La convocazione di un Sinodo sulla famiglia poteva apparire come un'iniziativa quanto mai opportuna, considerando lo stato disastroso in cui versa l'istituzione familiare.
C'è l'esigenza infatti di una difesa energica del modello familiare e di una denunzia ferma e coraggiosa degli attacchi che questa istituzione, fondamento della società civile, riceve quotidianamente dalla follia dei tempi moderni.
I padri sinodali, invece, sono stati chiamati a valutare una relazione, che, lungi dal riaffermare con forza la necessità di perseverare nella santità del matrimonio cristiano, ha proposto un'“apertura” senza precedenti ai divorziati risposati, alle unioni di fatto e perfino alle unioni dello stesso sesso.
Pur con delle diffuse resistenze il testo ha raccolto l'approvazione scandalosa della maggioranza dei padri sinodali, anche se non ha raggiunto il placet dei due terzi del l'assemblea.
Tutto lascia pensare però che questa ennesima incursione dello spirito anticristiano del mondo in ambito ecclesiastico riceverà la consacrazione ufficiale nel Sinodo programmato per il 2015.
L'indissolubilita del matrimonio cristiano e uno degli insegnamenti centrali di Nostro Signore Gesù Cristo. L'accettazione nella comunione ecclesiale dei divorziati risposati, delle coppie di fatto, costituisce un rinnegamento palese ed aperto di una legge divina. Pertanto i padri sinodali, che hanno votato a favore della tesi suddetta, se ne rendano conto o no, non sono da considerarsi come cattolici.
Lo scandalo per le anime non ha alcuna misura.
Questo Sinodo non solo ha tradito in maniera plateale la fede cattolica, ma ha dimostrato la più completa assenza di misericordia verso l'umanità, specie verso le nuove generazioni, che attendono piuttosto un richiamo forte alla verità della fede e alla purezza dei costumi.
Senza la fede e il pentimento dei peccati si corre dritti all'inferno.
È evidente che i padri, che hanno approvato questa relazione "indegna, scandalosa, completamente erronea", non solo hanno rinnegato uno degli insegnamenti centrali del Cristo, ma hanno dimostrato chiaramente di non credere nemmeno ai Suoi avvertimenti, circa l'esistenza dell'inferno e l'eternita delle sue pene.
I nemici della fede continueranno a tramare all'interno della Chiesa. Anche i semplici fedeli dovranno fare la loro parte per difendere con la massima energia la verità.
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