ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 31 gennaio 2016

Day after Day



"Io vescovo in campo dico: troppo comodo non esporci"

L'arcivescovo di Campobasso striglia i colleghi assenti e fa appello a Mattarella: "Se passa ddl Cirinnà non lo firmi"

È uno dei pochi vescovi presenti al Family Day, forse l'unico. Senza paura di esporsi o di essere criticato dagli altri vescovi, con coraggio, a fianco delle famiglie, per dire no al ddl Cirinnà sulle unioni civili e fare appello al presidente della Repubblica: «Auspico che la legge passerà al vaglio del capo dello Stato, Sergio Mattarella e che non firmi il decreto: è in contrasto con l'articolo 29 della Costituzione che parla della famiglia come fondata sul matrimonio.
Il ddl va completamente rivisto, anzi ritirato».

Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Campobasso-Bojano, è partito alle 5 di ieri mattina, insieme a un gruppo di fedeli della sua diocesi, per partecipare alla manifestazione al Circo Massimo. Come un pastore che non abbandona le sue pecore.
Eccellenza, perché ha voluto partecipare al Family Day?
«Si tratta di una battaglia civica e laica, di una battaglia di dignità necessaria per tre ragioni: prima di tutto perché la famiglia è un valore perenne; secondo, perché le insidie sono cresciute davanti a certe posizioni laiciste di qualche giorno fa; e terzo, perché se noi molliamo sulla famiglia molleremo anche sul piano sociale».
In che senso?
«Perché la libertà non può esistere senza la verità, e la verità significa dire che Dio ha fatto l'uomo e la donna capaci di dare la vita. Se molliamo sulla libertà in famiglia, molliamo anche sulla libertà aziendale. Ci saranno più licenziamenti, più povertà e più sfruttamenti. Questo è il mistero di fondo, è tutto collegato».
Che piazza vede al Circo Massimo?
«Una piazza bellissima, gioiosa, pacifica. Non è la piazza della destra o della sinistra, non è la piazza dei vescovi o dei laici. È la piazza di tante persone che mettono la famiglia al centro della società. E anche io voglio esserci per dire quello che i laici hanno nel cuore».
Cosa non la convince del ddl Cirinnà?
«È un disegno di legge equivoco, terribilmente inquinante. Allora tutto è lecito e tutto è uguale? Questo non va bene. È totalmente da respingere, è sbagliato equiparare l'unione tra omosessuali alla dimensione della famiglia. Ancor più è da respingere l'idea di consentire l'adozione dei figli del partner».
Il governo ascolterà la piazza del Circo Massimo?
«Credo di sì, perché sono due milioni di persone che si sono radunate, tutte insieme nello stesso luogo; non sono numeri virtuali come quelli di sabato scorso (alla manifestazione pro-ddl Cirinnà, ndr), sparsi in qua e là nelle piazze. Qui siamo un tutt'uno, si tocca con mano la presenza di un popolo unito. Questa è la forza e il Parlamento non può credere di essere rappresentante di una realtà che non è capace poi di condividere e di rappresentare».
Si aspetta che il voto cambierà la prossima settimana?
«Penso di sì. Renzi non può non tener conto delle posizioni di tante famiglie. Questa volta non è più possibile barare. Quello che è difficile è mettere insieme tutte le forze cattoliche istituzionali, questo sì. Ma la base laica, senza colore, ha vinto una battaglia infinita. Qui c'è una appartenenza popolare, come ha detto il Papa a Firenze, alla don Camillo... qui il popolo lo senti, quel popolo di cui condivido le gioie e sento le lacrime».
Mons. Bregantini non si sente un po' solo? È l'unico vescovo in questa piazza. La Chiesa è spaccata sul Family Day?
«Nessuno è venuto a nome degli altri; avevamo la libertà di scegliere se venire o meno e io ho deciso di esserci. Io sono venuto perché ho sentito necessario essere a fianco della mia gente e di tante persone che credono nella famiglia. Certamente, sarebbe stato bello vedere altri vescovi in questa piazza».
E perché non è successo?
«Da una parte perché hanno lasciato che fossero i laici a parlare; ma dall'altra, forse fa un po' comodo non essere qua e non esporsi...».
 Dom, 31/01/2016 
il Family Day day after





Quanta gente c'era oggi in piazza? Due milioni? un milione? ottocentomila? Non lo so e non mi interessa molto. 

Però credo che solo l'idea che centinaia di migliaia di persone si muovano SPONTANEAMENTE, senza avere dietro lobby ricche e potenti, senza i soldi di Soros o di Rockefeller, senza madrine e padrini famosi, cantanti rock, nani, cicisbei e prostitute, è già di per se una grande cosa. Che poi lo facciano in nome di "valori" pubblicamente ridicolizzati e sbeffeggiati da tutto il mainstream, questo è non solo bello ma anche nobile!
"C'é del buono in questo mondo Padron Frodo!....
e vale la pena combattere per questo!!"
30 gennaio, da Roma un solo messaggio: NO AL DDL CIRINNA'
Family Day 2016
Non sarà inutile in questa giornata importante, che ha il suo clou al Circo Massimo a Roma, ricordare le due cose che contano in mezzo al mare di dichiarazioni, spesso contraddittorie, interventi, sgambetti, depistaggi che stanno caratterizzando la vigilia.



1. Famiglie di tutta Italia, con grandi sacrifici personali arrivano a Roma per dire un “no” forte e deciso al ddl Cirinnà sulle unioni civili. Non a questo o quell’articolo, ma a tutto il disegno di legge. Non a quella formulazione, ma al progetto stesso di unioni civili. Non alla Cirinnà per poi presentare un nuovo ddl più soft, tipo i Di.Co. di prodiana memoria, ma alla Cirinnà e basta: che sia ritirata e mai più ripresentato un ddl sulle unioni civili o convivenze. Questo chiedono le famiglie del Circo Massimo. I diritti della persona sono già garantiti dal nostro ordinamento, ci sono già tutti gli strumenti per regolare i rapporti tra persone che convivono; l’introduzione di una legge ad hoc, per quanto soft, sarà sempre il buchino che farà crollare la diga;
2. A quanti sono preoccupati che a Roma emerga una volontà di scontro che divide, a chi sostiene che si vuole negare i diritti di qualcuno, bisogna replicare con chiarezza che al popolo non sarebbe venuto in mente di autoconvocarsi a Roma se non fosse per l’ostinazione di chi vuole imporre a tutto il Paese una legge per soddisfare i desideri di qualche centinaio di persone. È Matteo Renzi che vuole lo scontro, che ha dichiarato guerra alle famiglie e al popolo italiano. La manifestazione di Roma è legittima difesa, dovere di proteggere i più deboli, dovere di proteggere il futuro dell’Italia dai suoi governanti. Perché salvo qualche rara eccezione, non si è trovato in Parlamento e nel governo qualcuno che fermasse la mano del presidente del Consiglio. Chi poteva farlo ha barattato la famiglia con un pugno di poltrone, che fa anche fatica a riempire, per quanto sono ridotti al lumicino.
Family Day 2016, sul palco
E per chi vuole approfondire, ecco una rassegna degli articoli più importanti pubblicati da La Nuova BQ sul tema del ddl Cirinnà e sul progetto delle Unioni civili:
- "NO" SECCO ALLE UNIONI CIVILI,di Riccardo Cascioli
- SANTOLINI: LE FAMIGLIE SCENDANO IN PIAZZA, Intervista di Riccardo Cascioli

di Riccardo Cascioli 30-01-2016


IL FAMILY DAY AL CIRCO MASSIMO

Unioni civili, la piazza del no|Slogan|Vip
«Siamo 2 milioni, Renzi se lo ricordi»



 (Ansa)
(Ansa)

di A. Arachi, N. Luca, A. Sala e A.Trocino 
Gli oppositori al ddl Cirinnà: «I bambini non si comprano». Alfano non sfila ma riceve al Viminale il leader dei manifestanti: «Adesione piena»
Politici in piazza, il centrodestra fa l'en plein  Foto 
Gli slogan
Battute e ironie 
Dalla Toscana a Roma, tra preghiere e ricette Gasperetti
Il LIVEBLOG



Circo Massimo, ancora una volta è guerra di numeri

La piazza ne potrebbe contenere 560 mila se agibile totalmente


Il Family day © ANSA/AP

La guerra delle cifre sul 'popolo' portato in piazza contagia un po' tutti. E anche oggi, nonostante una massiccia presenza di manifestanti al Circo Massimo (che però è agibile solo in parte per via di lavori) vede lievitare, per voce degli organizzatori, il numero dei partecipanti: "siamo un milione!", esultava all'ora di pranzo Gandolfini per poi correggere poco dopo al rialzo la sua stima: "siamo due milioni!".
Senza i dati ufficiali della Questura, è però comunque facile calcolare la capienza della piazza. E non solo quella del Circo Massimo, ma di tutte quelle che ospitano a Roma manifestazioni politiche e non.
Se si mettono infatti a confronto le dichiarazioni degli organizzatori, qualunque sia il colore, con i dati che emergono dalle planimetrie delle piazze romane, risulta evidente la disparità tra realtà e fantasia. Eppure il conto è semplice, dato che in un metro quadro entrano non più di quattro persone: si prende la superficie totale e si moltiplica per quattro.
Tenendo conto, ovviamente, che palco e vie di fuga "rubano" qualcosa.
Ecco dunque le capienze
CIRCO MASSIMO: è la "piazza" romana più capiente con una superficie di 140.000 metri quadri. Quindi, la capienza massima è di 560.000 persone. Non è molto usata per manifestazioni politiche. Fu però scelta da Walter Veltroni, nell'ottobre 2008, per il Pd-Day (allora, secondo gli organizzatori, c'erano 2,5 milioni di persone, circa 20 persone a metro quadro) e da Grillo nell'ottobre 2014 ("siamo 500 mila", contro i 150 mila dichiarati dalla Questura)
PIAZZA SAN GIOVANNI: è seconda per grandezza. Ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Piazza un tempo tradizionalmente 'sindacale' è oggi utilizzata dai confederali per il concerto del Primo Maggio. E' stata anche la location delle manifestazioni del centrodestra a Roma. Alla manifestazione del Pdl contro Prodi del dicembre 2006 gli organizzatori sostennero che c'erano oltre 2 milioni di persone, cioè oltre 50 persone su ogni singolo metro quadro.
PIAZZA DEL POPOLO: è al terzo posto, con una superficie di 17.100 mq e, quindi, una capienza di 68.400 persone ma quasi sempre accreditata da chiunque l'ha usata per le proprie manifestazioni capace di contenere oltre 200 mila persone, "solo" quattro volte quelle possibili.
- PIAZZA NAVONA: è la quarta in ordine di grandezza, con una superficie di 12.970 mq. La capienza teorica è di 51.880 persone. Anche qui, al Viola day del 2010, furono dichiarate 200 mila persone presenti.
PIAZZA SS APOSTOLI: ultima per superficie, è di 4.250 mq, con una capienza della piazza vera e propria di 17.000 persone. Secondo alcuni calcoli però, può raddoppiare la sua capienza comprendendo i dintorni, essendo quasi una 'dependance' di piazza Venezia.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.