Tra le difficoltà incontrate dall’apostolo Paolo a Corinto,
ci fu la presenza di falsi apostoli, descritti come un «primo venuto», che se
predica «un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi» o un altro
spirito o un altro vangelo, «voi siete ben disposti ad accettarlo» (2Cor
11,4-5). E fin qui tutto normale, almeno per san Paolo. Quanto segue
invece è una bomba: «Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da
angelo di luce. Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano
da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere» (2Cor
11,14-15). Dunque Satana si maschera come pensiero e suggestione positiva, e
con lui altri si mascherano come ministri di giustizia, anche’essi rivestiti di
luce a tutta prima rassicurante.
Viene subito da domandarsi: può avvenire ancora
oggi? E se sì, come avviene? Un po’ di pazienza: prima di passare
all’oggi, bisogna mettere qualcosa a fuoco.
IERI
Che Satana si presenti come angelo di luce è quanto appare
nel primo peccato: il serpente era «il più astuto di tutti gli animali
selvatici che Dio aveva fatto» e la sua “luminosa catechesi” induce Eva a
guardare l’albero e il frutto in modo nuovo e positivo: «buono da mangiare,
gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza» (Gen 3,1.6). Anche
il rapporto tra l’angelo di luce e i falsi ministri traspare già dal primo
peccato, quando Adamo mangia il frutto semplicemente perché gli viene offerto
da Eva (Gen 3,6). Bisogna aggiungere che in Paolo i falsi apostoli non sono
né strani né indemoniati, ma persone che si presentano ecclesialmente come
normali, oggi diremmo “complementari”.
L’immagine di Satana angelo di luce circolava
nella cultura religiosa dell’epoca e ne fa fede il coevo apocrifo Vita
di Adamo ed Eva, il quale narra che, dopo la cacciata dal paradiso, Adamo
convinse Eva a far penitenza, ma «Satana, il loro avversario, ne restò turbato
e, trasformatosi in uno splendido angelo, si recò al fiume Tigri dove si
trovava Eva e, vistala piangere in preda a un grande dolore, si mise a piangere
anch’egli» e la dissuase dalla penitenza (n. 9) (per la curiosità di chi legge:
fu poi Adamo ad accorgersi dell’inganno).
L’immagine e le precauzioni rimasero nella
prassi ecclesiale. Ad esempio sant’Agostino afferma che è importante «saper
riconoscere in modo oculato quando Satana si maschera da angelo di luce, per
non lasciarci ingannare ed attrarre in qualche pericolo fatale» (Enchiridion
16,60) e da qui passa ai suoi ministri: «Oggi Satana cerca di cacciare (i
fedeli) fuori dalla Chiesa per mezzo del veleno degli eretici, così come un
tempo ci cacciò fuori dal paradiso col veleno del serpente» (Sermone 348/A,5).
Nell’iconografica medievale e rinascimentale talvolta
il serpente del peccato originale ha la testa femminile: ha la stessa testa di
Eva nell’affresco di Masolino da Panicale († 1440) a Santa Maria del Carmine in
Firenze, ha testa femminile nell’anta sinistra interna del trittico Il carro
del fieno di Hyeronimus Bosch († 1516), assume il corpo di donna nel
monumentale serpente di Michelangelo († 1564) nella Cappella Sistina. Immagine
negativa della donna come tentatrice? In parte sì, però oggi è possibile un
lettura molto più intrigante: Satana “angelo di luce” è talmente convincente da
far identificare la sua falsa luce con il nostro stesso procedimento del
pensiero verso il male, quasi non avvertendo più la sua presenza.
OGGI
Torniamo alla domanda: può capitare ancora oggi? Sì. Il Rito
degli Esorcismi nel Proemio ricorda che in ogni tempo il demonio è detto
menzognero e padre della menzogna (Gv 8,44), tra l’altro anche per il suo
mascherarsi in angelo di luce (2Cor 11,14). In questi casi non si tratta di
vessazioni o possessioni: si tratta «della realtà quotidiana delle tentazioni e
del peccato, in cui Satana (...) è sicuramente all’opera» (Rito degli
Esorcismi, Presentazione CEI, n. 7). Anzi, percepiamo la falsa luce anche
attraverso dei mascherati “ministri di giustizia”. Questo significa che il demonio
tenta di inserire nei discorsi degli uomini di Chiesa - per lo più in buona
fede - una percentuale di tenebre e lo fa “parlando a Eva con la faccia di Eva”
in modo tale che gli interessati non ne avvertano la presenza e percepiscano il
tutto come una personale elaborazione del pensiero, anzi come una più profonda
interpretazione della fede.
Però queste “false luci” sono smascherabili con
una ordinaria vigilanza o discernimento, anche perché ricalcano delle costanti
nei contenuti e nel metodo. Ecco qualche esempio.
- La falsa luce di un altro vangelo. Sia in 2Cor
11,14 sia in Gal 1,6.8-9 ricorrono le espressioni “altro vangelo, vangelo
diverso, Gesù diverso, spirito diverso”: storicamente sono il privilegiare la
sapienza ellenica o l’antica economia giudaica alla novità di Cristo. Per noi
sono attrattive superate, ma ogni tempo ha le sue attrattive che sembrano
vangelo e non lo sono. Ad esempio il giovane prete Giacomo Biffi, poi vescovo e
cardinale, confrontandosi negli anni ’70 con idee che lievitavano nel popolo di
Dio, scriveva: «Mi parevano tutte belle e affascinanti, ma non ne vedevo il
fondamento evangelico», che poi fu trovato nella finzione letteraria di un
manoscritto e che diede origine a un libro di alta ironia teologica - Il quinto
vangelo -, dove un vangelo diverso giustificava novità non evangeliche ma
ritenute un ritorno «ai genuini insegnamenti di Gesù» (p. 18). Qui siamo in una
indicazione generale di comportamento al di là di questo o quel contenuto: in
ogni tempo e dunque anche oggi le novità affascinanti vanno confrontate con il
Vangelo, con l’annuncio cristiano anche come è stato esplicitato dalla
tradizione della Chiesa e dai suoi pronunciamenti costanti: tutto quello che vi
è conforme provoca la gioia di sentirsi in pace e al sicuro, tutto quello che
non vi è conforme genera una inquietudine al di sotto della quale è possibile
vedere Satana come angelo di luce.
- La falsa luce delle Scritture contro Cristo e
contro la crescita della Chiesa. Per mascherarsi in angelo di luce che cosa di meglio
che citare le Scritture? Lo ha fatto il demonio nelle tentazioni di Cristo,
sconfitto però da Cristo che ha citato altre Scritture a partire dalla
coscienza della sua missione (Mt 4,1-11). Una falsa luce simile è anche il
primitivismo biblico e storico: citare le Scritture e la tradizione per
bloccare ciò che ha portato e porta frutto, non ascoltando oggi «ciò che lo
Spirito dice alle Chiese» (Ap 2,7.11.17.29; 3,6.13.22). Gli esempi sono
tantissimi: Lutero cancella i sacramenti dei quali non parla il NT; altri
vorrebbero tornare a una situazione ecclesiologica del primo millennio come se
ciò che è venuto dopo fosse una deviazione; Adorazione eucaristica e Rosario
sono sottovalutati perché si sono affermati in una certa epoca; se certi
giovani (seminaristi) sono seri, sono “tridentini” e ciò non va bene ecc.
Insomma, è un citare la Bibbia e la storia senza la vivente presenza di Cristo
e senza la coscienza che lo Spirito fa crescere la Chiesa. E anche qui è
possibile intravedere Satana come angelo di luce.
- La falsa luce dell’allontanamento dalla croce.
Quando Pietro scongiura Gesù di evitare la passione e morte, Gesù lo rimprovera
perché pensa come Satana (Mt 16,23; Mc 8,33). Ma anche ai demoni che dicono
cose giustissime - Tu sei il Santo, il Figlio di Dio - Gesù proibisce di
parlare (Mc 1,34; 3,11; Lc 4,34; 4,41) perché questa gloria dovrà derivare
anche da un cammino doloroso che non è ancora stato attuato e senza del quale
rischia di risultare equivoca. Tutte le estreme facilitazioni della vita cristiana,
la liquidazione dell’ascetica come neopelagianesimo, gli accordi totali con il
mondo, un certo intento di semplificare la vita affettiva e il matrimonio, di
ammettere facilmente alla mensa eucaristica, non rimuovono di fatto la croce? E
anche qui è possibile intravedere Satana come angelo di luce.
- La falsa luce della condiscendenza unilaterale. L’adattamento
della parola rivelata alle varie culture e all’uomo di oggi «deve rimanere
legge di ogni evangelizzazione» (GS 44). Quando però resta il prevalente o
unico principio pastorale disconoscendo il male del mondo e la concupiscenza, è
fatale adattare la parola rivelata più alla concupiscenza che all’uomo nuovo
creato in Cristo.
- La falsa luce dei quadri rassicuranti, che sono
sostanzialmente tre: la carità, la liturgia, la dottrina. Un uomo di Chiesa è
molto attivo nella carità e nell’accoglienza: poi però, coperto da questo
contesto positivo, rilascia dichiarazioni scorrette o devianti. Un altro
celebra con inchini ineccepibili e camici falso monastici dal cappuccio a punta
e dalle maniche ampie: poi però, coperto da questo contesto positivo, strizza
l’occhio alla cultura gay. Un terzo mette in piedi un discorso teologico
correttamente strutturato: poi però, coperto da questo contesto positivo, qua e
là si lascia andare a dichiarazioni avventate o eterodosse. È una tecnica di
Satana che si trasforma in angelo di luce: piazzare piccole porzioni di tenebre
in un quadro che di per sé è luminoso nella previsione che il ricettore vedrà
tutto come luminoso. Senza demonizzare il resto positivo, siamo chiamati a
vedere e separare queste porzioni di tenebra.
Si potrebbe continuare - ad esempio con l’uso di
sistemi filosofici e antropologici sbagliati e già condannati dalla Chiesa -,
ma concludiamo.
Ovviamente è obbligatorio citare Gc 1,14: «Ciascuno
(...) è tentato dalle proprie passioni (alla lettera e meglio:
“desideri/concupiscenza”), che lo attraggono e lo seducono». Dunque non tutti
gli errori sono causati da Satana che si trasforma in angelo di luce e il confine
tra la vanità di dire qualcosa fuori dal coro (è la concupiscenza
dell’intellettuale) e la tentazione demoniaca è conosciuto solo da Dio. Dunque
quanto sopra non è stato scritto per dare a qualcuno dell’indemoniato o
ritenerlo vinto da una tentazione satanica. È stato scritto per aprire gli
occhi di tutti a vigilare perché certe luci possono essere un artificio del
diavolo e di mascherati ministri di giustizia. Capitava ai tempi di san Paolo e
perché non dovrebbe capitare oggi?
Allo stesso livello c’è però una contraerea: il
ministero degli angeli! La Chiesa il 29 settembre, festa dei tre arcangeli,
prega perché la nostra vita in terra sia difesa da coloro che, servendo Dio in
cielo, stanno sempre alla sua presenza.
E questa prghiera è costante. La Chiesa, «sempre cosciente che “i giorni sono cattivi” (Ef 5,16), ha pregato e prega perché gli uomini siano liberati dalle insidie del Maligno» (Rito degli Esorcismi, Proemio). Se anche noi preghiamo con la Chiesa, possiamo stare al sicuro.
E questa prghiera è costante. La Chiesa, «sempre cosciente che “i giorni sono cattivi” (Ef 5,16), ha pregato e prega perché gli uomini siano liberati dalle insidie del Maligno» (Rito degli Esorcismi, Proemio). Se anche noi preghiamo con la Chiesa, possiamo stare al sicuro.
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