ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 24 settembre 2015

"Questo Vescovo diventerà Papa!"?


 Il dialogo fra Pastore e gregge ai tempi del modernismo..?Cavriana docet..!


79:13 Ut quid destruxísti macériam ejus: * et vindémiant eam omnes, qui prætergrediúntur viam?
79:14 Exterminávit eam aper de silva: * et singuláris ferus depástus est eam.
79:15 Deus virtútum, convértere: * réspice de cælo, et vide, et vísita víneam istam.
79:16 Et pérfice eam, quam plantávit déxtera tua: * et super fílium hóminis, quem confirmásti tibi.

79:13 Perché hai tu distrutta la sua cinta, * sì che la vendemmiano tutti quei che passano per la strada?
79:14 Il cinghiale della foresta l'ha devastata: * e la bestia selvaggia vi ha fatto pascolo.
79:15 Dio degli eserciti, deh! volgiti, * mira dal cielo, e vedi e visita questa vigna,
79:16 E proteggi quel che la tua destra ha piantato: * e il figlio dell'uomo che ti sei stabilito.
Psalmus 79(9-20)


Fedeli in sciopero contro don e curia


A San Giacomo di Cavriana continua la protesta per la cancellazione della messa



CAVRIANA

Penna, rosario e adesso ostruzionismo. L’età d’argento non fa deporre le armi ai guerriglieri della frazione di San Giacomo, che non si rassegnano al no della Curia a ripristinare la messa nella loro chiesetta. Dopo l’invito, ad inizio estate, a non devolvere l’otto per mille alla Chiesa cattolica, ora, a braccia conserte, gettano alle ortiche devozione e obbedienza e disertano la messa mensile feriale che il parroco di Cavriana, don Dino Mezzani, celebra in alternativa. «Se mancano i sacerdoti, questo cosa significa?».
Ai ferri corti con don Dino ci sono da un po’, e ora pure con il vescovo. «Monsignor Busti ci ha risposto picche “Andate a cercare la messa dov’è”, ci ha detto. Una scelta poco ortodossa e soprattutto contraddittoria».
Il motivo? «Ha sostenuto la costruzione di una chiesa sussidiaria a Torre di Goito, due chilometri distante dalla parrocchiale, mentre la nostra ne dista tre. Ha posto la prima pietra di un’altra chiesa sussidiaria a Primo Maggio di Castiglione, caldeggiandola perché è situata in un quartiere operaio».
Scelte che avviliscono i fedeli di San Giacomo, «in maggioranza anziani che non possono spostarsi con mezzi propri e che non possono perciò coprire la notevole distanza dalla parrocchiale. Misteri della fede». Ed ecco lo sciopero della messa feriale che don Dino va a celebrare a San Giacomo: «Si è detto dispiaciuto di non poter garantire il servizio a San Giacomo, ma officia regolarmente da maggio a ottobre alla Pieve di Cavriana, avendo come fedeli un piccolo manipolo di extraparrocchiani espressamente invitati».
Non è andata giù, agli anziani di San Giacomo, la frase di don Dino che li aveva definiti “compagni di merende ed extracomunitari” quando «ci riunivamo in momenti conviviali per reperire fondi per la manutenzione della chiesa ed altre attività a scopo benefico. Ultimamente però lui ha mutuato questa pratica: vista la disastrosa gestione della parrocchia, sta sollecitando gli abitanti a mettere in pratica lo stesso business per raccogliere offerte per la chiesa».
A proposito dei proclamati impegni di don Mezzani il gruppo di San Giacomo dice: «Vorremmo capire perché può sostituire nel periodo estivo il parroco di Solferino, officiare a Birbesi, Rebecco e celebrare frequentemente matrimoni di non residenti». La guerra continua, ed è senza esclusione di colpi. (r.c.)
13 settembre 2011

ROBERTO BUSTI
Vescovo di Mantova
Prato n ° 349/2010
Caro don Dino,
-~-=----------
Mantova, 27 febbraio 2010
ho ricevuto la tua del 09.02 U.s. e ti rispondo solo ora perché
ho voluto consultarmi prima con i miei più diretti collaboratori per poterti offrire
una risposta definitiva.
Ho considerato con attenzione il problema delle messe domenicali in
Cavriana anche nello svolgersi della storia passata: alla luce di questo ho
considerato la celebrazione Eucaristica al mattino della domenica a san Giacomo.
La diocesi, come ben sai, sta ultimando la preparazione delle varie Unità
Pastorali in tutto il suo territorio: entro la fine dell'anno pastorale penso di poterle
varare ufficialmente, con le tipologie adatte, secondo' il regolamento che stiamo
ultimando anche con la collaborazione del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei
Vicari foranei. '
Perciò, in attesa di una regolamentazione definitiva ritengo che tu possa
concedere, se lo ritieni utile pastoralmente, la celebrazione vespertina.
domenicale (non celebrata in Cavriana) a san Giacomo, fino all'istituzione
dell'Unità Pastorale; dopo dovrà essere sospesa definitivamente . .
Ti prego di far conoscere ai fedeli questa decisione, unitamente al Sacerdote
che finora ha celebrato in san Giacomo. Chiediamo al Signore di aiutarci in
questo cammino di ricerca di porre al servizio della nostra Chiesa Mantovana le
nostre migliori capacità atte a suscitare una sempre pìù responsabile
collaborazione di tutti i battezzati.
Benedico te e tutta la tua gente con affetto.

Rev.mo Signore
Don'DINO MEZZANI
Parroco
CAVRIANA (MN)
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A Sua Eccellenza Mons. Roberto Busti - Vescovo di Mantova

Mi chiamo Maria Rosa Zaccagni e le scrivo per necessità e non per farle perdere del tempo prezioso, ma ho bisogno di capire ed avere delle risposte, se non da lei almeno dalla Sua segreteria.
Perché arrivare al punto di doverLe scrivere?
Sono nata a San Giacomo' di Cavriana nel 1953, mi sono sposata nel 1981 e ripenso spesso a quel periodo della mia vita, dove il vivere era tutto molto più semplice:, le settimane erano scandite dalla Santa Messa alle 9.00 di ogni domenica.
Voleva dire vestirsi bene, con l'abito della festa; era un modo per la comunità di ritrovarsi; tutti insieme, per pregare e cantare. Finita la Santa Messa ci si fermava davanti alla chiesa: prima bambina per giocare, poi da ragazza per chiacchierare con qualche amica mentre gli adulti discutevano di cose serie
Ancora tutt'oggi la comunità si ritrova in chiesa e dopo la Santa Messa a discutere: sembra che il tempo non sia mai passato I la comunità stessa ha sempre trovato il parroco per celebrare la Santa Messa e, come lei potrà immaginare, a volte con qualche difficoltà, ma ci è sempre riuscita
Adesso, cosa succede: don Dino non vuole più che ci sia la Santa Messa. Ma perché?
La comunità le ha scritto almeno due volte, ma non ha mai ricevuto un cenno di risposta né da Lei né dalla Sua segreteria.
Perché dobbiamo batterci contro don Dino e contro di lei per avere la Santa Messa?
E' un diritto acquisito nel tempo, ma altresì dei cuori pregare nella nostra chiesa è la
nostra Casa della domenica, è la Casa di tutti noi è lì che incontriamo Gesù.
La vidi per la prima volta, qualche anno fa, durante una manifestazione dell'Arma dei Carabinieri. Vidi intorno a lei un'aurea, tanto che dissi alla mia amica che mi stava accanto: "Questo Vescovo diventerà Papa!" e lei mi rispose:”Smettila!”.
AI termine della manifestazione, non feci come altre persone che vennero a darle la mano. Rimasi intimorita, la guardai da lontano: era troppo per me darle la mano.
Adesso dico che lei ha molta strada da fare dentro il Suo cuore.
Ritorniamo al problema della Santa Messa a San Giacomo. Ma perché don Dino ha attirato a sé un. odio così grande? Ma perché lei non dà un segnale d'amore e spiega perché ritiene giusto che non si celebri più la Santa Messa la domenica? Quanto rancore!
La Chiesa è Amore, Perdono, Fede in Dio, non odio e rancore, Ma perché tutto questo?


Cavriana, 3 maggio 2010
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Egregio Direttore,
gli abitanti della frazione San Giacomo di Cavriana (Mn) chiedono ospitalità al Suo giornale per segnalare un problema che sta loro a cuore. Nell’aprile 2010,senza addurre chiare motivazioni, il parroco di Cavriana , don Dino Mezzani, ci ha comunicato che la celebrazione dell’unica e molto frequentata S. Messa domenicale, officiata in frazione sin dal XVIII secolo, non potrà più aver luogo, motivando tale decisione con riferimento alla nota 27 febbraio 2010 del Vescovo Mons. Roberto Busti, che ne ha decretata la sospensione. Ricordiamo che non potendo il parroco celebrare anche nelle frazioni,  gli abitanti di San Giacomo si sono sempre attivati per poter avere un sacerdote che la domenica celebrasse la S. Messa, negli ultimi vent’anni i Padri Rogazionisti di Desenzano, poi i Canonici Regolari di Montichiari. La comunità, unita dalla celebrazione eucaristica, dalle pratiche devozionali, dal legame con la propria chiesa conservata come una preziosa perla, arricchita da una “Schola Cantorum”, è rimasta sconcertata da tale imposizione, non motivata da alcuna ragione plausibile, poiché la celebrazione della messa domenicale non ha mai costituito intoppi di natura economica ed organizzativa, essendo la comunità in bilancio attivo e in grado di gestirsi autonomamente.
Non solo, la comunità ha contribuito all’acquisto o al restauro di arredi sacri della Chiesa parrocchiale di Cavriana, ha devoluto offerte per interventi umanitari e di solidarietà.
Dopo reiterate richieste di ripristino dell’esistente, per lo più disattese in un rimpallo di responsabilità Parroco-Vescovo e dopo essersi rivolta alla stampa per sollecitare un incontro,  Mons. Busti, Vescovo di Mantova, il 28 maggio 2011 presso la Parrocchia di Guidizzolo, dopo più di un anno si è degnato di incontrare alcuni nostri rappresentanti. Per addivenire ad un confronto costruttivo, la comunità ha fatto preventivamente pervenire al Vescovo, tramite i sacerdoti dell’Unita Pastorale, diverse proposte articolate per consentire nuovamente la celebrazione eucaristica, tenendo conto anche di eventuali difficoltà di tipo organizzativo. Tali proposte sono state redatte in conformità allo statuto delle Unità Pastorali con l’ausilio di due Docenti di Diritto Canonico.
Se dovessimo dare una valutazione dell’incontro potremmo sicuramente definirlo: singolare.
Come premessa, il Vescovo ha posizionato sul tavolo un registratore affinché non gli si attribuissero cose da Lui non dette, coerentemente alla fiducia che il Pastore dovrebbe nutrire nei confronti delle “sue  pecorelle”. Dopo un breve preambolo in cui si è dichiarato dispiaciuto per aver dovuto prendere la decisone di sospendere la Messa, “dura lex sed lex”, definita e condivisa dai Vescovi italiani in base a degli imprecisati motivi, ha continuato il suo monologo affermando sostanzialmente di essere il capo della Chiesa mantovana e che a Lui spetta qualsiasi decisione insindacabile; i fedeli sono un’optional? Neppure dopo aver avuto esplicita dichiarazione che la frazione riconosce e rispetta le prerogative del Suo ruolo, S.E.  ha continuato su questo tono  e si è manifestamente indispettito dal fatto che la Comunità si è rivolta alla stampa e ad alcuni rappresentanti dell’”organizzazione Chiesa” Nel prosieguo del soliloquio abbiamo anche appreso che la nostra richiesta di ripristino della Messa domenicale “è solo una nostra espressione egoistica, mentre la sua unica preoccupazione è quella dei grandi numeri”. Comprendiamo che quella di Monsignore è giustamente una visione più ampia, non comprendiamo perché se possibile che la messa venga celebrata da un sacerdote non diocesano, il parroco di Cavriana, spalleggiato e difeso ad oltranza anche contro l’evidenza, non ne conceda la delega. Che la salvezza della anime dei “suoi fedeli” sia all’ultimo posto nella scala valoriale di Monsignore è palese; lo confermano affermazioni come: “ La preoccupazione della Chiesa non è celebrativa ma quella di annunciare il Vangelo / Avete in mente che la messa sia tutto…la messa andate a cercarla dove c’è/   Voi non sapete cosa è la Chiesa /   Il  vostro giudizio tenetevelo voi /  Avete in mente soltanto quello che volete voi … punto e finito / Ho la conferma dei miei preti … quindi vado avanti così /  Se volete stare all’interno della Chiesa Mantovana, se no … / Non avete ancora scoperto chi è Gesù Cristo”.
Di tutte le nostre comunicazioni scritte, sorrette da spirito religioso, Mons. Busti ha fatto riferimento solo al  documento da noi divulgato nell’ambito della frazione,  in cui invitavamo i cittadini  a non devolvere l’otto per mille alla Chiesa Cattolica: la prima preoccupazione del Nostro Pastore è palesemente “la cassa”. Questo si è stato il vero atto di lesa maestà!
Ci conforta il fatto che molti sacerdoti ci hanno dimostrato la loro solidarietà.


Settembre 2011                                                 La Comunità di San Giacomo
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Domenica scorsa il Cardinale Giovanni Battista Re a nome del Santo Padre ha pronunciato le seguenti parole: “Senza Eucaristia, centro e vertice, non esiste comunità! In questo mondo disorientato non dimentichiamoci dell’Eucarestia, almeno quella domenicale!”
A quanto pare il Vescovo di Mantova mons. Busti non condivide tale principio religioso, se si considera il fatto che ha privato i fedeli della frazione di San Giacomo di Cavriana dell’unica Messa domenicale, ininterrottamente celebrata dalla metà del XVIII secolo. Per chi non avesse letto i nostri appelli alla stampa ricordiamo che la Messa è stata sospesa in aprile del 2010 con l’applicazione delle Unità Pastorali. Sostanzialmente la ragione di questa decisone dipenderebbe dalla scarsità di sacerdoti; in realtà non sussiste alcun impedimento ad officiare il rito, poiché la Comunità ha potuto contare sulla collaborazione di sacerdoti extradiocesani e potrebbe ancora farlo. Il Vescovo, nell’incontro con alcuni rappresentanti della Comunità, a questa richiesta dettata da buon senso, ha risposto picche, anzi ha testualmente detto: “Avete in mente che la Messa sia tutto…la Messa andate a cercarla dove c’è...”  In periodo di settimana pastorale della Chiesa Mantovana, dove si punta sulla  “gestione responsabile delle comunità”, la scelta di mons. Busti e dei sacerdoti dell’Unità Pastorale di San Luigi è  poco ortodossa e soprattutto contradditoria.
Infatti mons. Busti ha sostenuto la costruzione di una Chiesa Sussidiaria in località Torre di Goito (a 2 km dalla parrocchiale, la nostra ne dista 3), ha posto la prima pietra di altra Chiesa Sussidiaria in località Primo Maggio a Castiglione delle Stiviere, caldeggiando quest’ultima opera perché situata in un quartiere operaio. Gli abitanti di San Giacomo sono in maggioranza anziani che non possono spostarsi con mezzi propri e che non possono perciò coprire la notevole distanza dalla Parrocchiale. Misteri della fede!
Per puntualizzare ulteriormente. In alternativa alla Messa domenicale il Parroco di Cavriana don Dino Mezzani celebra nella nostra Chiesa una messa mensile feriale alla quale la stragrande maggioranza della Comunità per comprensibili ragioni di principio non partecipa; il parroco si porta appresso qualche “fedele” dalla Parrocchia di Cavriana, perché la Messa non vada deserta. Pur essendosi dichiarato dispiaciuto di non poter garantire il servizio a San Giacomo, ricordiamo che officia regolarmente da maggio ad ottobre alla Pieve di Cavriana, avendo come pubblico un piccolo manipolo di extraparrocchiani espressamente invitati  prima della classica merenda fuori porta domenicale. Per inciso ricordiamo, che il parroco in oggetto ha definito “compagni di merende ed extracomunitari” i fedeli di San Giacomo che si riunivano in momenti conviviali per poter reperire fondi da utilizzare per la manutenzione ordinaria e straordinaria della Chiesa e per altre attività a scopo benefico. Ultimamente anche don Dino ha mutuato tale pratica: vista la disastrosa gestione economica della parrocchia, sta  sollecitando gli abitanti del Comune a mettere in pratica lo stesso business per raccogliere offerte a favore della chiesa; a Cavriana è tutto un pullulare di pranzi e cene “pro domo sua” . La schiera dei compagni di merende si è allargata?
Sempre a proposito del fatto che don Mezzani è oberato dagli impegni e non può dire Messa da noi alla domenica, vorremo capire perché può sostituire in periodo estivo il parroco di Solferino, officiare  a Birbesi, Rebecco e celebrare frequentemente matrimoni ( a pagamento ) di non residenti nel Comune in Sant’Anna a Campagnolo.

Nonostante ciò tutte le domeniche i fedeli si San Giacomo si ritrovano autonomamente a recitare il Rosario e a leggere i Sacri Testi con la partecipazione della Schola Cantorum, in osservanza alle regole dettate dalla ortodossia. Profetiche risuonano le parole del Beato Giovanni XXIII: “Hanno conservato la fede nonostante gli uomini di chiesa!”

 (lettere inviate)

Il vescovo Busti: «Lo inviterò
a farci visita a Mantova»

Nella curia vescovile di Mantova a seguire l’elezione del nuovo Papa Francesco. Monsignor Roberto Busti prega e poi ricorda: “E' un gesuita come il cardinal Martini, di cui sono stato portavoce... ma è un gesuita che si fa chiamare Francesco». Busti poi si augura che il Bergoglio tenga fede alla promessa di Ratizinger e venga a far visita alla città di Mantova
MANTOVA. Quel silenzio assoluto della piazza che prega per il nuovo pontefice «passerà alla storia». Ne è convinto monsignor Roberto Busti, emozionato telespettatore ieri sera dell’elezione di papa Francesco. «Ma pensa te» ha sussurrato, prima di portare le mani giunte al mento e rispondere con il resto del mondo alla richiesta di benedizione del neoeletto, gli occhi vitrei incollati al televisore. Emozione silente, prima di tornare alla parola. Per rintracciare nel nuovo Papa «gentilezza», «affabilità», «umanità».
Un gesuita come lo era il cardinal Martini, ex arcivescovo di Milano di cui Busti fu portavoce. Ma un gesuita che si fa chiamare Francesco. «Lo inviterò al più presto– dice Busti – Spero che, come tradizione nella Chiesa, il nuovo pontefice tenga fede agli impegni presi dai suoi predecessori. Lo aspetto per la fine del 2014, con Sant’Andrea restaurata». Alle spalle del vescovo campeggia un ritratto di San Pio X, Giuseppe Sarto. Papa mezzo mantovano (guidò la diocesi prima di ascendere al soglio pontificio) di cui si festeggerà nel 2014 il centenario della morte: per allora Mantova attende il nuovo Papa.
A pochi minuti dalla fumata bianca, ieri, si sono accese le luci nella stanza del vescovo. Busti, cellulare e telecomando, era con Gian Giacomo Sarzi Sartori e Claudio Giacobbi, rispettivamente vicario generale e vicario episcopale, monsignor Giancarlo Manzoli e il segretario don Luzzara. Le bandiere italiana e del Vaticano sono state portate al balcone. E pochi istanti dopo piazza Sordello risuonava delle allegre note del Duomo.
Consumata la cerimonia, i commenti. Busti sottolinea «la meraviglia di piazza San Pietro», e la scelta innovativa del nome, Francesco, «simbolo dell’atteggiamento che la Chiesa deve avere». Un Papa «umano», che viene da un Paese, l’Argentina, «che da sempre alterna ricchezza e povertà». Sarà un progressista, negli anni della crisi economica? Busti storce il naso: «Questi sono termini che si addicono alle cose umane, non alla Chiesa, che ha scelto colui che sarà in grado di convincere il mondo di questo: val la pena di fidarsi del Signore». Eccellenza, si aspettava un italiano? «Ormai da anni la tendenza della Chiesa ha un respiro più ampio». Busti, per il papa nero toccherà aspettare ancora... «Beh, ma non bisogna mica essere razzisti»

11 commenti:

  1. La lettera della Sig.ra Maria Rosa Z. strappa il cuore, pechè si legge tra le righe quale importanza ABBIA PER LEI (evidentemente non per altri) la fede e la Celebrazione Eucaristica Domenicale.
    Bravi continuate così nel vostro cammino.

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  2. Per i miei gusti siete stati fin troppo bravi, rispettosi dei ruoli delle autorità ecclesiastiche ed osservati ad aspettare tutto questo tempo.
    Io avrei fatto un clamore mediatico ancor più grande...
    A volte, come diceva un vecchio adagio, : "Ad Essere più cattolici del Papa si viene fregati!"
    E pensare di rivolgersi a Roma per ottenere la MESSA IN LATINO? Li non occorre il permesso ne del Vescovo ne del parroco. Pensateci.

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  3. Anche se stiamo soffrendo da quasi 6 anni, faccio mie/nostre le parole che la nostra Schola Cantorum canta: "Grati all'amore del padre, proclamiamo la nostra dignità, noi siamo Figli di Dio: siamo tempio della Santa Trinità!" Grazie a tutti le persone che ci stanno aiutando.

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  4. Che triste vicenda! Da info raccolte via web ho notato che il Vescovo in questione NON e dico NON è MAI passato a vedere questa piccola comunità di fedeli in oltre 7 anni di episcopato e, se si tiene conto che 2 messe su 3 garantite annualmente si svolgono in date che la Chiesa ritiene feriali (01 Maggio e 16 Luglio), la cosa è ancor più grave.

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  5. Bhe almeno Natale, Pasqua, Pentecoste ed una Solennità Mariana potevano concedervi la Messa; intendo in più oltre alle tre "canoniche" che leggo garantite.
    Ma mi domando: "Visto che per Voi un docente di diritto canonico della Cattolica ha elaborato 5 proposte compatibili con lo statuto delle Unità Pastorali, perchè nessuna di queste è stata accettata??"

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  6. Posso capire che come si legge vi abbiano risposto: "Il Papa è a Roma e qui faccio quel che voglio", ma almeno una minima coerenza con ciò che la chiesa diffonde, che molti chiamano valori, con ciò che avete promesso davanti all'Altare il giorno dell'ordinazione e al popolo di Dio e un minimo di buon senso. A chi mi riferisco: "Ma ovviamente ai prelati" che ritengono la loro posizione un diritto acquisito e non un servizio a Dio e all'uomo.

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  7. Ma dai manifesti si legge che il 25 ottobre alle 11.00 c'è Messa Cantata e successiva Benedizione dei Mezzi Agricoli per la giornata locale del ringraziamento: almeno il vostro amato parroco è stato di parola e anche per l'anno 2015 vi ha garantito le 3 messe previste dal "Contratto Busti-Mezzani" (che suona un poco di fregatura come la legge Fornero! Certo che se nell'Ultimo Giorno, le persone che vi hanno ostacolato saranno trattate con lo stesso "peso" con cui hanno trattato voi, io non dormirei più la notte!

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  8. Per fugare ogni dubbio, si allegano le "Proposte Celebrative" elaborate da un Docente in diritto Canonico della Cattolica in piena conformità con lo "Statuto delle Unità Pastorali" alle quali Vescovo e Parroco non si sono degnati nemmeno di rispondere, anzi per cautelarsi, il Parroco ha istituito la Messa pomeridiana Domenicale in Parrocchia che di solito veniva celebrata solo alla Pieve in periodo estivo.
    Proposte
    della Comunità di San Giacomo di Cavriana per conferire in carattere stabile della Celebrazione Eucaristica nella Frazione.
    PROPOSTA n.° 1
    SCHEMA “A”
     Celebrazione della Santa Messa Festiva in orario da concordare e non coincidente con le altre Parrocchie dell’Unità Pastorale solo la PRIMA E LA TERZA DOMENICA di ogni mese da parte del Parroco.
     Recita del Santo Rosario e Liturgia della Parola (autogestita) come già avviene, la SECONDA E LA QUARTA DOMENICA di ogni mese.
     Eccezione fatta per:
    1) Natale
    2) Pasqua
    3) Pentecoste
    4) Festa dei Santi Filippo e Giacomo
    5) Festa Votiva della BVM del Carmelo
    6) Festa locale del Ringraziamento
    SCHEMA B
     Celebrazione della Santa Messa Festiva in orario da concordare e non coincidente con le altre Parrocchie dell’Unità Pastorale solo la PRIMA E LA TERZA DOMENICA di ogni mese da parte del Parroco.
     Celebrazione della Santa Messa Festiva in orario da concordare e non coincidente con le altre Parrocchie dell’Unità Pastorale solo la SECONDA E LA QUARTA DOMENICA di ogni mese da parte di un Delegato del Parroco.
     Eccezione fatta per:
    1) Natale
    2) Pasqua
    3) Pentecoste
    4) Festa dei Santi Filippo e Giacomo
    5) Festa Votiva della BVM del Carmelo
    6) Festa locale del Ringraziamento
    7) Dove sarebbe bene sia il Parroco a Celebrare.
    PROPOSTA n.° 2
     Nel periodo in cui nella Chiesa di Cavriana vige l’orario estivo delle Celebrazioni domenicali (8.30, 10.30, 18 alla Pieve) si potrebbe celebrare a San Giacomo una S. Messa festiva nella mattina di Domenica in orario da concordare (es. 7.30 e 9.30 in Chiesa Parrocchiale e 11 a San Giacomo, 18 alla Pieve)
     Nel periodo in cui nella Chiesa di Cavriana vige l’orario invernale delle Celebrazioni domenicali (7.30, 9.30, 11 ) si potrebbe celebrare a San Giacomo celebrare a San Giacomo la Santa Messa Vespertina alle 17 o alle 18 volendo preceduta dalla Preghiera del Vespro.
    PROPOSTA n.°3
    Celebrazione della Santa Messa a San Giacomo nelle Solennità Liturgiche e in forma rappresentativa negli altri tempi liturgici della Chiesa.
    Solennità:
    1) Immacolata Concezione
    2) Natale *
    3) Maria Santissima Madre di Dio
    4) Epifania
    5) Domenica delle Palme *
    6) Domenica di Pasqua *
    7) Festa dei Santi Filippo e Giacomo *
    8) Ascensione
    9) Pentecoste*
    10) SS. Trinità
    11) Corpus Domini
    12) Festa della BVM del Carmelo*
    13) Assunta
    14) Tutti i Santi
    15) Festa del Ringraziamento*
    16) Cristo Re
     Solennità ritenute essenziali dalla Comunità perché particolarmente partecipate.
     Ed in forma rappresentativa (sabato o domenica da concordare):
     2 Domeniche di Avvento
     2 Domeniche di Quaresima
     2 Domeniche di Pasqua
     Alcune domeniche del Tempo Ordinario

    PROPOSTA n.°4
     Celebrazione Vespertina al sabato (con valore festivo) o alla domenica in orario da concordare tra le 16.30 e le 18 del pomeriggio.
    Sulla base delle necessità della Parrocchia di Cavriana si può decidere se dividere le celebrazioni in due schemi ( es. prima e seconda settimana la Messa viene Celebrata al sabato pomeriggio mentre terza e quarta settimana alla domenica pomeriggio, oppure secondo uno schema congruo che però possa garantire la Celebrazione Eucaristica a San Giacomo senza sterili rivalità tra paese e frazione), conferendo carattere stabile alla Celebrazione e togliendo la comunità da un senso di “instabilità ed abbandono ecclesiastico”.

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  9. E' da almeno 10 giorni che pondero come rispondervi e dimostrarvi la mia piccola e semplice solidarietà di architetto in pensione. In questi giorni che vedono il mantovano dibattere sull'opportunità (fatta obbligo dal Vescovo) di installare una Vasca Battesimale nel capolavoro Albertiano di Sant'Andrea, al Tg locale che si parla dell'inizio dei LAVORI DI ABBATTIMENTO della Chiesa Parrocchiale di Pegognaga nel quale il Vescovo Antonio Poma spese risorse ed energie (senza tener conto degli sproloqui sentiti: "La Chiesa che abbatteremo è stata costruita con la concezione che l'edificio predominasse sulle case e sulle istituzioni civili, la Chiesa che costruiremo sarà conformata alle volumetrie del luogo senza nessuna aggressiva imposizione" Cit; traduco la Chiesa costruita negli anni'50 era solenne e maestosa per indicare l'importanza del luogo, oggi ne costruiranno una simile ad un capannone ortofrutticolo... ); io voglio esaltare ciò che avete compiuto: "IL 15 OTTOBRE 2015 nella Solennità di Santa Teresa avete cantato messa alla presenza del vescovo Busti dimostrando che il messaggio che portate avanti va ben oltre la singola persona del prelato, ma bensì si si cuce addosso. Grazie per aver cantato in gregoriano magari potessi avere un funerale così cantato e bello! M.M.

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  10. Certo che vedervi entrare in chiesa ordinati, con le cartelle per il canto, l'organo portatile, distribuire i foglietti ( addirittura a colori) per facilitare la partecipazione del popolo, cantare mirabilmente e poi con lo stesso silenzio e la stessa compostezza allontanarvi dalla chiesa nella quale avete prestato servizio: vi fa GRANDE ONORE e ci fa riflettere. Sarà questo il futuro della chiesa? Pellegrinanti per cercare una messa o per prestare un semplice servizio? E pensare che con Voi cari cantori, se la cavano con un semplice grazie e una merenda 3-4 volte l'anno. Chi sono poi i "compagni di merende" come dice il parroco Vostro? Grazie! Tenete botta finchè vi sarà possibile.

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  11. Voi, di san Giacomo, giustamente vi state lamentando per la mancata celebrazione domenicale di una messa, ma guardate cosa scrive un MANTOVANO riguardo alla tradizione e al Santo Natale.
    [cit] «Non dobbiamo presentarci pretendendo qualsiasi cosa che magari anche la nostra tradizione e la nostra cultura vedrebbe come ovvio - ha aggiunto -. Se fosse necessario per mantenere la tranquillità e le relazioni fraterne tra di noi io non avrei paura a fare marcia indietro su tante nostre tradizioni». Questo è quello che in internet il vostro mons. Cipolla... E voi vi lamentate per la messa? Ma se questo prelato paonazzo (per l'abito s'intende) ha già detto di voler celebrare in tono mesto il natale e limitare le processioni.... Mah... guardate in internet l'intervista integrale, c'è da inorridire!! Comunque vi capisco...credo che ora succederà da noi quello che voi già state sperimentando!

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