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domenica 26 novembre 2017

Sempre dire Mai..

"Un movimento contro il Papa", ecco il piano contro Bergoglio

"Un movimento contro il Papa", il cardinale Mueller dichiara che alcuni vogliono vederlo a capo della fronda, ma ribadisce fedeltà e rilancia
Il cardinale Gherard Muller - intervistato da Massimo Franco - ha svelato l'intenzione di alcuni di creare un fronda antibergoglio: "C’è un fronte dei gruppi tradizionalisti, così come dei progressisti, che vorrebbe vedermi a capo di un movimento contro il Papa", ha detto l' ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

"Ma io non lo farò mai", ha specificato. E ancora: "Ho servito con amore la Chiesa per 40 anni da prete, 16 anni da cattedratico della teologia dogmatica e 10 anni da vescovo diocesano. Credo nell’unità della Chiesa e non concedo a nessuno di strumentalizzare le mie esperienze negative degli ultimi mesi ".

 Il teologo tedesco - insomma - non è disponibile ad alimentare le divisioni, ma segnala come stia prendendo piede la possibilità di una frattura concreta: "Le autorità della Chiesa, però, devono ascoltare chi ha delle domande serie o dei reclami giusti; non ignorarlo o, peggio, umiliarlo. Altrimenti, senza volerlo, può aumentare il rischio di una lenta separazione che potrebbe sfociare in uno scisma di una parte del mondo cattolico, disorientato e deluso. La storia dello scisma protestante di Martin Lutero di cinquecento anni fa dovrebbe insegnarci soprattutto quali sbagli evitare". Il cardinale sembra riferirsi - neppure troppo velatamente - alla mancata risposta di Papa Bergoglio ai "dubia" sollevati da quattro cardinali su "Amoris Laetitia" ormai un anno fa: Caffarra e Meisner - nel frattempo - sono deceduti, Burke e Brandmuller attendono ancora chiarimenti.
Muller non è tra i firmatari del documento citato, ma ha più volte manifestato preoccupazioni e critiche nei confronti dei "metodi" introdotti in Vaticano dall'elezione al soglio pontificio di Bergoglio in poi. Considerato un uomo di Chiesa vicino a Ratzinger, il cardinale nativo di Magonza non è stato confermato alla guida della Congregazione di cui era prefetto. Dopo un primo quinquennio nel ruolo che fu di Benedetto XVI - infatti - il cardinale è stato sostituito dall'arcivescovo spagnolo Ladaria. Questo - naturalmente - ha contribuito ad alimentare le voci di quella disgregazione che le rivelazioni di oggi sembrerebbero non smentire:"Credo che i cardinali che hanno espresso dei dubbi sull’Amoris Laetitia, o i 62 firmatari di una lettera di critiche anche eccessive al Papa vadano ascoltati, non liquidati come "farisei" o persone brontolone. L’unico modo per uscire da questa situazione è un dialogo chiaro e schietto. Invece ho l’impressione che nel "cerchio magico" del Papa ci sia chi si preoccupa soprattutto di fare la spia su presunti avversari, così impedendo una discussione aperta ed equilibrata". I collaboratori di Bergoglio - insomma - starebbero contribuendo a dividere la Chiesa, facendo fatica ad "analizzare i problemi" e privilegiando le "risposte organizzative, politiche e diplomatiche" rispetto a quelle "teologiche e spirituali".
Uno degli uomini dottrinalmente più contigui al Papa Emerito inquadra la situazione, poi, mettendo anche in risalto alcune discusse simpatie politiche del Papa: "Papa Francesco è molto popolare, e questo è un bene. Ma la gente non partecipa più ai Sacramenti. E la sua popolarità tra i non cattolici che lo citano con entusiasmo, non cambia purtroppo le loro false convinzioni. Emma Bonino, per esempio, loda il Papa ma resta ferma sulle sue posizioni in tema di aborto che il Papa condanna". Bergoglio - sarà bene ricordare - aveva lodato Emma Bonino inserendola tra i "grandi dell'Italia di oggi". Il cardinale Mueller non è disposto a capeggiare la fronda degli antibergoglio e si dichiara fedele al Papa, ma le parole pubblicate oggi sanciscono l'esistenza di un frazionamento interno che è spesso stato negato.

Tutte le frecciate (dirette e indirette) del cardinale Müller    

   
A quasi cinque mesi dalla rimozione dalla carica di prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller non ha cambiato idea: le “mie esperienze negative degli ultimi mesi” restano tutte, il senso di aver subìto una profonda ingiustizia c’è ancora. Soprattutto perché – dice a Massimo Franco in un lungo colloquio riportato oggi dal Corriere della Sera – “il Papa mi confidò: ‘alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è il mio nemico’ senza spiegare in qual punto”. Rincara la dose, il teologo tedesco: “Dopo quarant’anni al servizio della chiesa mi sono sentito dire questo. Un’assurdità preparata da chiacchieroni che invece di instillare inquietudine nel Papa farebbero meglio a visitare uno strizzacervelli”.
“LA CHIESA E’ OGGI PIU’ DEBOLE”
Müller fa capire come la divisione dentro la chiesa sia assai profonda, anche se non più di quanto lo fosse negli anni di Benedetto XVI: “Però la vedo più debole. Fatichiamo ad analizzare i problemi. I sacerdoti scarseggiano e diamo risposte più organizzative, politiche e diplomatiche che teologiche e spirituali”. C’è qui un sottile ma chiaro riferimento al moltiplicarsi di incarichi curiali dati a esponenti della diplomazia, cosa che il prefetto emerito della congregazione per la Dottrina della fede da sempre va criticando.
IL DIALOGO “CHIARO E SCHIETTO” CHE MANCA
Ma c’è di più, perché il cardinale tedesco avverte che nel lungo periodo questa frattura potrebbe produrre uno scisma: “Attenzione, se passa la percezione di un’ingiustizia da parte della curia romana, quasi per forza di inerzia si potrebbe mettere in moto una dinamica scismatica, difficile poi da recuperare. Credo che i cardinali che hanno espresso dei dubbi sull’Amoris laetitia, o i 62 firmatari di una lettera di critiche anche eccessive al Papa vadano ascoltati, non liquidati come ‘farisei’ o persone brontolone. L’unico modo per uscire da questa situazione è un dialogo chiaro e schietto”.
LE ACCUSE AL “CERCHIO MAGICO DEL PAPA”
E qui c’è un problema: “Ho l’impressione – dice Müller – che nel cerchio magico del Papa ci sia chi si preoccupa soprattutto di fare la spia su presunti avversari, così impedendo una discussione aperta ed equilibrata. Classificare tutti i cattolici secondo le categorie di ‘amico’ o ‘nemico’ del Papa, è il danno più grave che causano alla chiesa”.
SCALFARI LODATO E “IO DIFFAMATO”
Ce n’è anche per Eugenio Scalfari: “Uno rimane perplesso se un giornalista ben noto, da ateo si vanta di essere amico del Papa; e in parallelo un vescovo cattolico e cardinale come me viene diffamato come oppositore del Santo Padre. Non credo che queste persone possano impartirmi lezioni di teologia sul primato del Romano Pontefice”.
LA SILICON VALLEY DELLA CHIESA
“Oggi – nota ancora il cardinale – avremmo bisogno più di una Silicon Valley della chiesa. Dovremmo essere gli Steve Jobs della fede, e trasmettere una visione forte in termini di valori morali e culturali e di verità spirituali e teologiche. Non basta la teologia popolare di alcuni monsignori né la teologia troppo giornalistica di altri. Abbiamo bisogno anche della teologia a livello accademico”.
VA BENE ASCOLTARE TUTTI, MA…
Benché si smarchi da chi lo vorrebbe “a capo di un movimento contro il Papa” (“io non lo farò mai. Credo nell’unità della chiesa e non concedo a nessuno di strumentalizzare le mie esperienze negative degli ultimi mesi”), qualche critica al Pontefice si legge nel colloquio: “Ho la sensazione che Francesco voglia ascoltare e integrare tutti. Ma gli argomenti delle decisioni devono essere discussi prima. Giovanni Paolo II era più filosofo che teologo, ma si faceva assistere e consigliare dal cardinale Ratzinger nella preparazione dei documenti del magistero”. Ecco che torna, di nuovo, il riferimento a quel “cerchio magico” che circonderebbe Francesco.


PAPA FRANCESCO, L'AFFONDO DEL CARDINALE GERHARD MÜLLER: "BASTA UMILIAZIONI, LA CHIESA RISCHIA UNO SCISMA"

Le autorità della Chiesa, però, devono ascoltare chi ha delle domande serie o dei reclami giusti; non ignorarlo o, peggio, umiliarlo
26 Novembre 2017 da www.liberoquotidiano.it
Il piglio "rivoluzionario" con cui Francesco sta affrontando il suo pontificato, è cosa nota, scuote e divide il Vaticano, dove i veleni nei confronti di Bergoglio crescono, di giorno in giorno. E, in un colloquio al Corriere della Sera, il cardinale Gerhard Ludwig Müller non fa altro che confermare la situazione. "C'è un fronte dei gruppi tradizionalisti, così come dei progressisti, che vorrebbe vedermi a capo di un movimento contro il Papa - confessa -. Ma io non lo farò mai. Ho servito con amore la Chiesa per 40 anni da prete, 16 anni da cattedratico della teologia dogmatica e 10 anni da vescovo diocesano".
Müller prosegue affermando che "credo nell'unità della Chiesa e non concedo a nessuno di strumentalizzare le mie esperienze negative degli ultimi mesi. Le autorità della Chiesa, però, devono ascoltare chi ha delle domande serie o dei reclami giusti; non ignorarlo o, peggio, umiliarlo". Parole chiarissime, quelle di Müller, e che sono chiaramente rivolte proprio a Francesco. Parole alle quali ne seguono altre, ancor più clamorose: "Altrimenti, senza volerlo, può aumentare il rischio di una lenta separazione che potrebbe sfociare in uno scisma di una parte del mondo cattolico, disorientato e deluso. La storia dello scisma protestante di Martin Lutero di cinquecento anni fa dovrebbe insegnarci soprattutto quali sbagli evitare". Il cardinale Gerhard Müller, insomma, arriva a paventare la possibilità di uno scisma, di un terremoto per la Chiesa, che potrebbe arrivare a spaccarsi. Proprio come un qualunque partito politico.
Müller è forse il più rispettato teologo cattolico, ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sostituito a sorpresa da Bergoglio lo scorso luglio: "Il Papa mi confidò: Alcuni mi hanno detto anonimamente che lei è il mio nemico, senza spiegare in qual punto. Dopo quarant'anni al servizio della Chiesa, mi sono sentito dire questo: un'assurdità preparata da chiacchieroni che invece di instillare inquietudine nel Papa farebbero meglio a visitare uno strizzacervelli". Anche in questo caso, parole durissime. Il cardinale, comunque, esclude che qualcuno stia ordendo complotti contro il Papa in polemica alle sue posizioni troppo progressiste: "Un'assoluta esagerazione". Eppure, l'ombra dello scisma è stato lui stesso ad agitarla.

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