ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 8 marzo 2017

Dove vogliono arrivare, costoro?

NON C'E' FINE ALL'ORRORE

    Alcuni pezzi grossi della Chiesa praticano rituali satanici? Si sono affidati al diavolo? Si rifletta sulla notizia "bomba" di questi giorni che la stragrande maggioranza dei media ha censurato: l'intervista a monsignor Negri 
di Francesco Lamendola  



Il pericolo che corrono quanti sono dotati di una certa attitudine all’osservazione, che li porta a cogliere delle cose che sfuggono ai più, è duplice, interno ed esterno. Interno, perché essi potrebbero essere portati a vedere, spinti dall’immaginazione, più cose di quante ce ne siano nella realtà; ed esterno, perché essi faranno sempre fatica a persuadere gli altri di ciò che hanno colto: incontreranno una resistenza che, a sua volta, si può attribuire a un duplice ordine di fattori. Da un lato, la maggior parte delle persone è naturalmente invidiosa dell’intelligenza e di qualunque altra qualità altrui, per cui, non appena ciò sia possibile, cioè non appena esistano le condizioni per farlo, preferisce negarle senz’altro; dall’altro lato, la maggior parte della gente vuol viver tranquilla ed essere lasciata in pace, e, se proprio non è scoppiato un incendio sotto il suo sedere, non ama essere destata da allarmi preoccupanti o da qualsiasi altra cosa possa mettere in crisi il suo beato tran-tran quotidiano e la sua rassicurante visione del mondo. Quest’ultimo, fra parentesi, è anche il motivo per cui tanta gente odia il mistero, oppure lo teme, e quindi è naturalmente portata ad una religiosità superficiale e “borghese”: il mistero fa problema, scuote le certezze, crea uno stato di ansia, tutte cose che disturbano i sonni del giusto e che sarebbe meglio evitare, per non farsi salire la pressione arteriosa. (Il fenomeno Bergoglio è tutto qui: si tratta di creare un nuovo cattolicesimo, un cattolicesimo “parallelo” a quello vero, che metta al bando il Mistero e che valorizzi al massimo la dimensione orizzontale, ”democratica”, egualitaria della religione, dove la maggioranza ha ragione e dove il numero muta i dogmi a piacere, se così vuole, per sentirsi più a suo agio nella debolezza umana e per eliminare ciò che appare come una pretesa eccessiva di Dio.)

E poi c’è ancora un’altra difficoltà, per chi a un certo spirito d’osservazione unisce una capacità di pensiero critico che lo rende indipendente da ogni tipo di conformismo intellettuale: quella dovuta all’entità di ciò che egli ha notato, o intuito, o intravisto, ma che appare sempre più difficile da credere, quanto più si spinge lontano. Esiste un meccanismo psicologico per cui tutti noi tendiamo a prestare una benevola attenzione, una certa disponibilità a farci persuadere, finché si tratta di cose di poco conto; se, però, si tratta di cose rilevanti, o scandalose, o drammatiche, la nostra disponibilità a farci convincere diminuisce in misura inversa alla gravità dei fatti. Ad esempio, non ci riesce difficile credere a un bambino, se questi viene a raccontarci di aver assistito al furto di un paio di mele, nel giardino di casa sua; ma se le sue accuse vertono su un consistente furto di denaro, o una violenza sessuale, o addirittura un omicidio, noi tendiamo a ritrarci e ad essere increduli, perché allora, e solo allora, ci viene in mente che, per prestare ascolto ad accuse tanto serie, è necessario che esse siano sostenute da qualche straccio di prova; pensiero che non ci aveva sfiorati finché si trattava di qualcuno che ha rubato due mele. Ora, se un buon osservatore dovesse notare qualcosa di molto, ma molto inquietante, e di molto, ma molto grave, qualcosa che implica un vasto complotto, a cui parteciperebbero persone importanti, possiamo dare quasi per scontato che costui incontrerà grandissime difficoltà a trovare qualcuno che lo ascolti, per non dire qualcuno che gli creda, o che sia anche solo disposto a credergli, così, come ad una semplice ipotesi bisognosa di ulteriori verifiche. Coloro che sono stati testimoni di un evento del tutto eccezionale, oppure i mistici, ai quali si è spalancata una finestra su quella dimensione che le persone comuni neppure immaginano che esista, appartengono a due categorie che si trovano a dover sperimentare la diffidenza, l’incredulità, e, non poche volte, anche una certa sorda ostilità da parte del pubblico, poiché non hanno alcuna prova oggettiva che confermi le loro asserzioni.
E adesso entriamo nel vivo della nostra riflessione. Noi siamo dell’opinione che qualcuno, e da parecchio tempo, abbia cominciato a tessere una rete intorno alla Chiesa cattolica, pazientemente, silenziosamente; che non abbia mai interrotto il suo lavoro, simile a quello di un ragno che vuole immobilizzare la preda, prima di sferrare l’attacco risolutivo per ucciderla; e che, anno dopo anno, filo dopo filo, sia ormai arrivato ad avvolgere quasi interamente la Chiesa entro la fitta trama dei suoi filamenti bavosi, immondi, così che quanti vi sono dentro, pur non rendendosi esattamente conto di quel che sta accadendo, nondimeno si sentono condizionati, si sentono vagamente pilotati, e tuttavia si ostinano a credere che non ci sia alcun pericolo, e che gli attuali indirizzi teologici, pastorali, liturgici, altro non siano che il frutto di libere e mature decisioni da parte di un clero e di un popolo dei fedeli i quali si sono sbarazzati di certe sovrastrutture ideologiche del passato, e ora si stanno muovendo, con coraggio e sensibilità, nella direzione giusta, quella del progresso e della modernità. Per essere ancora più chiari: gran parte dei cattolici non sospettano nulla di male e non accetterebbero di credere all’ipotesi della congiura, neppure se si mostrassero loro i tantissimi indizi che vanno in quella direzione; sostenuti come sono, nelle loro illusorie certezze, da tutto l’orientamento della stampa di area cattolica, specialmente quella ufficiale e ufficiosa, nonché della radio, della televisione e del cinema, dai film apologetici dedicati alla figura di papa Francesco, alle frequentissime e loquaci interviste rilasciate da una quantità di cardinali, vescovi e sacerdoti in linea con il “nuovo corso” bergogliano. Quanto poi a sospettare che vi sia, da qualche parte, la presenza inquietante del demonio, e che proprio a lui sia riconducibile la manovra strategica mirante a impadronirsi della direzione della Chiesa e a condurre il popolo cattolico verso l’apostasia dalla fede, questa, probabilmente, è la cosa più difficile di tutte da credere, anche da parte di quei cattolici che non sono affatto convinti dal trionfalismo dominante e che avvertono, già da qualche tempo, ma senza saperne individuare la causa, un certo qual puzzo di bruciato.
Gli indizi, ripetiamo, sono tantissimi; abbiamo cercato di mostrarli e di allinearli, uno dopo l’altro, accorgendoci, non senza raccapriccio, ciò che, all’inizio – ossia alcuni anni fa – non avremmo immaginato, né avremmo voluto credere: e ciò che, accostandoli, assemblandoli, incominciava a delinearsi un vero e proprio quadro: che erano come le tessere d’un mosaico, e che solo finché rimanevano isolate, si poteva ancora ignorare il fatto che erano parte di qualcos’altro, di una realtà molto più vasta, e che tale realtà appariva solo  se lo sguardo, ormai affinato, univa fra loro le tessere e riempiva i vuoti, con un piccolo sforzo dell’immaginazione. Così, ad esempio, il fatto che la chiesa di San Giovanni Rotondo, progettata dal famoso architetto Renzo Piano e dedicata a San Pio da Pietrelcina, sia piena di simboli massonici, e che la sua stessa pianta risponda ad un disegno di tipo gnostico-massonico, può anche essere negato, o meglio, può esserne negata l’intenzionalità, attribuendo al caso tutta una serie di curiose coincidenze; ma se, poi, si passa a considerare i singoli elementi, uno per uno, difficilmente si resta convinti dall’ipotesi della casualità, e si finisce per propendere verso l’unica alternativa possibile, cioè che qualcuno abbia realmente voluto profanare quel sacro edificio, ovviamene senza che i fedeli se ne rendano conto, consacrandolo a qualcosa o a qualcuno che non è certamente il Dio adorato dai cattolici. Allo steso modo, i simboli massonici sparsi negli stemmi e nei motti di alcuni papi recenti, e altri simboli innegabilmente massonici, come la stella a cinque punte presente sulla mano di Paolo VI, sul portale di bronzo della basilica di San Pietro, a Roma, possono sembrare altrettante casualità o coincidenze, ma, riuniti e considerati tutti insieme, finiscono per dare una sensazione completamente diversa.
Oppure si prenda il caso del duomo di Terni e dell'affresco realizzato dal pittore argentino Ricardo Cinalli, nel 2007, su richiesta dell'allora vescovo della cattedrale, Vincenzo Paglia, insieme al parroco, don Fabio Leonardis; ne abbiamo appena parlato in un altro articolo, perciò ci limiteremo ai dati essenziali. Non si capisce quale sia il soggetto: non è un Giudizio universale, perché nessuno va all'inferno e perché non compare Dio Giudice; ma non è nemmeno una semplice Resurrezione, perché Cristo non è da solo, porta con sé in cielo due grappoli umani, dentro due enormi reti da pescatori; e non è neppure un’Ascensione, perché, appunto, Cristo non ascende al Padre da solo. In compenso, quel che si vede è che le anime "salvate" sono di prostitute, spacciatori ed invertiti, i quali continuano ad abbrancarsi e strofinarsi nel fuoco della passione omoerotica. Monsignor Paglia ha creduto bene di farsi ritrarre lui pure, seminudo e in una posa sconveniente, abbracciato ad un uomo barbuto che indossa il solo perizoma. Il volto di Cristo, ispirato - pare - ad un parrucchiere locale, così come il gesto scomposto di alzare una gamba, e tutta la sua persona, effondono una impressione tutt'altro che spirituale: non si direbbe il Figlio di Dio che ha sconfitto la morte, ma un bel ragazzo un po' lascivo, i cui organi genitali - ci vergogniamo a prendere nota di simili dettagli – s’intravedono sotto la veste succinta e semitrasparente. Era proprio necessario? A monsignor Paglia stava bene così? Qualche anima bella dirà: che volete farci, questa è arte moderna; sì, forse con un po' di cattivo gusto, però niente di speciale. Ma il fatto che l'opera, sedici metri per nove, sia stata pensata, voluta e finanziata da un vescovo italiano, che ricopre altissime cariche al vertice della Chiesa cattolica, non è., come dire, un po' strano? Non lascia un poco pensose anche le persone più fiduciose, anche le meno inclini a veder complotti e macchinazioni? E poi si consideri quel che monsignor Paglia ha detto, facendo l'elogio sperticato del defunto Marco Pannella, campione del divorzio, dell'aborto, della droga libera, dell'eutanasia, delle unioni di fatto, e lui stesso omosessuale dichiarato e impenitente: si è spino a definire l'estinto una persona di altissima spiritualità e ha raccomandato a tutti di prendere la sua vita come esempio e modello. E poi si faccia due più due: l'affresco sacrilego, le parole sacrileghe, il tutto da un pastore della Chiesa cattolica: semplici imprudenze, semplici cadute di stile? O qualcosa d'altro, qualcosa di assai peggio?
Si osservi, poi, la scandalosa photo gallery di un altro sacerdote, il teologo Krzysztof  Charamsa, il quale, dopo aver ricoperto alte funzioni in Vaticano, alla vigilia del sinodo sulla famiglia, il 3 ottobre 2015, ha deciso di chiamare la stampa per dichiarare la propria omosessualità, non solo, ma anche la propria convivenza con un uomo; e che ha voluto presentarlo, quest'uomo, scambiando con lui teneri sguardi e gesti da innamorato; e che ha voluto perfino poggiare la testa sulla sua spalla destra, in un atto di abbandono che a molti sarà sembrato, magari, un po' forzato, ma insomma non troppo strano: mentre a noi ha ricordato subito una parodia sacrilega del racconto dell'Ultima Cena nel Vangelo di Giovanni, là dove si dice che san Giovanni, "il discepolo che Gesù amava", teneva la testa poggiata sul petto del divino Maestro. La nostra impressione è che quel gesto non sia stato casuale; che egli abbia voluto alludere a un possibile rapporto omoerotico fra Cristo e l'apostolo Giovanni, come per dire: Vedete? Gesù non parla dell'omofilia nel Vangelo, però vi sono indizi che quel silenzio non solo non significhi una condanna, ma una tacita approvazione, avvalorata dal suo stesso esempio. Di nuovo: proviamo vergogna a dire queste cose; pure, bisogna che qualcuno le dica: non vorremmo che la prossima mossa delle lobby gay dentro la Chiesa, che non solo esistono, ma sono potentissime, consista nel preparare il terreno per una simile "uscita": spiazzare i loro oppositori sostenendo che anche Gesù Cristo aveva simili inclinazioni. A quel punto, dal loro punto di vista, la battaglia sarebbe già quasi vinta: chi oserebbe più sostenere che l'omofilia è un peccato? Il Magistero dovrebbe rimangiarsi duemila anni di dottrina morale cattolica; ma che importa? Ci siamo ormai abituati a certi voltafaccia, purtroppo, e con sempre maggiore frequenza; e poi, per costoro non sarebbe certo un problema aggiungere un'altra bestemmia alle altre, per quanto particolarmente odiosa. Sono capaci di tutto. E non si dimentichi che (vedi il libro Via col Vento in Vaticano) a Roma alcuni pezzi grossi della Chiesa praticano anche rituali satanici. Si sono affidati al diavolo, precisamente per distruggere la Chiesa, agendo dall'interno, e non arretreranno davanti a nulla, se non alla forza della preghiera. Non hanno più niente da perdere: hanno già perso tutto.
Infine si rifletta sulla notizia "bomba" di questi giorni, che la stragrande maggioranza dei media ha praticamente censurato: l'intervista che l'ex arcivescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, ha rilasciato a Il Giornale, nella quale ipotizza che papa Benedetto XVI, l'11 febbraio 2013, abbia rinunciato al pontificato sotto le pressioni esercitate occultamene dal governo di Barack Obama, per sostituirlo con un pontefice più vicino alla "linea" dell'amministrazione democratica statunitense. E allora vengono in mente molte espressioni di Francesco, sconcertanti e generatrici di confusione; come questa, per esempio: Giuda si è pentito e Dio l’ha perdonato; mentre nel Vangelo (Mc 14, 21) Gesù dice: Meglio sarebbe per quell’uomo se non fosse mai nato! Oppure quest’altra, del vescovo Galantino: Dio ha risparmiato Sodoma; completamente falso. E allora, dove vogliono arrivare, costoro? Non temono l’ira di Dio? Forse no, perché hanno scelto di affidarsi a un altro padrone…

 

Non c’è fine all’orrore, quando in chiesa si affaccia il ghigno del diavolo

di

Francesco Lamendola

1 commento:

  1. Il Mistero meglio lasciarlo agli iniziati , la pars destruens può anche andare, è sotto gli occhi di tutti, ma la soluzione quale sarebbe? In tanti per sfuggire alla deriva materialista sono finiti in braccio a teorie bislacche , hanno lasciato la chiesa per seguire gruppi più o meno millenaristi , sedevacantismo apocalittico , apparizioni programmate ecc. Meglio un cristianesimo sgangherato che un esoterismo d'elite, nell'attesa di tempi migliori.

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