Tagespost: c'è un Sinodo parallelo
Il Tagespost di oggi, in un
articolo di Guido Horst
,
offre un interessante scorcio di come viene vissuto il Sinodo da parte di papa Francesco.
E addirittura parla di “Sinodo parallelo” che avrebbe luogo a Santa Marta, con principale protagonista il Papa.
Ma ecco una traduzione dell’articolo del giornale cattolico tedesco: “…C’è chi dice che, per quanto i due fronti si scontrino l’uno contro l’altro – e nessuno finora ha negato che questi fronti esistano – quello che appare sostanzialmente nella Sala del Sinodo – tutte queste cose non raggiungono il pubblico…Solo nei prossimi giorni emergerà quanti Padri sinodali desiderano cambiare la prassi della Chiesa. Come il cardinale Luis Antonio Tagle di Manila, uno dei quattro presidenti del Sinodo, ha detto qualche giorno fa davanti ai giornalisti: i trecento vescovi non si sono riuniti per non decidere nulla”.
Ed ecco un brano che appare di un interesse particolare: “L’incertezza sull’esito di queste tre settimane di negoziati è resa ancora maggiore dal fatto che nel Residence del Vaticano, Santa Marta, ha luogo una specie di “Sinodo parallelo”: papa Francesco si incontra con partecipanti al Sinodo e con ospiti esterni per parlare con essi individualmente. Alla fine toccherà al Papa prendere una decisione sulle questioni ancora aperte e comunicare la sua decisione all’intera Chiesa in un testo conclusivo. Questo, comunque, è per ora il più grande interrogativo che incombe sull’intero Sinodo.”
Sembra davvero, come scrivono alcuni commentatori sui social network, che il Sinodo 2015 non abbia nulla da invidiare, quanto a curiosità e a colpi di scena mediatici, alle fiction televisive...
13/10/2015
http://www.lastampa.it/2015/10/13/blogs/san-pietro-e-dintorni/tagespost-c-un-sinodo-parallelo-qvvrtnCeYTUuxaoe9HPzGP/pagina.html
La nota vicenda della lettera dei “13 cardinali” al sinodo sta assumendo i contorni della fiction, ogni giorno una nuova puntata. Ad oggi sono questi i capitoli più importanti della vicenda:
I fatti: lettera e firmatari
Il punto sulla lettera e le cospirazioni al Sinodo
La nota vicenda della lettera dei “13 cardinali” al sinodo sta assumendo i contorni della fiction, ogni giorno una nuova puntata. Ad oggi sono questi i capitoli più importanti della vicenda:
I fatti: lettera e firmatari
- una lettera esiste ed è stata consegnata lunedì 5 ottobre al Papa;
- i contenuti della lettera manifestavano preoccupazioni in ordine a: metodo di lavoro del sinodo ritenuto inusuale; chiarimenti sulla composizione della commissione incaricata di redigere il documento finale e, probabilmente, qualche perplessità sul testo base, vale a dire l’Instrumentum laboris;
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i cardinali che l’hanno firmata, ad oggi, dovrebbero essere almeno questi: Carlo Caffarra, Thomas Collins, Daniel Di Nardo, Timothy Dolan, Willem Eijk, Gerhard Müller, Wilfrid Fox Napier, John Njue, George Pell, Robert Sarah e Jorge Urosa Savino
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la lettera pubblicata dal vaticanista Sandro Magister nell’elenco dei firmatari comprendeva anche i cardinali Angelo Scola, Mauro Piacenza e André Vingt-Trois. Queste tre porpore hanno subito smentito di aver firmato una lettera indirizzata al Papa;
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la rivista dei gesuiti degli Stati Uniti, “America”, ha pubblicato poi una lista di 13 firmatari che, oltre ai nove rimasti dalla lista pubblicata da Magister, conteneva i nomi di altri 4 cardinali: Daniel N. Di Nardo, arcivescovo di Galveston-Houston; Norberto Rivera Carrera, arcivescovo di Città del Messico; Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontifica Accademia per la vita; John Njue, arcivescovo di Nairobi;
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nella giornata di ieri il card. Norberto Rivera Carrera ha smentito dicendo: «Non ho firmato la presunta lettera con i contenuti che alcuni riportano», mentre il card. Elio Sgreccia ha detto di non essere tra i firmatari;
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il cardinale di New York, ospite del programma radiofonico “The Vatican Report” (The Catholic Channel) , ha dichiarato di aver firmato una lettera e ha detto di averlo fatto perchè la richiesta gli proveniva dal cardinale australiano Pell;
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in definitiva, secondo quanto dichiarato dal cardinale Pell,”sembra vi siano errori sia nel contenuto [della lettera] che nell’elenco dei firmatari”. Ma una lettera c’è stata e i suoi contenuti, per quanto imprecisi nella versione pubblicata da Magister, sono verosimili.
La cospirazione
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secondo una lettura diffusa da molti organi mass-mediatici che si occupano di cose vaticane e non, questa lettera è la pistola fumante che prova le logiche “cospirative” di altri ambienti in qualche modo legati ai cardinali implicati nella vicenda;
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queste logiche cospirative sarebbero messe in campo per alimentare la narrazione di un sinodo “pilotato” per arrivare a certe aperture in ambito pastorale;
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in fin dei conti questi cardinali “cospiratori” sarebbero semplicemente “contro” il Papa.
Leggendo tra le righe della trama: possibili colpi di scena?
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P. Federico Lombardi, direttore sala stampa vaticana, ha dichiarato: “Chi ha diffuso questa lettera giorni dopo [la sua consegna al papa] ha compiuto un atto di disturbo non voluto da chi l’ha scritta… ;
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il cardinale Muller, prefetto della Dottrina della Fede, incluso tra i firmatari della prima ora ha dichiarato al Corriere che “l’intenzione di chi ha voluto questa pubblicazione è seminare liti, creare tensioni. Mi pare chiaro”. Sulla logica cospirative ha, invece, detto che quando il Papa in aula ha chiesto ai padri di non cedere ad “ermeneutiche cospirative” si riferisse “a chi sostiene che nella Curia romana ci sia un opposizione al Papa. Quelli che dicono e scrivono che ci sono lupi, che Francesco è circondato da lupi”
Ipotesi sul finale del “giallo della lettera”
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a chi giova la pubblicazione di questa lettera?
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difficile dire che possa giovare ai “13 cardinali”, altrettanto difficile pensare che possa favorire un dibattito sereno in aula;
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di certo favorisce “chi sostiene che nella Curia romana ci sia un opposizione al Papa”, indipendentemente dalla portata dei temi contenuti nella lettera e di quelli oggetto di discussione al sinodo. Siamo tornati al “Vatileaks”? (Lo.Be.)http://sinodo2015.lanuovabq.it/il-punto-sulla-lettera-e-le-cospirazioni-al-sinodo/#
Vatileaks 2, parla Nuzzi: "Non c'entra nulla con la lettera al Papa, nessun paragone con la mia inchiesta"
- Vatileaks 2, parla Nuzzi: "Non c'entra nulla con la lettera al Papa, nessun paragone con la mia inchiesta"
Vatileaks 2, parla Nuzzi: "Non c'entra nulla con la lettera al Papa, nessun paragone con la mia inchiesta"14 ottobre 2015, Marco GuerraIl riferimento è alla lettera dei tredici cardinali a Bergoglio, pubblicata da Sandro Magister dell'Espresso, in cui si muoverebbero forti critiche alla gestione del Sinodo e alle scelte di Francesco. Lettera però che a detta del cardinale australiano George Pell, il porporato che l'ha materialmente consegnata al Papa, sarebbe falsa, manipolata nel contenuto. Non corrisponderebbe cioè a quella che Papa Francesco ha realmente ricevuto.Cosa nasconde dunque questa nuova vicenda? Cosa c'è dietro? Chi e perché avrebbe manomesso quella lettera divulgandola con un contenuto diverso dall'originale?Nuzzi tuttavia esclude possibili paragoni fra quest'ultima vicenda e l'inchiesta condotta da lui in passato. Vatileaks dunque non c'entrerebbe nulla.Allora Nuzzi che idea si è fatto del caso della pubblicazione della lettera dei cardinali inviata al Papa ?“Questa lettera è un segno della forza di Papa Francesco. Se un numero molto modesto di cardinali scrive una lettera sollevando perplessità sui lavori del sinodo, da una parte questo sta a testimoniare che c’è una dialettica molto viva nella Chiesa e dall'altro che l’ala conservatrice è in difficoltà rispetto a questo Papa che ha fatto della povertà il baricentro del pontificato. Comunque siamo in una situazione fortemente critica all’interno della Curia e quindi è normale accadano queste cose. È successo poi che almeno quattro cardinali abbiano disconosciuto la loro firma e che il card. Pell che dirige la segretaria per l’economia, ne abbia disconosciuto anche parte del contenuto. Quindi probabilmente era un bozza quella che ha pubblicato il mio collega Sandro Magister. Lui ha fatto bene a pubblicare la lettera perché le notizie si danno. Ma invocare Vatileaks e vedere un’associazione con quello che ho fatto io - che ho pubblicato le carte di Ratzinger - è improprio perché se uno va a rieleggere le carte di Benedetto XVI, vede che tutte le persone citate in quei documenti sono stati man mano messi alla porta e fuori della Curia . Qui invece è un’operazione diversa, si attribuisce a dei cardinali un lettera che è praticamente apocrifa”.La sua opera è mastodontica rispetto a questa pubblicazione…“Il problema è che non possono lamentarsi se escono dei documenti perché in quel Paese le notizie sono estremamente controllate. Ed essendo l’unica monarchia assoluta- una teocrazia che ha un miliardo di fedeli nel mondo - è chiaro che quando esce qualunque tipo di notizia poi questa può venire amplificata anche in maniera distorta”.Ma proprio perché parliamo di un sistema del genere, l’uscita incontrollata di una notizia può essere un atto programmato più che il frutto di una contingenza. Insomma c’è uno scopo preciso in tutto questo?“Convengo con chi afferma che la pubblicazione della lettera è un’opera di disturbo, però è nel contempo anche un opera di contenuto perché ci dice che ci sono cardinali che non sono d’accordo con l’impostazione del Sinodo. Questa cosa a me non sconvolge, rientra nelle normale dialettica di una Chiesa conciliare. È normale che ci siano confronti e contrapposizioni. E questo Papa dopo un lungo idillio apparente con la gerarchia ecclesiastica vede emergere contrapposizioni. Ma credo che siamo solo all’inizio, il prossimo anno emergeranno prese di posizione distinte ma che al tempo stesso non impensieriscono più di tanto il Papa. Francesco è lucido e ha una conoscenza della questioni perché fin da suo arrivo al palazzo apostolico aveva contezza delle varie criticità”.Infatti ha ribadito che l’ultima parola sul Sinodo spetterà a lui…“È il piglio tipico di questo Papa, ascolta tutti e decide lui. Ma credo anche sia giusto così”.Dobbiamo quindi aspettarci altre “botte” dopo il caso Charamsa e la lettera?“Sono cose diverse. Da una parte abbiamo un sacerdote che ha voluto fare un coming out nel momento più sbagliato possibile ma che però ha denunciato un fatto vero, perché c’è una fetta di sacerdoti che vive la sessualità in modo improprio e negare questo o far finta che non ci sia è un problema di credibilità. La lettera dei cardinali è invece una questione strutturale che riguarda le istanze dell’ala più conservatrice, che magari ha trovato sponda con chi si è visto togliere dei privilegi rispetto a quell’opera di trasparenza che il Papa sta portando avanti”.Quindi ogni tanto qualcosa emerge da questa monarchia assoluta?“Secondo me, sempre molto poco rispetto all’importanza di questo stato… è veramente poco quello che esce”.Continuano ad essere dei maestri rispetto alle istituzioni italiane?“Beh la Chiesa ha duemila anni non dimentichiamolo…”
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