ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 25 giugno 2017

“Secondo la sua esplicita istruzione”..

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Gli ecclesiastici fanno la guerra a Fatima – invano tutto.
Ancora una volta, Satana sarà sconfitto.
Fatima cruciale - II
La settimana scorsa questi “Commenti” hanno sostenuto che se solo la Chiesa e il mondo avessero ascoltato il grande messaggio della Madonna dato ai tre ragazzi di Fatima, in Portogallo, nel 1917, allora al mondo sarebbe stato risparmiato il disastro materiale della II Guerra Mondiale, e la Chiesa avrebbe potuto evitare l’enorme disastro spirituale del Concilio Vaticano II. Ma nel 1960, l’anno in cui la Madonna desiderava che al massimo venisse rivelata la terza parte del Segreto dato ai ragazzi nel 1917, gli ecclesiastici la chiusero a chiave, molto verosimilmente perché essa condannava in anticipo il disastroso Concilio sul quale costoro hanno impostato i loro cuori. E da allora, gli stessi ecclesiastici conciliari hanno fatto la guerra a Fatima, perché rimanesse nascosta la loro condanna.

Non è stata ancora ben compresa..?

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Finanze vaticane. Le dimissioni del revisore e quella “maledizione” che ritorna 

Che cosa succede nel mondo dell’economia vaticana?
Il 20 giugno, a sorpresa, si è dimesso Libero Milone, che il 9 maggio 2015 era stato nominato da papa Francesco revisore generale del Vaticano con il delicato compito di analizzare i bilanci e i conti della Santa Sede e delle amministrazioni collegate.
Scarno il comunicato ufficiale della sala stampa vaticana: «Il dottor Libero Milone ha presentato al Santo Padre le dimissioni dall’incarico di revisore generale. Il Santo Padre le ha accolte. Si conclude così, di comune accordo, il rapporto di collaborazione con la Santa Sede. Mentre augura al dottor Milone ogni bene per la sua futura attività, la Santa Sede informa che sarà avviato quanto prima il processo di nomina del nuovo responsabile dell’ufficio del revisore generale».
Milone è un professionista e un manager dalla lunga esperienza internazionale. In passato è stato, fra l’altro, in Deloitte & Touche, Wind Telecom, Poltrona Frau, Falck, Fiat. Classe 1948, è iscritto dal 1995 al ruolo nazionale dei revisori legali. Tra le sue numerose esperienze, anche il ruolo di componente dell’audit committee del World Food Program dell’Onu tra il 2008 e il 2011

Il trasbordo ideologico inavvertito

Accompagnare, discernere, integrare la fragilità: come la neolingua modernista aggredisce la fede



A sostegno di Amoris laetitia, e proprio a sostegno dell’ambiguo e contestatissimo capitolo VIII, nel quale sembra che i ministri di Dio possano soprassedere allo stato di peccato mortale dei divorziati ripostati, e amministrare loro la santa Comunione, la Conferenza Episcopale Siciliana, presieduta dall’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina (e non essa sola, invero), ha pubblicato un volumetto di Orientamenti pastorali, intitolato Accompagnare, discernere, integrare la fragilità, che il sito della medesima Conferenza definisce, assai modestamente, La via siciliana all’Amoris laetitia, ed offre un meraviglioso esempio, si fa per dire, della neolingua elaborata dalla neochiesa per agevolare quello che don Leonardo Ricotta, un sacerdote siciliano fatto di un’altra pasta, chiama “trasbordo ideologico inavvertito”. Ho sessant’anni e sono prete da poco meno di quaranta – ha affermato, nel corso di una conferenza tenuta per Radio Domina Nostra, visionabile in rete e postata il 26 marzo scorso, ma parole come INCLUSIVO e DIVISIVO, per esempio, non le ho sentite mai. Giustamente ha fatto notare che, quando qualcuno si appresta ad attuare una rivoluzione, comincia dal linguaggio, cioè comincia col cambiare il significato delle parole. La Rivoluzione francese, egli ha detto, è incominciata con le parole d’ordine di libertàfraternitàuguaglianza, parole che hanno una matrice cristiana e che, fino ad allora, erano state usate con un’altra accezione, e sono poi servite a giustificare la ghigliottina. 

La defezione dei sacerdoti

Abbiamo  bisogno di sacerdoti fedeli e resistenti



S. Ecc. Mons. Richard Nelson Williamson, 1998

Se il movimento di apostasia si diffonde in tutta la società è in ragione della defezione dei sacerdoti nella grande battaglia che hanno condotta per mantenere lo spirito soprannaturale nelle anime.
Il ricongiungimento canonico con la Roma di Francesco fa parte del piano d’apostasia. Solo dei sacerdoti secondo lo spirito di Gesù Cristo saranno le dighe che fermeranno le ondate di apostasia.
Ecco cosa ci insegna il Rev. Padre Calmel (I sacerdoti e la rivoluzione, in Itineraire).


E' il vecchio trucco del demonio

Italiani si nasce



e noi lo nacquimo!


Se si passa per le strade di Roma, si trovano un po’ dovunque adesivi con la scritta “no jus soli” e subito ci si chiede cosa mai significherà. Poi si sente qua e là che il governo vuole approvare una legge che conferisca la cittadinanza italiana a tutti i bambini stranieri che nascono sul territorio italiano, o giù di lì, ed allora ci si chiede qual è il senso di questo supposto “diritto del suolo”.
Si dice che molti paesi al mondo applichino questo meccanismo: per cui basta nascere a Catania che ipso facto si è catanesi; e la cosa, non solo lascia perplessi, ma suscita pure qualche po’ di ilarità: come fa ad essere catanese uno che ha l’aspetto esteriore e la struttura interiore di un mongolo?
La cosa è talmente impossibile da far pensare alla messa in atto di uno di quei meccanismi da persuasione occulta in grado di convincere che il bianco possa essere tranquillamente nero o viceversa.

R.V.C. per gli amici



È DOMENICA E RITORNA ROMANA VULNERATUS CURIA. RVC PER GLI AMICI. CON NUOVE INDISCREZIONI SUI GESUITI.

Cari amici, è tornato a scrivermi il misterioso informatore delle cose vaticane più segrete, Romana Vulneratus Curia. Il buon RVC ha mantenuto la sua promessa. Come ricorderete aveva scritto domenica scorsa:
“Mi è stato confidato da un ‘insider’ che un gruppetto di teologi gesuiti sta studiando i grandi cambiamenti necessari al nuovo Catechismo. Per ora mi ha solo fatto sapere quelli riferiti ai Precetti generali della Chiesa, ma si è impegnato a anticiparmi le proposte che verranno sottoposte al Vertice nei prossimi tempi”.
Ieri abbiamo ricevuto altre indiscrezioni sul futuro dei credenti cattolici. Eccole.

Dentro la maschera della fede

UNA CRISI INARRESTABILE
Germania, anno 0 della fede: chiudono le parrocchie
Nella diocesi di Trier in Germania entro il 2020 le parrocchie passeranno da 900 ad appena 35 e nasceranno molti centri pastorali. Lo ha deciso il vescovo Ackermann, tra i protagonisti del Sinodo straordinario in chiave super liberal. Intanto le ordinazioni sacerdotali nel 2017 saranno solo 76.
Qualche tempo fa abbiamo riportato le parole di un giornalista tedesco, non cattolico, ex protestante che avvertiva la Chiesa cattolica: se vi mettete sulla stessa strada delle Chiese riformate del nostro Paese, farete la stessa fine. E cioè la scomparsa. Il commentatore in questione, Jan Fleishhauer, parlava di “autosecolarizzazione” come dello strumento di suicidio delle confessioni interessate.

Dietro la maschera della fede

 «Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta; noi siamo da Dio»


Chi è del mondo, parla come piace al mondo; chi è da Dio, parla come piace a Dio. Non si può piacere sia al mondo che a Dio; non si possono servire due padroni. Se si viene applauditi dal mondo, ciò accade perché il mondo riconosce in quella voce, la propria voce; ma se si parla secondo la Parola di Dio, non si ricevono applausi, bensì diffidenza, incomprensioni, ostilità e, alla fine, aperte persecuzioni. Il mondo non vuole ascoltare la Parola di Dio, la odia e vorrebbe farla tacere, per poter seguire liberamente i suoi istinti e le sue brame.
Sembrerebbero delle verità banali, addirittura lapalissiane: e un tempo non lontano, infatti, lo erano. Chiunque abbia letto i Vangeli, e specialmente quello teologicamente più sublime, il Vangelo secondo Giovanni, lo sa, lo capisce, se ne rende conto fin dalle primissime righe, anzi, fin dalle prime parole: In principio era il Verbo, / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio. / Egli era in principio presso Dio: / tutto è stato fatto per mezzo di Lui, / e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. / In Lui era la vita / e la vita era la luce degli uomini; / ma le tenebre non l’hanno accolta… Erano concetti che apparivano chiari anche a un bambino, quando a insegnare il catechismo erano dei veri sacerdoti, che non seguivano le orme dei teologi della nuova scuola, la cosiddetta svolta antropologica, ma seguivano, puramente e semplicemente, le Scritture e la Tradizione. O col mondo, o con Dio; tertium non datur.
È strano, molto strano, constatare con quanta facilità, e con quanta rapidità, tali verità evidenti del cattolicesimo, dell’essere cattolici e membri della Chiesa di Cristo, sono state intorbidate, confuse, manipolate, stravolte e infine dimenticate, relegate fra i pezzi da museo. 


sabato 24 giugno 2017

Niente di nuovo sotto il sole

Dalla parte del torto. La polizia del pensiero e le forbici sulla libertà



Ci siamo seduti dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati. La frase è attribuita a Bertolt Brecht, il drammaturgo tedesco campione della Germania Est, comunista ma assai attento al portafogli, reso celebre in Italia dal Piccolo Teatro di Giorgio Strehler. Prendiamolo in parola, l’autore dell’Opera da tre soldi, osservando che la sua osservazione sembra la storia di chi, in Italia ed in Occidente, non condivide idee, luoghi comuni, superstizioni dell’ampia galassia progressista sostenuta dalle oligarchie di potere.
La cronaca è sempre più ricca di esempi sconcertanti: il tentativo di impedire la partecipazione di Marcello Veneziani ad un convegno da parte di un’associazione di psichiatri o psicologi) , la denuncia dinanzi all’ordine professionale della stessa categoria di un medico accusato, udite, udite, di aver affermato che i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre. Potremmo continuare con il pubblico ludibrio di chi non è convinto dell’utilità di alcune vaccinazioni obbligatorie, con tanto di sanzioni pesantissime ai genitori “renitenti”, minacciati della privazione della potestà genitoriale, e radiazione dall’Ordine professionale per i medici refrattari.  E poiché sia più evidente la manifesta inutilità degli ordini, retaggio postumo, parodia neo borghese delle corporazioni, ci viene adesso la notizia dei sei mesi di sospensione dall’Ordine dei Giornalisti comminata a Padre Livio Fanzaga, il dominus di Radio Maria, la più ascoltata emittente cattolica.

Trova la differenza..


President Barack Obama looks to see if it is still raining as a Marine holds an umbrella for him during his joint news conference with Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan, not pictured, Thursday, May 16, 2013, in the Rose Garden of the White House in Washington. (AP Photo/Charles Dharapak)

La differenza tra Occidente e Russia in un Video memorabile

DI MASSIMO BORDIN
micidial.it
Nel mio libro su Putin e la Filosofia mi sono sforzato – e credo di esserci riuscito – di mostrare al lettore alcune differenze tra uno statista con solida formazione, preparazione  e senso dello Stato e i cialtroni che governano invece qui in Occidente. Tuttavia, in questo video la differenza emerge in modo persino commovente e drammatico. Anche se l’Occidente ha raggiunto una prosperità economica senza precedenti (come non riconoscerlo?), la felicità e il senso di comunità sono ancora obiettivi lontani e forse non sono nemmeno più i nostri obiettivi. Chissà che queste immagini possano ispirarci a ritrovare quello che ci ha permesso in passato di fare tanta strada e che abbiamo perduto lungo il cammino.


Massimo Bordin
Fonte: http://micidial.it
Link: http://micidial.it/2017/06/la-differenza-tra-occidente-e-russia-in-un-video-memorabile/
23.06.2017

Non è necessario aggiungere altro

Chiesa, così Papa Bergoglio scardinerà il cattolicesimo

Laicismo, pacifismo e pseudo-dottrina: il gesuita Bergoglio scardinerà la Chiesa e il cristianesimo cattolico

L’homo novus che auspica il padre gesuita Bergoglio, sostenuto in questo suo indefesso lavorìo da un branco di ipocriti devoti, possiede un segno di buonismo cerebralmente eunuco che ha come scopo ultimo l’essenza irenica della vita annegata in un pacifismo di stampo massonico e mondialista per il quale la tradizione, la dottrina bimillenaria cattolica, l’identità della persona, la radice latino-cristiana, la consapevolezza dell’appartenenza costituiscono un insieme di superfetazioni di cui totalmente liberarsi per essere docilmente manipolati e guidati da ellittici poteri vigliacchi che mirano, sulle orme dei free masons, a dominare tutti, subornandoli con una sferza che si configura, sì, come virtuale ma che, in realtà, possiede la facies vera, concreta della minaccia e del ricatto nei confronti di coloro che la pensano in modo contrario.

L’obbedienza dei Gesuiti innovatori


Rinnovamenti carismatici e pentecostali e quella nuova chiesa senza dottrine


Quella paura di non dire le cose, come stanno veramente.
Cari Amici lettori, sapete bene che citiamo spesso il sito La Nuova Bussola Quotidiana perché, in materia ecclesiale, è davvero molto informativa e soprattutto, sulla questione gender ha preso a cuore la corretta informazione, e di ciò gliene siamo grati. Tuttavia riteniamo una forma di carità e di correzione fraterna, sottolineare un articolo che – in rete – sta confondendo molti lettori. Ci riferiamo all’articolo di Alessandra Nucci sui Movimenti carismatici, clicca qui, riletti con un approccio sbagliato e privato del senso pratico della realtà dei fatti. Insomma, i fatti non sono come raccontati nell’articolo, e rigettiamo Traettino quale “reverendo” e maestro, con prove e fatti.
Premesso subito che noi non ce l’abbiamo con i Carismatici del Rinnovamento nello Spirito, nel quale conosciamo molte persone davvero ispirate, è però onesto e corretto sottolineare le gravi lacune che lo  circondano e spesso lo guidano. Affermare poi che Bergoglio, quando era vescovo di Buenos Aires voleva “incoraggiare la loro attività in chiave anti-protestante…” non è vero! E a dirlo è proprio il suo amico Traettino, ex cattolico di lotta continua prima e poi fondatore di una “chiesa” detta della riconciliazione, a seguito di una presunta “apparizione” dal Cielo che gli avrebbe dato questo compito… Questa “riconciliazione” dovrebbe avvenire, secondo le “apparizioni” di Traettino (che non è un “reverendo” cari della Bussola, ed è un semplice laico che ha rifiutato e rigettato l’Eucaristia e l’Immacolata), attraverso “la sua chiesa” SENZA DOTTRINE, SENZA DOGMI, ma solo con la “forza e l’ispirazione dello Spirito Santo” interpretato senza magistero cattolico….

Traettino divenne amico di Bergoglio quando questi era vescovo di Buenos Aires e ne subì tutto il fascino e l’eresia! Non esiste affatto un Bergoglio atto a guidare una pastorale ecumenica  “in chiave anti-protestante“, ma al contrario come il progetto gesuitico di Pedro Arrupe insegna – clicca qui – Bergoglio vuole “cattolicizzare il protestantesimo“, e non solo questo, ma il loro progetto è anche quello di cattolicizzare il marxismo, clicca qui, senza l’uso delle armi, ma la forza del Popolo: dalla Teologia della Liberazione fatta dai gesuiti con l’uso della forza e delle armi (alla quale Bergoglio giustamente si è sempre opposto), alla Teologia del popolo, clicca qui, per la quale, le armi da eliminare secondo loro, sono proprio LA DOTTRINA E I DOGMI. E’ imbarazzante pensare che La Nuova Bussola ignori questi fatti reali.
Non è un caso, che Papa Francesco continui a riferirsi alle dottrine e ai dogmi come ad una sorta di “muro” da abbattere, accusando con parole forti e cattive tutti quei laici, clero e vescovi che ne facessero uso per l’evangelizzazione. Fa specie dover pensare che La Bussola non sappia queste cose quando poi offre il proprio spazio per la causa dei 4 cardinali con i famosi “Dubia” o la giusta battaglia contro le derive del vescovo Paglia e la sua apologetica “per la morte”.
Ora vi diciamo una cosa che molti ignorano, ma che Bergoglio conosce assai bene. All’interno del Movimento Carismatico NON SI FA CATECHISMO, NON SI USA IL CATECHISMO, non si usano affatto le dottrine cattoliche. Esiste una forma di LETTURA DELLE SCRITTURE con lo stile protestante, anche se molto cattolicizzato, accompagnato sì dal Magistero della Chiesa, ma non quello dottrinale bensì quello ecumenico, specialmente quello di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, almeno fino a “ieri”, perché a quanto pare la realtà è cambiata di recente, oggi esiste SOLO il magistero di Papa Francesco, e si interpreta il vecchio alla luce del nuovo… E forse pochi sanno che gli organizzatori di questi primi eventi carismatici interni al cattolicesimo furono proprio i gesuiti innovatori!
La Nucci difende il Movimento carismatico cattolico (Rcc) (attenzione a non confonderlo con il RnS tra i quali NON è mai corsa alcuna fraternità né amore fraterno) per il suo “effetto boom”, una sorta di prova per dire che tutto va bene nonostante riconosca, lei stessa, che ci sono aspetti controversi, e questo è contraddittorio perché quei “conti che non tornano” riguardano proprio LA DOTTRINA E I DOGMI a cominciare dall’uso ambiguo dello Spirito Santo non come Terza Persona della Santissima Trinità che agisce in conformità a tutto l’apparato dottrinale del Vangelo consegnato dal Cristo alla Sua Chiesa, ma come una “entità spirituale” che agirebbe quasi dissociata dal Padre e dal Figlio… Oh certo! nel Rinnovamento si fa “adorazione eucaristica”, si fanno tutti i Sacramenti, ma questo non basta a dare prova di una sanità cattolica al loro interno, piuttosto è la prova di quella “cattolicizzazione pentecostale” dell’ultimo secolo, all’interno della Chiesa Cattolica.

In sostanza: se da una parte anche noi vediamo in positivo che Movimenti carismatici hanno “cattolicizzato” un modo nuovo di fare comunità, di fare culto, di vivere internamente la Chiesa Cattolica, dall’altra parte non possiamo ignorare come gli stessi ultimi Pontefici prima di Bergoglio, abbiano spesso chiesto a questi gruppi “l’obbedienza alla dottrina della Chiesa Cattolica”. Se questo appello è stato ripetitivo, seppur accompagnato da molte parole e gesti di benevolenza, non si può nascondere che le motivazioni erano e sono allarmanti. La Nucci dice infatti che questo Movimento si caratterizza anche per la sua obbedienza ai Papi.. ma, ci chiediamo, è davvero così? Di quale “obbedienza” si tratta?
Fino ai tempi di Benedetto XVI – anche il caso anglicano lo conferma – obbedienza significava intraprendere un cammino DI CONVERSIONE ALLA CHIESA CATTOLICA che, pur mantenendo la propria identità carismatica, facesse anche lo sforzo di obbedire alle richieste esplicite della Chiesa in materia dottrinale e dogmatica. Sappiamo bene che già dopo il Vaticano II con il mantra del “non condanniamo più”, si è aperta la strada ad un SINCRETISMO pericoloso per il quale Giovanni Paolo II fece scrivere al Prefetto di allora della CdF, cardinale Ratzinger, la famosa Dominus Jesus per la quale, i Movimenti Carismatici SI OPPOSERO, senza scenate naturalmente e senza ribellione esteriore, ma semplicemente affermando che “quel documento non riguardava loro”….
Questo è lo stile che piace a Bergoglio! Non è necessario fare “opposizioni”, anzi, non si devono fare, si deve continuare ad obbedire alla Chiesa per poi continuare ad avanzare secondo i propri schemi. L’obbedienza così è solo di facciata per poter rimanere in qualche modo dentro la Chiesa. Lo ha raccontato Bergoglio stesso, anche da Pontefice, il caso di una suora della sua diocesi che venne richiamata dal Vaticano ai tempi di Benedetto XVI, e le venne imposta l’obbedienza. Ritornata a Buenos Aires si andò a consigliare da Bergoglio, giustamente il suo vescovo, il quale le disse di non prendersi pena di nulla e che aveva fatto bene a dare assicurazione della sua obbedienza a Roma, lui dal canto suo LA LASCIAVA LIBERA DI PROSEGUIRE con le sue idee che non doveva imporre a nessuno, ma che poteva semplicemente seminare con un atteggiamento CARITATEVOLE e di obbedienza alla Chiesa. Non dimentichiamo che il Papa stesso, quel giorno al Circo Massimo, ha spiegato che il Rinnovamento carismatico “non è cattolico” clicca qui, come del resto, per lui, “Dio non è cattolico”, affermazioni atte a ripulire il significato del termine “cattolico” fino ad oggi associato alla sana dottrina protetta e impartita da Roma.

L’obbedienza dei Gesuiti innovatori è una storpiatura dell’insegnamento di Sant’Ignazio di Loyola il quale difendeva certamente la gerarchia cattolica, ma la cui obbedienza si riferiva alle dottrine insegnate e difese da questa gerarchia. Pedro Arrupe con i gesuiti modernisti come l’hanno cambiata? Semplicemente obbedendo alla gerarchia, ma non alla dottrina da essa impartita. E’ strano che tutto ciò sfugga a La Nuova Bussola Quotidiana.
Infine c’è una aberrazione e un abuso continuato che avviene all’interno del mondo carismatico di cui poco si parla. L’IMPOSIZIONE DELLE MANI – clicca qui – da parte dei laici. Nessun laico può imporre le mani (SOLTANTO ai CATECHISTI LAICI è permesso di fare una imposizione delle mani ai CATECUMENI con una forma di Preghiera allo Spirito Santo, così come è descritto nel Manuale «degni, preparati e deputati dal vescovo», “esorcismi minori; cfr. RICA 109“, così come i Padri di Famiglia – cattolici praticanti e in grazia di Dio – possono imporre le mani SOLO ai propri figli per una benedizione), ma ciò che fanno i pastori protestanti-pentecostali, o i carismatici laici cattolici, non ha nulla a che vedere con la dottrina cattolica.
Purtroppo è vero il detto che chi sta con lo zoppo impara a zoppicare, e così il Rinnovamento Cattolico e il RnS ha assunto il peggio di certi gesti di cui lo stesso Bergoglio, anche da Pontefice, si è fatto difensore, propagatore e testimone.
Quando dei laici, o dei pentecostali, SCIMMIOTTANO un rito cattolico che spetta solo al Sacerdote, come quello dell’imposizione delle mani, rischia due conseguenze da questi gesti: la prima, ben che vada, NON AVVIENE NULLA, è un effetto placebo ciò che vivono, è tutto emotivo, sentimentale, orizzontale; la seconda, nel peggiore dei casi, SI HA LA VESSAZIONE DIABOLICA che non è la possessione attenzione, ma il demonio che se la ride diventa il consigliere di queste anime. A dirlo non siamo noi, ma molti esorcisti a cominciare da Padre Amorth.
Dicendo questa verità, non vogliamo raggiungere alcuna conclusione, men che meno accusare di vessazione tutto il Movimento carismatico! Ma questi sono i fatti, questa è la realtà che nessuno racconta. Esiste molta confusione e molta disobbedienza tra la pratica delle Preghiere di guarigione o liberazione che tutti, anche i laici possono fare, da certi atteggiamenti non consoni ai laici.

Il tutto viene coperto dal solito mantra: “ma che male c’è?”, lo stesso Bergoglio, come tutti i gesuiti innovatori, usano il metodo per oscurare un dogma, una dottrina, e che è l’equivoco, l’ambiguità o confusione. Infatti se una delle forze del dogma è la sua chiarezza, una delle forze del modernismo è la sua confusione. La chiarezza illumina la mente da accettare la Verità così come è ed è stata trasmessa dalla Chiesa, mentre la confusione, l’ambiguità confonde la mente da accettare la falsità o l’equivoco stesso, facendolo diventare “cattolico”. In tal senso queste persone, spesso in buona fede, non si rendono conto dell’inghippo e ritengono davvero di essere “obbedienti e fedeli al papa”…
Per concludere vogliamo chiarire laddove la Nucci cita niente meno che Leone XIII quale prova della giusta dimensione di questo Movimento Carismatico: “… quello stesso 1 gennaio 1901, quando nel Kansas ci fu l’effusione dello Spirito Santo registrata come inizio del pentecostalismo, a Roma Papa Leone XIII aveva invocato pubblicamente lo Spirito Santo su tutta la cristianità, pregando proprio per l’unità dei cristiani. Da notare che la preghiera del Pontefice non fu un’iniziativa del momento, ma una precisa volontà preparata da un’enciclica del 1897, Divinum Illud Munus (così importante da non esserci in italiano nel sito Vaticano, nota nostra), e da una Novena allo Spirito Santo, istituita nello stesso anno come obbligatoria e perpetua per tutte le parrocchie, fra Ascensione e Pentecoste..”
ed infatti è stata abusivamente rigettata – come la Preghiera a San Michele Arcangelo – non solo dal Novus Ordo, ma anche da tutti i gruppi carismatici, della quale non conoscono neppure l’esistenza. Questa enciclica, di cui TUTTI i carismatici ne ignorano l’esistenza, e che Traettino invece conosce e RIGETTA, guarda “il caso” insegna proprio la dottrina sulla Santissima Trinità e l’azione che è propria allo Spirito Santo. Leone XIII che ben conosceva l’avanzarsi di nuove forme eretiche su questo prezioso dogma, chiarisce la posizione del Vangelo e della Chiesa, affermando anche perché Essa non abbia mai dato luogo ad una “Festa particolare dedicata al Padre” così come molti gruppi strani già richiedevano.
Non è come la racconta la Nucci… Leone XIII vide provvidamente il pericolo di una esplosione di culto volto a DISTINGUERE, separandole, LE TRE PERSONE DELLA SANTISSIMA TRINITA’ e questo non gli piaceva affatto, ecco le sue parole:
E tutto ciò fu sapientemente ordinato per non dare occasione a moltiplicare la divina essenza col distinguere le Persone. Anzi la chiesa, per mantenere nei suoi figli la purezza della fede, volle istituita la festa della Trinità, resa poi universale dal pontefice Giovanni XXII; alla santissima Trinità ha lasciato innalzare altari e templi e, dopo una celeste visione, ha anche approvato per la redenzione degli schiavi un ordine religioso ad onore e col titolo della santissima Trinità. S’aggiunga a ciò come il culto tributato ai santi, agli angeli, alla vergine Madre di Dio, a Cristo, ridonda tutto e s’incentra nella Trinità..”

Leone XIII temeva proprio un culto esclusivo e abusivo allo Spirito Santo, leggete altri passaggi fondamentali dell’enciclica che non ci sembrano affatto essere alle fondamenta del Movimento carismatico cattolico di oggi:
” (….) Perciò si ricordino i predicatori e i parroci che è loro dovere spiegare diligentemente al popolo la dottrina cattolica sullo Spirito Santo, schivando le questioni ardue e sottili ed evitando quella stolta curiosità, che presume d’indagare su tutti i segreti di Dio. Si dilunghino piuttosto a spiegare chiaramente i molti e grandi benefici che ci sono venuti e continuamente ci vengono da questo divin Donatore, dissipando così ogni errore o ignoranza, che tanto sconviene ai “figli della luce”.
(…) essendo lo Spirito Santo Spirito di verità, se qualcuno manca o per debolezza o per ignoranza, troverà forse scusa davanti al tribunale di Dio, ma chi per malizia impugna la verità, fa un affronto gravissimo allo Spirito Santo. E tal peccato è adesso sì frequente, che sembrano giunti quei tempi infelicissimi, descritti da Paolo, nei quali gli uomini per giustissimo giudizio di Dio accecati, avrebbero tenuta la falsità per verità e avrebbero creduto al “principe di questo mondo”, al demonio bugiardo e padre di menzogna, come a maestro di verità: “Insinuerà Dio fra essi lo spirito dell’errore perché credano alla menzogna” (2Ts 2,10), e “molti negli ultimi tempi abbandoneranno la fede per credere agli spiriti dell’errore e alle dottrine dei demoni” (1Tm 4,1),…
(..) Sulla maniera poi d’invocarlo, impariamo dalla chiesa (…)  Ecco, venerabili fratelli, gli ammonimenti e le esortazioni nostre intorno alla devozione verso lo Spirito Santo, e non dubitiamo affatto che apporteranno al popolo cristiano buoni frutti in considerazione principalmente della vostra sollecitudine e diligenza.
(…) Vogliamo parimenti che di tali benefìci godano anche quelli che, legittimamente impediti, non possono assistere alle dette pubbliche preghiere, anche in quei luoghi nei quali queste a giudizio dell’ordinario non possano farsi comodamente nel tempio, purché in privato facciano la novena e adempiano alle altre opere e condizioni prescritte. E ci piace aggiungere dal tesoro della chiesa che possano lucrare di nuovo l’una e l’altra indulgenza tutti coloro che in pubblico o in privato rinnovano secondo la propria devozione alcune preghiere allo Spirito Santo ogni giorno durante l’ottava di pentecoste sino alla festa della santissima Trinità inclusa, purché soddisfino alle altre condizioni sopra ingiunte. Tutte queste indulgenze sono applicabili anche alle anime sante del purgatorio…. (..) Unite, dunque, venerabili fratelli, alle nostre preghiere anche le vostre, anche quelle di tutti i fedeli, interponendo la mediazione potente e accettissima della beatissima Vergine. Voi ben sapete quali relazioni intime e ineffabili corrano tra lei e lo Spirito Santo, essendone la sposa immacolata….”
Vogliamo ricordare che Traettino – per nulla reverendo – affermando di aver ricevuto delle apparizioni che lo avrebbero indotto a fondare la sua chiesa della riconciliazione (rinnegando la Santissima Eucaristia), nella quale ha coinvolto Bergoglio prima vescovo ed oggi Pontefice, rinnega anche la venerazione e il Suffragio alle Anime del Purgatorio (alle quali la maggior parte dei carismatici non dedicano la Messa nominativa al Defunto) e il Culto di venerazione ai Santi ed alla Vergine Madre di Dio, inoltre per Traettino e il Movimento Pentecostale la Vergine Santa non è Immacolata, in questi incontri la Madre di Dio è la grande assente, così come non vengono assolutamente ricordate le Anime Sante del Purgatorio.
Se tutto ciò non è un problema per voi che leggete, o che vivete in questi ambienti carismatici, allora fatevi qualche domanda seria, perché ciò che state vivendo e testimoniando, non è la Fede della Chiesa Cattolica, ma è il sincretismo religioso, la via verso una grande chiesa delle religioni senza dogmi e senza dottrine, alla cui guida si vuole imporre l’immagine rassicurante del Pontefice, ad essi compiacente.
Cari Amici, l’eresia modernista, l’oscurantismo, agisce come un veleno lento. Il giorno prima si può essere con la Fede vera e all’indomani svegliarsi senza la fede, o con una fede soggettiva.
La fede viene scartata e sostituita da favole, dai sentimenti…. i membri della gerarchia e del Clero, nell’esercizio del munus docendi si staccano dalla fede per attaccarsi all’antropologia, alla sociologia, al comunitarismo, alla psicologia ed alla politica, abbandonando le definizioni certe delle dottrine e gli anatemi ricorrono a cascate di parole intellettualizzanti ma così anche incomprensibili e spesso impenetrabili, riducendosi anche a racconti mediocri e superficiali o alle barzellette o persino citazioni di cantanti utilizzati nelle prediche. I Catechisti sostituiscono la fede, lo stesso Catechismo, con arte, cartelloni e giochi, intrattenimento sociale, interpretazioni arbitrarie. Si verifica un movimento verso il vuoto e il caos, verso una grave perdita del concetto stesso della verità oggettiva, verso la propria identità, creandone di nuove soggettive.
L’ordine del vero cede all’ordine del buonismo, la verità non viene più considerata come guida del comportamento, bensì l’amore, un amore però che non è più specificato dalla realtà, ma che è soggettivo. Questo amore come volontà si manifesta nell’umanesimo, un umanesimo però colorito dal cristianesimo che tende verso l’attivismo, lo stesso amore come sentimento si manifesta nel sentimentalismo con una preoccupazione eccessiva per le sensibilità materiali degli altri e poco o nulla verso la preoccupazione dello stato dell’anima e il suo destino ultimo.
Infine, il modernismo, affluisce in quell’oceano che è il soggettivismo dell’epoca moderna dal quale è provenuto, avvolgendo ogni cosa, senza spesso rendendocene conto.
Laudetur Jesus Christus

Et tu autem conversus, confirma fratres tuos’.

Se non si difende la dottrina, non si imponga disciplina
Don Nicola BuxIl National Catholic Register pubblica un’interessante intervista di Eward Pentin a don Nicola Bux, noto teologo italiano, scrittore (l’ultima sua opera è “Con i sacramenti non si scherza”) docente di teologia e consultore alla Congregazione per le cause dei Santi e per la Dottrina della Fede.
In essa si afferma che per risolvere la crisi in corso nella Chiesa relativa all’insegnamento e all’autorità del papa, il modo migliore sarebbe una dichiarazione di fede del Pontefice per correggere le sue parole e gesti “ambigui ed erronei” che sono stati interpretati in maniera non cattolica. Secondo Bux la Chiesa è “in una piena crisi di fede”, e le tempeste che la attraversano sono causate dall’apostasia, “l’abbandono della fede cattolica”.

L’anti-etica

 Bisogna fermare l’antipedagogia catto-progressista


Un tempo le fiabe per bambini battevano insistentemente sul medesimo tasto: non fidarsi dello sconosciuto, anche e soprattutto se offre le caramelle; non seguire il primo che si presenta con un sorriso e che non si sa di dove venga e che intenzioni abbia; tener sempre presente gli avvertimenti del papà e della mamma, non aprire la porta, non ascoltare le chiacchiere di chi si presenta come amico, ma che nessuno sa chi sia realmente. Nulla di speciale: erano, semplicemente, inviti al fare ricorso  al più elementare buon senso e ad ascoltare il puro istinto della conservazione; niente di più e niente di meno. Bisogna dire che, in linea di massima, era un pedagogia che funzionava: rendeva i bambini consapevoli del fatto che, al mondo, non c’è, purtroppo, solamente il bene, ma c’è anche il male; che il male, sovente, si nasconde dietro apparenze rispettabili e perfino rassicuranti, per meglio raggiungere i suoi scopi; e che, sebbene la vittoria finale del bene sia assicurata, come insegna anche la religione cattolica,  chi sottovaluta i pericoli va incontro ad amarissime sorprese, delle quali non finirà mai di dolersi, senza poter contare sulla comprensione, tanto meno sulla commiserazione, degli altri, perché chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Il bambino, anche grazie a tali raccomandazioni e alla morale insita nelle favole che gli venivano raccontate dagli adulti, diventava una persona matura e responsabile; non rimaneva un eterno bamboccio, un eterno sprovveduto, un eterno piagnone, frignone e vittimista.

Giova questo alla causa?


Omosessualismo e tradizione



Ingemuit totus orbis et homoereticum se esse miratus est (libero adattamento da san Girolamo).

Se si modifica il quadro intellettuale, cambia non solo la valutazione della realtà, ma anche la sua stessa percezione. Succede così che persino le azioni oggettivamente più disgustose e degradanti che un essere umano possa commettere siano considerate legittima espressione di un’opzione fra le tante. Questo è dovuto, in parte, a una tendenza all’astrazione che scarta a priori la considerazione dei comportamenti concreti a vantaggio di presunti “valori”, in parte a una distorsione del processo cognitivo che fa percepire in modo positivo anche ciò che, di per sé, è quanto di più ripugnante ci sia. Per provocare l’una e l’altra, per decenni è stata attuata una strategia sottilmente invasiva che ha appunto modificato il pensiero collettivo perché una condotta che era universalmente rigettata fosse non solo considerata normale, ma addirittura indice di eccellenza.

La prima risorsa di tale strategia è il conio di nuove parole con cui far penetrare l’inaccettabile nel linguaggio corrente. Ora, però, già il solo termine omosessualità (con la correlativa distinzione dall’eterosessualità) è un’assurdità linguistica e concettuale: la sessualità, per definizione, non può essere esercitata se non tra due partner di sesso diverso, in quanto la sua stessa natura richiede una complementarietà. In altre parole, essa non può essere altro che eterosessuale, motivo per cui anche quest’ultimo neologismo è superfluo e fuorviante. Di conseguenza la divisione dell’umanità in due categorie (omo ed etero) è contraria alla realtà. Se si ammette questo principio, oltretutto, non c’è ragione di fermarsi a due sole forme di sessualità: di fatto, secondo l’ideologia gender, le si può moltiplicare a piacere, ma questa è semplicemente un’aberrazione. Dal punto di vista scientifico si può parlare unicamente, quando è il caso, di malformazioni organiche o di disfunzioni ormonali, mentre sul piano psicologico esiste il fenomeno dell’attrazione verso persone del medesimo sesso (omofilia), ma si tratta ovviamente di un problema affettivo che esige soluzione.


venerdì 23 giugno 2017

"E subito ne uscì sangue ed acqua"

Ad Vesperas Inno 
Ecco come l'insolente e
orribile schiera delle nostre colpe 
ha ferito il Cuore innocente 
di un Dio che punto non lo meritava!

Il colpo della lancia del soldato 
l'han diretto i nostri peccati, 
e la punta del ferro crudele 
l' aguzzò la colpa mortale.

Dal Cuore aperto è nata la Chiesa, 
la sposa di Cristo; 
questa è la porta a lato dell'arca 
fatta per la salvezza delle Genti.

Da esso perenne sgorga la grazia, 
come fiume a sette correnti, 
affinché le anime sordide 
vi laviamo nel sangue dell'Agnello.

È turpe ritornare alle colpe, 
che lacerano questo Cuore beato: 
emuliamo invece co' nostri cuori 
le fiamme rivelatrici d'amore.

O Gesù, gloria sia a te, 
che dal Cuore effondi la grazia, 
insieme col Padre e lo Spirito Santo 
per i secoli eterni. 
Amen.


http://divinumofficium.com/cgi-bin/horas/officium.pl

Fino al sacrificio supremo della Croce. "Sino al consummatum est: tutto è compiuto per amore".


Queste parole ci spiegano tutta la vita di Cristo e ci fanno comprendere perché si è presentato a noi con un cuore di carne, con un cuore come il nostro, sicura prova di amore e testimonianza costante del mistero inenarrabile della carità divina.

                                            Risultati immagini per sacro cuore di gesù sant'agata di militello

Il cuore di Dio freme di compassione! Nell'odierna solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, la Chiesa offre alla nostra contemplazione questo mistero, il mistero del cuore di un Dio che si commuove e riversa tutto il suo amore sull'umanità.

No, no, yo no estoy en casa!


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NOTERELLE SU FRANCESCO: CAFFARRA? NO, NO, YO NO ESTOY EN CASA

Un dialogo surreale (ma forse non del tutto) a proposito della richiesta di udienza da parte dei ‘quattro cardinali’ dei ‘dubia’, indirizzata al Papa a nome di tutti dal cardinale Caffarra il 25 aprile 2017 e giunta nelle mani del destinatario ai primi di maggio. Fin qui… nessuna risposta da SAnta Marta (come già era accaduto per la richiesta di chiarificazione di alcuni punti ambigui dell’ Amoris laetitia’).

DALLA FORMULA DI CREAZIONE DEI NUOVI CARDINALI
"Fratelli carissimi, ci disponiamo a compiere un atto gradito e grave del nostro sacro ministero. Esso riguarda anzitutto la Chiesa di Roma, ma interessa pure l’intera comunità ecclesiale: chiameremo a far parte del Collegio dei Cardinali alcuni nostri Fratelli, perché siano uniti alla Sede di Pietro con più stretto vincolo, divengano membri del Clero di Roma, cooperino più intensamente al nostro servizio apostolico (…)”.

Mestolate di nouvelle cuisine/nouvelle theologie


Topo di gomma in piatto di lenticchie


(OVVERO IL CRISTIANESIMO SECONDARIO NELLE RICETTE DEL GRANDE INQUISITORE)
« La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù ».
(Gen 27,22)


Non solo non sarei abbastanza santo da riuscire a pregare se attorno a me piovessero pietre, ma non sono proprio in grado di pregare nemmeno quando intorno a me si fa una non esattamente involontaria parodia della liturgia. Un qualsiasi rito celebrato senza osservarne le regole infatti non è un rito. E non è neppure una novità. Perciò, per continuare a scrivere (e leggere) certe cose abbiamo bisogno di una discreta dose di ingenuità. Quindi ce ne stiamo qui al caldo seduti, con un’espressione fissa come la facciata di un penitenziario texano. Se non per altro, almeno perché la nostra esistenza spirituale, regnante Francesco, ha preso ormai la magra silhouette di una condanna a vita.

Poi c’è ancora chi si scandalizza perché, durante una confessione (probabilmente troppo pia), il nostro don Ariano ha fatto schizzar fuori un topolino di gomma, mettendo così in fuga la povera fedele terrorizzata. E non assolta. Ormai, dall’anarchismo ermeneutico in materia di teologia e dalla spettacolarizzazione della liturgia, siamo mestamente giunti alla ridicolizzazione dei sacramenti.

Il dentista di Sosa


TUTTI A BOCCA APERTA IN VATICANO. IL PRESIDENTE DEGLI ESORCISTI AMMONISCE: “BISOGNA STUDIARE IL DIAVOLO NELLE FACOLTA’ TEOLOGICHE”. MA CHI ERA QUEL GESUITA CHE SUGGERIVA CHE IL DIAVOLO NON ESISTE?


Mi raccontano che sono rimasti a bocca aperta. Vedere il presidente dell’Aie (Associazione internazionale degli esorcisti) Padre Francesco Bamonte (noi lo abbiamo intervistato qui: 

https://youtu.be/HphAO_Fbcm8) mentre parla all’Assemblea plenaria della Congregazione per il Clero in Vaticano (si è svolta nei giorni scorsi) di esorcismo e diavolo non è una cosa da poco conto. L’Assemblea plenaria è un momento molto importante e chi ha assistito è rimasto incredulo.