ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 22 settembre 2015

Già in cattedra

Bufera sulle famiglie. I maestri del gender sono già a scuola  

Un giorno alla Cattaneo di Roma tra vignette e disegni a lezione di diversità. Mamme perplesse: «Non si può spiegare a un bambino come cambiare sesso». LEGGI ANCHE La scienza ha già dimostrato che questa teoria è una bufala.

di Francesca Pizzolante
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«Mamma perché in questo cartello ci sono due uomini e un bambino e nell’altro invece due donne?». La giornata di educazione alla diversità è racchiusa nell’ingenua domanda di una bambina di poco più sei anni. La madre, impacciata, le replica: «Perché anche due donne o due uomini che si vogliono tanto bene possono dare una casa a bimbi meno fortunati». Mentre le polemiche divampano, al di qua dei cancelli della scuola Carlo Cattaneo, i promotori del gender sono già in cattedra ad impartire lezioni e consigli a professori e genitori su come aiutare il proprio alunno o figlio a riconoscere e rispettare la diversità.

La giornata, organizzata dall’associazione Scosse e patrocinata dal Comune di Roma, è fitta di incontri e workshop che occupano quasi tutte le aule dell’istituto scolastico. È una sorta di celebrazione della diversità, non solo sessuale ma anche culturale. Si incomincia dalla registrazione, al fianco c’è un banchetto con in vendita gadget e magliette con spot contro gli stereotipi della famiglia tradizionale. Lesbiche, gay, trans, viva la libertà di dichiararsi e lottare per il rispetto e il diritto alla genitorialità. Quello che si scopre in un sabato caldissimo a Testaccio è un mondo completamente differente da quello a cui sono abituate le mura scolastiche. «Siamo visti come promotori di istanze da scomunica – dice una delle tante organizzatrici -. Eppure lottiamo anche per chi puntano il dito contro». Il clima è decisamente “radical” e i tavoli di approfondimento sono divisi per fasce d’età. Si va da 0 ai 18 anni e per ogni periodo infantile o adolescenziale ci sono linguaggi e disegni differenti: dalle copertine illustrate, con famiglie diverse dai classici albi per l’infanzia, destinati ai bambini delle scuole materne ed elementari fino a video tecnici per i quasi maggiorenni.
Al primo piano, nell’aula dedicata ai bambini nei primi 6 anni di vita, si illustrano giochi del rispetto e di ogni genere, inteso come identificazione della persona. «Solitamente nei primi 3 anni di vita del bambino si può stabilire se sia un cisgender – persona a proprio agio con il genere attribuito alla nascita – o transgender – chi non si sente rappresentato dal genere di nascita -. Ogni 400 persone ce n’è uno intersessuale, ossia con cromosoma XXY, dice il relatore del workshop. Un genitore capisce fin da subito la tendenza sessuale del proprio figlio: dai giochi preferiti al portamento fino alla parlata. Il nostro compito, nelle scuole, è aiutare ogni bambino a trovare la propria reale identità sessuale». Scorrono slide e sulla vignetta in cui una ragazzina guardandosi allo specchio vede l’immagine di un uomo, un’insegnante chiede: «E se il bambino o bambina volessero cambiare?», «A quel punto si avvierebbe il percorso verso l’intervento chirurgico per modificare il corpo- risponde il relatore-. Noi siamo qui, con l’aiuto di medici specializzati, per insegnare che si può cambiare e occorre avere rispetto per le diversità». Una madre sull’uscio della porta storce il naso: «Ma come si può spiegare certe cose a un bambino di sei anni?».
Ma i test e questionari da far compilare ad alunni per cercare la propria sessualità, secondo la teoria gender non bastano a debellare il male degli stereotipi. C’è la letteratura con passaggi intrisi di omofobia da abbattere, la grammatica da modificare: assessora, sindaca, avvocatessa e via dicendo. E per chi non riuscisse a far comprendere l’importanza del rispetto, un laboratorio ad hoc dimostra come imparare la tecnica di difesa Aikido. Nella giornata di educazione alla differenza non manca la politica con un incontro sui diritti. Vi partecipano esponenti di sinistra nelle istituzioni. La consigliera regionale Marta Bonafoi annuncia che presto in Aula si discuterà dell’istituzione della cittadinanza di genere. Applaude la senatrice Valeria Fedeli. Nella pausa pranzo, organizzata in cortile, il pranzo viene servito dalle donne rom che la regione Lazio sta aiutando ad emanciparsi con un apposito tavolo istituzionale.

–  di Francesca Pizzolante Redazione

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http://www.riscossacristiana.it/bufera-sulle-famiglie-i-maestri-del-gender-sono-gia-a-scuola-di-francesca-pizzolante/

INTERVISTA SULLA TEORIA GENDER

    La parola “Gender”sembra oramai entrata nel vocabolario comune di tutti coloro che fanno parte dello schieramento del cosiddetto “politicamente corretto”, politici, giornalisti, intellettuali ma che scopi si prefigge? di Federico Dal Cortivo



Intervista sulla teoria "Gender"

Intervista al dr. Antonio Brandi sulla teoria “Gender”

di

Federico Dal Cortivo
l'Officina



D: La parola “Gender”sembra oramai entrata nel vocabolario comune di tutti coloro che fanno parte  dello schieramento del cosiddetto  “politicamente corretto”, politici, giornalisti, intellettuali, dott.Brandi ci vuole spiegare l’origine di questa nuova ideologia  e che scopi si prefigge? 

Una famosa ideologa del Gender, Simone de Beauvoir disse “donna non si nasce ma si diventa”. Questa frase potrebbe essere lo slogan che sintetizza il credo di questa teoria. Parte dall’ipotesi che bambini e bambine - al di là del sesso biologico - non siano differenti. Il processo di differenziazione è unicamente un prodotto sociale/culturale che inculcherebbe, fin dalla più tenera età, stereotipi che vedranno la bambina assumere certi comportamenti, mentre il bambino altri. Un/a bambino/a assume dei comportamenti maschili/femminili perché sono i genitori e l’ambiente che lo circonda che gli impongono di farlo. Queste regole (es. rosa per le bambine – blu per i bambini, bambole per le bambine e macchinine per i bambini, etc.) sarebbero un’invenzione della società che, interpretando le differenze fisiologiche tra maschile e femminile, ha costruito il genere, che non è altro che un modo per organizzare la vita sociale, culturale e ri-produttiva. Queste norme sociali permettono al singolo di ‘mettere in scena’ correttamente (ossia in modo chiaro agli altri) la propria identità di genere. Perciò si tratta della più radicale e pericolosa rivoluzione antropologica che il mondo abbia mai visto.

D: E’ del 9 settembre di quest’anno l’approvazione di una risoluzione non legislativa  al Parlamento europeo nella quale  con 408 voti a favore e 236 contrari e 40 astenuti , i deputati affermano che  “le misure sulla parità di genere devono essere applicate a tutti i livelli del sistema d’istruzione, includendo la promozione e la formazione degli insegnanti, in modo da porre fine agli stereotipi di genere e contribuire a colmare  il divario tra la formazione delle donne e il loro sviluppo professionale“, relatrice  Liliana Rodrigues  deputata progressista portoghese. Ai massimi livelli europei quindi ci si sta oramai muovendo in questa direzione, lei che ne pensa?

Questa risoluzione fa parte della doppia strategia e delle forze che sostengono questa vera e propria rivoluzione antropologica:
-Una ideologia neo marxista che vuole capovolgere tutti i parametri antropologici su cui si è sviluppata la società umana dal suo inizio (Adorno, Marcuse, Freud, ecc,..)
-Gli enormi interessi finanziari che fanno miliardi di dollari di profitti sulla fecondazione in vitro, le operazioni di cambio di sesso, il porno e l’industria dei Condom.
Ricordo anche la Raccomandazione del Marzo 2010 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, le raccomandazioni dell’OMS sull’educazione sessuale ed in Italia il Decreto Carrozza e la legge Buona Scuola: iniziative pro-LGBT e ideologia del Gender. 

D: In una recente conferenza  che ho avuto modo di seguire sull’argomento,  Alexey Komov Presidente del Congresso Mondiale delle famiglie  e Ambasciatore Russo all’Onu , ha fatto capire che dietro all’ideologia “Gender “vi sono forze sovranazionali, che possiamo definire oligarchie mondialiste, con dei precisi obiettivi . Quale è la sua opinione al riguardo?

Indubbiamente la Massoneria lavora attraverso Istituzioni Internazionali come l’ONU, l’UE e l’OMS. Il loro scopo è la diminuzione delle nascite ed un Governo Mondiale dove l’uomo è un numero, un consumatore. Non è un caso che 279 imprese americane abbiano scritto alla Corte Suprema USA per approvare i matrimoni gay.

D: Dott.Brandi  quale è la posizione del Governo italiano a guida PD e del Parlamento  sulla  questione “Gender”?Avete di recente  anche consegnato al Presidente Mattarella, una raccolta di firme per la petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. A livello educativo nazionale cosa sta accadendo?

La legge 107, c.d. “Buona Scuola”, facendo riferimento alla legge 119 ed alla Conferenza di Istanbul, promuove l’educazione al Gender ed i genitori dovranno essere molto attenti per quanto riguarda l’educazione dei propri figli, consigliamo lettura del nostro Vademecum http://www.notizieprovita.it/economia-e-vita/gender-a-scuola-consigli-alle-famiglie-vigilate/

D: In Europa  la Russia ha preso fermamente posizione  contro questa nuova ideologia, e anche la Francia  contro il progetto “Abcd de l’égalité”,in che modo?   E la posizione degli altri stati europei?

Purtroppo l’occidente, eccetto la Grecia e L’Italia, non a caso perseguitate dai poteri forti e le banche (private!) è totalmente a favore dei matrimoni ed adozioni gay ed alla ideologia del Gender. Ma non disperiamoci poiché il resto del mondo ha ancora buonsenso e segue la ragione. All’ONU, anche grazie a Santa Madre Russia, sono passate due risoluzioni nel Giugno 2014 e nel Giugno 2015 in favore della famiglia naturale. In Francia l’educazione al genere è stata ritirata dalle scuole a causa della forte reazione delle famiglie che durante il precedente anno accademico hanno ritirato migliaia di figli dalle scuole. Infatti l’ex militante dell’estrema sinistra francese di origine algerina Farida Belghoul, oggi leader del Movimento Antigender e promotrice del progetto “Journée de Retrait de l’Ecole” che prevede di tenere i propri figli a casa senza scuola un giorno al mese per protesta, si ritiene soddisfatta di questa vittoria. La Russia invece già da numerosi anni ha implementato varie leggi per la Vita e per la Famiglia, infatti negli ultimi 10 anni gli aborti sono diminuiti da 4 milioni a 800.000 all’ anno. Inoltre le famiglie che fanno un secondo figlio ricevono 10.000 dollari in rubli e dal terzo figlio ricevono anche terra gratuita da parte dello Stato.
La Francia si oppone (come si oppone anche alla ETD (Equal Treatment Directive) per gli alti costi burocratici e legislativi di introdurre tali teorie.
  
D: Come è nata l’idea di Pro Vita? E come operate?

Pro Vita è nata nell’estate del 2012 in seguito alla morte di Chiara Corbella Petrillo che si sacrificò per salvare la vita a suo figlio Francesco. Chiara ci ha ispirato per questa battaglia per la Vita e per la Famiglia. ProVita conduce una battaglia culturale, formando e informando, attraverso la rivista Notizie Pro Vita ed il portale web www.notizieprovita.it; organizza convegni e dibattiti; promuove importanti petizioni; crea e diffonde materiale audiovisivo di carattere bioetico; presenta denunce e ricorsi per difendere a livello legale la Vita e la Famiglia. Per informare la popolazione intraprende campagne di sensibilizzazione a mezzo stampa, organizza cineforum, conferenze stampa e dà sostegno a madri in difficoltà con figli disabili, nonché ad organizzazioni che aiutano mamme con gravidanze difficili

D: Quale partito o movimento politico italiano ed europeo vi è più vicino concretamente in questa battaglia ?

Direi la Lega, Fratelli d’ Italia ed una parte di Forza Italia. Internazionalmente la Russia, l’ Ungheria, il Front National ed altri partiti di “destra” 


Intervista a cura di Federico Dal Cortivo


Antonio Brandi, romano di nascita, europeo di adozione e cittadino del mondo. Ha lasciato l’Italia dal 1971 per la sua attività lavorativa iniziata nella Compagnia italiana turismo in Belgio per poi diventare direttore generale del gruppo Transalpino-Tourtraco. In seguito è stato amministratore delegato all’irlandese Usit ed infine all’Eurotrain International in Svizzera. Oggi è un Imprenditore di successo, dal 1991 abita in Repubblica Ceca, dove è presidente del Gruppo GTS Alive, gruppo internazionale presente in diversi paesi e che distribuisce la Isic (International student identity card) approvata dall’Unesco e altri servizi culturali per insegnanti e studenti.
E’ presidente della Laogai research foundation italiana, la prima affiliata europea dell’organizzazione fondata nel 1992 a Washington da Harry Wu, un attivista per i diritti umani nella Repubblica Popolare Cinese, nato a Shanghai nel 1937. Editore della rivista “Notizie Pro Vita” e del portale web “Pro Life News”, è impegnato nella difesa della vita e dei diritti dell’uomo e non senza conseguenze: ha rischiato l’arresto in Cina nel 2010, non l’ha potuto evitare in India nel 2008. Il dottor Brandi non è cattolico da sempre, ma dal 1991: «mi convertii a Londra, dopo una confessione di due ore con father Paul Morgan, un prete di 27 anni».
  
Fonte:http://www.lofficina.org/post_dett.php?id=55faf33024be4 del 17/09/15 in redazione il 22 Settembre 2015

foto articolo




IL GENDER NELLE SCUOLE IN UN DISEGNO DI LEGGE DEL SENATO

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