ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 26 aprile 2017

Pastoraltruismo

Quella testa di Gesù tra i rifiuti ultimo scempio dei clandestini

Degrado a Ventimiglia. La denuncia su Facebook dell'assessore regionale Mai. La statua di Gesù presa nel vicino cimitero e usata come water
Ventimiglia - Foto choc con la testa del Cristo in marmo ricoperta di urina ed escrementi, utilizzata come toilette di fortuna dai clandestini, che da mesi occupano indisturbati il greto del fiume Roja, al confine italo francese di Ventimiglia.


A Ventimiglia tra i rifiuti dei clandestini anche una statua di Gesù
A Ventimiglia tra i rifiuti dei clandestini anche una statua di Gesù
Addio, dunque, ai tempi in cui il corso d'acqua veniva utilizzato dai papà e dai loro bambini: per la pesca facilitata o per lavare l'automobile nel fine settimana. Un fiume che da sempre approvvigiona di acqua potabile sia il versante italiano che francese della vallata e che il poeta Ugo Foscolo aveva decantato nelle sue "Ultime lettere a Jacopo Ortis": "Là giù è il Roja - scriveva - un torrente che quando si disfanno i ghiacci precipita dalle viscere delle Alpi, e per gran tratto ha spaccato in due questa immensa montagna. V'è un ponte presso alla marina che ricongiunge il sentiero".
Ma torniamo ai nostri giorni. A scattare le immagini della vergogna (guarda qui la gallery) è stato l'assessore regionale all'Agricoltura della Lega Nord, Stefano Mai, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo lungo il fiume, continuamente violentato dall'incuria di persone selvagge che utilizzano i due argini come dormitori abusivi, con capanne intagliate nella vegetazione in cui mangiano, espletano i loro bisogni, si lavano e dormono. "SSituazione scandalosa - tuona Mai - sul greto del fiume una sporcizia inverosimile ma la cosa più sconvolgente è l'aver trovato una testa in marmo di Cristo, piena di 'bisogni' fatti sopra, insomma praticamente ricoperta di cacche. ( In foto la vedete ripulita). Secondo voi chi frequenta questo luogo? Questa cosa mi fa tremendamente incazzare. Non ho parole... solo parolacce". Una "bomba ad orologeria" dal punto di vista sanitario, con il sindaco Enrico Ioculano del Pd, che nei giorni scorsi, piegandosi ai ricatti di una sinistra "buonista", ha revocato l'ordinanza che vietava di sfamare i migranti per strada. Nessun atto di forza, nessun divieto alla carità, visto che intanto c'erano il centro di accoglienza della Croce Rossa e la Caritas che avrebbero potuto dare cibo e ospitalità agli stranieri in transito. I cittadini sono ormai allo stremo.
Domani, giovedì 27, il tribunale collegiale di imperia si pronuncerà sulle sorti del passeur francese di 28 anni, Felix Croft, il "no border" francese, di 28 anni, abitante a Nizza, arrestato, nel luglio scorso, alla barriera autostradale di Ventimiglia, mentre all'interno della propria auto, una Citroen station wagon, tentava di portare in Francia una famiglia di migranti nigeriani composta da: marito, moglie, due bambini e il fratello del marito. nella sua requisitoria il pm aveva chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di cinquantamila euro di ammenda. E intanto divampano le polemica in vista della mobilitazione pro migranti, in programma domenica prossima, quando diversi esponenti della sinistra intellettuale, tra cui Gad Lerner, Carlo Freccero e Moni Ovadia, confluiranno a Ventimiglia per un corteo che si muoverà, alle 12, dalla stazione ferroviaria, per proseguire verso il Comune, la chiesa di Sant'Antonio delle Gianchette, dove vivono alcune decine di famiglie di migranti e la sede dell'associazione Spes. Laggiù si terrà un pranzo comunitario aperto a cittadini e migranti.
 Mer, 26/04/2017

Papa Francesco: "I miei genitori erano migranti. Oggi sarei stato tra gli scartati"

Bergoglio torna a chiedere all'Occidente di accogliere i migranti: "Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri". E spiega: "Nessuno di noi è un'isola"
"Anch'io sono nato in una famiglia di migranti: mio papà, i miei nonni, come tanti altri italiani, sono partiti per l'Argentina e hanno conosciuto la sorte di chi resta senza nulla".

In un videomessaggio inviato al Ted 2017, conferenza in corso a Vancouver che riunisce esponenti dell'economia, delle scienze e della cultura a livello mondiale sul tema "The future you", papa Francesco torna ad affrontare l'emergenza immigrazione e a invitare l'Occidente, e in particolar modo i Paesi dell'Unione europea, ad accogliere gli extracomunitari. "Anch'io - chiosa Bergoglio nel suo intervento - avrei potuto essere tra gli 'scartati' di oggi".
Papa Francesco sogna un futuro di pace nel quale "lo sviluppo tecnologico passa coniugarsi con una maggiore equità sociale". Intervenendo a sorpresa con un messaggio in diretta alla conferenza "Ted Talk" di Vancouver ha detto di essere contento di partecipare all'incontro. "Mentre guarda al domani - spiega - il titolo 'The future you' invita già da oggi al dialogo: guardando al futuro, invita a rivolgersi a un 'tu': il futuro è fatto di te, è fatto cioè di incontri, perché la vita scorre attraverso le relazioni". E questo "tu", a detta del Santo Padre, passa anche attraverso l'accoglienza degli immigrati. "Mi piacerebbe innanzitutto - ha confidato - che questo incontro ci aiuti a ricordare che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che nessuno di noi è un'isola, un io autonomo e indipendente dagli altri, che possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno. Spesso non ci pensiamo - ha continuato - ma in realtà tutto è collegato e abbiamo bisogno di risanare i nostri collegamenti: anche quel giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella, quella ferita non curata, quel male non perdonato, quel rancore che mi farà solo male, è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore, da spegnere perchè non divampi in un incendio e non lasci cenere".
Al giorno d'oggi, per papa Francesco, molti sembrano non credere che sia possibile un futuro felice. "Questi timori vanno presi sul serio - ha argomentato - ma non sono invincibili. Si possono superare, se non ci chiudiamo in noi stessi. Perchè la felicità si sperimenta solo come dono di armonia di ogni particolare col tutto. Anche le scienze - lo sapete meglio di me - ci indicano oggi una comprensione della realtà, dove ogni cosa esiste in collegamento, in interazione continua con le altre".
 Mer, 26/04/2017

Ecco il piano occulto delle Ong: fare da ponte per portarci tutti i migranti

Nei siti internet le Ong lo dicono chiaramente: "Vogliamo vie legali per far arrivare i migranti". Ma visto che l'Ue le nega, per adesso ci pensano loro
l ritornello è sempre lo stesso e potrebbe essere riassunto più o meno così: poiché l'Europa non si adopera per far arrivare tutti i migranti comodamente in Italia, ci pensano le Ong.

Che con la scusa dei salvataggi combattono la loro personale battaglia per costringere il Vecchio Continente a trasformarsi in un porto accogliente per chiunque voglia sbarcare in cerca di un futuro. Senza alcuna regola.
Sia chiaro: non è certo un crimine sottrarre dall'annegamento persone che rischiano di morire su un gommone alla deriva. Ben diverso il discorso se, come sospettano le procure di Catania, Palermo, Cagliari e Reggio Calabria, le organizzazioni umanitarie in qualche modo (anche involontariamente) "incentivano" le partenze allo scopo di migliorare e aumentare i flussi migratori.
Perché lo fanno? Il motivo è semplice: non condividono le politiche europee e non credono dunque ci sia nulla di male a fare quel che fanno. Medici Senza Frontiere, Save The Children, Moas, Sea-Eye e via dicendo pretendono la creazione di "canali legali" per le migrazioni ed è per questo che si impegnano così alacremente nel traghettarli in Italia. Finché l'Ue non aprirà le porte agli immigrati attraverso "vie istituzionali", loro continueranno a piazzarsi a poche miglia dalle coste libiche e ad intercettare i barconi. A scriverlo sono loro stesse nei propri siti internet: "Considerata la mancanza di operazioni di ricerca e soccorso dedicate e su vasta scala, abbiamo deciso di attivarci in prima persona", scrive MSF. E poi aggiunge: "Siamo consapevoli di come le operazioni di ricerca e soccorso non costituiscano affatto una soluzione: solo l’istituzione di vie legali e sicure per raggiungere l’Europa potrebbe ridurre o eliminare del tutto le morti in mare". Simili le parole usate da Save The Children: "Tra le raccomandazioni presentate alla UE e agli Stati Membri - si legge online - chiediamo di attivare e garantire vie sicure e legali attraverso le quali i migranti, e in particolare i bambini, possano raggiungere l’Europa evitando di affidarsi a trafficanti spregiudicati". Life Boat, con la sua nave Minden, non è da meno e accusa l'Ue di avere politiche di "preclusione" del Mediterraneo. Stesso identico ritornello per tutte le altre associazioni caritatevoli.
In sintesi, le Ong vorrebbero che l'Ue accettasse legalmente tutti gli stranieri, annullando così le rotte dei trafficanti, ma producendo immigrazione di massa. Sembra vogliano sostituirsi agli Stati, costringendo l'Italia e l'Europa ad accogliere indistintamente chiunque domandi cittadinanza. A dirlo non è un populista qualunque, ma il pm di Catania Carmelo Zuccaro. Il quale nella sua audizione di fronte alle commissioni parlamentari si è chiesto se sia "consentito ad organizzazioni private sostituirsi a forze politiche e alla volontà delle Nazioni".
Non esiste infatti l'obbligo all'accoglienza. Esiste il dovere morale, politico e giuridico di dare assistenza ed asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni. Ma questo non comprende i migranti economici, stranieri i cui flussi ogni Stato al mondo regola in base alle proprie capacità finanziarie e politiche. Nonostante ciò, le Ong stanno de facto sostenendo un afflusso incontrollato di uomini senza diritto all'accoglienza. Ne volete una prova? Nel 2016 delle 91mila domande di asilo esaminate in Italia, appena 17mila (il 19%) hanno avuto esito positivo. Gli altri non erano dunque profughi e "spingerli" ad arrivare in Italia per poi ottenere un giusto diniego li ha soltanto esposti ad inutili rischi in mare. Le organizzazioni umanitarie diranno che non è così, che loro pattugliano le coste libiche al solo scopo di salvare vite umane. Beh: qualcosa non sta funzionando allora. Da quando hanno iniziato le loro operazioni di SAR (ricerca e soccorso) i morti in mare non sono diminuiti. Sono aumentati.
 Mer, 26/04/2017 
Irresponsabile altruismo delle Ong del mare "Soccorso" non vuol dire collusione con gli scafisti
Ong del Mediterraneo nel mirino. Sono sospettate di collusione con gli scafisti. Secondo la Procura di Catania i contatti ci sono stati: telefonate, fari che illuminano la rotta verso le navi, transponder delle navi spenti. E una responsabilità diretta nelle morti nel Mediterraneo c'è già, a prescindere dai contatti diretti: da quando le Ong operano al largo delle coste libiche, le partenze sono aumentate del 40%. E contestualmente anche i morti.
“Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti. Non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni, ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo: telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all'improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati”. Con queste semplici e chiare parole, in un’intervista rilasciata a La Stampa il 23 aprile, il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sta confermando quel che molti già subodoravano da almeno un anno: le Ong stanno svolgendo un servizio taxi per gli emigranti clandestini nel Mediterraneo. In attesa di sapere come andrà a finire questa storia, di sapere se vi sia una collusione vera e propria fra volontari del mare e scafisti, ieri sono stati pubblicati i dati dell’Oim, Organizzazione Internazionale delle Migrazioni: più partenze e più morti nella rotta centrale del Mediterraneo.
“Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c'è poco da dire. Discorso diverso per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte”, rilevava il 23 aprile il procuratore Zuccaro nella sua intervista. Tutte le nove Ong che operano nel Mediterraneo sono, comunque, sotto la lente della procura: “Per quelle sospette dobbiamo capire cosa fanno, per quelle buone occorre invece chiedersi se è giusto e normale che i governi europei lascino loro il compito di decidere come e dove intervenire nel Mediterraneo”. “L'inchiesta richiede tempi che l'Europa non si può permettere e d’altronde la risposta giudiziaria non è sufficiente, nonostante la notevole collaborazione che riceviamo da tutti. Il problema resta essenzialmente politico e i governi europei, non solo quello italiano, devono intervenire subito”. Perché “Per me, quei 250mila in arrivo quest’anno sono una stima per difetto”.
Queste dichiarazioni hanno provocato un forte dibattito politico pro e contro le Ong immigrazioniste. Ma non si può dire che rivelino qualcosa di completamente sconosciuto. Frabrice Leggeri, il direttore di Frontex (l’agenzia dell’Ue della guardia di frontiera e costiera), un’intervista rilasciata a Die Welt il 27 febbraio scorso, affermava le stesse cose: il fatto che il 40% delle operazioni di salvataggio siano ormai condotte da Ong rende difficili le operazioni di indagine e di controllo. Nel rapporto Frontex sulla valutazione del rischio, le Ong vengono addirittura definite “taxi” dell’emigrazione clandestina.
Prima ancora del rapporto Frontex, il 15 dicembre 2016, il quotidiano britannico Financial Times (non certo un tabloid popolare) scriveva di essere in possesso di un rapporto interno di Frontex nel quale l’Agenzia europea lamentava collusioni delle Ong con i trafficanti di esseri umani sulle rotte migratorie tra Libia e Italia. I migranti, secondo questo rapporto riservato, riceverebbero “chiare indicazioni prima della partenza sulla direzione precisa da seguire, per raggiungere le imbarcazioni delle Ong”. Frontex affermava inoltre che fosse stato perfino registrato un “primo caso in cui le reti criminali hanno trasportato i migranti direttamente sull’imbarcazione di una Ong” (senza specificare quale) e che in generale le Ong non collaborano nella raccolta delle prove per le indagini sui trafficanti.
“Ci accusano di essere i taxi del mare? E' falso, Frontex distribuisce fake news”. Rispondeva alle accuse, sulle pagine del quotidiano La Stampa Hans-Peter Bushheuer, portavoce della Ong tedesca Sea-eye. “Loro dicono che disturbiamo i soccorsi, noi diciamo invece che collaboriamo con il dispositivo Frontex per soccorrere vite umane. Non portiamo i migranti in Italia, li soccorriamo in mare e basta”. Ora che il caso sta diventando ufficiale, dal momento che è possibile anche un’inchiesta della magistratura, si alza il coro in difesa delle Ong che salvano gli emigranti. Lo scrittore Roberto Saviano, su La Repubblica, ricorda che, nel 2016, su un totale di 181.436 migranti soccorsi e portati in sicurezza in Italia, 49.796 lo sono stati da Ong, più di quelli salvati dalla Guardia Costiera (35.875), dalla Marina Italiana (36.084) e dalla stessa Frontex (13.616), secondo dati della Guardia Costiera Italiana.
Anche ammettendo la perfetta buona fede delle Ong che operano nel Mediterraneo e sperando realmente che non vi sia alcuna collusione fra queste e i trafficanti di esseri umani, è lecito chiederci: realmente salvano più vite? Oltre ai dati ufficiali citati da Saviano, c’è da ricordarne altri. Secondo il rapporto Oim pubblicato ieri, sono aumentati gli sbarchi sulle coste italiane di emigranti partiti dalla Libia: erano 25.353 nel periodo 1 gennaio – 23 aprile 2016, nello stesso periodo del 2017 sono invece 36.851. Contestualmente sono aumentati anche i morti. Sono 1002 in questi primi mesi del 2017, mentre erano 853 nello stesso periodo del 2016. Sono 149 morti in più. Eugenio Ambrosi, direttore generale dell’Oim in Europa dichiara di “non essere a conoscenza di casi comprovati di collusione” fra Ong e scafisti. Ma “non possiamo essere ingenui” aggiunge Ambrosi. Oggi le “navi di soccorso di Ong” operano “vicino alle acque libiche”. E questo, “può essere sfruttato dai trafficanti. Non costituisce una collusione deliberata, ma richiama l'attenzione sulla necessità di definire meglio il ruolo e le regole delle Ong e le risorse dell'Ue per l'obiettivo principale di garantire che nessuno muoia in mare”.
Sempre ieri la portavoce di Frontex, Izabella Cooper, citava cinque semplici fatti che, da soli, spiegano la grave responsabilità delle Ong che operano nel Mediterraneo. Primo: “l'area di ricerca e salvataggio è cambiata: mentre nel 2011 le barche che trasportavano i migranti arrivavano fino a Lampedusa e nel 2014 i salvataggi avvenivano a metà strada fra la Libia e l'Italia, nel 2016 e 2017 l'area di ricerca e salvataggio si è spostata al limite delle acque territoriali libiche”. Secondo: “il numero di persone che viaggiano a bordo dei gommoni è aumentato: da circa 90 in media nel 2014 per imbarcazioni di 10 metri, nel 2016 e 2017 sono circa 170”. Terzo: “la qualità dei materiali di cui sono fatte queste barche è drammaticamente peggiorata negli ultimi due anni, la gomma è più sottile e costituita da una sola camera d'aria”. Quarto: “mentre nel 2014 la quantità di combustibile era sufficiente per fare lunghi percorsi, ora basta appena a lasciare le acque territoriali libiche. Lo stesso vale per l'acqua da bere e il cibo”. Quinto: “inoltre, recentemente abbiamo notato che i trafficanti tolgono i motori dalle barche quando vedono una nave di soccorritori nei paraggi, lasciando i gommoni pieni di gente alla deriva e in pericolo, per riutilizzare il motore per un altro viaggio”.
Il nesso causa effetto è lampante: la presenza delle navi delle Ong sotto le coste libiche incoraggia il traffico di esseri umani. E aumenta le morti in mare. Altruisti sì, ma quanto responsabili?

Bergoglio bocciato in matematica




Non doveva essere la matematica la materia preferita dal giovane Mario Bergoglio ai tempi delle scuole. Secondo Papa Francesco in Italia siamo destinati al suicidio sociale se continuiamo ad avere le culle vuote e a non ospitare gli immigrati. La soluzione del Pontefice quindi sarebbe quella di farne ospitare due per ogni comune. I conti però non tornano, come ha dovuto far notare il segretario della Lega nord, Matteo Salvini, ai microfoni della Zanzara su Radio24: "Ha fatto male i conti, matematicamente è sbaglia, perché essendo 8mila comuni italiani, il totale fa 16mila. Ne abbiamo 180mila negli alberghi e nelle case. È un errore".

Sulle culle vuote, l'analisi del Papa non torna granché secondo il leghista: "Ma che ragionamento è? Le culle sono vuote perché gli italiani hanno problemi di lavoro. E più immigrati sbarcano, più problemi averanno gli italiani col lavoro". Il sogno provocatorio di Salvini sarebbe quello di applicare anche in Italia le leggi severissime sull'immigrazione adottate in Vaticano: "Ci metterei la firma domani mattina. Anche il trattamento fiscale lo estenderei a tutti gli imprenditori italiani domani mattina".

www.liberoquotidiano.it/…/salvini-papa-fr…

2 commenti:

  1. Se la Caterina Benincasa si faceva gli affari suoi invece di impicciarsi nelle faccende della Chiesa di allora: ora questa specie di "papa" se ne stava ad Avignone e non era in Italia a romperci i ... con la sua stupida idea di invaderci di africani.... Ma perché non comincia ad abbattere le mura leonine e poi a spedire qualche milione di clandestini al suo paese in argentina, visto che é molto più vasta della povera italietta?

    franc

    RispondiElimina
  2. Padre, Non perdonarli perché Sanno quello che fanno.
    Per don Bergoglio: ti ricordi di essere a capo (forse) della Chiesa di Gesù?
    Ricordi di aver detto che se qualcuno avesse offeso tua madre, avresti risposto con un pugno?
    E ora,rimarrai in silenzio?

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.