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lunedì 23 novembre 2015

Veggentescriventepretante

“A Medjugorje con Maria”, presentato il libro della veggente Vicka


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Casapesenna – La parrocchia Santa Croce di Casapesenna ha ospitato, domenica 22 novembre, la presentazione del libro “A Medjugorje con Maria”, scritto dalla veggente marianaVicka, in collaborazione con il sacerdote, giornalista e opinionista religioso don Michele Barone.


Presenti all’evento, insieme a don Michele, la giornalista Mediaset Bruna Varriale, moderatrice; il vaticanista e giornalista Antonino D’AnnaBarbara Carere, direttrice di Telelibera Campania e, in rappresentanza del gruppo editoriale Mondadori e della famiglia Berlusconi, Paolo Enrico Beretta.
Don Michele apre la serata con un ringraziamento al Signore per la possibilità che gli ha dato di testimoniare, assieme a Vicka, i miracoli della terra delle apparizioni, la casa editrice Piemme Mondadori, citando la posizione del libro come primo in classifica tra i libri di argomento cattolico, il parroco don Vittorio, gli ospiti e tutti i presenti.
Fin da subito, don Michele Barone, Varriale e D’Anna espongono opinioni, domande e risposte. “Ho letto questo libro in una serata – commenta la Varriale – ed è un libro bellissimo, perché è un libro che racconta la pace. È la storia di una donna vera, che potrebbe benissimo essere una nostra vicina di casa, per la semplicità e la quotidianità della sua vita”.
“Don Michele – continua la giornalista – secondo la ‘mission’ di un vero giornalista, è riuscito a farsi raccontare le cose da chi le ha vissute veramente. È riuscito ad avere un’intervista, anzi una vera e propria biografia della protagonista”.
“Intervistare la maggiore in età dei veggenti di Medjugorje è un grande privilegio, innanzitutto perché è una persona schiva, che non ama parlare di sé”, aggiunge D’Anna. “Credo che sulla vicenda di Medjugorje si sia fatta troppa tifoseria e poco giornalismo, quindi dobbiamo ringraziare Don Michele per avere cercato una testimonianza diretta della vicenda”. D’Anna continua l’intervento chiarendo la posizione della Chiesa cattolica sulla vicenda delle apparizioni mariane. “Per bollare un evento sovrannaturale come vero o falso si deve capire se questo corrisponda o meno ai dogmi donatici dai vangeli, se insomma intacchi o meno ciò che Dio ha rivelato attraverso le scritture. Le rivelazioni private, in questo caso ai veggenti di Medjugorje, nulla possono aggiungere o togliere agli insegnamenti di Gesù nel vangelo”.
Collegandosi alle curiosità di D’Anna sulla veridicità delle apparizioni suffragate dal contenuto teologico, don Michele ne spiega l’inizio: “La Madonna è apparsa il 24 giugno dell’86, ma si è rivelata come Regina della pace il 25 giugno ed è questo l’anniversario da festeggiare”.
Varriale, ritornando al libro, chiede come sia riuscito don Michele ad ottenere il racconto della vita della veggente. “Nel pellegrinaggio di ottobre dello scorso anno – risponde il sacerdote – ho chiesto a Vicka se volesse partecipare a questo progetto, Vicka mi disse che ci avrebbe pregato su. Ai primi di dicembre, le richiesi cosa volesse fare e lei mi disse che la Madonna stessa le aveva detto che con me poteva scrivere il libro”.
“È però importante specificare che il caso Medjugorje al Vaticano ha un’X fisso in schedina. Le apparizioni per poter essere ufficializzate come veritiere devono terminare, il fenomeno deve essersi concluso”, continua D’Anna. “Le apparizioni, per ora, sono contrassegnate col termine ‘Non constat de supernaturalitate’, nel senso che non si può dire se sono vere o false, se ci credete o meno, in entrambi i casi, non fate peccato”.
La presentazione si sofferma poi su una parte molto interessante della vicenda di Medjugorje: i segreti che la Madonna ha rivelato ai veggenti. “Ogni veggente possiede un segreto – asserisce Don Michele – e tutti e dieci sono conservati da Mirjana. Mirjana possiede, inoltre, una carta pergamena dove sono scritti tutti i segreti. La carta è stata analizzata dall’università di Zagabria e gli studiosi hanno dichiarato che questa carta è composta da un materiale che non esiste qui sulla terra. Mirjana, da piccola, cercò di far leggere la pergamena ad una sua cuginetta. Sembrerebbe che la ragazzina leggesse cose totalmente diverse da quelle che in realtà vi erano scritte”.
“I segreti saranno rivelati da un sacerdote scelto – continua don Michele – tre giorni prima che si compiranno. Noi sappiamo solo che il terzo segreto lascerà un segno indelebile, tanto che la Madonna ha garantito che dopo la rivelazione di questo tutto il mondo crederà che Lei esiste. Il settimo segreto, invece, che parlava di flagelli, è stato per metà cancellato, per volontà della Madonna, grazie alle preghiere dei fedeli”.
Don Michele aggiunge che la vera differenza tra Lourdes, Fatima e Medjugorje è che nei primi due posti si sente che la Madonna c’è stata, nell’ultimo che la Madonna c’è. “Quando la gente va a Medjugorje cambia: ricerca la confessione, si avvicina ai sacramenti, riesce a scalare montagne quando magari a casa non riesce neanche a salire facilmente le scale. Medjugorje non può essere frutto del demonio. Il demonio non vuole che preghiamo, non vuole che ci confessiamo, non vuole tutto ciò che avviene a Medjugorje”, dice.
“Al di là dell’aspetto religioso – afferma Varriale – questo libro secondo me potrebbe essere letto anche da un ateo, perché può essere visto come un momento di raccoglimento in se stessi, un momento di pace personale. È un libro che rasserena”. “Ci sono, tuttavia, passaggi straordinari – ammette – come quello sul viaggio ultraterreno molto simile al viaggio dantesco, che lasciano un po’ perplessi”.
Il libro, infatti, racconta di un viaggio in Paradiso, Purgatorio e Inferno compiuto dai veggenti Vicka e Jakov accompagnati dalla Madonna. Secondo la testimonianza di Vicka, il Paradiso viene descritto come un grandissimo e bellissimo prato fiorito immerso in una luce folgorante in cui le anime sono vestite con tuniche di colore grigio, giallo e rosso, il Purgatorio come un luogo nebbioso in cui si odono tantissimi lamenti e l’Inferno come un luogo terribile, di grande sofferenza e in cui si sente continuamente bestemmiare.
“Nell’inferno – aggiunge Don Michele – vanno coloro che scelgono liberamente di dannarsi. Dio ci dà tutte le possibilità per salvarci, fino all’ultimo momento e pensate che per coloro che muoiono in particolari giorni come l’8 dicembre le porte del Paradiso sono totalmente aperte. Ci fa una grande grazia”.
“Il viaggio nell’oltretombra non è una novità – afferma D’Anna – Natuzza Evolo, mistica italiana, descriveva il Paradiso proprio come lo ha descritto Vicka”.
“Sì e dobbiamo considerare che Vicka da umile bambina, in quell’ambiente, non poteva conoscere certe testimonianze letterarie e non sull’oltretomba (come quella di Dante o Natuzza Evolo, N.d.r.) e per questo alla sua testimonianza ci si può credere di più”, sostiene Bruna Varriale.
Alla fine della presentazione, è intervenuta una donna dal pubblico che ha raccontato di una sua esperienza personale: soggetta a vari malefici, è stata posseduta dal demonio per 22 anni.
“A Medjugorje, Vicka nell’abbracciarmi mi disse che mi sarei liberata” ha dichiarato. “Quando si ritorna da Medjugorje si ritorna diversi, è un luogo che tocca il nostro cuore”.
Don Michele chiarisce, inoltre, alcune posizioni di Papa Francesco che qualche mese fa aveva affermato: “La Madonna non è un capoufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorni”. “Il santo padre mi ha spiegato che non si riferiva a Medjugorje ma ad altri due casi in Irlanda e a Buenos Aires”. “Inoltre, vorrei anche aggiungere che Medjugorje è stato il luogo di grandi prodigi, come la guarigione di due malati di Sla e i medici ben sanno che dalla Sla è impossibile guarire, tanto che un’equipe medica internazionale è giunta in Bosnia proprio per capire se lì vi è qualche pietanza o qualcosa nell’acqua o nell’aria che permette a queste cellule del corpo di risanarsi”.
Dopo una veloce lettura della presentazione del libro da parte di don Michele, la serata si è conclusa con la preghiera e la benedizione.

1 commento:

  1. “Il santo padre mi ha spiegato che non si riferiva a Medjugorje ma ad altri due casi in Irlanda e a Buenos Aires”...

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