IL NICHILISMO SIA CON VOI
(ma senza il nostro spirito)
E alla fine arrivò l’infamily day.
(ma senza il nostro spirito)
Se la ride la firmataria della legge sulle “unioni civili”,
non sa, poverina, che più incivile di così si muore.
non sa, poverina, che più incivile di così si muore.
E alla fine arrivò l’infamily day.
Ora le prossime tappe già annunciate sono lo ius soli, la stepchild adoption e l’eutanasia. È questo il piano vita&famiglia del governo di madre ignota, nel senso che non è stato partorito dopo una democratica fecondazione delle urne (madre ignota si abbreviava all'anagrafe con m.ignota da cui il romanesco fiio de mignotta).
Non un vero problema è stato risolto o efficacemente affrontato da Renzi &c. E allora come risarcimento mediatico e ideologico al politically correct e alla sinistra tradita sui suoi temi tradizionali, si punta a demolire la famiglia, la comunità e il legame sociale.
Non un vero problema è stato risolto o efficacemente affrontato da Renzi &c. E allora come risarcimento mediatico e ideologico al politically correct e alla sinistra tradita sui suoi temi tradizionali, si punta a demolire la famiglia, la comunità e il legame sociale.
Non una legge a tutela di milioni di famiglie, in compenso una legge per qualche centinaio di coppie gay che vogliono sposarsi.
Ed è grottesco vedere gli stessi sacerdoti del politically correct che insorsero indignati quando il ministro Alfano intimava al sindaco Marino (pronto a celebrare le nozze gay anche se la legge lo vietava) di rispettare la legge vigente, Ora, a parti invertite, sono pronti a denunciare come eversore un sindaco che si dichiarasse obiettore di coscienza, rifiutando di applicare una legge che parifica il matrimonio sancito dalla Costituzione, dalla vita e dalla tradizione, alle unioni gay.
Penoso il conformismo dei media (non a caso queste cose non si possono scrivere da nessuna parte, i giornaloni sono tutti allineati),
penosa l'ala liberal di Forza Italia che prende voti “famigliari” e conservatori e poi li traduce in voti al servizio dei progressisti;
penosi i moderati che spostano di continuo l’asticella dei cedimenti; oggi dicono unioni gay si, adozioni no; la prossima diranno: vada per le adozioni ma non per l’eutanasia.
Penoso il silenzio della Chiesa, anzi del suo loquacissimo presidente (detto in gergo religioso papa).
Il nichilismo sia con tutti voi, ma senza il nostro spirito.
di Marcello Veneziani
articolo pubblicato su infosannio
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1520_Veneziani_Nichilismo_sia_con_voi.html
Il disastro (annunciato) arcobaleno
C’era da aspettarselo e personalmente non mi sono mai fatta delle illusioni. Con un atto autoritario Maria Etruria Boschi ha posto la fiducia al ddlCirinnà, sulle unioni dette “civili” impedendo di fatto emendamenti e modifiche. Soprattutto “perdite di tempo”, perché secondo l’aretina “siamo già in ritardo rispetto ad altre nazioni”. Una volta tanto è vero: ma questo è un segno di civiltà italica rispetto ad altri paesi, prontamente conculcato dalla falsa Madonnina infilzata. Hanno aspettato qualche mesetto per confezionare il pacco (da febbraio al Senato, alla Camera a maggio), ma state certi: questa è gentaglia che studia attentamente la tempistica. A differenza di quei cialtroni dell’opposizione che non parano mai un solo colpo, un po’ come fanno quei portieri sgangherati delle squadrette di periferia. Meriterebbero di venir legnati solo per questo.
Alla Camera detta legge divisiva e autoritaria è passata con 369 SI, 193 No e 2 astenuti.
Balli, canti, vessilli sventolati, lacrime di commozione di qualche gaio parlamentare dai nervi troppo scossi, nastrini e coccarde arcobaleno distribuiti a piene mani a cani e porci, e ovviamente il grande happening davanti alla Fontana di Trevi dai giochi di luce iridati, con Maria Etruria che ci mancava poco si mettesse a fare pure Anita Ekberg tra gli zampilli del famoso fontanile berninano: “Marcello, Marcello… come here…come here!”, magari col gatto in testa procuratole dalla gattara Cirinnà.
Ma a quante tragiche farse deve ancora assistere questo disgraziato paese? Maria Etruria sorrideva col nastrino arcobaleno sulla giacca, mentre il suo Putto Mentore da Facebook dedicava la vittoria ad una cara amica lesbica a nome Alessia Ballini. Vince l’Ammore e siamo alle glicemie.
Vabbé, c’è la consolazione di una raccolta di firme per referendum abrogativo, che forse non raggiungerà mai il quorum, che forse non vincerà perché i media li detengono e li manipolano pur sempre loro. Eppoi volete mica dubitare? La madre di tutte le priorità storiche e sociali è il matrimonio gay, l’adozione dei figli del partener omo, la reversibilità che si vuole togliere alle vedove per dare agli omosessuali (vero Tito Boeri dell’INPS?). E se proprio di soldi non ce n’è, allora meglio che il carrozzone INPS vada a ramengo per tutti, specie se etero, che poi sono la maggioranza.
Insomma da oggi la Grecia e la Spagna sono più vicine: pezze al culo alla totalità dei cittadini, ma coccarde e nastri rainbow per tutti quanti, tutti buoni come te (good as you). GAY, embrassons-nous! GAY, engagez-vous!
L’omosessualizzazione globale segna la sua vittoria annunciata e Ivan Scalfarotto tra un pianto di commozione e l’altro, preannuncia già l’estensione della Legge Mancino per chi osa, fiatare, ribellarsi e criticare. Tempi duri per la maggioranza, quella vera, quella etero.
di
Dopo la Cirinnà. L’esultanza e l’appetito dei demoni
Emma Bonino è felice e rilancia: “E adesso cannabis, eutanasia, cittadinanza, diritto d’asilo…”. È la stessa Bonino che Bergoglio ha pubblicamente lodato: “Tra i grandi dell’Italia di oggi ci sono Giorgio Napolitano e Emma Bonino”. E poi ci sono alcune curiose coincidenze.
di Paolo Deotto
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La Bonino è tutta arzilla ed è difficile darle torto. Per ora, vincono i demoni; ieri alla Camera è stato inferto un eccellente colpo alla famiglia e alla civiltà.
Questi personaggi hanno un’affezione straordinaria per la morte, per il degrado, per tutto ciò che toglie dignità all’uomo e riduce la società a un postribolo di drogati disperati che, dopo essersi ubriacati di droga e sesso a gogò avranno il vantaggio di potersi suicidare o di essere amorevolmente suicidati dai parenti.
Oggi La Stampa ci informa sull’illuminato pensiero della prima tanatofila d’Italia. “I diritti civili non dovrebbero essere ideologici: non appartengono né alla destra né alla sinistra, sono delle persone”. Già, “diritti civili” è una delle frasi magiche.
Vediamo almeno i primi due “diritti civili” elencati dalla pensosa custode della nostra libertà: cannabis ed eutanasia. Non scoraggiamoci, ce la faremo. Ce lo dice sempre lei, la grande Emma: “Non risiediamoci, si può fare”.
In questo schifo c’è una logica. Da decenni si è iniziata con il divorzio la distruzione della famiglia. E ora con la frocio-legge approvata ieri in via definitiva, si è praticamente completata l’opera. Da decenni si è legalizzato l’omicidio, il più vigliacco e sporco degli omicidi, l’aborto. E insieme a milioni di bambini si sono ammazzate milioni di coscienze.
La morte aleggia e ai demoni l’appetito viene mangiando. La vittoria di ieri li ha ringalluzziti, e allora eccoli reclamare, per bocca della loro rappresentante in Italia, il “diritto” a creare legioni di rottami umani, con la diffusione libera e gioiosa degli stupefacenti (coprendo la cannabis con la spudorata bugia della droga “leggera”) e il “diritto” al suicidio a spese dello Stato o all’eliminazione del parente che, malato cronico, rompe le scatole. Si chiama “eutanasia”.
Il risultato di tutti questi “diritti”, oltretutto gratificati dell’aggettivo “civili”, è sempre e solo uno: la morte.
E allora è eccessivo parlare di demonio? No davvero. “Voi avete per padre il diavolo e volete soddisfare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non perseverò nella verità; perché il lui non c’è verità; quando mentisce parla di quel che gli è proprio, perché è bugiardo e padre della menzogna” (Gv, 8, 44).
Aggiungiamo che il risultato dei reclamati “diritti” è la morte con la sicurezza di far crepare il maggior numero possibile di persone in peccato mortale: e questo non è un servizio eccellente fatto al demonio?
Poiché non riesco proprio a vivere la misericordia in confezione spray, sarò maligno, ma mi vengono in mente anche le curiose coincidenze:
- Esce l’Amoris Laetitia, uno scandaloso documento;
- La Camera approva a tamburo battente l’oscena legge Cirinnà. Il governo presieduto dal “cattolico” Renzi addirittura pone la fiducia;
- Galantino, segretario generale della Cei, bela il suo rammarico per pure questioni procedurali (ne parlavamo ieri.Clicca qui). Non una parola sulla sostanza della legge;
- Emma Bonino già reclama altri “diritti”;
… e oggi, dulcis in fundo, Bergoglio ci fa sapere che si può ragionare sul diaconato alle donne.
Insomma, pare proprio che si passino parola, i due poteri armoniosamente collaboranti, quello di satana e quello della neochiesa, per procedere a turno e ben scanditi nel lavoro di distruzione.
Pro-memoria finale: Bergoglio, che ha mandato auguri e regalino di compleanno a Pannella, padre spirituale della Bonino, pochi mesi fa dichiarò che la Bonino è da classificarsi tra i “Grandi d’Italia” (leggete qui), raggiungendo vette di tragico umorismo con l’affermazione “La Bonino ha offerto il miglior servizio all’Italia per conoscere l’Africa“. E anche se non la pensa come la Chiesa, “pazienza bisogna guardare alle persone, a quello che fanno“. Appunto: quello che fanno. Caro Bergoglio, ha presente cosa ha fatto la Bonino? E non le pare che sia sempre sulla stessa strada, se ora rilancia chiedendo il “diritto” a drogarsi e ad ammazzare con l’eutanasia?
Ci tengo a questo pro-memoria, perché alcuni, delicati e rispettosi, si sono scandalizzati perché su queste pagine si è parlato di Bergoglio come “tizzone d’inferno”.
Forse è il caso che chi si scandalizza inizi finalmente a rendersi conto di chi è davvero nemico acerrimo di Cristo, tanto da intrattenere rapporti cordiali, con lodi, auguri e regali, con rappresentanti del demonio come una Bonino o un Pannella. La situazione può essere amarissima, anzi nella fattispecie è davvero tragica. Ma va guardata nella sua realtà, se si vuole ancora operare per la salvezza della Fede e delle nostre anime.
– di Paolo Deotto
http://www.riscossacristiana.it/dopo-la-cirinna-lesultanza-e-lappetito-dei-demoni-di-paolo-deotto/Renzi adesso sfida la Chiesa: "Io non ho giurato sul Vangelo"
Il premier: "L’atteggiamento negativo di parte della gerarchia e di parte del mondo cattolico era ovviamente atteso. Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo"
Il premier: "L’atteggiamento negativo di parte della gerarchia e di parte del mondo cattolico era ovviamente atteso. Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo"
"L’atteggiamento negativo di parte della gerarchia e di parte del mondo cattolico era ovviamente atteso.
Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Ma ho rispetto di tutti e conoscendo il mio mondo sapevo che le polemiche ci sarebbero state. È assolutamente rispettabile che ci sia chi non è d’accordo". Lo ha detto il premierMatteo Renzi a Porta a porta, parlando delle unioni civili. Poi il premier ha parlato dell'ipotesi sulla stepchild adoption e ha subito frenato: "Credo che sia chiaro che non ci sono i numeri". E ancora: "E' prematuro, si è capito che a questo giro i numeri non c'erano.
Vediamo, io vorrei de-ideologizzare la questione, poi vediamo se cambierà qualcosa da qui a fine legislatura ma ora valorizziamo quello che abbiamo fatto", ha affermato il premier. Inifne sull'ipotesi di un referendum abrogativo sulla legge sulle unioni civili, lanciata dalle opposizioni, ha affermato: "Il collegamento con il referendum costituzionale lo trovo un pò forzato. Dire ’gliela facciamo pagare al referendum di ottobrè è una cosa un pò strana ma assolutamente rispettabile". Poi aggiunge: "Ogni volta sui diritti delle coppie dello stesso sesso si è fatta una legge che diventava un bellissimo oggetto di discussione elettorale ma non materia parlamentare. E invece adesso finalmente le cose si fanno. La legge è equilibrata, di compromesso, non tutti possono esultare. È una festa per tutti? No - ha affermato - perchè molti dicono non ci sono pieni diritti, altri dicono che è stato fatto troppo. Però adesso è realtà, prima si chiacchierava e basta". L'altro grande tema affronatto è quello della giustizia. Dopo le scintille con Davigo e l'Anm nei giorni scorsi, Renzi tira il freno a mano: "Non ho alcun problema a incontrare Davigo o Morosini. Se tu dici he tutti i politici sono ladri, rispondo che non è vero". E ancora: "Le mie valutazioni sui giudici me le tengo per me, perchè oggi sono un rappresentante delle istituzioni. Quando fra sette mesi o sette anni sarò un privato cittadino dirò la mia". Poi parla anche della prescrizione: "Non escludo la fiducia, siamo pronti a farlo. Ma non è questo il punto, non è questo il problema della giustizia".
Vediamo, io vorrei de-ideologizzare la questione, poi vediamo se cambierà qualcosa da qui a fine legislatura ma ora valorizziamo quello che abbiamo fatto", ha affermato il premier. Inifne sull'ipotesi di un referendum abrogativo sulla legge sulle unioni civili, lanciata dalle opposizioni, ha affermato: "Il collegamento con il referendum costituzionale lo trovo un pò forzato. Dire ’gliela facciamo pagare al referendum di ottobrè è una cosa un pò strana ma assolutamente rispettabile". Poi aggiunge: "Ogni volta sui diritti delle coppie dello stesso sesso si è fatta una legge che diventava un bellissimo oggetto di discussione elettorale ma non materia parlamentare. E invece adesso finalmente le cose si fanno. La legge è equilibrata, di compromesso, non tutti possono esultare. È una festa per tutti? No - ha affermato - perchè molti dicono non ci sono pieni diritti, altri dicono che è stato fatto troppo. Però adesso è realtà, prima si chiacchierava e basta". L'altro grande tema affronatto è quello della giustizia. Dopo le scintille con Davigo e l'Anm nei giorni scorsi, Renzi tira il freno a mano: "Non ho alcun problema a incontrare Davigo o Morosini. Se tu dici he tutti i politici sono ladri, rispondo che non è vero". E ancora: "Le mie valutazioni sui giudici me le tengo per me, perchè oggi sono un rappresentante delle istituzioni. Quando fra sette mesi o sette anni sarò un privato cittadino dirò la mia". Poi parla anche della prescrizione: "Non escludo la fiducia, siamo pronti a farlo. Ma non è questo il punto, non è questo il problema della giustizia".
Oggi siamo tutti un po' più gay
di Alfredo Incollingo
“Evviva, ha vinto il progresso. Gli omosessuali hanno finalmente i loro diritti e noi siamo tutti un po più gay”. La gioia dei progressisti nostrani da ieri intasa i media con i messaggi di solidarietà per un'altra follia umana. Diceva G.K. Chesterton che “pazzo è colui che ha perso il contatto con la realtà”. Come dargli torto oggi? Il progressismo combatte continuamente i suoi fantasmi e le eteree oppressioni, suoi nemici immaginari, incassando ogni tanto qualche vittoria non per le sua tenacia, ma per la codardia altrui. Le piace vincere facile!
Oggi, lo possiamo ben dire, siamo tutti gay, un po' di più rispetto a ieri. Ormai le campagne LGBT, con i loro slogan e le loro proposte, sono parte integrante del nostro essere. Cosa sarebbe l'uomo attuale senza la parola “gay”? Un uomo privo di una parte di sé. Nella svirilizzazione attuale la legittimità delle unioni gay è il corollario dell'innaturale e dell'egoismo sessuale: è la chiara dichiarazione dell'inutilità dell'altro sesso e della paura della differenza.
E' un dogma imprescindibile della società e della sua religiosità fatta di nudi, gay e piacere estremo. Adesso li vediamo scendere in piazza gridando la loro gioia e rinnovare le sacre promesse di combattere il Moloch di turno, che sia la Chiesa Cattolica o qualche intellettuale non conforme. Sul sacro altare del progressismo rinnovano il loro ardore nel sovvertire non solo la normale antropologia, ma anche la stessa Natura.
La Natura, immaginano, era a fianco di Hitler o del Duce durante le loro parate, progettando segretamente di impedire la riproduzione agli omosessuali e di fare quindi famiglia. Ecco quindi i loro strali contro la natura e la biologia stessa, lo strumento che gli uomini utilizzano per negare i loro “diritti naturali”.
Oggi la legge umana può sovvertire quelle di natura e divine. E' in grado di stabilire cosa è naturale e cosa non è. Oggi il Diritto Positivo è la Sacra Scrittura della nuova religione del progresso. L'evidenza è la sua nemica e la scienza è, ancora una volta, lo strumento che i retrogradi, al pari degli infedeli, usano per negare le verità legali.
Non fa niente poi se i progressisti si appellano ad essa con gli “studi americani” per provare le loro astrazioni. Vale nei nostri confronti il “doppiopesismo” che ricorda molto il sistema delle doppie verità averroiste: la nostra verità se collide con la loro è da dichiararsi a tutti gli effetti inferiore, se non falsa.
Oggi quindi siamo tutti un po' più gay perché ci hanno toccato nel nostro intimo, nella nostra natura portando a compimento un progetto che rivoluziona la nostra vita. La famiglia non nasce dall'unione sacrificale, riproduttiva e contrattuale tra uomo e donna, ma da un amore sentimentale a josa e un utero in affitto.
Chissà un domani vedremo réclame di donne che per pochi soldi si venderanno, peggio di una prostituta, per partorire e sopperire alle mancanze altrui.
Oggi, ripeto, siamo tutti un po' più gay perché l'antropologia è ormai relativismo: è normale e naturale a seconda dei casi e del giudizio personale. Questa macchia sarà purtroppo difficile da rimuovere e i nostri figli peneranno dei suoi dolori.
La civiltà intera è relegata ad una disintegrazione che qualsiasi essere forte e naturale potrà facilmente scuotere. Oggi siamo tutti un po' più gay, quindi a chi interessano queste preoccupazioni?
“Evviva, ha vinto il progresso. Gli omosessuali hanno finalmente i loro diritti e noi siamo tutti un po più gay”. La gioia dei progressisti nostrani da ieri intasa i media con i messaggi di solidarietà per un'altra follia umana. Diceva G.K. Chesterton che “pazzo è colui che ha perso il contatto con la realtà”. Come dargli torto oggi? Il progressismo combatte continuamente i suoi fantasmi e le eteree oppressioni, suoi nemici immaginari, incassando ogni tanto qualche vittoria non per le sua tenacia, ma per la codardia altrui. Le piace vincere facile!
Oggi, lo possiamo ben dire, siamo tutti gay, un po' di più rispetto a ieri. Ormai le campagne LGBT, con i loro slogan e le loro proposte, sono parte integrante del nostro essere. Cosa sarebbe l'uomo attuale senza la parola “gay”? Un uomo privo di una parte di sé. Nella svirilizzazione attuale la legittimità delle unioni gay è il corollario dell'innaturale e dell'egoismo sessuale: è la chiara dichiarazione dell'inutilità dell'altro sesso e della paura della differenza.
E' un dogma imprescindibile della società e della sua religiosità fatta di nudi, gay e piacere estremo. Adesso li vediamo scendere in piazza gridando la loro gioia e rinnovare le sacre promesse di combattere il Moloch di turno, che sia la Chiesa Cattolica o qualche intellettuale non conforme. Sul sacro altare del progressismo rinnovano il loro ardore nel sovvertire non solo la normale antropologia, ma anche la stessa Natura.
La Natura, immaginano, era a fianco di Hitler o del Duce durante le loro parate, progettando segretamente di impedire la riproduzione agli omosessuali e di fare quindi famiglia. Ecco quindi i loro strali contro la natura e la biologia stessa, lo strumento che gli uomini utilizzano per negare i loro “diritti naturali”.
Oggi la legge umana può sovvertire quelle di natura e divine. E' in grado di stabilire cosa è naturale e cosa non è. Oggi il Diritto Positivo è la Sacra Scrittura della nuova religione del progresso. L'evidenza è la sua nemica e la scienza è, ancora una volta, lo strumento che i retrogradi, al pari degli infedeli, usano per negare le verità legali.
Non fa niente poi se i progressisti si appellano ad essa con gli “studi americani” per provare le loro astrazioni. Vale nei nostri confronti il “doppiopesismo” che ricorda molto il sistema delle doppie verità averroiste: la nostra verità se collide con la loro è da dichiararsi a tutti gli effetti inferiore, se non falsa.
Oggi quindi siamo tutti un po' più gay perché ci hanno toccato nel nostro intimo, nella nostra natura portando a compimento un progetto che rivoluziona la nostra vita. La famiglia non nasce dall'unione sacrificale, riproduttiva e contrattuale tra uomo e donna, ma da un amore sentimentale a josa e un utero in affitto.
Chissà un domani vedremo réclame di donne che per pochi soldi si venderanno, peggio di una prostituta, per partorire e sopperire alle mancanze altrui.
Oggi, ripeto, siamo tutti un po' più gay perché l'antropologia è ormai relativismo: è normale e naturale a seconda dei casi e del giudizio personale. Questa macchia sarà purtroppo difficile da rimuovere e i nostri figli peneranno dei suoi dolori.
La civiltà intera è relegata ad una disintegrazione che qualsiasi essere forte e naturale potrà facilmente scuotere. Oggi siamo tutti un po' più gay, quindi a chi interessano queste preoccupazioni?
Unioni civili: quando l’obiezione di coscienza sarà scambiata per razzismo, cosa faremo?
12 maggio 2016
Le unioni civili sono legge. Abbiamo creduto che sarebbe stato possibile fermare, almeno in Italia, l’indebolimento della famiglia naturale (praticamente in stato d’avanzamento in quasi tutti i paesi occidentali). Lo abbiamo fatto appellandoci soprattutto ai politici di cultura cattolica (o che hanno potuto esercitare la loro funzione grazie ai voti dei cattolici) e alla CEI. Ma, duole dirlo, l’aiuto nella battaglia è arrivato per lo più dai semplici cittadini. Alla vigilia del voto sul DDL Cirinnà alla Camera il “cinguettio” del segretario CEI, mons. Galantino, ha reso ancora più evidente lo stato di debolezza (o peggio di accondiscendenza) in cui si trova in questo momento la Chiesa italiana rispetto alla politica del Governo Renzi. Impegnato in prima linea a difendere i nostri mari da trivelle estrattive inesistenti, mons. Galantino è rimasto praticamente muto (se non addirittura infastidito) nella battaglia portata avanti da tante famiglie italiane cattoliche (e non) in difesa del diritto dei bambini ad avere riconosciuto un padre e una madre. Ormai, comunque, è fatta, e come si dice, inutile piangere sul latte versato.
Lo scontro, dopo l’approvazione, si fa ancora più duro e per certi aspetti eroico. Si perché se il segretario della CEI
ha taciuto fino ad ora in un tempo in cui poteva esprimersi liberamente, cosa accadrà adesso che la legge è stata approvata senza nessuna clausola all’obiezione di coscienza? Alfredo Mantovano, magistrato, dalle pagine della rivista Tempi, ci informa che saranno tempi duri non solo per i sindaci (che già avevano fatto sentire la loro voce su tale argomento), ma anche per tutti coloro, che in ogni modo e in ogni forma, disapprovino tali unioni civili, o semplicemente si ostinino a riconoscere validità etica, sociale e antropologica alla sola famiglia formata da un uomo e da una donna. Per Mantovano ci saranno implicazioni gravi che «riguarderanno gli insegnanti e i giornalisti che esprimano una visione diversa da quella della legge Cirinnà. Senza contare le conseguenze sui pasticceri e fiorai che si rifiutino collaborare alla celebrazione di queste unioni. Penso anche agli studenti o ai semplici cittadini che potrebbero pagare il loro dissenso».
E cosa succederà ai tanti sacerdoti che dai pulpiti saranno costretti ad annunciare, fedeli al Vangelo, che il matrimonio è solamente fra un uomo e una donna? E’ anche per questo che, secondo Mantovano, il decreto Scalfarotto sul reato di “omofobia” è stato archiviato. Nella legge appena approvata (a cui manca la firma del Presidente Mattarella) per Mantovano le previsioni contenute su possibili implicazioni riguardante il reato di “omofobia” sono implicitamente riprese, amplificate e rese più efficaci. Provando a ragionare in maniera disincantata, fra poco le unioni civili diventeranno veri e propri matrimoni con tutte le conseguenze del caso, primo nella lista, l’adozione dei figli (del partner o comprati con l’utero in affitto).
Siccome lo Stato, inoltre, si ritroverà di fronte ad una mole di nuove unioni da gestire basate solamente sul riconoscimento affettivo (ma che di fatto non possono contribuire alla natalità in quanto unioni sterili) verrà meno la possibilità di elargire pensioni di reversibilità a tutti. Facendo leva sull’uguaglianza sociale la toglieranno a tutti facendo apparire come un privilegio per pochi quello che è, in realtà, un diritto. Un ultima considerazione: riconoscendo “famiglia” un’ unione basata solamente sul reciproco sentimento (“dove c’è amore c’è famiglia”), chi domani potrà negare la possibilità che queste unioni possano costituirsi anche fra più persone?
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