“L’elezione del sindaco musulmano di Londra Khan è una prova della islamizzazione per via demografica e culturale del continente europeo, dovremmo essere preoccupati. L’ Europa si sta suicidando e non lo sa”. lo dice il noto intellettuale biscegliese Marcello Veneziani, commentando la recente elezione di Khan a primo cittadino di Londra.
Veneziani, in che modo commenta quella elezione?
“ Parto dal presupposto che ogni responso elettorale va rispettato, perché rispecchia la decisione del popolo. Vale per Londra, vale per l’ Austria. Londra, poi, è da sempre multicultale e multietnica. Tuttavia, ritengo che l’ elezione è una sorta di effetto collaterale del processo di islamizzazione per via demografica e culturale dell’ Europa e delle nostre città”.
Da che cosa dipende?
“ Loro fanno figli, noi no e questo da solo potrebbe chiudere la disputa. Ecco allora che urgono due cose: incentivare la politica a favore della famiglia con ogni forma di sussidio e porre un freno deciso alla immigrazione nei nostri territori”.
Parliamo di immigrazione. Giusta la prudenza?
“ Non solo è giusta, ma la reputo un dovere. Sempre che ci interessi davvero tutelare l’ identità dell’ Occidente. Invece la sensazione o molto più di una sensazione, è che ci stiamo facendo colonizzare e prima o dopo,diverremo un continente a maggioranza musulmana. La cosa incredibile che rasenta la incoscienza, è che il sindaco musulmano è stato votato anche da cittadini di nascita occidentale, magari cristiani”.
Che cosa dimostra?
“ Che il nostro continente ha una componente autolesionista evidente , non sa reagire a questa invasione e addirittura se ne fa complice. Penso a quando in Italia alcuni vogliono eliminare il Presepe o i canti del Natale per non urtare la sensibilità degli islamici. Loro neppure ce lo chiedono e noi siamo più realisti del re”.
Che cosa pensa della posizione di Papa Francesco in tema migratorio?
“ Lui fa il Pontefice della Chiesa cattolica e tutto sommato le cose che dice fanno parte delle regole, normale che un uomo di Chiesa invochi accoglienza. In ogni caso, vista la frequenza con la quale si occupa del tema, non è sbagliato dire che ne sia ossessionato e con la stessa energia con la quale chiede aiuto per i migranti potrebbe farlo in favore dei poveri italiani. In molte situazioni lo vedo come un buon Presidente dell’Onu o di associazione filantropica che pastore di Chiesa, vittima e allo stesso tempo complice di una filosofia terzomondista e del politicamente corretto”
E l’ Europa?
“ Si sta suicidando e non lo sa, un lungo e lento processo di autodistruzione che di questo passo ci consegna all’ Islam”.
A Bari arrestati da poco due presunti fiancheggiatori del terrore e nel porto ad agosto erano transitati terroristi responsabili della strage di Parigi, la sorprende?
“ No, mi porta a confermare che dobbiamo essere prudenti e saper dire di no a tutti gli ingressi”.
“L’elezione del sindaco musulmano di Londra Khan è una prova della islamizzazione per via demografica e culturale del continente europeo, dovremmo essere preoccupati. L’ Europa si sta suicidando e non lo sa”. lo dice il noto intellettuale biscegliese Marcello Veneziani, commentando la recente elezione di Khan a primo cittadino di Londra.
Veneziani, in che modo commenta quella elezione?
“ Parto dal presupposto che ogni responso elettorale va rispettato, perché rispecchia la decisione del popolo. Vale per Londra, vale per l’ Austria. Londra, poi, è da sempre multicultale e multietnica. Tuttavia, ritengo che l’ elezione è una sorta di effetto collaterale del processo di islamizzazione per via demografica e culturale dell’ Europa e delle nostre città”.
Da che cosa dipende?
“ Loro fanno figli, noi no e questo da solo potrebbe chiudere la disputa. Ecco allora che urgono due cose: incentivare la politica a favore della famiglia con ogni forma di sussidio e porre un freno deciso alla immigrazione nei nostri territori”.
Parliamo di immigrazione. Giusta la prudenza?
“ Non solo è giusta, ma la reputo un dovere. Sempre che ci interessi davvero tutelare l’ identità dell’ Occidente. Invece la sensazione o molto più di una sensazione, è che ci stiamo facendo colonizzare e prima o dopo,diverremo un continente a maggioranza musulmana. La cosa incredibile che rasenta la incoscienza, è che il sindaco musulmano è stato votato anche da cittadini di nascita occidentale, magari cristiani”.
Che cosa dimostra?
“ Che il nostro continente ha una componente autolesionista evidente , non sa reagire a questa invasione e addirittura se ne fa complice. Penso a quando in Italia alcuni vogliono eliminare il Presepe o i canti del Natale per non urtare la sensibilità degli islamici. Loro neppure ce lo chiedono e noi siamo più realisti del re”.
Che cosa pensa della posizione di Papa Francesco in tema migratorio?
“ Lui fa il Pontefice della Chiesa cattolica e tutto sommato le cose che dice fanno parte delle regole, normale che un uomo di Chiesa invochi accoglienza. In ogni caso, vista la frequenza con la quale si occupa del tema, non è sbagliato dire che ne sia ossessionato e con la stessa energia con la quale chiede aiuto per i migranti potrebbe farlo in favore dei poveri italiani. In molte situazioni lo vedo come un buon Presidente dell’Onu o di associazione filantropica che pastore di Chiesa, vittima e allo stesso tempo complice di una filosofia terzomondista e del politicamente corretto”
E l’ Europa?
“ Si sta suicidando e non lo sa, un lungo e lento processo di autodistruzione che di questo passo ci consegna all’ Islam”.
A Bari arrestati da poco due presunti fiancheggiatori del terrore e nel porto ad agosto erano transitati terroristi responsabili della strage di Parigi, la sorprende?
“ No, mi porta a confermare che dobbiamo essere prudenti e saper dire di no a tutti gli ingressi”.
Profughi buttano il cibo offerto loro dal vescovo di Reggio Emilia
A Reggio Emilia la presidente della mensa del vescovo denuncia: "Ci sono cinquanta o sessanta persone che vengono ogni giorno: prendono il buono pasto in albergo, forse lo rivendono, e poi vengono qui. Se non gli piace il cibo, lo buttano"
A Reggio Emilia la presidente della mensa del vescovo denuncia: "Ci sono cinquanta o sessanta persone che vengono ogni giorno: prendono il buono pasto in albergo, forse lo rivendono, e poi vengono qui. Se non gli piace il cibo, lo buttano"
Ivan Francese - Ven, 03/06/2016
Un episodio grave e molto sgradevole insieme. Un gruppo di profughi ospitati a Reggio Emilia getta regolarmente il cibo che viene offerto loro alla mensa dei poveri allestita in vescovado.
La denuncia arriva niente meno che dalla presidente della mensa, Maria Chiara Visconti Gramoli, in un'intervista al Resto del Carlino. Che racconta come molto spesso a bussare alla mensa del vescovo siano profughi già inseriti nel piano d'accoglienza partito con l'operazione Mare Nostrum. Persone che quindi sono già in possesso di un buono pasto per l'acquisto di cibo.
Ciononostante in molti sono soliti presentarsi alla mensa allestita in episcopio, dove " guardano se il cibo è di loro gradimento o meno. Poi se non gradiscono buttano via tutto". E purtroppo, spiega la Visconti Gramoli, "è accaduto diverse volte", da parte di "cinquanta o sessanta persone". Tanto che ai responsabili della mensa è venuto il dubbio che queste persone possano rivendere il buono pasto.
Si tratterebbe peraltro degli stessi protagonisti del "caso della pasta scotta": i profughi che si erano ribellati perché i maccheroni non erano abbastanza al dente.
"La carità è sorda, muta e cieca - spiega la presidente della mensa - Se c’è un bisogno noi accogliamo tutti. Ma se si viene qui con l’intenzione di fare confusione e buttare via del cibo assolutamente utilizzabile, allora non ci stiamo".
Ivan Francese - Ven, 03/06/2016
Un episodio grave e molto sgradevole insieme. Un gruppo di profughi ospitati a Reggio Emilia getta regolarmente il cibo che viene offerto loro alla mensa dei poveri allestita in vescovado.
La denuncia arriva niente meno che dalla presidente della mensa, Maria Chiara Visconti Gramoli, in un'intervista al Resto del Carlino. Che racconta come molto spesso a bussare alla mensa del vescovo siano profughi già inseriti nel piano d'accoglienza partito con l'operazione Mare Nostrum. Persone che quindi sono già in possesso di un buono pasto per l'acquisto di cibo.
Ciononostante in molti sono soliti presentarsi alla mensa allestita in episcopio, dove " guardano se il cibo è di loro gradimento o meno. Poi se non gradiscono buttano via tutto". E purtroppo, spiega la Visconti Gramoli, "è accaduto diverse volte", da parte di "cinquanta o sessanta persone". Tanto che ai responsabili della mensa è venuto il dubbio che queste persone possano rivendere il buono pasto.
Si tratterebbe peraltro degli stessi protagonisti del "caso della pasta scotta": i profughi che si erano ribellati perché i maccheroni non erano abbastanza al dente.
"La carità è sorda, muta e cieca - spiega la presidente della mensa - Se c’è un bisogno noi accogliamo tutti. Ma se si viene qui con l’intenzione di fare confusione e buttare via del cibo assolutamente utilizzabile, allora non ci stiamo".
ESCLUSIVO – Il fratello di Emanuela Orlandi: “Papa Francesco mi ha deluso, rifiuta di incontrarci”
“Papa Francesco mi ha deluso. Speravo che avesse un atteggiamento diverso, non è stato così. Le cose sono rimaste come prima. ” Lo dice in questa intervista esclusiva a La Fede Quotidna Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, rapita il 22 giugno del 1983.
Pietro, lei è credente. Che riflesso ha avuto sulla sua fede la vicenda di Emanuela?
“ Mi ha cambiato e direi sconvolto l’ esistenza e non poteva essere diversamente. Come del resto è accaduto a tutta la famiglia. Anche se sono passati 33 anni, non la ho metabolizzata e la vivo come un incubo. Io però continuo a lottare, non finirò mai di cercare la verità, nessuno mi ferma o me lo può impedire, chi pensa questo si sbaglia o è un illuso. Tutti noi continueremo rileggendo le carte processuali alla ricerca di quanto è stato sottovalutato o non analizzato bene”.
E la sua fede?
“ Io continuo ad averla e a credere in Dio come sempre ho fatto e nella stessa Chiesa ben diversa dalla istituzione, quella stessa che in alcuni suoi esponenti sulla vicenda di mia sorella ha taciuto e ancora tace. Non sono un praticante ferreo, lo riconosco, ma non sono stato mai ostile alla Chiesa e neppure oggi. Io sono cresciuto nel Vaticano, da piccolo con mio padre ho giocato sulle carrozze dei Papi. Sono rattristato non con la Chiesa, ma con chi dentro il Vaticano ha negato la verità o non ha favorito le indagini senza dare collaborazione alle autorità giudiziarie italiane”.
Che cosa intende dire?
“ Lo ho ribadito tante volte. Dentro il Vaticano esiste chi sa cose e fatti di mia sorella, ma non parla e non collabora. La mia battaglia non è avverso la Chiesa, ma solo affinchè ci sia chiarezza e la finiscano silenzi e omertà, perchè di questo si tratta: omertà. Non sono insensato e non faccio di tutta l’ erba un fascio”.
Perchè lei parla di omertà , ha nomi da fare?
“ Nomi no. Però in ben tre pontificati non ho mai avuto rispostedal Vaticano, eppure Emanuela era ed è cittadina vaticana. Il Vaticano le ha voltato le spalle. Indubbiamente davanti a questa colossale ingiustizia anche la mia fede ha vacillato, ma la conservo con amarezza”.
Lei ha incontrato Papa Francesco. Che cosa è accaduto?
“ Vero. Dopo due settimane dalla sua elezione, l’ho incontrato per caso, senza che ci fosse nulla di combinato, fuori la Chiesa di Sant’ Anna in Vaticano. Una casualità. Lui mi ha detto di pregare per Emanuela che sta in cielo. Siccome queste parole non sono venute da un sacrestano, ma le ha pronunciate il Papa, si comprende che sa qualche cosa, che abbia delle certezze. Speravo che Papa Francesco, che passa per un innovatore aperto e amante della limpidezza, avesse cambiato atteggiamento rispetto al passato. Invece tutto è come e forse peggio di prima, il muro di silenzio è rimasto identico, probabilmente più alto. Eppure il Papa telefona a tutti, manda messaggi a molta gente, ma alla mia famiglia niente, neanche una riga. Mia madre abita in Vaticano a 100 metri da lui, non l’ha ricevuta, anche se abbiamo sollecitato degli incontri. Sono deluso dall’ atteggiamento di Papa Francesco. Ho fatto richiesta di ricordare Emanuela all’Angelus e non ho ottenuto, niente, ma non demordo. Mi ha deluso il Papa, ma anche il nuovo procuratore capo di Roma, il dottor Pignatone. Ho molte riserve sulla archiviazione, magari si vuole definitivamente chiudere e mettere nel dimenticatoio tutta la vicenda piena di depistaggi e cialtroni, ma non hanno fatto i conti con noi, Vogliamo la verità e non ci stanchiamo di cercarla”.
Bruno Volpe
Marcello Veneziani: come sempre, lucida analisi del dato di realtà!
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