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giovedì 28 gennaio 2016

La società dei valori cristiani?

I Luterani "benedicono" le unioni civili con stepchild adoption: "Non svalutano il concetto di famiglia"

Papa Francesco andrà in visita presto in Svezia in occasione della ricorrenza di 500 dalla riforma. La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Celi) che riunisce le comunità luterane dell'intera penisola però oggi si esprime e mostra tutte le differenze con i "cugini" cattolici, anche perché le parole del Papa sono state chiare: non si può fare confusione tra il matrimonio tra uomo e donna e le altre forme di unioni. Non per il decano Heiner Bludau, che in una nota 'benedice' le unioni gay e dice sì anche alla step child adoption.
In particolare,parlando del ddl Cirinnà spiega che "per i luterani è fondamentale costruire una società in cui possano essere vissuti con pienezza i valori cristiani di fiducia, fedeltà e responsabilità. Sono convinto che l'approvazione di una legge che riconosca e regolamenti le unioni civili possa dare un contributo concreto affinché questo avvenga".
"Riconoscere ufficialmente le comunioni di vita differenti dal matrimonio, - osserva il decano - significa assicurare a tutte le coppie un'unione in dignità e certezza di diritto, senza svalutare in alcun modo il concetto di famiglia. Anche in caso di coppie dello stesso sesso. Per tanti, troppi secoli le chiese hanno colpevolmente discriminato le persone omosessuali: come Celi, riconosciamo da tempo questa colpa e accompagniamo tutti e indifferentemente nel proprio cammino di fede e di vita".

I Luterani in Italia sono favorevoli anche alle adozioni gay: "Assicurare tutele a chi ne ha bisogno è un'istanza ineludibile e, proprio per questo, sono favorevole anche alla cosiddetta stepchild adoption: i diritti dei bambini devono essere sempre garantiti. Ad oggi, - spiega Bludau - in caso di separazione di una coppia omogenitoriale o di morte di uno dei due partner, i bambini di quella famiglia risultano del tutto svantaggiati. In molti Stati d'Europa, si sono fatti concreti passi avanti in questa direzione, ed è venuto il momento di agire anche della nostra Italia: non si deve più aspettare".

E chiude anche con un appello al Parlamento: "L'iter legislativo arrivi a termine in modo rapido, positivo e con il massimo livello possibile di garanzie".

28 gennaio 2016 ore 14:15, Marta Moriconi

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