ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 24 giugno 2015

Se sbagliano li corrigerete?


Velasio De Paolis: "Chi sbaglia va corretto, la dottrina resta chiara"

CITTÀ DEL VATICANO . "Chi sbaglia e vive nell'errore va corretto ". È una "regola" che vale per tutti, e quindi "anche per divorziati risposati, coppie di fatto e omosessuali", avverte il cardinale Velasio De Paolis, ex ministro delle Finanze della Santa Sede e attuale commissario straordinario su nomina papale dei Legionari di Cristo. Ma De Paolis è anche uno dei cinque cardinali (insieme a Burke, Muller, Brandmuller e Caffarra) autori del libro "Il Permanere nella verità di Cristo" che, pubblicato alla vigilia del Sinodo straordinario sulla famiglia dello scorso anno, ribadì sul tema della famiglia la morale tradizionale della Chiesa.

Eminenza, il nuovo documento rilancia ancora le aperture sulla comunione ai divorziati risposati, sulle coppie di fatto e i gay.
"Prima di esprimere un giudizio su questo nuovo testo lo voglio leggere. Anche se è fuori di ogni minimo dubbio la validità del principio che se una persona sbaglia va aiutata a correggersi, non a perseverare nell'errore ".

Il testo presentato ieri ripropone al Sinodo gli stessi punti caldi della sessione dello scorso anno sui quali i padri si divisero. Il prossimo ottobre ci saranno ancora scontri tra conservatori e progressisti? Per i divorziati risposati si parla di una seconda possibilità di accesso alla comunione dopo un cammino penitenziale. Per i gay si parla di accoglienza e rispetto...
"Veramente nulla è stato deciso e il documento presentato ieri sarà sottoposto al vaglio del Sinodo che, comunque, non ha poteri deliberanti, ma solo consultivi. La parola ultima spetterà sempre al Santo Padre. Discutere sui vari punti previsti è prematuro, anche perché non si sa nulla, ad esempio, di questo cammino penitenziale dei divorziati risposati, tantomeno come si potrà fare, se saranno i vescovi locali a decidere. Così pure per l'accoglienza a coppie di fatto e gay. Parliamo pure di tutto, ma la validità dell'insegnamento tradizionale della Chiesa in materia di morale matrimoniale resta inattaccabile".

Papa Francesco invita la Chiesa ad essere sempre più misericordiosa ed accogliente, e ad andare in soccorso di famiglie ferite e di chi chiede di essere aiutato senza guardare all'orientamento sessuale. Lei che ne pensa?
"Penso tutto il bene possibile
su una Chiesa misericordiosa ospedale da campo. Tutti ne abbiamo bisogno, perché siamo tutti peccatori. Ma l'accoglienza e la misericordia non vanno mai date a discapito della verità. E poi, in ospedale ci si va per guarire, non per continuare a vivere nella malattia".


Sinodo 2015, chi rema contro Francesco

Mano tesa ai risposati. Ma il papa è osteggiato dai vescovi americani e polacchi. E da parte della Curia romana. Con lui invece i progressisti tedeschi e francesi. 


In Vaticano fervono i preparativi per il Sinodo d'autunno.
Il 23 giugno è stato steso il documento base della prossima assemblea ordinaria dei vescovi della Chiesa cattolica sulla vocazione e la missione della famiglia.
Un testo che include aperture sui divorziati risposati e anche progetti pastorali sui gay, anche se nessun riconoscimento delle unioni civili.
DIVISIONE TRA PROGRESSISTI E CONSERVATORI. Ma la Chiesa che si appresta a riunirsi tra le mura della Santa Sede resta divisa. E i conflitti dell'autunno 2014, quando cinque cardinali si opposero platealmente alla piattaforma di proposte di Walter Kasper - il cardinale tedesco considerato il teologo di Papa Francesco - sono pronti a riproporsi.
Attraverso altri volti e altri nomi. Al Sinodo partecipano infatti vescovi eletti in rappresentanza delle diverse nazioni (previo via libera del Santo Padre), arcivescovi e capi dei dicasteri della Curia romana.
L'ultima lista dei partecipanti approvati dal Vaticano è stata pubblicata il 16 giugno (la precedente era stata resa pubblica a marzo). E negli ambienti della stampa cattolica progressista viene letta come un segnale negativo: troppi i vescovi conservatori. Le delegazioni nazionali sembrano già posizionate. E Papa Francesco rischia di finire stretto tra i fronti.

Stati Uniti: il caso Burke infiamma i conservatori

Il pericolo maggiore, per i progetti del cardinale Walter Kasper, considerato il teologo di Papa Francesco, viene da Oltre Atlantico.
Nello specifico dagli Stati Uniti, terra dei grandi processi per pedofilia e delle prime diocesi fallite per ripagare i danni alle vittime degli abusi. Ma tanto l'episcopato americano si è posizionato in prima fila nella battaglia per ripulire la Chiesa dall'ombra delle violenze, quanto appare il più fiero oppositore all'apertura di Bergoglio sulla famiglia.
Lo strappo più pesante si è consumato con la cacciata di Raymond Leo Burke, cardinale originario del Wisconsis, nominato porporato da Benedetto XVI e fino a pochi mesi fa prefetto del Supremo tribunale della Segnatura Apolistica.
ANCHE DOLAN STORCE IL NASO. Bergoglio lo voleva rimuovere anche prima del Sinodo dell'autunno 2014, ma ha lasciato che il cardinale partecipasse all'assemblea.  In quei giorni, Burke ha votato contro il documento ufficiale e ha attaccato direttamente il pontefice. Poco dopo si è ritrovato a Malta, come patrono del sovrano ordine militare maltese. Promoveatur, ma neanche tanto, ut amoveatur.
Risultato: Burke non arà presente all'assemblea del 2015.  Ma secondo le indiscrezioni circolate in questi mesi, anche l'arcivescovo di New York, Timothy Dolan, avrebbe dubbi sulle posizioni di Francesco.
CHAPUT TRA I DELEGATI. A novembre 2014 mentre i vescovi americani sceglievano i loro delegati per il Sinodo, Usa Today riferiva le parole di un «anziano cardinale americano in Vaticano»: «Sotto questo papa la Chiesa cattolica romana è una nave senza timone» e «i fedeli si sentono un po' di mal di mare». E citava poi l'attacco delll'arcivescovo di  Philadelphia, Charles Chaput, contro il Sinodo. «Ha prodotto confusione e la confusione», aggiungeva Caput confermando il suo appoggio a Burke, «è del diavolo».
Secondo le informazioni della stampa americana, Caput sarebbe tra i delegati scelti dai vescovi americani, assieme all'arcivescovo di Louisville, Joseph Kurtz, al cardinale Daniel DiNardo e all'arcivescovo di Los Angeles, Jose Gomez.
BOCCIATO IL CONSIGLIERE DI BERGOGLIO. Tra i sostituti poi ci sarebbero l'arcivescovo Salvatore Cordileone, strenuo oppositore dei matrimoni gay, e il moderato Balse Cupich, arcivescovo di Chicago. I nomi inviati a Roma, secondo quanto ci risulta, non hanno ancora ottenuto conferma dalla Santa Sede. Secondo l'analista del National Catholic Reporter, Tom Reese, inoltre, il cardinale di Boston Sean O' Malley, consigliere personale di Bergoglio, sarebbe stato tra i candidati, ma non sarebbe stato eletto.


  • L'arcivescovo di Poznan, Stanislaw Gadecki.

Polonia: l'arcivescovo Gadecki in polemica col papa

Anche i polacchi, orfani di papa Giovanni Paolo II e del suo teologo Joseph Ratzinger, scalpitano.
Al Sinodo sarà presente l'arcivescovo di Poznan, Stanislaw Gadecki, 65 anni. Un nome che secondo la stampa polacca non appartiene né ai circoli più integralisti, né ai liberali.
Gadecki è stato il vicepresidente dell'episcopato polacco. Appena ottenuto il nuovo incarico ha dichiarato: «Se la Chiesa non rimane fedele alla tradizione, allora cadrà».
LE CRITICHE IN OCCASIONE DEL SINODO 2014. Anche lui ha criticato il Sinodo 2014 e in particolare il messaggio lanciato sulla misericordia: «Ha creato l'impressione che l'insegnamento della Chiesa è stata spietata finora, come se l'insegnamento della misericordia cominciasse solo ora». Ora, forse, con papa Francesco.
Oltre a Gadecki fanno parte della delegazione polacca anche l'arcivescovo di Varsavia e Praga, Henryk Hoser, l'arcivescovo Marek Jedraszewski di Lodz e quello di Rzeszow, Jan Franciszek Watroba.

  • Il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco.

Italia: l'ostacolo dei pesi massimi Bagnasco e Scola

Che dire dell'Italia? Bergoglio non solo dovrà affrontare i capi dei dicasteri della Curia romana, dove il clima non è dei migliori se è vero come ha raccontato il vaticanista Sandro Magister della Stampa, che proprio all'interno del governo della Chiesa il 'teologo' del Sinodo Kasper anima un gruppo chiamato 'il cenacolo degli amici di Papa Francesco' a cui partecipano i porporati preoccupati di difendere il pontefice. Ma Bergoglio si ritrova anche come membro ufficiale dell'assemblea il presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, l'uomo che Bergoglio aveva allontanato dai palazzi romani nel 2013. La guerra fredda tra i due è diventata oggetto di cronaca sui quotidiani. Ultimo atto lo scontro sul programma di interventi dell'assemblea annuale dei vescovi italiani tenutasi a maggio a Città del Vaticano: Bagnasco aveva infilato il discorso del pontefice alla fine della lista.
IL NODO COMUNIONE E LIBERAZIONE. Ma c'è un altro nome che potrebbe essere un ostacolo persino maggiore: Angelo Scola, arcivescovo di Milano e candidato, per nulla segreto, al soglio pontificio, capofila dei conservatori oltre che punto di riferimento di quella Comunione e liberazione che Bergoglio ha pubblicamente bastonato nell''udienza personale' dedicata al movimento ecclesiale nella Basilica di San Pietro. Dalla sua parte, il papa argentino potrebbe avere invece il pupillo del cardinale Carlo Maria Martini, il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla.
Infine ultimo nome della delegazione italiana è il vescovo di Parma, Enrico Solmi, presidente uscente della Commissione per a vita e la famiglia della Cei: ha fama di conservatore.  

  • Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Reinhard Marx.

Germania, Francia e Svizzera: i teologi dell'amore stanno con Bergoglio

Sostenitori dell proposte di Kasper potrebbero essere invece i vescovi tedeschi, francesi e svizzeri.
Per Edward Pentin, ex giornalista di Radio Vaticana e attualmente corrispondente del National Catholic Register, i vescovi favorevoli alla linea Kasper si sono incontrati il 25 maggio all'Università pontificia gregoriana in un cosiddetto Sinodo ombra per preparare le proposte 'progressiste' in anticipo sull'assemblea d'autunno: comunione per i divorziati risposati civilmente e pastorale per gli omosessuali, come ha spiegato uno dei partecipanti.
L'ARCIVESCOVO MARX IN PRIMA LINEA. L'elenco degli invitati non è ufficiale. Pentin ha pubblicato sul suo blog una lista che comprende il presidente della Conferenza episcopale tedesca e arcivescovo di Monaco, Reinhard Marx, il presidente dei vescovi francesi e arcivescovo di Marsiglia, Georges Pontier, il presidente dei vescovi svizzeri, Markus Büchel, due delegati tedeschi, due svizzeri e due francesi.
Gli interessati dal loro canto hanno minimizzato, relegando l'episodio all'incontro annuale tra i vescovi delle tre chiese. Di certo, come ha lamentato un settimanale cattolico australiano, i conservatori non erano a conoscenza dell'evento. Mentre tutti e tre i delegati tedeschi, il vescovo Heiner Koch di Dresda - uno che ha dichiarato che «la visione dell'omosessualità come peccato è offensiva» e «ho conosciuto coppie omosessuali che conducono la loro vita in maniera esemplare» - Marx e Franz-Josef Bode di Osnabrueck, sono a favore della linea Kasper.
Tuttavia non è affatto chiaro se il gruppo si possa definire sostenitore di Francesco. Anzi, secondo Ncr, la frangia progressista sostenitrice della cosiddetta “teologia dell'amore” teme che il papa sia fin troppo timido su certi temi. Bergoglio non è ripiegato su un'ideologia: le sue stelle polari sono il dialogo con la comunità della Chiesa e la pulizia della Curia. 

FORZA BERGOGLIO - L’ASSOCIAZIONE DEI CATTOLICI SEPARATI: “APRIRE A CHI DIVORZIA È GIUSTO. RESTARE AI MARGINI DELLA FEDE È UN DOLORE. CAPIRE IL MESSAGGIO DI GESÙ BASATO SULL’ACCOGLIENZA NON È PREROGATIVA DI TUTTI I SACERDOTI”

“Il Sinodo chiede che ci sia un “itinerario di riconciliazione con la fede”. È giusto, ma essere diversi non vuol dire essere peggiori. Non è una scelta facile, ma l’accoglienza senza giudicare è la base del Vangelo”…

papa bergoglio a torino 9PAPA BERGOGLIO A TORINO 9
Fabio Poletti per “la Stampa”

Paola Menaglia, vicepresidente dell’Associazione Famiglie Separate Cristiane, nell’Instrumentum Laboris, il Sinodo dei vescovi sulla famiglia apre alle coppie divorziate. Da quanto aspettavate questo momento?
«Da anni, da troppi anni. Il dibattito tra di noi va avanti da almeno 10 anni. Ma solo negli ultimi 2 o 3 questa discussione ha iniziato ad avere una certa risonanza anche sui media. La spinta è data dal numero di famiglie che vivono la separazione o il divorzio. Come cristiani crediamo al valore indissolubile del matrimonio. Ma quando non ci sono più le condizioni rimane sempre il nostro essere cristiani».

Con questa apertura anche ai divorziati che si sono risposati sarà possibile accedere al sacramento della comunione...
SINODO DEI VESCOVISINODO DEI VESCOVI
«Io non ho ancora letto il documento del Sinodo. È una bozza che dovrà essere discussa nell’assise di ottobre sulla famiglia. Spero che i principi cardine siano confermati anche nel dibattito».

Non era mai successo che si parlasse di integrazione nella Chiesa dei divorziati risposati in questo modo: «Nessuno deve sentirsi rifiutato od escluso»...
«È vero, ma in questi anni un’apertura virtualmente c’era già stata. Tra i sacerdoti e i laici impegnati il principio dell’accoglienza nella fede c’era sempre stato».

Vuol dire che facevate comunque la comunione?
Paola Menaglia - FAMIGLIE SEPARATE CRISTIANEPAOLA MENAGLIA - FAMIGLIE SEPARATE CRISTIANE
«Il vero problema è come veniva vissuta questa situazione. A causa dell’ignoranza di alcuni sacerdoti ci sono stati casi di autoesclusione. Conosco persone che hanno vissuto con sofferenza per 10 o 15 anni. Ho un’amica che si era sposata molto giovane. Poi il matrimonio è finito. Si è risposata e per tantissimi anni ha vissuto da sola la sua fede. Andava in chiesa partecipava alla messa ma senza fare la Comunione. Solo negli ultimi anni, avvicinandosi a noi, si è riavvicinata al sacramento».

Però le indicazioni della Chiesa erano chiare su questo punto...
«Ma è altrettanto chiaro il Vangelo. La condivisione della fede è basata sull’accoglienza, sulla sensibilità, sul non giudizio. Quello che è successo in questi anni è che chi ha continuato nel sacramento della comunione, lo ha fatto da solo. Ma c’è chi non ce la fa. C’è chi prega e basta e si sente escluso».

FAMIGLIE SEPARATE CRISTIANEFAMIGLIE SEPARATE CRISTIANE
Magari perché non ha trovato il sacerdote comprensivo...
«Capire completamente il messaggio di Gesù basato sull’accoglienza e sulla non esclusione non è prerogativa di tutti i sacerdoti».

Il Sinodo dei vescovi sembra averlo capito.
«Sono separata e divorziata. So perfettamente qual è il valore del matrimonio per un cristiano. Ma per niente al mondo rinuncerei ad essere in comunione con Gesù. Credere è una grazia. Il Sinodo chiede che ci sia un “itinerario di riconciliazione con la fede”. È giusto, ma essere diversi non vuol dire essere peggiori. Non è una scelta facile, ma l’accoglienza senza giudicare è la base del Vangelo».

5 commenti:

  1. Ammettendo i divorziati e i risposati ai sacramenti e i signorini e le signorine a secondo il genere di come si svegliano la mattina. Insomma tutto il calderone scombinato , riusciranno ad avere ancora le entrate pecuniarie che non hanno più da tanto tempo. Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma che ci si azzecca quasi sempre. jane

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    1. Poi che il sangue di Gesù sia buttato ai maiali , che Nostro Signore venga crocefisso continuamente , che i Santi Comandamenti siano diventati carta straccia e che il Vangelo sia vanificato e la predicazione e la vita dei Santi Martiri , a loro non importa nulla ; per questi bravi " cristianucci " che vanificano centinaia e centinaia di anni di Chiesa Santa Cattolica Apostolica contano solo le loro idee bislacche e pervertite. Miserabili traditori jane

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  2. forse non è solo questione di soldi che sicuramente hanno già in abbondanza.... è la voglia di smantellare la chiesa di Cristo perchè ha detto di non peccare più.... invece i nuovi preti della nuova chiesa sono moooolto misericordiosi.....non si salverà nessuno di chi li segue.....

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  3. Ma sì, dai, cerchiamo di non nasconderci dietro un dito. Bergoglio Quisling & Band sono un qualcosa che, se non è direttamente l'anticristo, ci va moooolto vicino. In ogni caso, un qualcosa di nemico di Nostro Signore. Quindi da rigettare in pieno.

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