ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 1 marzo 2016

C'è qualcosa di perverso, di guasto e di malato

Per la Bonino affittare l'utero è come donare un rene. Il Papa stavolta cosa dirà?
Una domanda sorge spontanea per gli addetti ai lavori in Vaticano: chi informa Papa Francesco sul dibattito politico in Italia e soprattutto sulle posizioni, le azioni e le opinioni dei politici, degli intellettuali, dei giornalisti ecc.? 
Una domanda più che legittima di fronte a certe dichiarazioni del Papa che sembrano lasciare l'amaro in bocca a tanti fedeli cattolici.
Recentemente Bergoglio ha definito Emma Bonino, la storica leader radicale protagonista indiscussa di tante battaglie laiciste, libertarie ed anticlericali, prima fra tutti quella in favore dell'aborto, "una grande italiana". 
Grande perché? Secondo Francesco ci avrebbe aiutato a conoscere meglio l'Africa.
Una posizione che fece molto discutere visto che in Africa operano frotte di missionari a rischio della propria vita che stanno ogni giorno a contatto con la povertà, la miseria, la fame, il flagello dell'Aids, l'integralismo islamico ecc. Ci voleva la Bonino per far conoscere meglio al Papa l'Africa? Ci voleva una da sempre impegnata in favore di tutte le guerre cosiddette umanitarie che l'America e l'Occidente hanno scatenato in varie parti del mondo con il pretesto assurdo e puntualmente fallito di esportare la democrazia in Iraq, in Afghanistan, in Libia ecc.? 
Chissà cosa penserà adesso Francesco dell'ultima dichiarazione della leader radicale relativamente all'annunciata nascita del figlio di Nichi Vendola, che l'ex Governatore della Puglia e il compagno canadese hanno ottenuto ricorrendo alla maternità surrogata, o meglio all'utero in affitto?.
"Sulla paternità di Nichi Vendola non devo dire nulla - ha detto la Bonino- ma posso fare una domanda: se posso donare un rene in questo Paese perché non posso donare un utero? Io non lo farei, ma non capisco perché non si deve fare".
Poco importa che si tratti dello stesso Vendola che da editorialista del quotidiano "Liberazione" sbeffeggiava la Bonino definendola "il soldato Emma". Erano gli anni in cui la Bonino difendeva l'intervento militare americano contro la Serbia di Milosevic.
Ad ogni modo, avete capito bene? Per l'ex ministro degli Esteri affittare un utero è come donare un organo. 
Opinione rispettabilissima ci mancherebbe altro e conoscendo la Bonino non c'è da stupirsi del fatto che non provi scandalo di fronte ad un figlio ottenuto con la surrogazione di maternità.

Insomma, nessuno mette in dubbio che la Bonino abbia degli indiscutibili meriti come ministro e commissario europeo, ma che a definirla "una grande italiana" sia il Papa che pur dovrebbe conoscere il suo curriculum laicista, libertario ed anti clericale, appare alquanto sorprendente.
Chissà se i collaboratori di Bergoglio si saranno affrettati a sottoporgli l'ultima dichiarazione della leader radicale sull'utero in affitto? Forse è il caso di farlo visto che Francesco non ha mancato di pronunciarsi contro la maternità surrogata e contro i progetti che mirano "a disgregare il progetto di Dio sulla procreazione e la salvezza del Creato". 
Della serie: oltre l'Africa c'è di più, anzi troppo di più. 
01 marzo 2016 ore 15:32, Americo Mascarucci

http://www.intelligonews.it/articoli/1-marzo-2016/37825/per-la-bonino-l-utero-in-affitto-e-come-donare-un-rene-il-papa-stavolta-cosa-dira
Utero in affitto, Fusaro: "Cara Bonino, ecco l''enorme differenza con un rene donato"
01 marzo 2016 ore 17:08, Marta Moriconi
Il caso Vendola ha scatenato un mondo di polemiche. Tutti contro Nichi si potrebbe dire in sintesi, anche la compagna (di partito) Laura Boldrini. E dopo il botta e risposta di ieri tra uno dei leader della sinistra italiana e il leghista Salvini è arrivata anche le prese di posizione di Emma Bonino. IntelligoNewsne ha parlato con Diego Fusaro, il filosofo marxista.

Se si può donare un rene, perché non donare un utero? Se lo chiede Emma Bonino. Cosa risponde? 

"La differenza è abissale, e solo una persona in cattiva fede o ingenua non la vede. Innanzitutto se doni un rene non coinvolgi un bambino, mentre nell'utero in affitto coinvolgi un nascituro che non viene interpellato in alcun modo e che viene gettato al mondo senza diritto ad avere un padre e una madre, senza radici, nato in maniera tecnica, magari anche eugenetica in futuro". 

E poi, in secondo luogo? 

"E poi la differenza è che tu doni un rene per salvare una vita, invece in questo caso doni un utero per soddisfare il capriccio egoistico di un individuo concepito ormai come libero di fare tutto quello che vuole, o meglio di un soggetto può fare tutto ciò che vuole se ha i soldi per farlo. Capisci? Non è che si cambia un rene svegliandosi la mattina, uno se lo fa donare quando ne ha bisogno vitale. Invece il figlio diventa un vizio, si prende il figlio in America ovviamente, perché se nasce in Africa può venire senza occhi azzurri e capelli biondi. Questa è l'eugenetica insita nella pratica". 

Cacciari, intervenendo su IntelligoNews, ha parlato di contestualizzazione storica: parliamo di utero in affitto, anche perché c'è la fine del matrimonio. E' d'accordo?

"E' la descrizione di una realtà che sta avvenendo. Stanno facendo di tutto per distruggere la famiglia, il matrimonio come radice etica, comunitaria, che resiste al paradigma dell'individualismo classista. Io non accetto questa tendenza. Partendo da questa giusta considerazione, si tratta di innestare le armi della critica - direi con Marx - a questi progetti nefasti in atto. Anche perché c'è un assurdo che sta avvenendo". 

Quale assurdo? 

"L'assurdo degli assurdi. Masse che scendono in piazza a difendere l'utero in affitto e che non potranno neanche volendo mai usufruirne perché costa centinaia di migliaia di euro. Scendono in piazza a difendere i panfili dei miliardari e gli utero in affitto di cui usufruiranno solo i miliardari". 

Dunque Vendola non è di sinistra, giusto?

"Al compagno Nichi, preferisco il compagno Gramsci che nel 1918 condannava ante litteram queste pratiche abominevoli parlando di futuri mostri programmati in maniera tecnica. La sinistra scelga con chi stare".

FAMILY E INFAMILY

    In Italia è meglio separarsi lasciare la propria famiglia la propria patria la cittadinanza italiana per vivere meglio. C'è qualcosa di malato di guasto e di perverso nell'aria che vogliono farci passare per moderno e progredito di Marcello Veneziani  

Family e infamily

di Marcello Veneziani

  
È possibile fare una riflessione a bocce ferme e mente serena sulla legge per le unioni di fatto e omosessuali approvata la scorsa settimana dal parlamento? Nessuno contesta l'esistenza di coppie omosessuali, la libertà di scegliersi il partner e il diritto di accoppiarsi tra adulti consenzienti. Noi partiamo da un'altra preoccupazione: la priorità è tutelare e promuovere la famiglia, il matrimonio, i figli, a cominciare dai più piccoli, gli anziani. Nessuna civiltà ha mai abolito, relativizzato o sminuito la famiglia, equiparandola ad altre unioni.

La famiglia è la struttura naturale e culturale su cui si è fondata ogni società civile e si è perpetuata tramite la nascita dei figli. Lo statuto della famiglia non può essere equiparato a nessun altro tipo di unione, le tutele per la famiglia non possono valere per qualsivoglia unione, anche provvisoria e occasionale. Voi continuate a ripetere che riconoscere il diritto di qualcuno non vuol dire ledere il diritto di altri alla famiglia: ma noi viviamo in una società, in una comunità, e non in un agglomerato di atomi o di individui incomunicanti. I processi interagiscono, influenzano, incidono profondamente sui costumi e sul rapporto tra società e famiglia. Se la famiglia non è più l'asse su cui si fonda una società ma semplicemente un'unione come le altre, ne discende a livello culturale e psicologico, e poi sociale e morale, una progressiva decadenza della famiglia. E chi dice che i matrimoni e le famiglie sono già in crisi, non si rende conto che leggi di quel genere aggravano lo sfacelo e legittimano lo sfascio.

Ancora più assurdo è equiparare le coppie eterosessuali di fatto ai matrimoni. Quelle coppie hanno la possibilità di sposarsi e dunque di assumere a pieno titolo diritti e doveri del matrimonio; se non lo fanno per loro libera scelta è assurdo prevedere scorciatoie per godere degli stessi diritti senza avere gli stessi doveri.  Per i soliti casi limite che vengono sbandierati per le unioni di fatto (partner morente, e così via) si possono riconoscere alcuni diritti che attengono alla persona e non alla coppia, come il diritto di indicare una persona di fiducia e di riferimento. Ma lasciamo stare le famiglie e la sfera che ad esse compete. E se è l'amore a muovere le coppie gay o di fatto, come dice l'astuto Renzi, demagogo da baci perugina, l'amore non ha bisogno di statalizzarsi, va per la sua strada e non conosce ostacoli...

Aggiungo infine, per inserire la legge in un contesto più vasto, che c'è qualcosa di perverso, di guasto e di malato nella nostra società se vige un sistema fiscale che favorisce le separazioni e penalizza i matrimoni, al punto che spesso si fanno separazioni di comodo per avere agevolazioni fiscali; o se un pensionato vuol salvaguardare la sua pensione da un prelievo fiscale record deve rinunciare alla cittadinanza italiana e prendere la cittadinanza di un altro paese europeo.
Sono due esempi tra duecento che si inseriscono nello stesso filone: in Italia è meglio separarsi, lasciare la propria famiglia, la propria patria, la cittadinanza italiana, per vivere meglio. No, c'è qualcosa di malato, di guasto e di perverso nell'aria che vogliono farci passare per moderno, umanitario e progredito... 
Marcello Veneziani
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Desiderans sum et pecuniosus: ed è subito “padre”

La distorsione menzognera del linguaggio, elevata ormai alla terribile perfezione delle peggiori distopie orwelliane, non lascia scampo nemmeno ad uno dei termini più arcaici, familiari e pieni di significato: la parola padre.
LA REDAZIONE - 1 MARZO 2016
 
di Matilde Rogato
È oltremodo sconcertante notare come oggi, in tempi “democratici”, la mistificazione manipolatoria operata dal pensiero unico dominante passi anche attraverso l’uso distorto del linguaggio. E là ove ogni termine indebitamente usato serva solo ad imporre surrettiziamente un’inferenza concettuale da introiettare pacificamente, noi ce ne stiamo così: buoni buoni e docili al sistema in nome “delle magnifiche sorti e progressive” e dell’amore universale, nonostante che questa distorsione acuisca in realtà i divari sociali e “faccia violenza all’intelletto”, per dirla con Bacone. Il passo dall’uso del linguaggio e dall’introiezione di riferimenti concettuali che tale linguaggio, indebitamente, dischiude, all’accettazione passiva di “una realtà di fatto” che ha già travolto ogni possibilità di dissenso, al suggello della legge che si limita a “prenderne atto”, col beneplacito del consenso popolare, è davvero breve. Con tutte le implicazioni pratiche ed etiche che ne conseguono.
 Nel momento, infatti, in cui tutti i giornali italiani titolano in prima pagina che il politico “Nichi Vendola è diventato papà” o “Vendola: è nato ‘suo’ figlio Tobia Antonio negli Stati Uniti” – quando Vendola, tecnicamente, papà non è proprio – ecco che il potere dall’alto ha già vinto la sua battaglia sleale su menti eterodirette, adoprandosi a che la parola “padre” si liberasse “ineluttabilmente” del suo senso originario e decretandone “democraticamente” un mutamento paradigmatico di significato. E questo fino a designare concettualmente come padre, e pure in senso forte, l’individuo desiderante, colui che a pieno titolo diviene automaticamente genitore, in virtù del diritto al suo desiderio e del potere del suo denaro. Individuo economicamente benestante e altresì disposto a pagare una donna dispensatrice di ovuli ed un’altra ancora oblatrice prodiga del proprio utero, accuratamente selezionate per ottenere un bambino di cui egli è subito “padre”, status (simbol?) che viene prontamente conferito all’avente diritto anche se questi, sebbene individuo desiderante e pagante, con la vera paternità, nulla c’entra. Né con quella genetica stricto sensu, né, al momento, con quella “morale”, che inerisce cioè alla futura crescita e alla cura del bambino. Ipso facto, nel linguaggio comune, sarebbe a pieno titolo “padre”, legittimamente, anche chi, dietro lauto pagamento, rendesse “suo” figlio orfano della propria madre, dal cui seno e dalle cui braccia il bambino viene prematuramente strappato.
 Dunque, se è vero da un lato che non basta essere genitori biologici per essere buoni genitori – ma questo di sicuro non vuol dire che tutti i genitori biologici non possano esserlo, in quanto tali, bravi genitori – da un altro si può tranquillamente affermare che condizione del nuovo concetto di paternità acquisibile ed acquistabile, nonché condizione, insieme, della nascita del bambino e futuro essere umano, sia l’orfananza a metà (a due terzi?) del nascituro, sempre in nome del diritto al desiderio, comunque legittimo. Mai, e poi mai, però, un omossessuale povero (così come un eterosessuale indigente), sia pur animato dal medesimo “giusto” desiderio, e nonostante il comune “diritto” potrà, un giorno, essere definito “padre”, diventandolo, secondo la nuova, completa, accezione del termine. Ché i significati delle parole “padre” e “povero”, se le cose stanno davvero così, sono e saranno praticamente e logicamente del tutto incompatibili, dando luogo a un’espressione destinata a diventare un simpatico ossimoro, un vero e proprio paradosso semantico. Ed eccoci finalmente davanti a quegli “idola del mercato” baconiani, che seguono a “l’errata e inopportuna imposizione di termini e definizioni che ingombrano in molti modi l’intelletto, dove le parole fanno violenza all’intelletto stesso, confondono ogni cosa e trascinano gli uomini a controversie e a finzioni innumerevoli e vane”. Non è interessante qui entrare nel merito della delicatissima questione riguardante i diversi e opposti pareri circa la mercificazione della vita umana come diritto, e perfino il più nobile dei diritti. Si può essere favorevoli o meno all’utero in affitto (ops, maternità surrogata o gestazione per altri, se preferite!), all’omogenitorialità e alla compravendita di seme e ovuli, ma, almeno, chiamate le cose col loro nome.

Caro Presidente, noi la politica la facciamo in piazza. Non nelle parrocchie

Lettera al premier Matteo Renzi: “Lei non rappresenta più il popolo del Family day. Ce ne ricorderemo, ma non è una minaccia”
di Costanza Miriano | 01 Marzo 2016 
Caro Presidente,

mi chiamo Costanza Miriano e sono del Comitato che ha organizzato gli ultimi due Family day, una specie di sua collega, visto che lei era tra le anime di quello del 2007. C'è una differenza, però, rispetto a voi. Il nostro è un popolo che si è convocato da solo, non siamo gente che è stata chiamata in piazza dalla Cei (e sì che la cosa ci sarebbe piaciuta moltissimo, e ci avrebbe risparmiato un bel po' di fatica), né ha ricevuto un centesimo di finanziamento per i pullman, il palco, lo schermo come nel 2007. Il nostro è stato un popolo che si è formato spontaneamente a un solo cenno, una fiumana per noi inattesa di persone che si è materializzata, grazie a una rete di cristiani. Molti venivano dal Cammino neocatecumenale, è vero, lo saprà anche lei, ma non solo. C'erano tutti i movimenti, e semplici cattolici diocesani come me.

ARTICOLI CORRELATI A sinistra non c'è solo odio antropologico per il Family Day. La versione di Vacca Come se le danno di santa ragione i cattolici nell’epoca dei Family Day Il fronte unico modernista che umilia i suoi nemici ha un capo: il PapaE’ per questo che andare nelle parrocchie non le servirà a molto, perché non ci troverà tutti lì. Noi siamo una compagnia che non ha vescovi pilota, ma sente e segue solo il profumo della Verità. Il popolo che ho incontrato ha una coscienza cristiana rettamente formata e ha esercitato un giudizio autonomo e “adulto” sulla realtà. Noi nelle parrocchie ci andiamo per pregare, e la politica vogliamo che faccia la sua parte nelle sedi giuste, non in parrocchia. Il popolo del Family day non lo troverà andando in parrocchia: noi siamo scesi in piazza per tradurre politicamente il mandato della Congregazione della dottrina della fede: “In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva”, e non avendo giornali o tv la piazza era l'unico modo che avevamo. I parlamentari invece avrebbero dovuto fare i cristiani al senato, chissà se lo faranno alla camera. Noi davanti al Signore formiamo la nostra coscienza nella preghiera e nello studio, e con quella poi giudichiamo la realtà. Ce l'hanno insegnato i grandi del '900, a cominciare da Wojtyla, Ratzinger, Guardini, Giussani.

Questo popolo ha giudicato. Trova del tutto negativo e falso il modello antropologico che vuole stravolgere il disegno su uomo e donna, sulla loro differenza feconda, che li ritiene modelli culturali e non di strutture sostanziali, profonde e indisponibili dell'essere umano. A partire da questo giudizio, che è sotteso all'intera visione della realtà, questo popolo si è mosso. Chi ha potuto è venuto in piazza anche con i figli disabili, i neonati, con due o con undici ragazzini al seguito, col traghetto o con la macchina prestata. Chi non ha potuto ha dato i soldi a chi veniva. Hanno pagato un pezzo di palco, una maniglia del bagno chimico, la tassa per ripulire il Circo Massimo. Ci sono ragazzini che hanno rinunciato alla paghetta per mandare una famiglia sarda, un anziano signore mi ha inviato ventimila euro.

Lei questo popolo non lo rappresenta più, ed è per questo che “ci ricorderemo”, perché chi non ha la nostra idea di essere umano non può avere neanche la nostra idea di Costituzione. Non è una minaccia, è un dato di realtà.
I cattolici oggi in Italia sono orfani, non si sentono rappresentati. Glielo dico io che nelle parrocchie di tutta Italia ci vado davvero, tutte le settimane, e a centinaia ogni volta mi dicono la stessa cosa, e implorano la nascita di un partito che parli la loro lingua. Io rispondo sempre che voglio fare la mamma, e una che deve preparare pane e salame e correggere il dettato non può fare politica, ma mi auguro che qualcuno dei miei compagni di avventura raccolga questo grido accorato.

Per questo, ripeto, le sarà del tutto inutile andare nelle parrocchie, perché il giudizio della Chiesa è chiaro, e con esso quello dei cristiani ben formati. Se lei vuole fare scelte politiche diverse, se vuole farci credere alla balla dei diritti negati (i diritti già ci sono tutti) e vuole rinnegare la sua storia, se le ragioni della realpolitik sono più forti delle voci dei bambini a cui sono negati i genitori, più forti della voce della Chiesa, più del buon senso, faccia pure, se lei vuole impedire che si discuta in commissione e mette persino la fiducia, due mesi dopo aver detto che non lo avrebbe mai fatto, faccia pure, ma non sarà un giro in parrocchia a cambiare il nostro giudizio netto e chiarissimo su di lei. A volte a riconoscere un amico basta uno sguardo, le parole non serviranno.

Contro la deriva anticristiana può vincere solo un impegno straordinario di preghiera e di sacrificio

Redazione
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Questo è un invito rivolto non solo agli aderenti alla Lega cattolica per la preghiera di riparazione, ma a tutti gli amici e lettori di Riscossa Cristiana.
Gli ultimi avvenimenti politici, con l’approvazione in Senato della legge sulle unioni civili, indicano chiaramente la deriva anticristiana della società.
L’offesa a Dio e alle Sue leggi viene codificata e imposta. La campagna propagandista atea predispone l’opinione pubblica ad accettare ormai tutto, complice anche la meschinità di quanti, pur definendosi cattolici, hanno finora saputo solo avviare negoziati, seguire la teoria del “male minore”, ottenendo emendamenti di pura facciata, che servono solo a rimandare e non a evitare il disastro.
Di fronte a questa situazione possiamo apparire umanamente perdenti, anche perché il livello di corruzione è tale che solo l’intervento divino potrà fermarlo.
Si fa quindi quanto mai urgente e necessario un nostro impegno straordinario di preghiera, in riparazione delle offese continue e legalizzate al Sacro Cuore di Gesù e per chiedere al Signore di salvarci e salvare le nostre famiglie e la nostra società.
Proponiamo a tutti di impegnarsi come segue:
zzzzSanta-Messa
Con la celebrazione di S. Messe – ove possibile in Rito antico – di riparazione
Con la recita fedele di almeno una tra queste preghiere:
Possiamo così vivere intensamente questa Quaresima, facendo del bene con un impegno serio e preciso che ci vedrà uniti spiritualmente nell’opera più preziosa: rendere onore e culto a Dio, confidare in Lui, testimoniare la Fede.
Tutto questo può essere fatto singolarmente o in gruppo. Preghiamo tutti coloro che aderiscono all’iniziativa di darcene informazione scrivendo a info@riscossacristiana.it . Attraverso Riscossa Cristiana terremo al corrente gli interessati sull’andamento dell’iniziativa, di cui faremo un primo bilancio il Primo Maggio nel corso della giornata nazionale della Lega Cattolica per la Preghiera di Riparazione.
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Paolo Deotto – Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo

REFERENDUM SULLE NOZZE GAY. CASPITA, DI MAIO NE AZZECCA UNA


Se non vogliamo che siano i magistrati a decidere quale dovrà essere l’evoluzione della legge sulle unioni civili è bene che siano gli elettori a esprimersi sul punto chiave
di Claudio Cerasa | 01 Marzo 2016 ore 18:19 Foglio
COMMENTA 1 |   | 
Al direttore - La stepchild adoption è una furbata pazzesca che qualche mente sopraffina gay sin dalle prime battaglie per i diritti omo ha elaborato guardando con grandissima anticipazione a un eventuale futuro di completo riconoscimento dei diritti dei gay. La visione è nitida.Usciti da un ben conosciuto e presunto anonimato con il matrimonio o altro contratto i gay maschi  si sarebbero da se stessi messi in un ghetto. Le donne come sempre si arrangiano, una trombata prima della vocazione o una inseminazione assistita e via, perfettamente integrate nella società. Ma la comunità gay dei maschi correva un grosso rischio, divenire coppiette che la pluralità dei cittadini ha imparato a rispettare ma che vede ancora con gli occhi del passato remoto. Ed ecco la pensata super. Riempiamo di bambini urlanti o festanti il ghetto ed ecco crollare il muro che divide le coppie dei maschi gay dal resto della popolazione. Se il matrimonio civile o l’unione civile possono essere considerate il riconoscimento di un diritto da millenni negato, le adozioni non sono un diritto sono semplicemente un escamotage perché il diritto di riconoscimento di coppia omo  possa avere reale effetto di integrazione sociale. Se poi lo stato lo disciplini a pieno titolo come diritto, passi, resta un diritto-panzana, è solo importante che funzioni.
Luigi De Santis
Per una volta (mentre lo scrivo tremo) ha ragione Luigi Di Maio e ha ragione il Movimento 5 stelle. Serve un referendum sulle adozioni e sul matrimonio omosessuale. Di Maio lo chiede per ragioni elettorali e per gonfiare la pancia grillina di voti cattolici. Noi lo chiediamo per altre ragioni: se non vogliamo che siano i magistrati a decidere quale dovrà essere l’evoluzione della legge sulle unioni civili è bene che siano gli elettori a esprimersi sul punto chiave. Sì o no all’omogenitorialità? Sì o no alle adozioni? Sì o no all’equiparazione totale tra matrimonio omosessuale e matrimonio eterosessuale? O votiamo liberamente noi o saranno i magistrati a votare da soli.
Marco Di Mattia • un'ora fa
Dunque, se ho capito bene una coppia di omosessuali vorrebbe mettersi un bambino per casa per la ragione "storica" di abbattere definitivamente le differenze con quelle etero.
Ora: essere in grado di mettersi nei panni dell'altro è una cosa che considero ottima, e che consiglio a tutti. Però, anche se non se ne fosse capaci, ipotizzare una così enorme sproporzione tra mezzi e fini, un piano tanto disumano e assurdo, mi pare segno di cecità integrale
http://www.simofin.com/simofin/index.php/italia/9508-referendum-m5s
Ex-massone: le leggi contro la famiglia sono
promosse dalle logge massoniche  
Ecco perché ho smesso di essere un massone…
Leggi di ingegneria sociale: prima di essere votate in Parlamento
(in gran parte controllato dalla Massoneria) vengono scritte
preventivamente nelle logge

di Redazione Nomassoneriamacerata.blogspot.it
Perché ho smesso di essere massone
 Serge Abad-Gallard – Perché ho smesso di essere massone                     
Roma, Parigi  di Nomassoneriamacerata  –  Serge Abad-Gallard e' un francese di origine spagnola che sa come funzione la massoneria. Da oltre vent'anni e' stato membro di una loggia che ha lasciato dopo essersi convertito al cattolicesimoNel suo libro 'Perche' ho smesso di essere massone' spiega questo processo e come questa societa' lavora. Il giornale Actuall ha parlato con Serge sull'influenza della massoneria nelle leggi sociali che vengono imposte in tutto il mondo, qual e' il vero potere che detiene e chi e' il loro nemico principale. Che relazione ha la massoneria con le leggi di ingegneria sociale, come l'aborto, l'eutanasia, il divorzio o il matrimonio gayLe leggi che sono state emanate dall'Assemblea nazionale sono state pensate e formalizzate nelle loggeIn particolare nella Gran Loggia di Francia, nel Grande Oriente e Diritto Umano di FranciaDa questo posso testimoniare che ogni anno tutte le logge di Diritto Umano in cui sono stato massone per 23 anni, lavorano su un problema sociale comune e realizzano un documento di sintesi che le logge mandano ai loro dirigenti nazionali. E questo, dopo una revisione finale, la trasmettono al Presidente della RepubblicaNel libro 'Perche' ho smesso di essere un massone' Serge Abad-Gallardo raccoglie l'esperienza personale di 23 anni nella massoneria.
 Leggi di ingegneria sociale scritte preventivamente nelle logge              
D : La massoneria ha tanta influenza?
R: C'e' un gruppo importante di massoni in Parlamento. Si chiama 'Fraternita' Parlamentare' e si compone di 400 massoni di tutte le appartenenze massoniche, tutti alti funzionari e parlamentari. Sono quasi il 20% in Parlamento. E tutto questo senza considerare i muratori deputati che non appartengono a questo gruppo. Votano queste leggi sociali (aborto, matrimonio, gay, ecc.) In primo luogo come massoni, qualunque sia il suo partito politico. Tutte queste leggi sociali che sono contrarie al diritto naturale, sono gia' state sviluppate e scritte nelle logge, prima di essere votate
D: Ma questa e' una frode di cittadini…
RTutto questo potere massonico e' antidemocratico. I massoni in Francia rappresentano lo 0,3% della popolazione francese, ma i massoni della Fraternita' parlamentare sono il 20% dei deputati.
Perché ho smesso di essere massone
 Ecco perché non è possibile essere cattolici e massoni                              
D: Perche' la massoneria sostiene questo insieme di leggi contro la famiglia?
R : La massoneria e' l'obbedienza piu' anticattolica ed anticlericale. La massoneria e' per loro una vera religione, come e' scritto nel mio libro. Le sue fondamenta sono totalmente diverse edopposte alla morale cattolica, che fa della famiglia la base della societa'Promuove le leggi contro la famiglia cercando di distruggere la Chiesa Cattolica. Questa e' una ragione per cui affermo che non e' possibile essere cattolici e massoni.
D: Che interesse ci sono dietro queste manovre politiche per cambiare la societa'?
R: Ci sono vari interessi, in primo luogo la massoneria vuole imporre il loro modo di vedere e di essere. Parlano di tolleranza ma sono tolleranti solo con le idee che non sono in contrasto con l'ideologia massonica. Per esempio posso testimoniare che essere un massone non puoi dire in loggia  che l'aborto e' un crimine. In secondo luogo, la massoneria e' convinta di avere le chiavi della felicita' del genere umano e che solo loro possono 'dare alla luce' ai 'poveri'. Infine ci sono probabilmente ragioni economiche. L'uomo che non famiglia diventa un essere che il potere economico globale puo' essere utilizzato in ogni modo ed in ogni luogo. Cosi Jacques Attali (membroBilderberg e massone) consigliere di diversi presidenti francesi, spiega nel suo libro 'L'Homme Nomade' che il fatto di non avere famiglia e' lo sviluppo culturale e economico chiave, e quindi la felicita'.
 Massoneria – Come funziona                                                                           
D: Come e' entrato in massoneria?
R: Quando avevo 33 anni. Ne sono uscito quando ne avevo 56. In quel momento ho iniziato una carriera come ufficiale architetto e direttore di urbanistica di un comune di 50.000 abitanti. Un agente immobiliare che era mio amico ed era un ufficiale in massoneria mi ha proposto di entrare. Mi sono iscritto perche' ero alla ricerca di risposte alle domande sulla vita, perche' sono vivo ed il senso della vita.
D: Come funziona la massoneria?
RLa massoneria "dice" che funziona democraticamenteMa e' una bugiaI massoni che sono negli alti gradi controllano tutto e le elezioni interne sono programmate ed organizzate da loro. Poi quando e' tutto pronto, allora si vota per scegliere il venerabile maestro e gli ufficiali. La massoneria non e' un gruppo democratico, ma iniziatico. Dovete sapere che quando si entra in massoneria si viene osservati dai massoni ufficiali o dagli alti gradi, e poi vedere se e' possibile ottenere il massimo grado.
Perché ho smesso di essere massone
 L'incontro che cambia la vita                                                                           
D: Allora perche' ha smesso di essere un massone?
R: Bene, perche' sono arrivato alla fede ed alla Chiesa Cattolica. Il Signore mi ha dato la Grazia ed ho potuto comprendere la sua presenza ed il suo amore assoluto. Nel 2002 ho trovato un sacerdote francescano. Ho parlato con lui diverse volte e sentito la presenza di Gesu' per me. Anche se credevo in Dio in questo momento, non sono ritornato alla Chiesa. Poi ho trovato un altro sacerdote di Antibes. Gli ho detto che ho sentito il bisogno di pregare e ricevere la comunione, ma avevo dimenticato tutte le mie preghiere. Mi sorrise e mi disse che Dio ama le preghiere con le nostre parole ed i nostri cuori. Cosi ho fatto. Molto piu' tardi nel 2011 ho sentito alla radio della mia macchina del rosario, che non conoscevo ed era come una 'spada d'amore' che trafigge il cuore. Ho deciso di andare un paio di giorni a Lourdes, Un anno dopo, nel 2012, sono tornato a Lourdes e sono andato a pregare il rosario presso la Grotta della Vergine Maria. Quando ho finito la preghiera, improvvisamente sono caduto a terra e sentito che le mie gambe erano paralizzate, nonostante io sia sempre stato molto atletico. La gente  mi ha preso dopo un po' ed ho realizzato l'amore ed  la potenza di Dio. Poi ho fatto un ritiro di una settimana in un'abbazia. E poi la mia fede si e' completamente sviluppata. Sono andato a messa tutti i giorni. Ho cominciato a pregare ogni mattino ed ogni sera. Poi ho capito che la massoneria e' incompatibile con la fede. L'ho scoperto per me stesso.
 Il "sogno" della massoneria                                                                              
D: Perche' la loggia massonica odia il cattolicesimo?
R: Perche' naturalmente, l'ideologia della massoneria e' totalmente antagonista ed e' in stretto contrasto con la Parola di Dio. Questo non significa che i cattolici non possono parlare con i massoni. Noi cattolici dobbiamo parlare a tutti gli uomini. E, naturalmente, con la massoneria. Ma dobbiamo dire loro cio' che e' veramente la Chiesa e la Parola di Dio, perche' per secoli la massoneria non possa denigrare la Chiesa. La massoneria inganna le persone per farle entrare nelle loro logge. Il sogno della massoneria e' rubare i cattolici alla Chiesa ed accoglierli nelle logge.
Perché ho smesso di essere massone
 Il "potere" della massoneria e la politica                                                       
D: Qual'e' il vero potere della massoneria in politica e nell'economia mondiale?
R: Vi si nota che in tutto il mondo stanno attuando leggi simili come l'aborto, il divorzio, il matrimonio gay, l'eutanasia….Queste leggi sono di origine massonica. Si scelgono insegnanti, funzionari e politici, cioe' le persone che possono influenzare la societa' e questo avviene in tutto il mondo. Pertanto, ci avviciniamo ogni giorno, senza rendersene conto, all'ideologia massonica
D: Quanti massoni sono nel governo della Francia?
RI massoni sono sempre stati piu' numerosi nei governi di sinistra che in quelli di destra. Per esempio nel governo di Jean-Marc Ayrault (primo ministro di Francois Hollandeprima di Manuel Valls) i massoni erano molti. Tre su quattro ministri erano massoni. Questo non si vede dalla Terza Repubblica Francese. Nel governo di Manuel Valls sono molto meno. Perche' vuol attirare il partito socialista ed il voto delle persone del centro-destra. Ma era un massone del Grande Oriente di Francia, per piu' di 10 anni. La sua loggia, situata da Evry si chiama 'Ne' Dio ne' padrone' e mira a sviluppare l'utopia massonica. Rimangono come ministri di Manuel Valls, Taubira, La Drian e Le Foll che sono massoni. Inoltre Manuel Valls e' uno stretto amico di Alain Bauer, che era Gran Maestrro Nazionale del Grande Oriente. Serve da collegamento per Valls con la massoneria francese e soprattutto con il Grande Oriente che e' la piu' potente loggia in Francia.
D: In Spagna c'e' una grande influenza della massoneria in politica?
R: Certo. Dovete capire che la massoneria ha influenza in tutti i paesi. Io non vivo in Spagna, ma nell'aprile del 2015 ho trascorso una settimana a Madrid per promuovere il mio libro ed ho capito questa influenza. Essa esiste, ma e' meno che in Francia. Per esempio, leggendo sulla stampa spagnola che i membri del PSOE volevano imporre alle scuole private e cattoliche corsi di cittadinanzapiuttosto che la religione. Come se un cattolico non potesse essere un cittadino! Questo per esempio e' un'ideologia tipica della massoneria. Oltre la Gran Loggia donne della Spagna era manifesto quando Gallardo ha voluto approvare una legge sull'aborto piu' restrittiva. Sostenuto in Francia dalla Gran Loggia femmina, Diritto Umano e il Grande Oriente hanno manifestato a Parigi e pubblicato articoli di giornali contro il governo Rajoy.
Redazione Nomassoneriamacerata.blogspot.it
http://nomassoneriamacerata.blogspot.it/2016/02/ex-massone-le-leggi-contro-la-famiglia.html

1 commento:

  1. Cara signora Bonino,
    le auguro innanzitutto di poter affrontare al meglio la malattia che l'ha colpita e spero per lei che questa possa le apra gli occhi su quanto ha fatto di sbagliato nella sua vita e che per gli italiani è stato un colpo alla coscienza.
    Lei si domanda che differenza c'è fra il prestare l'utero per 'gestire' una gravidanza altrui e il donare un rene.
    L'esporre i motivi per cui un essere umano NON E' 'IL PRODOTTO DEL CONCEPIMENTO' perché è un essere vivente portatore di una scintilla che NON viene unicamente dal mondo materiale forse sarebbe fatica improba, o forse no.
    Desidero tuttavia esporre le derive che potrebbero discendere da domande come la sua, e da dibattiti esecrabili come quelli a cui stiamo assistendo.
    Le giro la risposta, che mi è stata fornita dal follower di un blog, in seguito al dibattito sull'utero in affitto. E' questa la china su cui vogliamo far rotolare l'umanità?:

    “Nel 1997, in un articolo per la rivista LGBT The Advocate, il neuroscienziato gay Simon LeVay ha scritto parole molto precise sulla gestazione interspecifica o xenogravidanza: «Certo, vedo la clonazione come un beneficio per i gay (…) e anche la xenogravidanza (far partorire un feto umano da una specie differente) potrebbe essere di enorme beneficio, specialmente per le coppie di maschi gay, che attualmente devono pagare $40.000 o più per avere un bambino da una surrogata umana. L’idea ti rivolta, ma perché?
    Sceglierei senza problemi l’utero di un sobrio, non-drogato, non-fumatore maiale invece di un normale ambiente naturale».
    Avete letto bene: far partorire bambini dai maiali – che non fumano, non bevono, non si drogano quindi sono più “sani” delle gestanti – dopo aver impiantato in essi embrioni di uomo.
    Ebbene, nemmeno questo è il fondo, perché si tratta di un vero abisso.
    Il quale ci porta fra le tenebre dell’artificial womb, o utero artificiale. Bologna fu il primo centro di questo tipo di ricerca. Nel 1987 il dottor Carlo Flamigni, con il suo collaboratore riminese Carlo Bulletti (che è ancora oggi particolarmente attivo nella promozione della ricerca sugli uteri artificiali), impiantò un embrione umano – cioè, una persona – in un utero asportato e tenuto vivo artificialmente. Era l’alba della riproduzione ectogenetica, la «produzione» di bambini al di fuori del corpo umano. L’embrione, a quanto si racconta, «attecchì»; Flamigni, preoccupato dei contraccolpi politici, interruppe l’esperimento, anche se ora se ne pente: «Mi è mancato il coraggio e oggi me ne pento (…)
    Anche perché avevamo ottenuto qualcosa di straordinario. (…) A Bologna, a quell’epoca stavamo facendo davvero ricerca d’avanguardia; quando si mette le mani sopra questa merce rara, non si deve abbandonare» (Corriere della Sera, 20 settembre 2010).
    [.................] La realtà è che la campagna presso i ginecologi è già iniziata, con ricerche sulla tossicità dell’utero materno, che è un organo fallibile, incontrollabile: non è più sano far crescere un feto in modo scientificamente governabile?”
    Può trovare l’articolo completo a questo link: http://www.notizieprovita.it/voce-della-scienza/il-prossimo-passo-lutero-artificiale/

    Anche per colpa di molti pseudocattolici la XENOGRAVIDANZA umana diventerà quasi sicuramente una realtà e l’animale che ha più probabilità di essere scelto è proprio il maiale, per una questione di “compatibilità”!

    Le riporto da wikipedia:
    “Con il termine xenotrapianto (dal greco xeno, che significa estraneo)[.............]
    L’animale più studiato come donatore di organi per l’uomo è il suino, in quanto ha delle similitudini anatomiche con la specie umana. La più grande barriera resta ancora quella immunologica, ma diverse ricerche si stanno concentrando sullo sviluppo di animali geneticamente modificati per poter superare alcune barriere.”

    Cordialmente
    Marisa
    P.S.:
    Quanto alla dichiarazione di papa Bergoglio sulla sua persona, posso immaginare che le abbia fatto piacere ma è qualcosa che davvero si commenta da sé. Le auguro fortemente di non lasciarsi sviare.


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