volere, una morale relativistica, a misura del pensiero non più sicuro di nulla, perché non più aderente all’essere, al vero, al bene».
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1. Disponibile a Roma presso la Libreria Leoniana Via dei Corridori, 28, - Telefono: 06 6869113 - Fax 06 683 3854 - e-mail: leoniana@tiscali.it Può essere richiesto anche a maria.guarini@gmail.com fornendo i dati per riceverlo e ottenere le indicazioni per versare il corrispettivo (Euro 21 comprese le spese di spedizione).
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2014/10/lepurazione-continua-mons-mario-oliveri.html

Diocesi di Albenga-Imperia : Vescovo " in tempore persecutionis "


Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?" 


Invece di ricevere le giuste lodi per quanto generosamente ha fatto per tutta la vita " per la sola lode di Dio " e per l'edificazione spirituale del gregge che gli è stato affidato un mite , caritatevole e buon Vescovo, le cui virtù sono universalmente apprezzate dal popolo fedele al Magistero,  deve     sopportare un'indegna campagna di calunnie organizzata contro di lui . 


Malgrado ciò,  nonostante   la sua salute malconcia l'anziano Episcopus rimane miracolosamente immobile :  dignitosamente eretto nella sua postura Sacerdotale ed Episcopale verso la Croce da cui viene la nostra salvezza. 


Si rinnova in quell'Episcopus il miracolo che Cristo Signore riserva ai Servi buoni e fedeli : rimanere diritti, come blocchi di marmo ( Li hai posti come sentinelle, vegliano sulla tua Chiesa)  per resistere all« incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi »... partecipando  « alle sofferenze di Crist» e rallegrandosi nel venir  « insultati per il nome di Cristo... se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome. ..., quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio»


L' eroica e dignitosa "elevazione" dei Servi fedeli in tempore persecutionis "  fa infuriare i nemici della Chiesa :   pieni di odio satanico  .


Più l'Episcopus rivolge la sue purissime preghiere a Dio , più i distruttori della società cristiana digrignano i denti e fremono in cuor loro contro di Lui contro "l'alter Christus" !


Ci vuole certamente tanta fede per sopportare le esecrande ingiurie  scagliate contro un Servo fedele : neppure la società laica, seppure tavolta spietata, riesce a raggiungere i livelli di irriconoscenza e di cattiveria che caratterizzano   taluni ambienti ecclesiastici  che non disdegnano di coinvolgere attivamente i nemici della Chiesa per unirsi in un diabolico"pactum sceleris".  


Lo scopo di questo patto satanico è  di abbattere tutto ciò che profuma di Cattolicesimo e di vera devozione verso la Santissima Eucaristia, la Beatissima Vergine Maria ed i Santi.


Non vogliamo neppure commentare un pezzo giornalistico che per l'ennesima volta ,  con la presunta complicità di alcuni chierici locali, è stato confezionato in questi giorni in terra ligure con lo scopo di  abbattere l'episcopale fierezza di un degnissimo Successore degli Apostoli : prima o poi, quando la normalità ecclesiale sarà dignitosamente ripristinata ,  la Provvidenza trasformerà quell'ordinario, squallido  sciacallaggio contro un Episcopus in una straordinaria e splendente "corona di gloria" che gli Angeli porranno sul Capo purissimo dell'Unto del Signore, di Colui che ha testimoniato notte e giorno l'Agnello « degno di ricevere potenza e ricchezza ...   che siede sul trono ... lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli» . 
Amen.

La diocesi di Albenga verso il commissariamento


La "cura misericordiosa" di Papa Bergoglio, dopo aver tanto beneficato i Francescani dell'Immacolata, si rivolge ora verso qualcun altro giudicato un po' troppo sensibile alle sirene della Tradizione.

Parliamo di mons. Oliveri, vescovo di Albenga-Imperia, che ora verrà di fatto commissariato con l'imposizione di un vescovo ausiliare o coadiutore che, in pratica, lo esautorerà.

L'accusa, in linea con l'adagio francese per cui qui veut noyer son chien, l'accuse de la rage (chi vuole affogare il cane, l'accusa di rabbia) sarà sicuramente di non aver vigilato attentamente nella scelta dei seminaristi o avere problemi nelle finanze diocesane (come la quasi totalità delle diocesi, peraltro). Dato che la diocesi di Albenga attira, per le sue attitudini favorevoli alla Tradizione, moltissimi seminaristi (ne ha più Albenga che tutto il resto della Liguria), si troverà questa o quella pecora nera da rinfacciare al presule. La cui personale integrità, in ogni caso, non potrà mai essere messa in discussione da alcuno.

E comunque, non facciamoci illusioni. La vera ragione della persecuzione è dottrinale e liturgica e punta a colpire il clergé réfractaire alle novità rivoluzionarie.

Enrico

La notizia è apparsa anche su Il Secolo XIX, a firma di un giornalista che ha mostrato, già in altre occasioni, d'essere assai prevenuto nei confronti di mons. Oliveri. Essa va nondimeno confermata e corrisponde del resto alle voci che si rincorrono da mesi. Oggi stesso la decisione sarebbe stata presa.

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