Colpirne uno per educarne cento
Riportiamo questa notizia ancora indicativa del clima intimidatorio e repressivo che vige in Vaticano ad opera del misericordioso Bergoglio.
Tra i cento da educare ci sono senz'altro certi tradizionalisti che non vedono l'ora di entrare nel circo diretto da Bergoglio a colpi di frusta e di pungoli elettrici.
Questa volta l'ingerenza di Bergoglio è fin troppo sfacciata, visto che i Cavalieri di Malta sono un istituto di laici costituito come Ordine Sovrano che non dipende da nessuno e ancor meno dal Vaticano… figuriamoci cosa potrebbe succedere a certi istituti ecclesiastici formati da chierici, dipendenti per ciò stesso dalle Congregazioni romane.
Meditate gente… meditate!
Mala tempora currunt, sed peiora parantur
Robert Matthew Festing, Principe e Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta durante l’udienza privata in Vaticano il 23 giugno 2016
Città del Vaticano – Philip Pullella
25 gennaio 2017
Il capo dei Cavalieri di Malta, che è stato coinvolto in un’accalorata disputa con il Vaticano, si è dimesso, come ha riferito mercoledì il portavoce dell’istituzione cavalleresca e caritatevole cattolica con sede a Roma.
Il portavoce ha detto che il Gran Maestro Matthew Festing, 67 anni, si è dimesso dopo la richiesta in tal senso espressagli da Papa Francesco nella riunione di martedì. I Grandi Maestri dell'istituzione, che è stata fondata nel XI secolo, di solito mantengono la loro carica per tutta la vita.
“Il Papa gli ha chiesto di dimettersi ed egli ha accettato”, ha detto il portavoce, ed ha aggiunto che il passo successivo è stata la formalità con la quale il Sovrano Consiglio dell’istituzione ha dovuto ratificare queste dimissioni molto inusuali. L’Ordine verrà gestito dal suo numero due, o Gran Comandante, fino a quando verrà eletto un nuovo capo.
Festing e il Vaticano sono stati impegnati in un’accalorata disputa dal momento che uno dei più importanti cavalieri dell’Ordine, il Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager, è stato allontanato nel mese di dicembre dopo un duro confronto in una riunione - apparentemente allontanato perché egli ha permesso l’uso del preservativo in un progetto di assistenza medica per i poveri.
Von Boeselager si è appellato al Papa, che ha nominato una commissione di cinque membri per esaminare le circostanze insolite dell’allontanamento, ma Festing si è rifiutato di collaborare, definendo illegittima la commissione.
Le dimissioni di Festing sono state l’ultimo atto di uno scontro di volontà tra i capi delle due istituzioni più antiche del mondo.
Festing, britannico, aveva denunciato la commissione papale come un’ingerenza negli affari sovrani dell'Ordine, ed ha accusato i membri di essa di trovarsi in un conflitto di interessi, e con aria di sfida ha nominato una propria commissione interna.
Il Vaticano, a sua volta, ha respinto quanto da lui sostenuto, come un tentativo di screditare i membri della commissione, ed ha ordinato ai capi dell’istituzione di cooperare con l’inchiesta. La Commissione papale avrebbe dovuto consegnare le sue conclusioni al papa, alla fine del mese.
I principali dirigenti maschi dei Cavalieri di Malta non sono chierici, ma prestano i voti di povertà, castità e obbedienza al Papa. L’istituzione conta 13.500 membri, 25.000 dipendenti e 80.000 volontari in tutto il mondo.
L’Ordine, costituito nell’XI secolo provvede alla protezione e all’assistenza medica dei pellegrini in Terra Santa, ed ha lo statuto di entità sovrana. Mantiene relazioni diplomatiche con oltre cento Stati e con l’Unione Europea, nonché lo stato di osservatore permanente presso l’ONU.
Quando Festing ha allontanato von Boeselager, ha accusato il tedesco di nascondere il fatto di aver permesso l’uso del preservativo quando reggeva la Malteser International, l’agenzia di aiuti umanitari dellOrdine.
Von Boeselager ed i suoi sostenitori dicono che il problema del preservativo è stato una scusa per Festing e il cardinale Raymond Leo Burke, un arciconservatore che ha accusato il Papa di essere troppo liberale, per aumentare il loro potere.
La chiesa non consente l’uso del preservativo come mezzo di controllo delle nascite e sostiene che l’astinenza e la monogamia nel matrimonio eterosessuale siano il modo migliore per fermare la diffusione dell’AIDS.
Von Boeselager dice di aver chiuso due progetti in via di sviluppo quando ha scoperto che erano stati distribuiti i preservativi, ma ne ha mantenuto un terzo già avviato perché la sua chiusura avrebbe bruscamente interrotto tutti i servizi medici di base per le persone povere.
Francesco ha detto che vuole che i 1,2 miliardi di membri della Chiesa evitino le cosiddette “guerre culturali” sugli insegnamenti morali e dimostrino misericordia nei confronti di coloro che non possono vivere seguendo tutte le regole della Chiesa, specialmente i poveri.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1826_Dimissioni_G-M_Cavalieri_Malta.html
Il Papa e l’Ordine di Malta: una vittoria di Pirro?
(di Roberto de Mattei) Le dimissioni del Gran Maestro dell’Ordine di Malta Matthew Festing, imposte il 23 gennaio da Francesco, rischiano di essere per quest’ultimo una vittoria di Pirro. Papa Bergoglio ha infatti ottenuto ciò che voleva, ma ha dovuto usare la forza, facendo violenza sia al diritto che al buon senso. E ciò è destinato ad avere pesanti conseguenze non solo all’interno dell’Ordine di Malta, ma tra i cattolici del mondo intero, sempre più perplessi e disorientati per il modo in cui Francesco governa la Chiesa.
Il Papa sapeva di non avere nessun titolo giuridico per intervenire nella vita interna di un Ordine sovrano e tanto meno di esigere le dimissioni del suo Gran Maestro. Sapeva anche che lo stesso Gran Maestro non avrebbe potuto resistere alla pressione morale di una richiesta di dimissioni, per quanto illegittima.
Agendo in tal modo, Papa Bergoglio ha esercitato un atto di imperio apertamente contrastante con lo spirito di dialogo che ha costituito il leit-motiv dell’anno della misericordia. Ma, ciò che è più grave, l’intervento è avvenuto per “punire” la corrente che nell’Ordine è più fedele al Magistero immutabile della Chiesa e per sostenere invece l’ala secolarista, che vorrebbe trasformare i Cavalieri di Malta in una ONG umanitaria, distributrice “a fin di bene”, di profilattici e abortivi. La prossima vittima designata appare il cardinale patrono Raymond Leo Burke, che ha la duplice colpa di avere difeso l’ortodossia cattolica all’interno dell’Ordine e di essere uno dei quattro cardinali che hanno criticato gli errori teologici e morali della Esortazione bergogliana Amoris laetitia.
Nel suo incontro con il Gran Maestro, papa Francesco gli ha annunziato la sua intenzione di “riformare” l’Ordine, cioè della volontà di snaturarne il carattere religioso, anche se è proprio in nome della autorità pontificia che egli vuole avviarne l’emancipazione dalle norme religiose e morali. Si tratta di un progetto di distruzione dell’Ordine che, naturalmente, potrà avvenire solo grazie alla resa dei Cavalieri, i quali purtroppo sembrano aver perso lo spirito militante che li distinse sui campi delle Crociate e nelle acque di Rodi, di Cipro e di Lepanto. Così facendo, però, Papa Bergoglio ha perso molta della sua credibilità agli occhi non solo degli stessi Cavalieri, ma di un numero sempre maggiore di fedeli che rilevano la contraddizione tra il suo modo di parlare, accattivante e mellifluo, e quello di agire, intollerante e minaccioso.
Dal centro passiamo alla periferia, che però per papa Bergoglio è più importante del centro. Pochi giorni prima delle dimissioni del Gran Maestro dell’Ordine di Malta, un’altra notizia che va nella stessa linea ha scosso il mondo cattolico. Mons. Rigoberto Corredor Bermùdez, vescovo di Pereira in Colombia, con decreto del 16 gennaio 2017, ha sospeso a divinis il sacerdote Alberto Uribe Medina, perché, secondo il comunicato della diocesi, avrebbe “espresso pubblicamente e privatamente il suo rifiuto del magistero dottrinale e pastorale del Santo Padre Francesco, soprattutto per quanto riguarda il matrimonio e l’eucarestia”. Il comunicato della diocesi aggiunge che a causa della sua posizione il sacerdote “si è separato pubblicamente dalla comunione con il Papa e con la Chiesa”.
Don Uribe dunque è stato accusato di essere eretico e scismatico per avere rifiutato quelle indicazioni pastorali di papa Bergoglio che, agli occhi di tanti cardinali, vescovi e teologi, sono in odore di eresia, proprio perché sembrano allontanarsi dalla fede cattolica. Il che significa che il sacerdote che rifiuta di amministrare la comunione ai divorziati risposati o agli omosessuali praticanti viene sospeso a divinis o scomunicato, mentre chi rifiuta il Concilio di Trento e la Familiaris consortio viene promosso vescovo, e magari nominato cardinale, come attende probabilmente mons. Charles Scicluna, arcivescovo di Malta, uno dei due vescovi maltesi che autorizzano la comunione ai divorziati risposati che vivono more uxorio. Il nome della piccola isola del Mediterraneo sembra comunque avere uno strano legame con il futuro di papa Bergoglio, meno tranquillo di quanto si possa immaginare.
Chi è oggi ortodosso, e chi è eretico e scismatico? E’ questo il grande dibattito che si delinea all’orizzonte. Uno scisma di fatto, come lo ha definito il quotidiano tedesco Die Tagespost, ossia una guerra civile nella Chiesa, di cui la guerra in atto all’interno dell’Ordine di Malta è solo una pallida prefigurazione. (Roberto de Mattei)
“Un dispotismo che gronda misericordia da tutti gli artigli”
Il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta Matthew Festing ha rassegnato le dimissioni su ordine di Bergoglio.
L’autoritarismo che aveva caratterizzato Bergoglio già da giovane gesuita in Argentina – per sua stessa ammissione – è anche la cifra di questo pontificato che ha sparso il terrore in Vaticano. (Bergoglio impone al Gran Maestro dell’Ordine di Malta di dimettersi)
L’autoritarismo che aveva caratterizzato Bergoglio già da giovane gesuita in Argentina – per sua stessa ammissione – è anche la cifra di questo pontificato che ha sparso il terrore in Vaticano. (Bergoglio impone al Gran Maestro dell’Ordine di Malta di dimettersi)
Bergoglio ormai da quattro anni sembra voler stravolgere ogni cosa che sia CATTOLICA e che sia fedele a 2000 anni di magistero, e sopra coloro che difendono la fede cattolica di sempre e non si sottomettono alle “nuove idee” (che poi sono quelle vecchie, giudicate sbagliate dalla Chiesa).
C’è però molto nervosismo in questa mossa. In effetti in queste settimane a Santa Marta la tensione è alle stelle – e c’è da aspettarsi altri atti di dispotismo argentino – perché si è capovolto il quadro geopolitico in cui lui è arrivato al potere.
Egli non ha più il supporto dell’impero obamiano, ma anzi, al suo posto è arrivato Donad Trump, un presidente che egli detesta, con idee che lui avversa, idee che però da sempre sono state sostenute dalla Chiesa fino al febbraio 2013 come “principi non negoziabili” (per esempio sulla difesa della vita).
Inoltre dentro la Chiesa fra i buoni cattolici la credibilità di questo pontificato – pur supportato dai media laicisti – è ormai in caduta libera.
Oggi il papa argentino ha “defenestrato” l’inglese che è a capo dell’Ordine di Malta, una specie di rivincita sulle Falkland. Ma sappiamo com’è finita quella guerra..
Egli non ha più il supporto dell’impero obamiano, ma anzi, al suo posto è arrivato Donad Trump, un presidente che egli detesta, con idee che lui avversa, idee che però da sempre sono state sostenute dalla Chiesa fino al febbraio 2013 come “principi non negoziabili” (per esempio sulla difesa della vita).
Inoltre dentro la Chiesa fra i buoni cattolici la credibilità di questo pontificato – pur supportato dai media laicisti – è ormai in caduta libera.
Oggi il papa argentino ha “defenestrato” l’inglese che è a capo dell’Ordine di Malta, una specie di rivincita sulle Falkland. Ma sappiamo com’è finita quella guerra..
È il card. Burke la vittima designata della prossima “purga” di Casa Santa Marta?
Più che la Santa Sede, il
Vaticano sembra la Sede Sovietica, con tanto di “purghe staliniste”. Il
Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, Matthew Festing, ha rassegnato
le dimissioni dal suo incarico, per espressa volontà di papa
Francesco. Il defenestramento di Festing, così come il
“commissariamento” dell’Ordine di Malta con motivazioni pretestuose,
fanno parte della guerra che l’attuale Vescovo di Roma sta muovendo a
colui che è ritenuto il suo nemico giurato, ovvero il cardinale Raymond
Leo Burke.
Il professor Roberto de Mattei aveva affrontato impeccabilmente – vedi qui
– la questione da un punto di vista storico. Il Vaticano ha commesso
alcuni errori gravi, errori diplomatici, nulla di irrimediabile.
Così: “Il Gran Magistero del Sovrano
Ordine di Malta, in relazione all’attività che sta svolgendo il Gruppo
nominato dalla Segreteria di Stato Vaticana, ritiene opportuno ribadire
che la sostituzione del Gran Cancelliere è stato atto interno del
governo dell’Ordine.” (vedi qui)
Pertanto… pertanto ci si aspettava che la
questione finisse lì. E no, troppo semplice per un gesuita Papa che
come ha avuto il potere di nominare il cardinale Burke Patrono
dell’Ordine di Malta, così ha il potere di destituirlo. Ma così facendo è
ovvio, si attirerebbe la giusta indignazione di molto popolo e allora
come fare? Semplice, spingere ad una divisione interna all’Ordine di
Malta affinché trovi il “capro espiatorio” di tutto l’Amba Aradam (1),
complice l’ignoranza di un Segretario di Stato Vaticano, che non ha
neppure il coraggio di mettere in guardia il Pontefice dalle pessime
figuracce diplomatiche. In Vaticano, oggi, o ci sono o fanno, non si
scappa, delle due una.
Ci troviamo di fronte ad una realtà
comico-tragica: un Pontefice che supplica l’unità quando visita i
Protestanti anche a discapito della Presenza reale di Cristo
nell’Eucaristia, e spinge alla divisione all’interno della Chiesa con le
sue pretese o prese di posizione per difendere chi semina profilattici.
Certo, è legittimo (persino salutare delle volte) che il Papa si
presenti misericordioso con gli eretici e più severo con i cattolici,
tutti i Santi nella Chiesa ne sanno qualcosa, ma qui sta accadendo
qualcosa di molto più perverso. Non sarà il Papa a sostituire il Patrono
dell’Ordinariato di Malta, ma lascerà compiere il gesto ad altri, facendo passare il tutto come una resa dei conti interna alla quale, ovviamente, lui avrà così solo espresso un pensiero di pace e di misericordia.
Fanta-religione? Forse sì, noi stiamo solo azzardando uno scenario plausibile viste le ultime notizie.
Dopo la figuraccia fatta dalla Segreteria
di Stato Vaticana nei confronti dell’Ordine di Malta, l’intento
comunque era riuscito, la miccia era stata accesa ed infatti qualche
giorno dopo ecco la prima accusa contro il cardinale Burke che, davvero,
non c’azzeccava nulla in questa storia. Il presidente tedesco
dell’Ordine di Malta ha attaccato, con una violenza verbale inaudita, i suoi superiori all’interno dell’Ordine di Malta,
il maestro dell’Ordine Matthew Festing e il cardinale protettore
Raymond Leo Burke. Parlando al National Catholic Register, Erich
Lobkowicz ha detto che è in corso “una battaglia intorno a
tutto ciò che rappresenta il Papa Francesco” da parte di “una piccola
cricca di vecchi pignoli estremisti e irriducibili, che hanno perso il
treno in ogni modo”…. considerano Festing e il cardinal Burke “malfattori”
per aver rimosso Albrecht Freiherr von Boeselager dall’Ordine dopo che
lo stesso è stato coinvolto in una distribuzione di mezzi contraccettivi
in Africa, in chiara opposizione al magistero della Chiesa Cattolica,
che il Sovrano Ordine Militare di Malta rispetta.
Ed è notizia fresca, fresca di giornata: Ordine
di Malta, il Papa chiede al Gran Maestro di dimettersi. Fra Matthew
Festing accetta, presenterà le sue dimissioni al Sovrano Consiglio
dell’Ordine. E dunque, il primo è caduto nella rete, adesso toccherà al secondo, i due “malfattori” sono puniti. Infatti, dice l’Ansa:
“Quando il Gran Maestro avrà presentato le dimissioni al sovrano consiglio si concluderà una fase burrascosa dell’Ordine di Malta…” la fase due saranno le dimissioni – volontarie o no – del cardinale Burke.
Così il Papa avrà preso due piccioni con una fava, liberandosi di un
troppo dottrinale “rigido esecutore della dottrina” quale era il
fedelissimo Fra Matthew Festing, e al tempo stesso si sarà liberato
(vendicato?) del cardinale Burke (vero scopo e fine dell’attacco
all’Ordine di Malta da parte del Vaticano) co-autore imperdonabile della
Lettera al Papa sui Dubia, uscendone naturalmente pulito.
Lo strano ed improvvisato intervento del
presidente dell’Ordine di Malta tedesco, Erich Lobkowicz, ha stranamente
tolto di colpo, e provvidamente, dall’impaccio e dallo stallo, non solo
il desiderio del Papa, ma anche le richieste della Segreteria di Stato.
E sì perché diciamocelo seriamente, queste dimissioni non sono state “chieste” ma imposte.
Le colpe del Gran Maestro, che una volta eletto resta in carica a vita come il Papa, sono state due. La prima l’aver osato destituire un porco che sfruttava il cristianesimo spargendo profilattici, impedendo alla vita di nascere; la seconda
quella nelle scorse settimane quando aveva dichiarato pubblicamente
che il Pontefice doveva «restare fuori dalle nostre questioni interne»:
una presa di posizione del tutto «inedita» nella quasi millenaria storia
dell’Ordine, ma dichiarante anche il vero.
E chi conosce il clericalese, o se
preferite certa pratica usuale nel gesuitismo, sa perfettamente che
questa imposizione a dimettersi è anche un segnale, un avviso, un
monito del Papa per l’altro coinvolto, come a dirgli: “non farmi
chiedere a me le tue dimissioni, dimettiti di tua iniziativa”. Del resto
lo ha detto lui stesso nella solita intervista improvvisata: “Potrei
passare alla storia come colui che ha diviso la Chiesa”, parole a lui attribuite, ma come sempre mai smentite, al contrario.
La nostra è una previsione ed è ovvio che ci auguriamo vivamente di perderla.
Ma siamo anche realisti e non superstiziosi, e la realtà sostiene
questa previsione. A giorni sapremo come andrà a finire la vicenda.
Tuttavia appare strana la coincidenza (sempre coincidenze?) che tutto
questo caos è scattato dopo la Lettera dei quattro cardinali su i Dubia e
di cui il cardinale Burke si è fatto portavoce.
Non dimentichiamo infatti la reazione,
il tradimento e la retromarcia del cardinale Muller Prefetto della CdF
il quale, dichiaratosi d’accordo con i Dubia o comunque con la legittima
richiesta dei cardinali in un primo momento, ha fatto una strana marcia
indietro dopo le dichiarazioni natalizie di Burke nelle quali incideva
sulla importanza del Papa a rispondere per evitare delle conseguenze più
gravi….
Parallelamente il Papa fa scattare il commissariamento
(diplomaticamente assurdo e illegittimo) dell’Ordine di Malta fino ad
oggi con le dimissioni non dei veri colpevoli (che potrebbero essere i
teologi eretici del Papa che hanno compilato l’Amoris laetita), ma del
Gran Cancelliere che ha fatto solo il suo dovere. Chiamatele
coincidenze, se volete, ma non fate finta di non capire cosa sta
accadendo.
******
Note
1) l’espressione «come ad Amba Aradam» si
usa per indicare una situazione caotica. L’espressione in tempo
fascista ha avuto successo e col tempo, complice una pronuncia che
risulta buffa alle orecchie di un italiano, la parola «ambaradam» si è
trasformata in «caos divertente». Resta la curiosa storia di una parola
che rimanda però, a una tragica vicenda, i cui confini si sono potuti
spiegare soltanto molto tempo dopo.
https://cronicasdepapafrancisco.wordpress.com/2017/01/25/e-il-card-burke-la-vittima-designata-della-prossima-purga-di-casa-santa-marta/
Colpo del Papa ai tradizionalisti: si dimette Gran Maestro Ordine di Malta
Domani Fra Matthew Festing presenterà le dimissioni al Sovrano Consiglio. La crisi dopo lo "scandalo preservativi". Sconfitto il tradizionalista Leo Burke
Domani Fra Matthew Festing presenterà le dimissioni al Sovrano Consiglio. La crisi dopo lo "scandalo preservativi". Sconfitto il tradizionalista Leo Burke
Era atteso da settiane e finalmente è arrivato. Il Papa ha assestato un colpo ai tradizionalisti asserragliati sul colle dell'Ordine di Malta.
Dopo gli scandali scoppiati nei mesi scorsi, le epurazioni e il commissariamento, oggi Bergoglio ha chiesto ed ottenuto le dimissioni del Gran Maestro dell'Ordine, Fra Matthew Festing.
E non si tratta di roba da poco. Festing, infatti, oltre ad essere al vertice dell'Organizzazione cavalleresta della Chiesa, è anche l'uomo vicino a quel Raymond Leo Burke, patrono dell'Ordine, cardinale e capofila dei tradizionalisti in rotta con il Pontefice. Insieme ad altri tre cardinali, infatti, il cardinale statunitense ha firmato i "dubia" contro l'esortazione apostolica di Bergoglio. In attesa delle risposte del pontefice, lo scontro si è spostato sul fronte dell'Ordine di Malta.
Lo scandalo preservativi
A dicembre Burke ottenne dal Gran Cancelliere, Albrecht Freiherr von Boeselage, le dimissioni forzate a seguito di uno scandalo "preservativi" che avevano scosso l'Organizzazione. Freiherr von Boeselage era stato accusato di aver chiuso gli occhi sulla distribuzione di profilattici negli ospedali dell'Ordine (SMOM) in Africa, pratica marcatamente contraria alla dottrina della Chiesa e osteggiata dall'ala conservatrice del movimento. Ad inchiodarlo sarebbe stato un rapporto commissionato dal Gran Maestro in persona. La rimozione di chi avrebbe occulato questi problemi al Gran Magistero, non si rivelò però semplice. Tanto da scatera un terremoto di cui, probabilmente, molti avrebbero fatto a meno. Soprattutto il Papa. Lo stesso Bergoglio, in una udienza privata, avrebbe consigliato a Leo Burke di non spingere la situazione fino al punto di non ritorno. Ovvero quello di costringere il Cancelliere alle dimissioni. Ma a fronte dei diversi rifiuti di Freiherr ad abbandonare il posto, infatti, sia Burke che Matthew Festing gli ordinarono di dimettersi facendo leva sulla promessa di obbedienza. L'epurazione irritò a tal punto Bergoglio da indurlo a commissariare l'Ordine. Dando il via alla guerra interna.
Papa, commissariamento e dimissioni
Inutile nascondere lo scontro tra liberal-progressisti e conservatori in seno ai Cavalieri di Malta. Da una parte Leo Burke, dall'altra il Papa. Il 22 dicembre scorso Bergoglio costituì "un gruppo di cinque autorevoli membri con l'incarico di raccogliere elementi atti ad informare compiutamente e in tempi brevi la Santa Sede in merito alla vicenda". Quattro commissari straordinari per scavalcare il ruolo di Burke, patrono e garante dell'Ordine, commissione con cui l'Ordine si è rifiutato di collaborare. E ora i nodi arrivano al pettine. Ieri Bergoglio ha concesso udienza al Gran Maestro, chiedendo esplicitamente le sue dimissioni. E così in attesa che il Sovrano Consiglio si riunisca, deliberi le dimissioni del Gran Maestro e ne elegga un altro, le sue funzioni verranno svolte provvisoriamente dal Gran Commendatore. Lasciando sullo sfondo lo scontro Burke-Bergoglio.
come al solito Bergglio predilige il peccato invece delle virtù...difende il peccatore invece che la dotrina...l'errore prevale il giusto....renderà conto a Dio Giusto Giudice dello scandalo che sta provocando...
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