ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 9 novembre 2017

Il fine ultimo

"Messa Ecumenica"? Sarà molto peggio


Il liturgista italiano Andrea Grillo, un intimo di papa Francesco e nemico rabbioso della fede Cattolica, ha commentato sulla commissione segreta al lavoro su una “Messa ecumenica.

Secondo Grillo, non si tratta di una "messa ecumenica", ma di un tentativo di mettere sullo stesso piano la Santa Messa e i servizi Protestanti.

Scrivendo su settimananews (7 novembre), Grillo mette in chiaro che il fine ultimo è quello di abolire il sacerdozio, dato che, secondo lui, non c'è essenziale differenza tra un servizio protestante e la Messa Cattolica, e i ministri laici protestanti e i sacerdoti ordinati possono "riconoscersi reciprocamente".


Ignorando l'essenziale differenza tra la Santa Messa e il servizio protestante, Grillo chiama le mancanze della dottrina e della liturgia protestante "ricchezze" e pure "differenze". È molto meno conciliante quando inveisce contro la Messa Tradizionale.

Grillo spiega che ciò avverrà usando la "celebrazione della Santa Cena [protestante], la Santa Messa, la Santa Liturgia, per una "ricerca di comunione". Ciò significa che la somministrazione della Santa Comunione a persone che non ci credono potrebbe partire in ogni momento.

Grillo è fortemente sospettato di essere parte del gruppo segreto sulla "messa ecumenica".

Foto: © Bread for the World, Flickr CC BY-NC-ND#newsDpsyvnemar





“finché non tocca la Messa io non mi permetto di criticare il Papa”


Si son accorti di aver esagerato. La sulfurea sfacciataggine con la quale nelle ultime settimane avevano confermato la chiara intenzione di cambiare la Celebrazione Eucaristica(di fatto sfigurandola: il progetto è di eliminare la Consacrazione del pane e del vino. Poiché, come ha detto un liturgista, la Transustanziazione non è un dogma) ha fatto aprire gli occhi a molti cattolici.
bergoglio
Sicché la nuova parola d’ordine è “smentire”, “sminuire” , fare dichiarazioni (anche ufficiali!) in cui si nega che esista una Commissione di dialogo luterana-cattolica, anche BENEDETTA DA PAPA FRANCESCO (clicca qui), e che la Santa Messa non verrà minimamente toccata né cambiata.
Si mente. E si mente sapendo di mentire. Questo articolo è dedicato a tutti quelli che, pur rendendosi conto che la situazione di confusione esiste e pur provando disagio, si ostinano –testardaggine? orgoglio? Boh!- a negare la evidenza e ripetono “finché non tocca la Messa io non mi permetto di criticare il Papa”.
A parte che criticare il Papa non è un peccato (mentre, invece, pare che costituisca un reato –o qualcosa di simile- lodare pubblicamente un Santo ) ma non rendersi conto che siamo nella apostasia. finalizzata a “svuotare” la Chiesa Cattolica dei suoi Dogmi e così sfigurandola orribilmente, è grave. E costoro, i “pompieri” di oggi,  non potranno dire: “perché nessuno me lo ha detto?”
https://linformatoreweb.wordpress.com/2017/11/08/finche-non-tocca-la-messa-io-non-mi-permetto-di-criticare-il-papa/



Il Puntatore. Non Pio tutto


di Aurelio Porfiri
Mentre nella Chiesa tutta (o quasi) si celebra l'eresia luterana, mi viene in mente un altro anniversario, quello dell'enciclica Mediator Dei del 1947. Un'enciclica, non dimentichiamolo, che fu un punto fermo negli studi liturgici e che infouenza evbe anche su alcuni documenti del Concilio Vaticano II. In questa enciclica Pio XII insegnava: "Ora, se da una parte constatiamo con dolore che in alcune regioni il senso, la conoscenza, e lo studio della Liturgia sono talvolta scarsi o quasi nulli, dall'alto notiamo con molta apprensione che alcuni sono troppo avidi di novità e si allontanano dalla via della sana dottrina e della prudenza. Giacché all'intenzione e al desiderio di un rinnovamento liturgico, essi frappongono spesso principi che, o in teoria o in pratica, compromettono questa santissima causa, e spesso anche la contaminano di errori che toccano la fede cattolica e la dottrina ascetica. La purezza della fede e della morale deve essere la norma caratteristica di questa sacra disciplina, che deve assolutamente conformarsi al sapientissimo insegnamento della Chiesa e dunque Nostro dovere lodare e approvare tutto ciò che è ben fatto, contenere o riprovare tutto ciò che devia dal vero e giusto cammino". Molto interessante riflettere sulla differenza che c'è fra evoluzione e rivoluzione liturgica. La rivoluzione butta per aria tutto per fare qualcosa non solo di nuovo ma spesso di opposto rispetto a ciò che precedeva. Io credo che tra coloro che si danno da fare per la forma ordinaria del rito romano, ci sono studiosi che cercano il rinnovamento nel senso giusto. Mi viene in mente il padre Finotti ai cui studi rimando. O Mons. Marchetto che continua a proporci documenti per validare la tesi dell'ermeneutica della continuità, non quella della rottura. Pio XII ci insegnava che dovere del Papa e della gerarchia è di riprendere coloro che deviano dal vero e giusto cammino, ma oggi viene a molti una domanda, che non si pronuncia pur se si pensa e che si affida al latino di Giovenale: qui custodiet custodes?
http://www.campariedemaistre.com/2017/11/il-puntatore-non-pio-tutto.html

La Chiesa liquida, l'esorcista impotente e il liturgista queer


di Satiricus

Vittorio Messori avrebbe indicato l’attuale situazione cattolica sotto il pontificato di Francesco con l’espressione di sapore baumaniano di “Chiesa liquida” . Tralascio dal fare considerazioni, che tanto non interesserebbero e ne approfitto per richiamare ad un altro evento, decisamente collegato al presente, di cui ho fatto la scoperta questa estate.

Si tratta del curioso caso di esorcismo fallito su Anneliese Michel, divenuto noto di recente per la pellicola “L’esorcismo di Emily Rose”. Ci sono alcune cose terribilmente chiare ed altre terribilmente oscure in questa storia. Quelle chiare riguardano la crisi di fede della Chiesa negli anni Sessanta, lo scetticismo relativo a demoni ed esorcismi, nonché la curiosa coincidenza per cui la famiglia Michel era di orientamento tradizionalista. Questo il contesto in cui la giovane Anneliese diviene vittima di possessione diabolica, torturata tra psichiatri positivisti e fedeli modernisti. 


Le cose terribilmente scure che indicherei in tale sede sono invece due. La prima è il fatto che la ragazza non sia sopravvissuta all’esorcismo, il che è fatto strano e forse unico, nonostante ci siano tracce di possibili colloqui di Anneliese con la Vergine e conseguentemente di una investitura particolare della sua missione:un esorcismo fallito e una possessione efferata per rilanciare la consapevolezza del mistero demonologico nel mondo  e nella Chiesa.Non che sia servito moltissimo, verrebbe da dire, a giudicare dalla modalità con cui si sono perpetuati i rituali esorcistici nel post-concilio (ne ho già parlato sul mio blog personale:  si veda il finale, dove riprendo la storia della fortunosa conservazione del rituale tradizionalista). O anche un sacrificio volontario in espiazione dell’incredulità di tanti battezzati e pastori: questo sembra più pertinente.

La seconda componente oscura riguarda il messaggio, che in realtà non è tale, dei demoni. I demoni di Anneliese non dicono più nulla, prima rantolano e poi finiscono col tacere, lacerando il corpo della ragazza nel silenzio. Provo a tradurre le considerazioni finali del testo: “I nuovi demoni senza nome hanno ora il campo per sé. Essi trattengono la voce di Anneliese, ma non hanno nulla da dire, proprio nulla. Giocano con essa in modo casuale, emettendo suoni inumani, insensati, neutri. Per un po’ temporeggiano, strattonando il corpo della ragazza come fosse una bambola di pezza, mentre lei affonda verso la morte. Ciò che i demoni testimoniano è che, con tutta la sua crudeltà, il vecchio sistema era ancora umano e aveva ricompense e rimedi umani. C’era il peccato e c’erano i demoni, ma c’era assoluzione per l’uno ed esorcismo per gli altri. I nuovi demoni che stanno emergendo dagli incubi di questo secolo terribile sono al di fuori dell’ordine umano. “Puoi pregare quanto vuoi, puoi gridare in cerca di aiuto, è inutile, i cieli sono sordi” ha detto Anneliese. Lei sapeva. Mentre stava chiamando gli dei del suo mondo in aiuto, lei si sentiva vittima dei nuovi demoni del suo tempo. E per essi non c’è esorcismo” (F. Goodman, The exorcism of Anneliese Michel, Resource Publication, p. 251). Questa riflessione è tutt’altro che banale: i nuovi demoni e i nuovi peccati restano senza esorcismo e senza assoluzione; sono forse meno strutturati e definiti dei precedenti, ma questo non significa affatto che siano meno micidiali, significa solo che non puoi redimertene. Una Chiesa che non condanna è solo una Chiesa che non salva.

Per concludere, consentitemi una riflessione conclusiva che traggo da un vecchio testo di Introvigne. Il punto fondamentale è quello troppo disatteso del ruolo esorcistico della Liturgia, cui mi permetto di dare una lettura indubbiamente originale, ma non perciò inadeguata. La liturgia ben fatta scaccia i demoni. Di nuovo: questo è il cuore del mio articolo “L’ultimo liturgista”. In particolare, la liturgia in latino è da annoverare tra le liturgie meglio fatte. Vale anche il contrario: la cattiva liturgia non scaccia nessuno (tranne i fedeli). Ma vale anche il rovescio: i demoni prediligono una liturgia sciatta. Ne è prova appunto una ricostruzione di Introvigne dal suo Satanisti (testo vecchio seppur rieditato con ampliamenti nel 2010), in cui si recensisce il passaggio dall’epoca di Satana a quella di Set (iniziata nel 1975, ad onor di cronaca): “Nell’eone di Satana il satanista pensava di avvicinarsi a Satana tramite il rituale. Da oggi il ‘setiano’ deve disprezzare ogni recitazione, perché usare un testo scritto da qualcun altro è un affronto al sé. Parlami piuttosto come un amico, gentilmente e senza paura, e ti ascolterò come un amico” (Satanisti, p. 298). Insomma, Set oltre Satana, e Set vuole incontrare gli uomini facendo a meno di rigidi rituali: Set è per una chiesa liquida. Non sto dicendo che Francesco sia un setiano. Non mi interessa molto di cosa sia Francesco. 

Sto dicendo che l’umanità veleggia verso il proprio dramma e il proprio dramma è condito di alcuni elementi: la liquidità, la paralisi nei peccati, il soffocamento tra demoni muti, liturgie sciatte, promesse di amicizie spirituali senza vigore, il tutto orientato ad una e una cosa soltanto: l’esaltazione esasperata del sé.

E insomma, decisamente contro questo si è incarnato il Cristo. Il Papa e i suoi, proprio perché non sono setiani, si ravvedano e facciano i conti con i costumi di questo tragico nuovo inizio millennio, distanziandosene.
http://www.campariedemaistre.com/2017/11/la-chiesa-liquida-lesorcista-impotente.html

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