“I teologi mandiamoli su un’isola”: gaffe di Papa Francesco su Papa Benedetto?


Papa Benedetto  ha dedicato questa domenica a rilanciare il tema del dialogo ecumenico con gli anglicani. E lo ha fatto visitando la chiesa anglica di All Saints, a  Roma, e ribadendo che tale dialogo va fatto in “cammino”. Non è chiaro però se, esprimendo tale posizione, Papa Francesco non abbia voluto anche marcare la sua differenza di approccio con Papa Benedetto XVI. E’ accaduto infatti che Jane, docente anglicana, abbia  interpellato Bergoglio su quanto  aveva messo in guardia Papa Ratzinger , sul rischio di  dare priorità all’azione sociale rispetto al cammino teologico.

Bergoglio prima confessa, con spontaneità, il suo imbarazzo:  “Io  non conosco il contesto nel quale Papa Benedetto ha detto questo e per questo per me è un po’ difficile, mi mette in imbarazzo, ma ambedue le cose sono importanti”. Poi fa un curioso esempio: “C’è il  famoso scherzo del Patriarca Atenagora quando ha detto a Papa Paolo VI ‘Noi facciamo l’unità e tutti i teologi mettiamoli in un’isola perché pensino’. E’ stato uno scherzo ma è vero che lo ha  detto. Il nocciolo di tutto questo: si deve cercare il dialogo  teologico per cercare le radici. Ma questo non si può fare in  laboratorio. Si deve fare camminando. Noi siamo in cammino e in cammino facciamo anche queste discussioni”.  Papa Francesco aveva forse voglia di alleggerire un po’ l’argomento. Però rimane il fatto che queste sue parole possono stimolare la fantasia dei soliti malpensanti. Uno scherzo o una gaffe?

Negri: "Complotto di Obama per rinuncia Benedetto XVI". E in Conclave?

08 marzo 2017 ore 12:28, Americo Mascarucci
Negri: 'Complotto di Obama per rinuncia Benedetto XVI'. E in Conclave?
Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni dell’ex arcivescovo di Ferrara Luigi Negri rilasciate al quotidiano online Riminiduepuntozero. Negri si è dimesso per raggiunti limiti di età e a breve sarà sostitiito alla guida dell’Arcidiocesi estense. Amico di Benedetto XVI prima che diventasse Papa e a lui rimasto legato sia durante il Pontificato che dopo la rinuncia, non ha mai fatto mistero di non sentirsi troppo in sintonia con Francesco, ritrovandosi anche al centro del gossip per alcune dichiarazioni sul Papa che le sarebbero state carpite in maniera indiretta durante conversazioni private. 
Stavolta Negri parla a viso aperto e racconta nuovi retroscena sulla rinuncia di Benedetto XVI confermando come questa non sia stata affatto libera ma frutto di forti pressioni cui Ratzinger non sarebbe riuscito a sottrarsi.
IL RUOLO DI OBAMA
Negri racconta di aver incontrato il Papa emerito negli ultimi tempi e dice: 
"Negli ultimi incontri l’ho visto infragilito fisicamente, ma lucidissimo nel pensiero. Ho poca conoscenza – per fortuna – dei fatti della Curia romana, ma sono certo che un giorno emergeranno gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano. Benedetto XVI ha subito pressioni enormi. Non è un caso che in America, anche sulla base di ciò che è stato pubblicato da Wikileaks, alcuni gruppi di cattolici abbiano chiesto al presidente Trump di aprire una commissione d’inchiesta per indagare se l’amministrazione di Barack Obama abbia esercitato pressioni su Benedetto. Resta per ora un mistero gravissimo, ma sono certo che le responsabilità verranno fuori"
Poi conclude: "Si avvicina la mia personale “fine del mondo” e la prima domanda che rivolgerò a San Pietro sarà proprio su questa vicenda".

I SOSPETTI
Accuse quelle di Negri che sembrano confermare quello che molti hanno sempre ipotizzato. 
Che Obama non amasse Benedetto XVI è fuor di dubbio, visto che il Pontefice tedesco ha sempre sostenuto l’azione dei vescovi statunitensi contro le politiche laiciste dell’ex presidente favorevole ad aborto, eutanasia, nozze gay ecc. Un supporto che non è venuto meno con Francesco ma si è fatto sicuramente meno pressante, non perché Bergoglio sia favorevole ad aborto, eutanasia e nozze gay, ma perché l’attuale pontificato sembra mettere in primo piano altre esigenze, prima fra tutti l’accoglienza. Non è un caso che, mentre la maggioranza dei cattolici Usa abbia votato per Donald Trump, i rapporti fra il neo presidente Usa e il Vaticano siano stati finora improntati alla freddezza e alla diffidenza. Perché alla fine per Francesco alzare muri e respingere migranti sembra essere un crimine quasi più grave di un aborto. 
Premesso questo, se è vero che Obama abbia esercitato forti pressioni per far ritirare Benedetto XVI è anche plausibile che possa aver esercitato pressioni sul Conclave per far eleggere Francesco? 
Che i cardinali americani abbiano esercitato un forte peso sull’elezione di Bergoglio sembra certo, ma va detto che si tratta degli stessi cardinali, in testa a tutti Timothy Dolan, accreditati come tradizionalisti. 
Ma non è escluso che le pressioni Obama possa averle esercitate anche su ben altri settori della Curia. 
Insomma, chissà che dall’indagine su Obama richiesta da Trump per far luce sulle presunte intercettazioni illegali di cui l’attuale presidente ha denunciato di essere stato vittima durante la campagna elettorale, non arrivino risposte anche sulle possibili interferenze dell’ex presidente Usa in Vaticano, prima e dopo la rinuncia di Benedetto XVI?
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Monsignor Negri: "La mano di Obama dietro le dimissioni di Benedetto XVI"

L'ex arcivescovo di Ferrara parla di un "complotto americano" contro il Papa


Ancora dubbi sulle dimissioni di Benedetto XVI a quattro anni da quella rinuncia che, l'11 febbraio 2013, ha cambiato la storia della Chiesa.
Ancora sospetti su un presunto complotto internazionale, al quale avrebbe partecipato addirittura l'ex presidente americano Barack Obama, che avrebbe indotto Joseph Ratzinger ad abbandonare la cattedra di San Pietro; timori di pressioni che avrebbe subito, così forti che evidentemente era impossibile resistere. E di conseguenza si torna a congetturare che il passo indietro del Papa emerito non sia stato libero, come egli ha dichiarato fin da subito e ribadito successivamente nelle rare volte in cui ha avuto l'occasione di tornare sull'argomento.
Fino a ieri lo scenario di una cospirazione anti Ratzinger era un'ipotesi di giornalisti, osservatori di cose vaticane e ambienti cattolici ostili alle novità introdotte da Papa Francesco che non si rassegnano all'abbandono del suo predecessore. Ora invece c'è un autorevole uomo di Chiesa, l'arcivescovo Luigi Negri, sollevato poche settimane fa dalla guida della diocesi di Ferrara per raggiunti limiti di età (il suo successore subentrerà a giugno), che fa propria l'idea del complotto americano. In una lunga intervista a un giornale online di Rimini, Negri parla di «motivi gravissimi» dietro la rinuncia di Benedetto XVI. «Sono certo dichiara - che un giorno emergeranno gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano. Benedetto XVI ha subito pressioni enormi».
Aggiunge il vescovo emerito di Ferrara: «Non è un caso che in America, anche sulla base di ciò che è stato pubblicato da Wikileaks, alcuni gruppi di cattolici abbiano chiesto al presidente Trump di aprire una commissione d'inchiesta per indagare se l'amministrazione Obama abbia esercitato pressioni su Benedetto. Resta per ora un mistero gravissimo, ma sono certo che le responsabilità verranno fuori. Si avvicina la mia personale fine del mondo e la prima domanda che rivolgerò a San Pietro sarà proprio su questa vicenda».
Il monsignore non manca di ricordare la sua frequentazione con Benedetto XVI, il rapporto di «forte amicizia» con il pontefice emerito: «In questi ultimi quattro anni l'ho incontrato diverse volte. Negli ultimi incontri l'ho visto infragilito fisicamente, ma lucidissimo nel pensiero. È stato lui a chiedermi di guidare la diocesi di Ferrara. Mi sono sempre rivolto a lui nei momenti più importanti per discutere delle scelte da fare e non mi ha mai negato il suo parere, sempre in spirito di amicizia». Traspare il tentativo di accreditarsi come interprete autorevole del Ratzinger-pensiero, benché nel recente libro-intervista con Peter Seewald, intitolato Ultime conversazioni, lo stesso Benedetto XVI abbia liquidato come «assurdità» le tesi complottistiche di giornalisti e gruppi cattolici tradizionalisti: «Nessuno ha cercato di ricattarmi», ha messo per iscritto. Ma ora le dure dichiarazioni di un suo fedelissimo riaprono gli interrogativi.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/monsignor-negri-mano-obama-dietro-dimissioni-benedetto-xvi-1372635.html