ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 29 gennaio 2016

Sbadiglioso o sbergoglioso?

FAMILY DAY/POPOLO VUOLE PIAZZA DI LOTTA, NON TALK SHOW SBADIGLIOSO

Il 30 gennaio 2016 non si verrà a Roma per una scampagnata turistica o per una veglia di preghiera tipo Piazza  San Pietro. Si verrà per sentirsi popolo, per concretizzare la Nuova Resistenza e gridare insieme, senza se e senza ma , che la legge Cirinnà non passerà. E' in atto però un tentativo spregiudicato: quello di mons. Galantino che, oltre ad ‘Avvenire’ degli ultimi giorni, utilizza Gianluigi De Palo, neo-presidente del Forum delle Famiglie e fino a poco fa contrario al ‘Family Day’, per ‘commissariare’ mediaticamente  il Comitato promotore, annacquando la manifestazione.

Per la seconda volta in pochi mesi Roma sarà teatro di una grande manifestazione venuta dal basso, non imposta dall’alto (che, anzi, l’ha osteggiata non solo sotterraneamente e oggi tenta di ‘scipparla’ al Comitato promotore). Sarà una replica, probabilmente ancora più massiccia, della già enorme manifestazione del 20 giugno a Piazza San Giovanni, che aveva radunato -stiamo ai numeri della Questura - non meno di quattrocentomila persone, un’affluenza reale raramente riscontrabile nelle manifestazioni degli ultimi dieci anni. A tale proposito: ci è toccato di leggere recentemente sul ‘Messaggero’, a proposito del 20 giugno paragonato al Family Day’del 2007 (stessa grande affluenza e in più ben ispirato dall’alto): “L’anno scorso (2015) ci fu una replica (del Family Day del 2007), ma assai meno numerosa”. Si vede che in quei giorni la cronista era temporaneamente in vacanza su Marte.
UNA MENZOGNA CHE, RIPETUTA CONTINUAMENTE, APPARE COME UNA VERITA’’
La Manif del 20 giugno aveva sorpreso per la sua ampiezza anche il Governo e il Parlamento più anti-cattolici nella storia della Repubblica, sempre all’opera per smantellare l’antropologia giudaico-cristiana non solo in materia di famiglia. Aveva sorpreso e consigliato un freno alla baldanza con cui la nota lobby già proclamava che a breve l’Italia non sarebbe stata più il “fanalino di coda” dell’Europa di materia di diritti civili. A tale proposito: quest’ultima è una panzana mega-galattica che continua a essere ripetuta, per ignoranza o più probabilmente per malafede dal presidente del Consiglio, dalla presidente della Camera, da Monica Cirinnà accompagnata dagli squilli parlamentari e mediatici della nota lobby: infatti nell’Unione Europea (28 Stati) solo 12 hanno legalizzato il cosiddetto ‘matrimonio omosessuale’ e 4 le ‘unioni civili’. Nel  resto d’Europa troviamo soltanto la Norvegia per il ‘matrimonio omosessuale’ e la Svizzera per le ‘unioni civili’. Nel resto del mondo constatiamo la legalizzazione del ‘matrimonio omosessuale’ nei seguenti Stati: Sudafrica, Nuova Zelanda, Canada, parte degli USA, parte del Messico, Brasile, Uruguay e Argentina. Insomma: il ‘matrimonio omosessuale’ è legalizzato in una netta minoranza di Stati nel  mondo. E allora che ci vengono a dire Renzi, Boldrini, la nota lobby con i suoi squilli politico-mediatici che come piovre cercano di soffocare il libero pensiero del popolo italiano?
UN’ALTRA MENZOGNA MOLTO DIFFUSA DALLA NOTA LOBBY 
E’ capitato forse a tutti almeno una volta di sentirsi dire, a proposito del Family Day’: “Ma voi siete contro gli omosessuali”. Menzogna per ignoranza (tanti telespettatori o lettori dei ‘giornaloni’) o per malafede (gli squilli politico-mediatici della nota lobby). Il Family Day non è contro le persone omosessuali, ma contro il tentativo della nota lobby di imporre al Paese una rivoluzione antropologica dalle conseguenze sociali gravissime. Analogamente a quanto successo per le grandi Manif pour tous francesi, in piazza scenderanno non pochi omosessuali. Ed anche l’ Agapo, l’ “Associazione di genitori e amici di persone omosessuali”. Scrive in una lettera aperta Michele Gastaldo (presidenza dell’Associazione): “Come genitori conosciamo bene le sofferenze dei nostri figli, anche quelle legate al fatto che da una loro relazione affettiva non possono nascere figli; dolore che, riteniamo, deve essere rispettato e non negato da nessuno. Ma il testo di legge e i fautori della stepchild adoption, come se la realtà non esistesse, parlano di ‘figlio naturale del partner’, di ‘figli nati dall’amore di persone dello stesso sesso’ e così via, nascondendo e negando in tal modo ciò che caratterizza la condizione omosessuale”. Continua l’ Agapo: “Attraverso qualunque via si arrivi all’adozione del figlio del partner, si tratta comunque di procedimenti in cui, in modo deliberato, si fa sparire uno dei due genitori biologici dalla vita del bambino e si uccide simbolicamente il genitore dell’altro sesso, la madre o il padre”. Perciò “agli amici promotori della stepchild adoption consigliamo, prima di parlare dell’omofobia degli altri, di cominciare a guardare la realtà della condizione omosessuale e di accettarla. E’ questo il punto da cui inizia il vero rispetto della persona omosessuale”.
PRIMA LE ESTERNAZIONI DEL CARD. BAGNASCO E LA VIRATA DI ‘AVVENIRE’, POI L’UDIENZA PAPALE ANNULLATA E IL TENTATIVO IN QUESTE ORE DI MONS. GALANTINO DI IMPADRONIRSI DEL ‘FAMILY DAY’ UTILIZZANDO, OLTRE AD ‘AVVENIRE’, IL NEO-PRESIDENTE DEL FORUM DELLE FAMIGLIE GIANLUIGI DE PALO.
Eravamo restati all’intervista stizzosa del segretario generale della Cei mons. Galantino al ‘Corriere della Sera’ (vedi “Corrierone, unioni civili e Galantino: ci vuole un tiramisù”) e alla reazione del cardinale presidente Bagnasco con intervento su ‘Avvenire’ (vedi: "Unioni civili/’Avvenire’ mirabolante: intervento di Bagnasco?” ). Da allora ‘Avvenire’ – al contrario di quanto successo prima del 20 giugno a Piazza San Giovanni - ha dato molto spazio al Family Day del 30 gennaio. Perfino il direttore galantiniano di Tv 2000 (tv della Cei) rispondeva imbarazzato con un “sì” alla nostra domanda del 22 gennaio in Sala Stampa Vaticana sulla trasmissione in diretta della manifestazione (molto maltrattata nel precedente del 20 giugno). Si dovrà però vedere chi commenterà in studio la manifestazione… forse i collaudati pensosi pensatori dell’aria fritta e del politicamente corretto?
Intanto però era successo un altro fatto, stavolta imprevisto e spiacevole. L’udienza papale consueta per il presidente della Cei, fissata per giovedì 21 gennaio, prima dell’inizio del Consiglio permanente, è saltata. Da allora il clima è nuovamente mutato e Galantino (molto lodato, spontaneamente, dalla senatrice Monica Cirinnà nell’incontro con la Stampa Estera sempre del 21 gennaio – vedi “Monica Cirinnà su Manifdel 30 gennaio, Papa e Galantino”) è rientrato in azione.
Dapprima ha cercato di rispostare almeno in parte ‘Avvenire’ verso l’equidistanza  tra le manifestazioni della nota lobby e quella del Family Day.
Qualche esempio. Venerdì 22 gennaio ‘Avvenire’ ha pubblicato su una mezza pagina un curioso confronto a parità di spazio e di evidenza tra lo psicologo Giancarlo Ricci e la neuropsichiatra Antonella Costantino sulle conseguenze per i bambini del convivere con coppie omosessuali: se Ricci ha messo in guardia da simili eventualità, la Costantino ha insistito sul fatto che “discriminare è il vero rischio” (una tesi politicamente corretta al 100%).
Martedì 26 gennaio ‘Avvenire’ ha pubblicato la prolusione del  card. Bagnasco al Consiglio permanente della Cei, commentandola in un editoriale che ha un passo finale strabiliante. Leggere per credere: “Per quanto riguarda i cattolici, ricorda il presidente della Cei, la scelta seria e importante di schierarsi pro o contro il ddl sulle unioni civili e il giudizio sui suoi diversi e specifici contenuti, così come quella di scendere o meno in piazza per far sentire democraticamente la propria voce, appartiene alla libera determinazione dei laici….”. Abbiamo riletto il testo della prolusione per scovare dove il card. Bagnasco avesse posto sullo stesso piano il ‘sì’ o il ‘no’ al ddl Cirinnà e lo scendere o no in piazza. Poi letto per la terza volta e per la quarta. Non abbiamo trovato nulla di quanto si attribuisce al presidente della Cei nell’editoriale. Ma solo: “I credenti hanno il dovere e il diritto di partecipare al bene comune con serenità di cuore e spirito costruttivo, come ha ribadito solennemente il concilio Vaticano II….” Ma allora l’editoriale di ‘Avvenire’… che cos’è? Un falso giornalistico? Involontario o volontario, per compiacere qualcuno?
Clamoroso è quanto avvenuto oggi, giovedì 26 gennaio. Richiamata da un lancio in evidenza in prima pagina (“Gigi De Palo, camicia bianca e sandali ai piedi, è il presidente del Forum delle Associazioni familiari”), ecco a pagina 9 l’intervista con titolo a cinque colonne: “Al Circo Massimo per unire il Paese”, con sottotitolo “Sarò in piazza per difendere famiglie e bambini. Sul ddl Cirinnà una triste prova di forza, la politica pensi ai deboli”. Nell’occhiello si legge: “L’appello del presidente del Forum per sabato: ‘Via i muri, via le rigidità ideologiche, via le asprezze, via i cori da stadio. E’ l’ora di far prevalere la ragionevolezza, il buon senso. Di essere rispettosi di principi e di sensibilità di una parte e dell’altra”.
UN FUTURO INASPETTATO PER GIANLUIGI DE PALO
Dunque Gianluigi De Palo, scelto da Galantino come nuovo presidente del Forum delle famiglie, ci sarà. Ma, chiediamoci, è lo stesso Gianluigi De Palo che il 4 gennaio sulla rivista ‘Vita’ diceva “Il Family Day del 2007 è stato uno dei più grandi fallimenti che abbia visto”? E’ lo stesso Gianluigi De Palo che il 6 gennaio, ad ‘Avvenire’ ( sotto il titolo: “Family Day? Un successo, ma la realtà è cambiata” ) correggeva ma non fino in fondo l’affermazione precedente: “Nessuna volontà di liquidare il Family Day del 2007. (…) Credo che promuovere la famiglia esiga di passare da una concezione ideologico-identitaria a un piano di concretezza capace di superare la logica della contrapposizione”? E’ lo stesso Gianluigi De Palo che mercoledì sera a ‘Porta a Porta’ ha parlato come se fosse il protagonista del ‘Family Day’? Ma a che titolo? Forse ha fatto parte e fa parte del Comitato promotore? E perché Bruno Vespa ha invitato indebitamente proprio De Palo, che fino a qualche giorno fa tentava di affossare il Family Day? Forse che Vespa ha beneficiato di un’illuminazione galantina? Insomma, oggettivamente, una cosa è chiara: se Tania Cagnotto, per le Olimpiadi di Rio, desidera avere un partner di grande qualità nel tuffo misto sincronizzato, De Palo è l’uomo giusto, vero specialista in doppi salti mortali carpiati con avvitamento.
FAMILY DAY: NON SI PUO’ DELUDERE LA GENTE, CHE VUOLE LA LOTTA, NON IL TALK SHOW
Non è finita. Tra la Manif di San Giovanni e quella al circo Massimo ci sarà una differenza importante che riguarda lo svolgimento della stessa. Mentre a San Giovanni la piazza (con buona pace di De Palo e Galantino) si è ‘scaldata’ in breve tempo grazie agli interventi densi di contenuto e di chiamata ‘alle armi’ dei membri del Comitato, stavolta sembra che il discorso ‘politico’ lo tenga solo il presidente del Comitato Massimo Gandolfini (saluto, primo intervento, intervento finale). Ai membri del Comitato promotore sarà al massimo riservato un brevissimo saluto. Che è successo? Forse c’entra anche qui Galantino? Onestamente non si può non pensare che Gandolfini sia stato oggetto di pressioni fortissime. Che del resto – anche questo è lecito ipotizzarlo – hanno costretto il presidente della Cei card. Bagnasco (già umiliato dalla cancellazione dell’udienza papale e chissà da quanto altro…) a non citare nella prolusione né il ddl Cirinnà né il Family Day,su cui anche pochi giorni prima si era espresso con la solita cristallina chiarezza. Insomma: là dove si puote ciò che si vuole si chiede unFamily Day annacquato, che non disturbi troppo il Grande Inciucio.
Proprio per questo il 30 gennaio si dovrà stare attenti a non trasformare il Family Day in un talk show melenso, tra canzoni new age e testimonianze. Il Circo Massimo esige rispetto, sa di storia, sa di lotta, sa di passione: non è paragonabile a Piazza San Pietro, deputata alle veglie di preghiera, in cui spesso si alterna il racconto di un’esperienza personale alla musica. Chi raggiungerà il Circo Massimo vuole sentire pulsare il sangue nelle vene, vuole essere protagonista di una Nuova Resistenza, non ci va certo per sbadigliare (come vorrebbe in effetti De Palo). Ne tenga conto il più possibile Massimo Gandolfini, pur schiacciato com’è dalle pressioni galantine.
Sorge qui un’altra domanda fondamentale, cui sono chiamati a rispondere tutti i vescovi italiani: chi rappresenta l’attuale segretario generale della Cei? E’ adeguato al suo importante ruolo? O forse si comporta come quei politici che trafficano tra cene discrete e corridoi, impegnati in un’azione di caratura abissalmente lontana da quell’indimenticato Duc in altum di Giovanni Paolo II?  In effetti è l’espressione di un clericalismo della peggior specie. Sanno i vescovi italiani quanto sconcerto, quanta voglia di disimpegno crea in larga parte dei cattolici praticanti e militanti il muoversi di Galantino da spregiudicato ‘vescovo-pilota’? Pensano di poter fare qualcosa per porre rimedio oppure….Galantino è stato nominato dal Papa e dunque….? Siate coerenti, abbiate coraggio! Il popolo cattolico attende con ansia.
ANCORA DI PIU’: TUTTI A ROMA! 
Date le premesse, diventa ancora più necessario essere presenti tutti a Roma. Tutti, di ogni colore e di ogni fede, atei compresi: basta la buona volontà di opporsi a una legge voluta da quella lobby finanziario-libertaria che vuole rendere irrilevante socialmente e ‘de facto’ abbattere quello che appare come l’ultimo vero avversario, la Chiesa Cattolica. Si tratta di  opporsi alla riduzione dell’uomo a schiavo (pur illudendosi di non esserlo) dei voleri di chi lo vuole rendere un puro e semplice oggetto da manipolare senza scrupoli. 

Ricordate che il Circo Massimo è un catino immenso, molto difficile da colmare. Del resto la nota lobby con i suoi squilli mediatici è pronta a inquadrare ogni minimo spazio vuoto per decretare sui mezzi di comunicazione il ‘flop’ del Family Day (così come ha fatto in modo, specie con riprese dal basso e l’uso del grandangolo, che i 50mila della nota lobby di sabato 23 diventassero ‘un milione’).  Bisogna esserci per sentirsi popolo, per gridare ad alta voce il ‘No’ senza se e senza ma al disegno di legge Cirinnà, per costringere Renzi e i suoi (già in fibrillazione, perché impauriti dal successo del 20 giugno) a tenerne conto, per rispondere anche a quella parte di Chiesa italiana (in prima linea il segretario generale della Cei e i suoi fidi) già pronta – bandiera bianca incorporata - ad accettare il ddl Cirinnà. Diventando corresponsabile in tal modo dei gravissimi guasti sociali che seguiranno all’eventuale sciagurata approvazione di una legge iniqua.
FAMILY DAY/POPOLO VUOLE PIAZZA DI LOTTA, NON TALK SHOW SBADIGLIOSO – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 28 gennaio 2016
http://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/561-family-day-popolo-vuole-piazza-di-lotta-non-talk-show-sbadiglioso.html   


Quanto rompono, 'sti laici...

Quanto rompono ‘sti laici…Non ho prove, ma secondo me qualcuno questa frase nella sede della Conferenza Episcopale Italiana nelle ultime tre settimane l’ha pronunciata. E in fondo non gli si può neanche dare torto.



Perché se domani al Circo Massimo ci sarà una marea di persone – non politicizzate, non sindacalizzate, non legate a gruppi di potere e di poltrone (ahi ahi che figuraccia per qualcuno questo rimpasto governativo a trenta denari…) e che si pagano di tasca propria il viaggio a Roma, lo si deve a un gruppo di laici che pensano che il Disegno di Legge Cirinnà sia sbagliato e dannoso. Per la società e per il Paese; e che i diritti individuali, se e dove non sono già tutelati, lo possono essere in maniera diversa.  

E questo gruppo di laici ha obbligato i vescovi ad affermare che la loro azione era “condivisibile”; che non è la sconfessione che forse avrebbe voluto qualcuno elevato ad impensate altezze da un monarca impulsivo e cupido di proiettare un marchio di novità, ma certamente non è neanche un’approvazione entusiastica.  

E’ stata la determinazione dei laici ad andare avanti sulla loro strada a convincere alcuni vescovi a dire sì, e forse anche ad esortare il presidente della Cei a uscire da uno stato di singolare silenzio per ricordare a tutti che è il presidente della Cei, e che su questa battaglia i laici non dovevano essere né sconfessati, né ignorati, né lasciati totalmente soli a gestire quello che la Chiesa ha sempre insegnato; per il bene della società, e degli esseri umani, non il suo proprio interesse.  

Laici, cristiani adulti.  

Una definizione che però trovava il favore di alcune fazioni ecclesiastiche solo e quando si trattava di criticare il cardinale Ruini, o Giovanni Paolo II. Adesso per i reali cristiani adulti, quelli del Circo Massimo, la definizione non viene usata. Di sicuro però non si potrà dire che siano eterodiretti dai vescovi…. 
MARCO TOSATTI


http://www.lastampa.it/2016/01/29/blogs/san-pietro-e-dintorni/quanto-rompono-sti-laici-tTNwmd5ady1l9LCPvfm6kI/pagina.html

I dieci giorni che cambiarono il "Family Day". Una lettera rivelatrice di Kiko Argüello

family
Questo è il Kiko Argüello del 16 gennaio, che risponde così alle domande diZenit:
D. – Conferma la presenza del Cammino neocatecumenale al Family Day?
R. – Sì, indubbiamente. Ieri mi ha chiamato il cardinale Bagnasco che voleva parlare al telefono con me per dirmi che lui sarebbe molto contento se potessimo assistere e sostenere questo incontro del 30 gennaio. Io naturalmente gli ho detto di sì, che mi sembra ottimo e che saremo lì con tutte le nostre forze, come possiamo.
D. – Possiamo dire allora che c’è il sostegno della CEI dietro questa manifestazione?
R. – Assolutamente sì. Per me è un fatto importantissimo che Bagnasco mi abbia chiamato. Forse ci saranno dei vescovi che non vogliono partecipare ma non fa niente… È importantissimo che comunque i vescovi italiani siano uniti a noi, perché altrimenti saremmo lì soli ad esporci, a farci dire che siamo "omofobi" e cose del genere. Non è vero, dietro a noi c’è la Chiesa che ci sostiene in questa difesa della famiglia cristiana a cui si sta facendo tanto del male.
*
E quest'altro è il Kiko Argüello del 26 gennaio, che scrive questa lettera circolare ai quadri del Cammino neocatecumenale:
Carissimi fratelli,
L’altro ieri ho ricevuto una lettera da Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato che porta avanti la manifestazione al Circo Massimo; in essa mi comunica, e non senza sofferenza, che è più prudente che io non parli dal palco, perché, secondo il Comitato: “Non possono e non devono essere coinvolti nessun movimento, associazione, gruppo, partito, comitato e neppure nessun altro leader religioso; la manifestazione non deve avere alcun connotato confessionale di alcun tipo: non è, solo, una piazza cattolica".
È chiaro che questo ce lo avrebbero dovuto dire prima, ma non importa. Il Cammino neocatecumenale, come realtà della Chiesa cattolica, secondo questa lettera, non dovrebbe apparire in quanto tale, cosicché i fratelli che parteciperanno lo faranno a titolo personale.
Coraggio! Andiamo per amore a Cristo, alla sua Chiesa e alla famiglia e Dio ci ricompenserà.
Pregate per me.
Kiko Argüello
Porto S. Giorgio, 26 Gennaio 2016
*
Per capire come e perché nei dieci giorni tra il 16 e il 26 gennaio le cose sono così radicalmente cambiate, basta leggere qui:

10 commenti:

  1. Questo è un gregge che si muove senza pastori perchè i pastori dormono o sono col cervello da un'altra parte. Adesso tiepidamente qualcuno di loro si sveglia...vox populi vox Dei! Lottiamo per la verità!

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  2. Ma perchè il nostro Papa ,che spesso va a spasso a trovare tizio o caio, che va a comperarsi gli occhiali con i suoi soldini, che telefona per consigli a noti diciamo " sconsiderati ", che è sempre pronto a pronarsi a questo o a quello in nome della pace; dicevo perchè non scende anche lui con coloro che vogliono la famiglia come Dio l'ha voluta ? jane

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    1. Forse perché teme gli dicano "chi sei tu per giudicare"?

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    2. Giusto, mi era sfuggito. jane

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  3. Io non voglio aver nulla a che fare con degli eretici modernisti che autodefiniscono popolo cattolico! No, grazie. Io voglio rimanere veramanete cattolico. E oltretutto nemmeno si accorgono che sono loro stessi, in quanto modernisti e ribelli, a costituire il problema non la soluzione.
    ABBASSO IL FAMILY DAY/ A DIO SI DEVE TUTTO...non qualcosina, una volta ogni tanto!!!

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    1. Benisteso apprezzo l'impegno dei singoli mossi da retta coscienza. Ma non è corretto dire che rappresentano la cattolicità. No, ognuno rappresenta se stesso e agisce secondo retta coscienza. Questa è una bella cosa. Io in coscienza non posso dirmi rappresentato!

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    2. "ognuno rappresenta se stesso e agisce secondo retta coscienza" si si continui a "seguirsi" che vedrà quanto poco la sua coscienza è retta......la sola Via Verità e Vita che dobbiamo seguire è il Cristo .....le auguro che si converta presto ............

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    3. Io mi riferivo esclusivamente alla circostanza del family day. Le auguro di imparare l'italiano e frequentare quanto prima un buon corso di comprensione del testo!

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    4. ah ah ah!come al solito se non si hanno argomenti ....se vuole può spiegarmi ...cosa proporrebbe?

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  4. Queste riunioni di piazza, sub specie aeternitatis, sono delle povere pagliacciate. Me li vedo i Cristeros del Messico fare il Peones Day contro i vari Calles...

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