ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 25 marzo 2016

Feria Sexta in Parasceve

Ad Matutinum
Lettura 1
Dalle Lamentazioni del Profeta Geremia
Lam 2:8-11
8 Et. Il Signore ha deciso di distruggere il muro della figlia di Sion: ha tesa la sua corda e non ha ritratto la sua mano dalla distruzione: l'antemurale ha dato un gemito e col muro insieme è stato atterrato.
9 Tet. Sono confitte in terra le sue porte: egli sfondò e spezzò le sue sbarre: il suo re e i suoi principi son (dispersi) fra le Genti: non c'è più legge, e i suoi profeti non hanno avuto più visione dal Signore.
10 Jod. Son seduti per terra taciturni gli anziani della figlia di Sion: si son cosparsi di cenere le loro teste, si sono vestiti di sacco, si sono abbandonate col corpo per terra le vergini di Gerusalemme.
12 Caf. I miei occhi si son consumati per le lacrime, le mie viscere sono conturbate: mi si è riversato in terra il fegato per lo scempio della figlia del mio popolo, allorché veniva meno il bambino e il lattante per le piazze della città.
Gerusalemme, Gerusalemme, convertiti al Signore Dio tuo.


Lettura 2
Lam 2:12-15
12 Lamed. Essi dicevano alle loro madri: Dov'è il grano ed il vino? allorché stramazzavano come feriti nelle piazze della città: allorché esalavano lo spirito in seno alle loro madri.
13 Mem. A che ti paragonerò? o a che t'assomiglierò, o figlia di Gerusalemme? a chi ti uguaglierò per consolarti, o vergine figlia di Sion? Perché grande come il mare è il tuo dolore: chi t'appresterà rimedio?
14 Nun. I tuoi profeti t'han profetizzato cose false e stolte, né ti svelavano la tua iniquità per eccitarti a penitenza: t'han profetizzato cose false, ed espulsioni.
15 Samech. Han battuto le mani su di te tutti quelli che passavano per la via: fischiarono e scrollarono il capo sulla figlia di Gerusalemme dicendo: È questa la città di perfetta bellezza, la delizia di tutta quanta la terra?
Gerusalemme, Gerusalemme, convertiti al Signore Dio tuo.

Lettura 3
Lam 3:1-9
1 Alef. Io son un uomo che conosco la mia miseria sotto la verga del suo sdegno.
2 Alef. Egli m'ha trascinato e condotto nelle tenebre, e non nella luce.
3 Alef. Solo contro di me egli mena e rimena la sua mano tutto il giorno.
4 Bet. Egli ha fatto invecchiare la mia pelle e la mia carne, e ha stritolato le mie ossa.
5 Bet. Egli ha fabbricato in giro a me, e m'ha circondato di fiele e di affanno.
6 Bet. Mi ha collocato in luoghi tenebrosi, come i morti per sempre.
7 Ghimel. Ha costruito intorno a me perché io non esca: ha aggravato i miei ceppi.
8 Ghimel. Ma anche quando grido e supplico, egli respinge la mia preghiera.
9 Ghimel. M'ha chiuso le strade con pietre riquadrate, ha distrutto i miei sentieri.
Gerusalemme, Gerusalemme, convertiti al Signore Dio tuo.
Lettura 4
Dal Trattato di sant'Agostino Vescovo sui Salmi
Sul Salmo 63 al verso 2
«Mi hai protetto, o Dio. dalla congiura dei malvagi, da una ciurma di operatori d'iniquità» (Ps. 63,3). Miriamo ora il nostro stesso capo. Molti Martiri hanno sofferto simili cose, ma nessuno risplende tanto come il capo dei Martiri: in lui comprendiamo meglio ciò ch'essi han sofferto. Egli fu protetto da una ciurma di malvagi, per la protezione di Dio, per la protezione che lo stesso Figlio accordò alla sua carne e umanità che portava: essendo egli figlio dell'uomo e Figlio di Dio. Figlio di Dio per la natura divina: figlio dell'uomo per la natura di servo, avendo potere di lasciar la sua vita e di riprenderla. Che cosa gli poterono fare i nemici? Uccisero sì il suo corpo, ma non ne uccisero l'anima. Notatelo bene. Sarebbe stato poco per il Signore esortare i Martiri colla parola, se non li avesse incoraggiati coll'esempio.
Lettura 5
Sapete quale fosse la cospirazione dei perfidi Giudei, e quale la ciurma degli operatori d'iniquità? Quale iniquità? Cioè che vollero uccidere il Signore Gesù Cristo. «Tante opere buone, disse, vi ho fatto vedere: per quale di queste mi volete uccidere?» (Joann. 10,32). Egli accolse con bontà tutti i loro infermi, guarì tutti i loro malati, predicò il regno dei cieli, non lasciò di riprendere i loro vizi, affin d'ispirar loro l'orrore di questi, e non del medico che li guariva. Ma essi, ingrati a tutte queste sue cure, simili a frenetici che una febbre ardente irrita contro il medico ch'era venuto per guarirli, formarono disegno di perderlo, quasi volessero provare con ciò s'egli era veramente uomo soggetto alla morte o un essere superiore agli uomini che non si lasciasse cogliere dalla morte. Noi riconosciamo il loro linguaggio nel libro della Sapienza di Salomone: «Condanniamolo, essi dicono, alla morte più obbrobriosa. Interroghiamolo: perché ci sarà chi si curerà di lui giusta le sue parole» (Sap. 2,20). «S'egli è veramente Figlio di Dio, lo liberi» (Matth. 27,43).
Lettura 6
«Essi affilarono come spada le loro lingue» (Ps. 63,3). Non dicano i Giudei: Noi non abbiamo ucciso il Cristo. Perché essi lo diedero in mano del giudice Pilato per far vedere d' essere quasi immuni della sua morte. Infatti avendo loro detto Pilato: «Uccidetelo voi», essi risposero: «A noi non è permesso di uccidere alcuno» (Joann. 18,31). Volevano rigettare l'enormità del loro misfatto sulla persona del giudice: ma potevano forse ingannare Dio giudice? Pilato fu partecipe del loro delitto nella misura di ciò che fece. Ma in confronto di loro è assai meno reo. Poiché egli insisté quanto poté per liberarlo dalle loro mani: e perciò, flagellatolo, lo mostrò loro. Egli flagellò il Signore non per farlo perire, ma per soddisfare al loro furore: sperando che almeno nel vederlo così flagellato, si ammansassero, e desistessero dal volerlo uccidere. Ecco ciò che fece. Ma essi ostinandosi, voi sapete ch'egli si lavò le mani, e dichiarò ch'egli non l'avrebbe fatto mai, ed era mondo della morte di lui. Tuttavia lo fece. Ma s'egli è reo per averlo fatto ancorché nolente: saranno forse innocenti quelli che lo forzarono a ciò fare ? In nessun modo. Egli pronunziò la sentenza contro di lui, e ordinò che fosse ucciso, e così quasi l'uccise lui stesso: ma siete voi, o Giudei, che realmente l'uccideste. E come l'uccideste? Colla spada della lingua: perché affilaste le vostre lingue. E quando lo colpiste se non quando gridaste: «crocifiggilo, crocifiggilo?» (Matt. 27,23).
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LITANIE DEL SACRO CUORE Umilmente prostrato ai piedi della Tua Santa Croce, ti dirò spesso, o mio Divino Salvatore, per commuovere le viscere della Tua Misericordia a perdonarmi:
Gesù, sconosciuto e disprezzato, abbi pietà di me. Gesù, calunniato e perseguitato, abbi pietà di me. Gesù, abbandonato dagli uomini e tentato, abbi pietà di me. Gesù, tradito e venduto a vil prezzo, abbi pietà di me. Gesù, biasimato, accusato e condannato ingiustamente, abbi pietà di me. Gesù, rivestito di un abito di obbrobrio e di vergogna, abbi pietà di me. Gesù, schiaffeggiato e irriso, abbi pietà di me. Gesù, trascinato con una corda al collo, abbi pietà di me. Gesù, flagellato a sangue, abbi pietà di me. Gesù, giudicato pazzo e indemoniato, abbi pietà di me. Gesù, posposto a Barabba, abbi pietà di me. Gesù, spogliato nudo e con infamia, abbi pietà di me. Gesù, coronato di spine e deriso, abbi pietà di me. Gesù, caricato della Croce e delle maledizioni del popolo, abbi pietà di me. Gesù, schiacciato dalle ingiurie, dai dolori e dalle umiliazioni, abbi pietà di me. Gesù, triste fino a morirne, abbi pietà di me. Gesù, oltraggiato, coperto di sputi, percosso e schernito, abbi pietà di me. Gesù, appeso ad un legno infame in compagnia dei ladroni, abbi pietà di me. Gesù annientato e privato dell’onore davanti agli uomini, abbi pietà di me. Gesù, oppresso da ogni sorta di dolori, abbi pietà di me.
O Buon Gesù, che hai voluto soffrire un’infinità di obbrobri ed umiliazioni per amore mio, imprimine con forza il ricordo nella mente, l’amore e la stima nel mio cuore, il desiderio di imitarli e la grazia per poterli praticare. Per la Tua Madre Addolorata.

ATTO DI RIPARAZIONE AL CUORE DIVINO DI GESÙ Umilmente prostrati davanti a Te, o Cuore divino di Gesù, ti rinnoviamo la nostra consacrazione ed intendiamo in questo modo riparare agli oltraggi degli uomini con un’accresciuta fedeltà ed un rinnovato amore a Te. Quanto più si bestemmieranno i tuoi santi misteri, tanto più li crederemo; quanto più l’empietà cercherà di soffocare la speranza, tanto più spereremo in Te, unica speranza degli uomini; quanto più i cuori ingrati resisteranno al tuo amore, tanto più noi ti ameremo, o Cuore divino amabilissimo. Quanto più sarà oltraggiata la tua infinita maestà, tanto più ti adoreremo; quanto più saranno dimenticati e trasgrediti i tuoi comandamenti, tanto più li osserveremo; quanto più saranno disprezzate le tue adorabili virtù, tanto più ci sforzeremo di praticarle, o Cuore divino modello di ogni virtù. Quanto più i tuoi sacramenti saranno abbandonati o disertati, tanto più li riceveremo con amore e rispetto; quanto più l’inferno si adopererà per la rovina delle anime, tanto più noi tenteremo di contribuire alla loro salvezza; quanto più domineranno l’orgoglio e la sensualità, quanto più praticheremo l’umiltà e la mortificazione, o Cuore di Gesù saziato di umiliazioni e di disprezzo. Quanto più la Tua e nostra amata Madre sarà bestemmiata e disprezzata nelle sue grandezze, tanto più noi la onoreremo come Madre e Vergine immacolata; quanto più la Chiesa tua Sposa ed il sommo Pontefice saranno perseguitati, tanto più noi gli saremo fedeli ed obbedienti, o Cuore divino e obbedientissimo di Gesù. Ti chiediamo, o Cuore santissimo di Gesù, di donarci la grazia di diventare tuoi veri discepoli ed apostoli, affinché dopo averti servito e testimoniato fedelmente nel corso della nostra vita terrena, possiamo divenire partecipi della tua gloria e del tuo gaudio eterno insieme con Maria tua e nostra Madre e con tutti gli angeli ed i santi. Amen.
ATTO DI RIPARAZIONE AL CUORE DIVINO DI GESÙ “GESÙ, dal Cuore trafitto per le nostre colpe, noi vogliamo offrirti la nostra riparazione, in unione al Sacrificio Eucaristico, per i peccati nostri e quelli degli altri. Per l'ostilità del mondo contro di Te e la tua Chiesa, ti offriamo il nostro amore, il nostro assoluto attaccamento a Te e la nostra ferma adesione di fede all'insegnamento della tua Chiesa e al tuo Vicario in terra. Per l'indifferenza di coloro che si mostrano insensibili alle attrattive della tua bontà, ti offriamo il nostro fervore nel rispondere ad ogni tuo invito. Per il disprezzo della tua legge e per la trasgressione dei tuoi precetti, ti offriamo la nostra fedeltà nel compiere la tua santa volontà. Per il rifiuto nel rispondere alle esigenze del tuo Cuore, ti offriamo una generosità disposta a soddisfare ogni tuo minimo desiderio. Per tanti scandali del mondo, per tante ingiustizie contro i deboli, ti offriamo la nostra testimonianza alla legge d'amore del Vangelo e lo sforzo d'una carità verso i fratelli, che vogliamo sia simile alla tua. Per lo scoraggiamento e la disperazione di tanti, ti offriamo la nostra fiducia sconfinata nel tuo amore e nelle tue promesse. Per tanta ingratitudine da parte di coloro che Tu ricolmi di benefici, ti offriamo una riconoscenza spinta fino al dono dell'intera nostra vita. Sostieni con la tua grazia la nostra buona volontà, perché possiamo in tutto piacere a te, Gesù, che nel tuo Cuore trafitto ci manifesti l'infinito amore che col Padre e lo Spirito Santo nutrì verso di noi.”
ATTO DI RIPARAZIONE AL SACRO CUORE DI GESÙ Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l'amatissimo tuo Cuore. Memori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare, con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà o, calpestando le promesse del Battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge. E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l'immodestia e le brutture della vita e dell'abbigliamento, le tante insidie tese da chi vuole corrompere le anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l'ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell'amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata. Potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell'onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine Madre, di tutti i santi e delle anime pie, quella soddisfazione che Tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari: promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l'aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l'indifferenza verso sì grande amore, con la fermezza della fede, l'innocenza della vita, l'osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela. Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l'intercessione della beata Vergine Maria Riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla morte con il gran dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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