ULTIM'ORA: Card. Burke dà utlimatum al Papa: "Deve chiarire i dubia o dopo l'Epifania potrebbe arrivare l'atto formale di correzione"
Il Card. Burke pone un
limite di tempo al Papa per rispondere, e avvisa: "O risponde dopo
l'Epifania o si dovrà procedere con l'atto formale di correzione, dopo
l'Epifania.
L'articolo ricorda un
precedente: un atto di formale correzione da parte di teologi dell'Università
di Parigi che ammonirono e corressero Papa Giovanni XXII nel XVI secolo. Più
che giusto, alla luce anche del ben più autorevole precedente: la correzione
che San Paolo ebbe a fare a San Pietro "pubblicamente, perchè ne andava
della fede".
Citiamo, circa la
legittimazione dei 4 cardinali (che non sono più soli!) di correggere il Papa,
quanto scrissero San Tommaso e sant'Agostino (come riportato da Corrispondenza
Romana in un interessantissimo studio di don P. Leoni del 14.12.2016):
"Scrive San Tommaso
d’Aquino (ad Gal.2.14): “Essendovi un pericolo prossimo per la fede, i prelati
devono essere ripresi, perfino pubblicamente, da parte di quelli che sono loro
soggetti. Così San Paolo, che era soggetto a San Pietro, lo riprese
pubblicamente, in ragione di un pericolo imminente di scandalo in materia di
fede”.
E Sant’Agostino commenta:
“Lo stesso San Pietro dette esempio a coloro che governano, affinché essi,
allontanandosi qualche volta dalla buona strada, non rifiutino come indebita
una correzione venuta anche dal loro soggetti”.
Riferendosi di nuovo alla
critica pubblica di San Paolo a San Pietro, scrive ancora San Tommaso: “La
riprensione fu giusta ed utile, ed il suo motivo non fu di poco conto: si
trattava di fatti di un pericolo per la preservazione della verità evangelica…
il modo della riprensione fu conveniente, perché fu pubblico e manifesto.
Perciò San Paolo scrive: ‘Parlai a Cefa’ cioè a Pietro ‘di fronte a tutti’
perché la simulazione operata da san Pietro comportava un pericolo per tutti.”
Questo è lo spirito dunque
in cui sarà intrapresa la critica delle dottrine o dei gesti che seguono, con
la pietà dovuta di un figlio verso il proprio padre spirituale, capo visibile
della santa Chiesa di Dio. Le dichiarazioni (o i gesti) trattati riguarderanno
solo tre punti determinati: 1) l’Ecumenismo, 2) l’Eroticismo, e 3) l’Adulterio.
(segue nell'articolo "Non si può più tacere") "
Roberto
Intervista al Card. Burke
(19.12.2016)
Traduzione di MiL:
In un'intervista esclusiva
con LifeSiteNews (19.12.2016), il cardinale Raymond Burke ha dato
un'indicazione del possibile termine entro cui dovrà avvernire una
"correzione formale" di Papa Francesco qualo lo stesso pontefice
dovesse non rispondere ai cinque dubia, che chiedono chiarezza su Amoris
Laetitia, presentatigli da quattro cardinali, tra cui il cardinale Burke.
"I dubia devono avere
una risposta perché hanno a che fare con i fondamenti stessi della vita morale
e del costante insegnamento della Chiesa in materia di bene e male, per quanto
riguarda le varie realtà sacre come il matrimonio e la Santa Comunione e così
via," ha detto il Card. Burke
durante una intervista telefonica.
"Ora, naturalmente,
siamo negli ultimi giorni, giorni di forte grazia prima della Solennità della
Natività di Nostro Signore, e poi abbiamo l'ottava della Solennità e le
celebrazioni di inizio del nuovo anno - cioè di tutto il mistero della nascita
di Nostro Signore e della sua Epifania - quindi
il termine potrebbe essere fissato qualche giorno dopo".
Il cardinale, che è il
patrono del Sovrano Ordine di Malta, ha detto che la forma della correzione
sarebbe "molto semplice": "Sarebbe diretta (anche perchè i
dubbi, se risolti, non lascerebbero più spazio ad altre domande) e si potrebbe
fare confrontando le dichiarazioni confuse in Amoris Laetitia con quanto è
stato il costante insegnamento e la prassi della Chiesa, e correggendo in tal
modo Amoris Laetitia,"
L'esortazione ha causato
confusione diffusa nella Chiesa cattolica dalla sua uscita nel mese di aprile
2016, in gran parte a causa della sua ambiguità su importanti questioni morali.
Questo ha permesso a vari vescovi e alle conferenze episcopali di interpretare il documento, a volte in modi
che sono in contrasto con la dottrina cattolica sul matrimonio, sulla
sessualità, sulla coscienza, e sulla ricezione della Santa Comunione.
Ad esempio, i vescovi diBuenos Aires e il vescovo Robert McElroy di San Diego hanno interpretato il
documento per consentire ai divorziati cattolici risposati civilmente e che
vivono quindi in adulterio di ricevere in alcuni la Santa Comunione.
Il Papa stesso ha scritto ai vescovi di BuenosAires per lodare le loro linee guida, dicendo che non c'era "nessun' altra
interpretazione possibile."
Il cardinale Burke, insieme
a cardinali Walter Brandmüller, Carlo Caffarra, e Joachim Meisner, ha
presentato nel mese di settembre 2016 i dubia, cinque domande a cui si deve
rispondere sì o no, alla ricerca di chiarezza da parte di Papa Francesco sul
fatto che l'esortazione sia conforme o non alla dottrina morale cattolica.
Poichè il Papa dopo due
mesi non aveva dato alcuna risposta dopo due mesi, i cardinali li hanno reso
pubblici i dubia.
E 'stato dopo questo che il cardinale Burke ha
rivelato che un atto formale di correzione sarebbe necessario, se il Papa si
rifiutasse di chiarire il significato della sua esortazione.
Mentre un tale atto di
correzione formale è qualcosa di raro nella vita della Chiesa, non è comunque
senza precedenti. Papa Giovanni XXII nel XIV secolo è stato pubblicamente
sfidato da cardinali, vescovi e teologi laici dopo aver negato la dottrina che
le anime dei giusti sono ammessi alla visione beatifica dopo la morte,
insegnando invece che il cielo è ritardato fino alla risurrezione generale alla
fine di tempo. Papa Giovanni alla fine ritrattatò la sua posizione, dovuta in
parte a una lettera congiunta di teologi dell'Università di Parigi, che
professavano sì una totale obbedienza al papa, ma mettevano in chiaro che il suo insegnamento era contraddetto
dalla fede cattolica.
Burke ha chiamato la
procedura di correggere l'errore di un pontefice un "modo di salvaguardia
che l'ufficio e il suo esercizio. e che sarebbe 'realizzata con il rispetto
assoluto per l'ufficio del Successore di San Pietro".
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