ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 22 dicembre 2016

Chi ha per padre il demonio?

"Sono ispirati dal demonio". È scontro Papa-tradizionalisti

Quattro cardinali chiedono chiarimenti sull'Amoris Laetitia. Papa Francesco mette in guardia dalle "resistenze malevole" dei tradizionalisti
Il Natale di papa Francesco potrebbe essere movimentato. Da mesi infatti è in ballo una questione scottante che al momento il Pontefice ha rimandato: la risposta ai "dubia" di 4 cardinali sulla "Amoris Laetitia", l'esortazione apostolica redatta da Bergoglio a settembre.


Ed è proprio su questo punto che si è aperto uno scontro durissimo tra il Pontefice e i tradizionalisti.

I dubbi e la correzione del Papa

Ad emettere l'ultimatum, chiedendo una risposta entro l'Epifania, è Raimond Burke, uno dei quattro firmatari dei "Dubia". Il fatto è che per ora il Papa ha ignorato i loro dubbi "dottrinali" su quanto scritto all'interno del documento pontificio. Nel caso in cui non dovesse arrivare una risposta entro il 6 gennaio, allora Burke potrebbe fare una richiesta di chiarificazione pubblica e ufficiale. Questo tipo di intervento può arrivare pure a correggere il Papa nel caso in cui vebnissero dimostrati errori in materia di fede. Un atto grave e raro nella storia della Chiesa che potrebbe provocare una sorta di terremoto. Esiste un solo precedente con papa Giovanni XXII, ma in quel caso - era il XIV secolo - si parlava di resurrezione e visione di Dio. In punto di morte il Papa fu costretto a ritrattare, definendo le sue elucubrazioni come pensieri personali da teologo e non espressi "ex cathedra".
Raymond L. Burke, Walter Brandmuller, Carlo Caffarra, Joachim Meisner, invece, hanno sollevato i loro "Dubia" in particolare sulla questione della comunione ai divorziati risposati. Ma non solo. A preoccupare i cardinali tradizionalisti è il modo in cui la Chiesa del nuovo corso di Francesco gestisce le norme morali in tema di concezione della vita cristiana.

Il papa: "Resistenze malevole"

La risposta del Papa non si è fatta attendere. Questa mattina Francesco ha tenuto un discorso a cardinali e vescovi della Curia Romana nella Sala Clementina in occasione dello scambio degli auguri natalizi. Ha rivendicato il processo di rinnovazione su cui ha incamminato la Chiesa, mettendo in guardia dalle "resistenze malevole". Tra cui, appunto, quelle dei tradizionalisti. "Non sono le rughe che nella Chiesa si devono temere, - ha detto - ma le macchie! Essendo la Curia non un apparato immobile, la riforma è anzitutto segno della vivacità della Chiesa in cammino, in pellegrinaggio, e della Chiesa vivente e per questo semper reformanda, reformanda perché è viva. E' necessario ribadire con forza che la riforma non è fine a sé stessa, ma è un processo di crescita e soprattutto di conversione". Poi il papa parla delle diverse resistenze che si incontrano: "Le resistenze aperte, che nascono spesso dalla buona volontà e dal dialogo sincero e le resistenze nascoste, che nascono dai cuori impauriti o impietriti che si alimentano dalle parole vuote del 'gattopardismò spirituale di chi a parole si dice pronto al cambiamento, ma vuole che tutto resti come prima". Infine, l'attacco ai tradizionalisti: "Ci sono anche - ha detto Bergoglio le resistenze malevole, che germogliano in menti distorte e si presentano quando il demonio ispira intenzioni cattive". Queste resistenze si nascondono "dietro le parole giustificatrici e, in tanti casi, accusatorie, rifugiandosi nelle tradizioni, nelle apparenze, nelle formalità, nel conosciuto, oppure nel voler portare tutto sul personale senza distinguere tra l'atto, l'attore e l'azione".
 - Gio, 22/12/2016 

Quanti diavoli in veste di agnelli, a Santa Marta e dintorni

bertone
Due anni fa le quindici malattie. L'anno scorso le dodici medicine. Quest'anno papa Francesco, nel discorso di giovedì 22 dicembre per gli auguri natalizi alla curia romana, ha scelto di passare in rassegna le tre "resistenze" che allignano tra i prelati vaticani: le "aperte", le "nascoste" e soprattutto le "malevole".
A lui la parola:
"Era necessario parlare di malattie e di cure perché ogni operazione, per raggiungere il successo, deve essere preceduta da approfondite diagnosi, da accurate analisi e deve essere accompagnata e seguita da precise prescrizioni.
"In questo percorso risulta normale, anzi salutare, riscontrare delle difficoltà, che, nel caso della riforma, si potrebbero presentare in diverse tipologie di resistenze:
– le resistenze aperte, che nascono spesso dalla buona volontà e dal dialogo sincero;
– le resistenze nascoste, che nascono dai cuori impauriti o impietriti che si alimentano dalle parole vuote del “gattopardismo” spirituale di chi a parole si dice pronto al cambiamento, ma vuole che tutto resti come prima;
– esistono anche le resistenze malevole, che germogliano in menti distorte e si presentano quando il demonio ispira intenzioni cattive (spesso “in veste di agnelli”). Questo ultimo tipo di resistenza si nasconde dietro le parole giustificatrici e, in tanti casi, accusatorie, rifugiandosi nelle tradizioni, nelle apparenze, nelle formalità, nel conosciuto, oppure nel voler portare tutto sul personale senza distinguere tra l’atto, l’attore e l’azione.
"L’assenza di reazione è segno di morte! Quindi le resistenze buone – e perfino quelle meno buone – sono necessarie e meritano di essere ascoltate, accolte e incoraggiate a esprimersi".
Dopo di che il papa, come se si fosse tolto un peso, ha sciolto questo inno alla riforma della curia in corso:
"Tutto questo sta a dire che la riforma della curia è un delicato processo che deve essere vissuto:
con fedeltà all’essenziale,
con continuo discernimento,
con evangelico coraggio,
con ecclesiale saggezza,
con attento ascolto,
con tenace azione,
con positivo silenzio,
con ferme decisioni,
con tanta preghiera,
con profonda umiltà,
con chiara lungimiranza,
con concreti passi in avanti e – quando risulta necessario – anche con passi indietro,
con determinata volontà,
con vivace vitalità,
con responsabile potestà,
con incondizionata obbedienza;
ma in primo luogo con l’abbandonarci alla sicura guida dello Spirito Santo, confidando nel Suo necessario sostegno".
Amen. Buon Natale, Santità!

Settimo Cielo di Sandro Magister 22 dic http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/12/22/quanti-diavoli-in-veste-di-agnelli-a-santa-marta-e-dintorni/


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