ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 17 marzo 2015

Bergogliate o scalfariate!?..qualcosa rimane..!

Bergoglio-Scalfari. Quel che Francesco può dire all'Europa dei non credenti

Il duo Scalfari-Bergoglio, virtuale o reale che sia, ricompare 
su La Repubblica del 15 scorso [qui]. 
Bergogliate scalfariate che siano, certe esternazioni è difficile ritenerle pronunciate da un papa, ma esse - pur se Magistero ovviamente non sono - andranno inesorabilmente ad alimentare il magistero liquido che ogni giorno scava solchi nel sensus fidei cattolico. Tralasciamo il resto non meno problematico, riprendendo le considerazioni sotto riportate di calibro inaudito. Non necessitano di commenti; ma, se non saranno prontamente ed efficacemente smentite e rettificate da chi di dovere, getteranno ombre ancora più fitte sulla figura di un papa tanto idolatrato dalle folle quanto sconcertante e scandalizzante per i fedeli. 

[...] Chi ha avuto il dono di conoscere papa Francesco sa che l'egoismo è il nemico più pericoloso per la nostra specie. L'animale è egoista perché è preda soltanto dei propri istinti, il principale dei quali è quello della sopravvivenza, la propria. Ma l'uomo è animato anche dalla socievolezza e quindi sente l'amore verso gli altri, verso la sopravvivenza della specie cui appartiene. Se l'egoismo soverchia e soffoca l'amore per gli altri, offusca la scintilla divina che è dentro di lui e si autocondanna.
Che cosa accade a quell'anima spenta? Sarà punita? E come?
La riposta di Francesco è netta e chiara: non c'è punizione ma l'annullamento di quell'anima. Tutte le altre partecipano alla beatitudine di vivere in presenza del Padre. Le anime annullate non fanno parte di quel convito, con la morte del corpo il loro percorso è finito e questa è la motivazione della Chiesa missionaria: salvare i perduti. Ed è anche la ragione per cui Francesco è gesuita fino in fondo. [...]
È quell' "annullate", riferito alle anime, che fa enorme problema. Con la morte del corpo finisce il percorso terreno ma l'immortalità appartiene alla condivisione della gloria di Dio (Paradiso) oppure alla dannazione eterna frutto del rifiuto e della ribellione al Creatore e Signore, universorum Rex. Cosa vi aspettavate dal papa della misericordia che ha estromesso la giustizia e il sacrificio di Cristo? Del quale non parla e che neppure celebra? Cosa significa altrimenti quel "non si torna indietro" della sua riforma permanente? 
Comunque si tratta di affermazioni gravi, che se anche fossero interpolate gli vengono attribuite, e dunque andrebbero smentite in maniera chiara e con la massima visibilità.
Appare oltremodo oltremodo grave l'inerzia del clero che, quando non lo segue senza remore come non ha fatto con nessun altro papa, per intervenire aspetta un atto di magistero solenne che non verrà mai. E nel frattempo la confusione aumenta e con essa le "tenebre" hanno campo libero, perché certi uomini di Chiesa stanno smantellando le difese conferite dal Signore al suo corpo mistico. Ed è un fatto di gravità assoluta e drammaticamente reale. Inutile aspettare atti formali di governo. La dissoluzione ormai è nella prassi e nelle parole in libertà.

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