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giovedì 16 marzo 2017

Mortale o mortalissimo?

Filippo Facci: Papa Francesco fa i conti in tasca a Sky         
            

Il Papa meno carismatico della storia umana ne ha sparata un' altra, ormai è diventato l' idolo di chi sogna nuova brecce di Porta Pia. Qui bisogna stare attenti a non farsi fraintendere dai giornalisti di Sky, che ieri il Papa ha ufficialmente difeso nell' auspicio che «la loro situazione lavorativa possa trovare una rapida soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie». Come non essere d' accordo? Il Pontefice si riferiva al piano di riorganizzazione annunciato da Sky Italia che include licenziamenti e il trasferimento di SkyTg24 da Roma a Milano. Il Papa ha parlato di «manovre economiche e negoziati poco chiari» e ha pure detto che colui che toglie il lavoro all' uomo «fa un peccato gravissimo».

Poniamoci subito la domanda: che c' azzecca il Papa con Sky? Trattasi dell' ennesima ingerenza nelle cose del nostro Paese? La risposta è sì, indubbiamente. Il Papa, infatti, non ha fatto uno dei suoi discorsi estremamente generici (come quelli che fa sull' immigrazione, per capirci) sparpagliando citazioni bibliche per auspicare che il bene abbia la meglio sul male: ha citato un' azienda specifica e non altre, un caso e non altri, è passato dalle parabole evangeliche a quelle montate sui balconi. Anche se fosse solo l' idea di un suggeritore, e il Papa non ne sapesse un tubo - com' è probabile - l' effetto è lo stesso di quando si istituisce una giornata del ricordo per un determinato popolo: si incazzano gli altri.

In passato al Papa capitò di menzionare l' Ilva di Taranto, è vero, ma la vicenda riassumeva il rapporto tra uomo e ambiente oltre a toccare temi di salute pubblica: non era un appoggio sindacale. E qui, stra-ripeto, bisogna stare attenti a non farsi fraintendere dai colleghi di Sky: soprattutto in un periodo in cui nessun giornalista può dirsi al sicuro, visto che giornali e testate si chiudono come margherite serali e tanti giornalisti cedono il posto a impiegati della notizia. Infatti il punto è proprio questo: una risonanza ingigantita, come quella regalata dal neo sindacalista Francesco, lascia altri inevitabilmente nell' ombra.
È una legge fisica. Non stiamo a fare esempi di altri giornalisti malmessi per non incorrere nello stesso errore - anche se non siamo il Papa - e però torniamo inevitabilmente a chiedercelo: ma il Papa sa almeno di che parla?
Ne siamo quasi sicuri: no.
Esattamente come in passato parlò genericamente di droga o animali o immigrazione senza indicare soluzioni o perlomeno vie («amate il forestiero, perché anche voi foste forestieri nella terra d' Egitto») ora parla di «peccati gravissimi» senza spiegarci come dovrebbero comportarsi i giornalisti (a parte scioperare) o che cosa dovrebbe fare Sky in un regime di libero mercato. La verità, modesta, è che il Papa parla a vanvera, come ha fatto infinite volte a proposito anche dei giornalisti («le chiacchiere uccidono», «chiacchiere come terrorismo») denotando uno scollamento dalla realtà che sfiora il qualunquismo lapalissiano. Eppure, dalla sue parti, l' economia di mercato dovrebbero conoscerla: lasciando da parte altre ipocrisie (il Papa giunse a dire «se i conventi sono alberghi, allora paghino le tasse», dopodiché nulla è cambiato) nella Santa Sede sono per esempio alle prese con la fusione tra Radio Vaticana e il Centro Televisivo Vaticano, ossia una riorganizzazione non del tutto dissimile da quella che Sky dice di voler fare.
Non ci saranno licenziamenti, ma ci sara mobilità (come a Sky) e ci saranno quei prepensionamenti che tempo fa (carta canta) venivano assolutamente esclusi. In altre parole - esattamente come per l' immigrazione - il Papa fa prediche di principio e le soluzioni spuntano sul groppone altrui.
di Filippo Facci

3 commenti:

  1. Sky? L'emittente piu' filomassone in Italia.

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  2. Certo che Bergoglio ha una bella faccia di bronzo: rimprovera chi licenzia dei dipendenti, ma è il primo a mandare a spasso dei sacerdoti della Congregazione per la Dottrina della Fede, senza addurre alcuna ragione se non quella che, essendo lui a comandare, non deve render conto a nessuno. Se prima di sindacare i comportamenti altrui iniziasse a guardare in casa propria...

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    1. Mi pare di aver già sentito il Nazareno (non di Rignano) parlare di questi personaggi seduti sulla cattedra di Mosé. Li chiamava Farisei (era già omofobo e non c'era Laras) e dicesse di non fare quel che fanno..Evidentemente non leggeva l'0sservatore romano (o rignano?)

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