FFI: Escono i nomi dei fautori della campagna contro padre Manelli
P. Bruno, uomo di pace... |
Il mio ultimo articolo sullo scandalo delle persecuzioni contro i Francescani dell'Immacolata aveva fatto reagire con rabbia il redattore che si nasconde dietro al sito La Verità sul Commissariamento dei Frati Francescani dell'Immacolata (VCFFI).
Non
senza ragione, tuttavia, si prendeva in giro questo modesto blog per la
sua mancanza di professionalità rispetto a "RAI UNO, RAI DUE, Canale 5,
Retequattro, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Huffington
Post, Il Mattino, SIR…" Come negare che non siamo che un'iniziativa
amatoriale gestita da una ridotta squadra di volontari inesperti?
Dunque, sarà stato molto edificato il signor VCFFI al leggere l'odierno articolo di Thomas Mackinson per Il Fatto Quotidiano che rende conto della contro-denuncia
per associazione a delinquere, calunnia e diffamazione depositata il 2
marzo scorso presso la Procura di Avellino dal legale di Padre Manelli,
Enrico Tuccillo. Molto più di noi ovviamente!
Ecco dunque cosa scrive Il Fatto Quotidiano che, sepur rimane un media di dubbia fede cattolica, sa più di giornalismo di altri.
Romano Disma
Romano Disma
"Fallito anche quel tentativo, insiste la denuncia, sarebbe partita la campagna di diffamazione che ha per oggetto le suore e il fondatore. La denuncia è a carico di tre ex suore (Lattanzi, Turturiello e Iovine) e di sei sacerdoti (tra i quali padre Alfonso Bruno, ex segretario al tempo di padre Volpi e ora superiore, Alessandro Calloni, superiore e dal 2013 delegato generale per l’Italia dei Fratelli Francescani dell’Immacolata) e due laici. Questi ultimi si sarebbero adoperati nel divulgare “dossier anonimi dai contenuti falsi, testimonianze ripescate a distanza di anni in giro per il mondo allo scopo di destabilizzare tutta la fascia del vecchio ordine che era fedele alla regola della povertà. Non caso – si legge – gli stessi soggetti sono ora assurti ai ruoli apicali dell’Istituto”.
Così, ruoli di vittima e carnefice cambiano a seconda dei piani, dei testimoni, degli episodi e dei documenti. Tra i 15 denunciati, ad esempio, figura Suor Maria Letizia (Ilaria Turturiello) che ha fornito ai media e alla Procura una delle testimonianze più toccanti dei presunti abusi subiti per anni, a partire dal 1997. In quella, indica nella madre superiore e nipote del fondatore Susanna Manelli (Suor Cecilia) l’istigatrice che l’avrebbe spinta a concedere favori sessuali a un benefattore titolare di un supermercato. Che però nega e contro-denuncia. L’ex religiosa aveva chiamato in causa anche un’altra “povera consorella” che dopo essersi prostituita, per nascondere la vergogna, sarebbe stata rinchiusa nel silenzio della clausura. Non per sempre, perché nella querela si legge: “Io, Ornella Mietitore (Suor M. Regina), la vittima, smentisco di essere mai stata costretta a compiere atti contro la morale e la mia volontà”. Nonché di essere stata segregata da qualche parte. Allora, chi mente? Dove sta la verità? Il mistero può continuare. E le tv, ringraziano."
Qualcosa deve essersi inceppato nell'ingranaggio di stritolamento mediatico-giudiziario di Padre Stefano e dei Francescani dell'Immacolata.
L'unica cosa certa al momento è l'assoluta inconsistenza processuale delle accuse contro Padre Stefano Manelli.
Quest' inconsistenza,purtroppo,non è certo un freno per la magistratura di sinistra che ,però, non capisce perchè deve fare questo grande favore alla massoneria e cioè di macellare i Francescani dell'Immacolata gratuitamente.
Specialmente oggi(sono passati quasi tre anni dal commissariamento)che la massoneria sta sbriciolando tutti gli assetti bancari della sinistra danarosa.
In queste lotte di potere ,come insegna la storia,hanno a rimetterci sempre i miti ed i deboli.
Sua Santità Bergoglio,come d'abitudine,non ci ha capito assolutamente nulla.