La televisione americana EWTN ha mandato in onda il 25 maggio una lunga intervista di Gerhard Muller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Qui trovate il link al video, che è in inglese (anche Muller risponde in inglese alle domande poste da Raymond Arroyo).
Arroyo ha posto diverse questioni al porporato. In particolare sull’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, e sulla confusione che è nata dalle diverse interpretazioni date, a causa dell’ambiguità del testo, il cardinale ha dichiarato: «È assolutamente impossibile che il Papa, come successore di San Pietro, il Vicario di Cristo per la Chiesa universale presenti una dottrina che sia apertamente contro le parole di Gesù Cristo». Il Papa e il magistero sono «semplicemente gli interpreti» delle parole di Cristo, e «la dottrina dell’indissolubilità matrimoniale è assolutamente chiara».
Secondo Muller in Amoris Laetitia il papa intende «aiutare, comprendere nella sua visione» tutte quelle persone che vivono «nel mondo secolarizzato» e «coloro che non hanno una piena comprensione di quello che è "una vita cristiana”». Non vuole dire: «O tu accetti assolutamente sin dall’inizio tutto, o sei fuori». Il porporato spiega che «dobbiamo condurli come buoni pastori fino al punto di accettare completamente la dottrina cristiana e la vita cristiana e la nostra comprensione».
Parlando delle famose note a piè di pagina in Amoris Laetitia, secondo le quali è possibile a certe condizioni accedere ai sacramenti mentre si vive come «una coppia risposata», Muller afferma che questo si applica solo a coloro «che vivono come fratello e sorella», dopo una «conversione del cuore, penitenza», e hanno l’intenzione di non peccare di nuovo. È impossibile vivere con due mogli, ha aggiunto, «Non accettiamo la poligamia».
In questo contesto, e dopo aver spiegato che la dottrina e la cura pastorale vanno sempre insieme, il Prefetto ha fatto un’osservazione di passaggio sul tweet di padre Antonio Spadaro, in cui si diceva che in teologia due più due non fa necessariamente quattro, ma può essere cinque. «Qualcuno che si presenta come consigliere del papa dice che la teologia, la cura pastorale, due più due, possono dare cinque; questo non è possibile; perché abbiamo la teologia».
Arroyo ha sollevato il problema della lettera con cui papa Francesco ha incoraggiato i vescovi argentini nella loro interpretazione “progressista” dell’Amoris Laetitia. Muller ha risposto di «non essere felice del fatto che i vescovi interpretino il papa, e il papa interpreti i vescovi», aggiungendo: «Abbiamo delle regole su come comportarci nella Chiesa». Il cardinale ha aggiunto che dopo due Sinodi e una parola autorevole del papa la discussione dovrebbe essere chiusa.
Sui Dubia il Prefetto ha detto che sono «legittime domande al papa». Comunque gli dispiace che «siano venuti fuori in pubblico», perché ciò «ha causato tensione fra il papa e alcuni cardinali. Questo non è buono nel nostro mondo dei mass media», concludendo che «i nostri nemici sono contenti di vedere che la nostra Chiesa è in una certa confusione».
Il cardinale prende le distanze da «entrambi i campi» che si sono manifestati durante il Sinodo, dicendo che questo è accaduto a causa di «pregiudizi» e di una «visione ideologica delle cose». «Alcuni hanno discusso troppo ideologicamente», e anche se «dobbiamo combattere per le nostre idee, abbiamo la responsabilità dell’unità della Chiesa». Non è buono creare gruppi di pressione, ma c’è «chi è entrato come gruppo di pressione nel Sinodo per le sue idee». E ci sono «due ali, due ali ideologiche, estreme». Ma la Rivelazione di Dio «unisce, e non è nostro compito arrivare all’unità in maniera totalitaria».27-05-2017
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-muller-stoppa-il-papa-sui-divorziati-risposati-19979.htm
IL PAPA HA LICENZIATO SENZA MOTIVO TRE UFFICIALI ALLA DOTTRINA DELLA FEDE. LO CONFERMA IL CARD. MŪLLER.
Questo è il link all’intervista su YouTube.
Per quanto riguarda Amoris Laetitia, il cardinale ha detto che “E’ assolutamente impossibile che il Papa, come successore di San Pietro, il Vicario di Cristo per la Chiesa universale presenti una dottrina che sia apertamente contro le parole di Gesù Cristo”. Il papa e il magistero sono “semplicemente gli interpreti” delle parole di Cristo, e “la dottrina dell’indissolubilità matrimoniale è assolutamente chiara”. E per quanto riguarda l’accesso ai sacramenti, riguarda solo coloro “che vivono come fratello e sorella”, dopo una “conversione del cuore, penitenza”, e hanno l’intenzione di non peccare di nuovo. E’ impossibile vivere con due mogli, ha aggiunto, “Non accettiamo la poligamia”.
Per leggere un testo più ampio sull’argomento vi rimandiamo alla Nuova Bussola Quotidiana.
Raymond Arroyo poi ha toccato un punto che ci riguarda personalmente. Nel dicembre del 2016 abbiamo scritto di licenziamenti sommari e ingiustificati in Curia. Il titolo dell’articolo era: Francesco, la Curia e il governo. Episodi che rendono perplessi. Ma questo Papa è buono?
EWTN ha ripreso a suo tempo Stilum Curiae, e Arroyo nell’intervista ha chiesti: “La storia è che sono stati sommariamente licenziati dal Papa e che Lei ha fatto resistenza. La storia è vera?”.
Il card. Mūller ha risposto:
“Si, è vera. Sono a favore di un trattamento migliore per i funzionari della Santa Sede. Perché non possiamo solo parlare di Dottrina Sociale, dobbiamo anche rispettarla. E il papa stesso ha detto ci sono vecchi comportamenti delle Corti, siamo assolutamente contro questo genere di trattamenti e dobbiamo licenziare le persone solo se fanno degli errori. I criteri per i nostri collaboratori nella nostra Congregazione sono ortodossia, integrità di vita sacerdotale e morale e la competenza nella materia, e questa è la posizione che ho preso, io non sono un uomo di corte. Sono un vecchio professore tedesco, siamo molto chiari”.
Arroyo: ha concluso: “Sì, questo era il reportage, e Lei era molto preoccupato…” e Mūller ha ammesso di sì.
È chiaro che ci fa piacere che un racconto delicato venga confermato da una fonte così autorevole. All’epoca subimmo non pochi attacchi per aver raccontato una storia che mostrava la contraddizione evidente fra la misericordia predicata a parole, e l’arbitrio praticato nei fatti. Dalle parole di Mūller si evince anche qualche cosa di più: che nel Vaticano del 2017, quarto anno di regno, i comportamenti da corte sono ancora in vigore, se a dispetto della resistenza del Prefetto i tre ufficiali sono stati licenziati.
Un’ultima cosa. Nella conferenza stampa sull’aereo che lo riportava da Fatima a Roma il Pontefice ha parlato del problema degli abusi, e della Congregazione per la Dottrina della Fede. “C’è poca gente, abbiamo bisogno di più gente capace di seguire questo. Il Segretario di Stato e il cardinale Müller stanno cercando nuovo personale. Si è cambiato il direttore dell’ufficio disciplinare della Congregazione per la dottrina della fede, che era bravissimo ma un po’ stanco ed è tornato in patria per fare lo stesso lavoro con suo episcopato”. Il direttore dell’ufficio disciplinare era uno dei tre ufficiali licenziati arbitrariamente. E non era affatto stanco. E non aveva nessun desiderio di tornare in patria. Senza contare che licenziamenti così arbitrari e repentini, senza una causa, lasciano sempre un’ombra sulle vittime: siamo tutti maligni e portati a pensare: chissà che cosa avrà combinato. Una brutta storia, condita da una – come possiamo chiamarla? – “imprecisione” verbale del Papa.
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