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lunedì 24 novembre 2014

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La “squadra di Bergoglio”

Nel controverso libro di Antonio Socci, “Non è Francesco”, c’è un passaggio che in questi giorni trova conferma dall’Inghilterra. Non si tratta di questioni legate alla legittimità dell’elezione del Papa, ma della presenza di una lobby di cardinali “riformisti” che per eleggere Bergoglio ha lavorato prima e durante il conclave. In modo discreto, ma molto organizzato.
Lo racconta Austen Ivereigh, già addetto stampa del Card. Murphy-O’Connor, nel suo libro intitolato “Il Grande Riformatore”. Secondo quanto riporta il britannico “Telegraph” la parte decisiva nell’elezione di Bergoglio l’avrebbe svolta un piccolo gruppo di cardinali europei. Gli stessi che avrebbero cercato di eleggere il cardinale argentino già nel 2005, durante il conclave che poi vide l’elezione di Joseph Ratzinger.

Secondo Ivereigh proprio il card. Murphy-O’Connor, pur avendo già compiuto 80 anni, e quindi senza possibilità di entrare nel conclave del marzo 2013, avrebbe svolto un ruolo chiave insieme al card. Kasper. In particolare l’ex arcivescovo di Westminster avrebbe svolto un azione di lobbyng presso i cardinali elettori nord-americani.
Una volta assicurati da Bergoglio che non si sarebbe tirato indietro (“in questo momento di crisi della chiesa un porporato non può rifiutare”), il “team Bergoglio” ha organizzato una serie di cene e di incontri prima del conclave in cui, tra l’altro, hanno rassicurato i cardinali che i 76 anni dell’arcivescovo di Baires non avrebbero costituito un problema sotto nessun punto di vista. “Anche perchè i papi – aggiunge Ivereigh nel suo racconto – ora possono dimettersi”.
Bisogna dire che Ivereigh non fa nessuna grande rivelazione, ma racconta la normale amministrazione prima di un conclave. Nel 2005 i liberal ci avevano provato, ma andò male. Questa volta, invece, sembra gli sia andata benone. Lo Spirito Santo si serve di tutto, e il buon Dio può decidere di donare un papa, o di infliggerlo, utilizzando vicende molto umane. A noi non resta che ricordare che comunque la barca di Pietro è sempre in buone mani. Quelle di Cristo.


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