NEOCHIESA: FACCIAMO IL PUNTO
Il corto circuito della neochiesa massonica di Jorge Mario Bergoglio che ha preso il nome con inaudita mancanza di modestia di San Francesco: sta demolendo sotto i nostri occhi la vera Chiesa e vorrebbe anche il nostro applauso di Francesco Lamendola
La crisi che la Chiesa sta vivendo ai nostri giorni è, senza dubbio, la più grave di quante ne ha vissute, e superate, nel corso della sua lunghissima storia. E la gravità non consiste solamente nelle effettive, numerose e gravissime deviazioni dottrinali e morali, nel disordine liturgico, nella pastorale degenerata in mera demagogia; la gravità consiste prima di tutto nel fatto che la deviazione non viene percepita come tale, o non viene percepita affatto, oppure, cosa ancor peggiore, viene percepita come un miglioramento, come un progresso, come un salutare rinnovamento. E le cose sono giunte al punto che quanti sono scivolati nell’apostasia considerano “strani”, “sbagliati”, anacronistici, e, quindi, reprensibili, coloro i quali sono rimasti fedeli alla vera dottrina; e, disponendo del sostegno della maggior parte delle commissioni, delle Conferenze Episcopali, delle Facoltà teologiche, della stampa, delle radio e televisioni cattoliche, nonché, da ultimo, del papato stesso, esercitano una pressione tale da far credere che l’autentica Chiesa sia quella rappresentata da loro, e che quanti non condividono la loro impostazione, la loro “linea” – quella postconciliare, ovviamente – ne sono fuori.