Chiamatela come volete, ma, per favore, smettiamo di parlare di “Chiesa cattolica”
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“Ecclesia semper reformanda”. È una frase magica che sta avendo successo e come tutte le frasi magiche non è un modello di chiarezza. O sì?
Perché qui bisogna intendersi. Perché mai la Chiesa, custode della Verità, fondata da Nostro Signore , dovrebbe essere “sempre da riformare”? La Chiesa è dunque uno strano magma in movimento continuo? Vogliamo allora dire che la Chiesa deve incessantemente migliorare in Fede, Speranza e Carità per evangelizzare tutte le genti? Ma questo non cozza contro uno dei recenti neo-dogmi, quello sintetizzato nella brillante frase: “Il proselitismo è una solenne sciocchezza”? Già, del resto visto che la cosiddetta “interconfessionalità” è stata definita in alto loco come una “grazia”, i conti cominciano a tornare.
E infatti diventa più chiaro il senso della frase “Ecclesia semper reformanda”. Sul Mattino di Padova di oggi leggiamo un articolo di Simone Morandini, che non è certo l’ultimo venuto; è una “voce autorevole”. Sì, c’è un po’ un fiume di retorica, sempre utile quando gli argomenti veri sono pochini (o magari non ci sono proprio), però il suo effetto lo fa.
E così apprendiamo che la Chiesa, oltre al dovere di “uscire” – che francamente sta diventando un po’ monotono – si lancia ovviamente nel dialogo “senza timore”. Ma la Chiesa, di chi mai ha avuto timore, essendo la custode della Parola? Ma! Certo, la Chiesa ante 13 marzo 2013 era, a quanto pare, una Chiesa così chiusa in sé stessa, arroccata, incarognita, che magari tentava ancora di distinguere tra il bene e il male, tra il giusto e l’ingiusto, tra il vero e il falso. Non che gli ultimi pontefici ante 13 marzo 2013 abbiano fatto sforzi titanici in tal senso, però, insomma, non si era ancora arrivati all’apologia della Legge Basaglia che attualmente dobbiamo sorbirci quotidianamente.
Procediamo un po’ nella lettura e scopriamo che la Chiesa è già andata così avanti nel riformarsi che tra due anni questa chiesa (e da qui usiamo la “c” minuscola non a caso) “celebrerà” la riforma protestante. Insomma, c’è una novità davvero interessante: una sciagurata eresia non si condanna, no, si “celebra”. Ah, scordavo, questa eresia, pardon “riforma”, ci ha lasciato “grandi parole”.
E andando avanti scopriamo che bisogna riprendere un discorso “sull’umano”. Sull’umano, perché ormai il divino non interessa più, visto che l’accorato appello finale dice: “Ne va della vita”. Parliamo della vita eterna? Ma và! Si parla della vita “personale” e di quella “civile”… E la chiusura finale parla trionfalmente di “un processo di ricerca condiviso in vista del bene comune”.
Si parla di vita eterna? Si parla di mezzi per ottenere la salvezza dell’anima? Si parla di Fede cattolica? Ma no, assolutamente. Questa non è la Chiesa, è la chiesa. Non sappiamo cosa sia di preciso, ma di sicuro possiamo dire che non ha nulla a che fare con la Chiesa cattolica.
Per cui ripetiamo il titolo: chiamatelo come volete questo strano “magma” in movimento permanente, “semper reformanda”. Ma smettiamo di prenderci in giro, smettiamola di parlare di Chiesa cattolica.
E ora godiamoci (si fa per dire) assieme l’articolo di Morandini.
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Scappare, scappare, scappare.... questa non è la Barca di Pietro....la destinazione di questa chiesupola satanica frammassonica è nientemeno che l'Inferno.... "Esci popolo mio da Babilonia" dice il Signore. Faccia un respiro profondissimo, constatiamo la vacanza ormai dal 1958 della Sede Apostolica e torniamo ai Sacramenti validamente amministrati da veri sacerdoti validamente ordinati: questi nuovi "preti" come disse mons. Lefevbre sono dei presti bastardi che amministrano sacramenti bastardi, attraverso i quali non passa la Grazia! Torniamo prima che sia troppo tardi al Santo Ovile... questa chiesa è un impostura è contraffatta, va abbandonata a se stessa in attesa che Domine Iddio la incenerisca!
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