ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 19 novembre 2017

Se non ritornerete come bambini..

Silenzio, adorazione, preghiera. La lezione dei bambini

Oggi Santa Subito mi ha raccontato una bella esperienza con i suoi bambini del secondo anno di catechismo.
I ragazzini sono tredici, di nove anni. L’argomento affrontato è «La chiamata». Prima nel Vecchio Testamento, poi nel Nuovo.
Dopo aver approfondito la conoscenza della storia di Abramo, è il turno di Mosè: la sua origine, la vita, i problemi di balbuzie, l’episodio dell’uccisione di un sorvegliante che picchiava uno schiavo ebreo. E poi Mosè chiamato da Dio, che si manifesta come fuoco nel roveto ardente.
Mosè accetta di avvicinarsi mosso prima di tutto dalla meraviglia e dalla curiosità. Il roveto arde misteriosamente e lui vuole capire perché. Dio si presenta, spiega di essere il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe, e Mosè, che si sente inadeguato, prova paura, tanto che si copre il volto, come è naturale in un simile frangente.
Il racconto ci riguarda, spiegano le catechiste ai bambini, perché dimostra che Dio, per manifestarsi, può scegliere anche un uomo tutt’altro che esemplare, un pastore che ha un sacco di difetti, si è reso responsabile di un omicidio, ha problemi nell’esprimersi e, cresciuto con gli egiziani, non conosce il Dio del suo popolo. C’è anche un faraone che se la prende con gli ebrei e li perseguita, il che dimostra che certe difficoltà di convivenza non sono poi una novità.

Tutto viene da Gesù

La Messa, opera dell’uomo-Dio


Quando venne la pienezza dei tempi, il Verbo si fece carne ed abitò tra noi: Egli venne non per distruggere, ma per compiere e perfezionare la Legge ed il culto. È lecito pertanto chiedersi: Gesù ha stabilito anche delle “norme liturgiche”?

La Liturgia – il culto di Dio – è realtà così grande che per trovare la sua origine, si deve risalire fino a Dio. Nella contemplazione della sua infinita perfezione, Dio si loda e si glorifica senza fine, amandosi di un amore eterno. Solo Dio può dare in pienezza culto a se stesso. Lui solo è infinito ed eterno e, come tale, merita un culto infinito ed eterno, che solo Lui può dare a se stesso.
Questo culto – la divina Liturgia – compiuto da Dio, ha avuto manifestazione visibile – davvero liturgica – soltanto quando la seconda Persona della Santissima Trinità, il Figlio, ha preso la natura umana per rendere il pieno culto di adorazione a Dio. Ed è così che Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, associa l’uomo che lo accoglie, alla sua adorazione eterna, alla divina Liturgia della Trinità. 

Altra scomunica in arrivo?

Sacerdote di Bologna su Facebook «Emma Bonino ha ucciso più di Riina»

Dopo il caso del prete che accusava una vittima di stupro «di essersela cercata» un altro religioso accusa Bonino per le vittime degli aborti. E cita il Consiglio Vaticano II


A pochi giorni dalle critiche e dalle polemiche sollevate dalle parole scritte sulla sua pagina Facebook da un parroco bolognese, don Lorenzo Guidotti, riguardo la violenza subita da una 17enne dopo una serata alcolica per la quale aveva detto di non provare pietà, tocca a un altro sacerdote bolognese, e ancora su Facebook, finire al centro dell’attenzione: sul social network - come riporta `il Resto del Carlino´, don Francesco Pieri, riguardo il tema dell’aborto, ha postato la frase: `ha più morti innocenti sulla coscienza Toto´ Riina o Emma Bonino?’.

Saltare verso l’alto


NOI CERCHIAMO LA VERITA'


Noi cerchiamo la verità perché possiamo coglierla. Per la cultura moderna, smentendo secoli di tradizione, la verità è inesistente, mentre in realtà è un impulso naturale nessuno si sente naturalmente attratto verso la menzogna 
di Francesco Lamendola  

  
In amore veritatis a pueritia mea contiue sum nutritus: è un pensiero di Dante Alighieri (Quaestio de aqua et terra, 1), che egli riferisce alla propria biografia spirituale, ma che possiamo estendere all’uomo in quanto creatura razionale: “mi sono nutrito, sin dall’infanzia – dice il sommo Poeta -  di un amore incessante per la verità”. Gli uomini, dunque, tendono alla verità: tale è la loro natura, tale il loro destino, anche se lo disattendono. Non vale, infatti, l’obiezione secondo la quale la stragrande maggioranza degli uomini non cerca affatto la verità, non ne sente affatto il richiamo e la nostalgia, né sin dall’infanzia, e neppure nell’età adulta: perché la realtà di fatto non smentisce la realtà di principio. Semplicemente mostra che esiste una distanza, più o meno grande, fra ciò che è possibile e ciò che viene messo in pratica. Se ci si permette una similitudine molto semplice, forse banale, ma in compenso assai chiara, con il mondo dell’atletica, il fatto che un solo essere umano (il cubano Javier Sotomayor, nell’ormai lontano 1993) sia riuscito a saltare l’asticella a 2 metri e 45 centimetri d’altezza, mentre gli altri sette miliardi di persone non vi riuscirebbero mai, non dimostra che gli uomini non sono capaci di saltare verso l’alto, ma che solo pochi riescono a raggiungere risultati di eccellenza, peraltro sempre passibili di ulteriore miglioramento; proprio quei pochi, però, in quanto esseri umani, e non marziani, dimostrano che saltare in alto, sempre più in alto, è possibile e che l’uomo prova un impulso a farlo e ne ha la capacità.

Che fine ha fatto la Chiesa non-di-questo-mondo ?



https://michael-media.gloria.tv/gregor/d/i7/wq35pz7gvxi8xoc5781oc3359xoc5781oc336.jpg?sum=XTT7tchBWfOS7zXxDzs20Q&due=1511179200

EL PAPA PARLA DI FINE VITA. E SOLLEVA NUOVI “DUBIA”


Ho tre domande sul testo seguente, e poi due domande riepilogative.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCOAI PARTECIPANTI AL MEETING REGIONALE EUROPEO
DELLA “WORLD MEDICAL ASSOCIATION”
SULLE QUESTIONI DEL “FINE-VITA”
[Vaticano, Aula Vecchia del Sinodo, 16-17 novembre 2017]
Al Venerato Fratello   Mons. Vincenzo Paglia
Presidente della Pontificia Accademia per la Vita
[…]Per stabilire se un intervento medico clinicamente appropriato sia effettivamente proporzionato …. Occorre un attento discernimento, che consideri l’oggetto morale, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti.

Nel “discernimento” non hanno alcun ruolo la Fede, e la Dottrina della Chiesa ?

Lasciamo che parlino i fatti…


LA NEOCHIESA E' FALSA


Hanno perso la fede e la fiducia nella grazia di Dio? La neochiesa è falsa perché non crede alla Chiesa che è un "Istituzione divina" e non una creazione umana, come il clero modernista e progressista sembra volerci far credere 
di Francesco Lamendola  

 
  
Ha fatto bensì scalpore, ma non quanto avrebbe dovuto, e non abbastanza da indurre il papa a intervenire in modo chiaro e deciso, l’affermazione del generale dei gesuiti, padre Arturo Sosa Abascal, nel febbraio scorso, parlando al giornalista Giuseppe Rusconi, del sito Rossoporpora, con tono di disinvoltura mondana e quasi di leggerezza salottiera: che noi non sappiamo cosa abbia detto realmente Gesù Cristo, nonostante i Vangeli, perché, a quei tempi, non c’erano dei registratori per fermare le sue parole. Precisamente, ha detto proprio così:

Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessone su che cosa ha detto veramente Gesù… A quel tempo nessuno aveva un i per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito…

Chi ci rimette?

LA LETTERA E IL GRIDO DI UN CATTOLICO AL PAPA: LA TUA CHIESA HA ABBANDONATO I DEBOLI E GLI INNOCENTI.

 Ho ricevuto questa lettera da un collega e amico. Qualcuno che ha lavorato da cattolico nella cultura, nel giornalismo, e nell’insegnamento, e che adesso si definisce “ex”; ex per quanto riguarda gli impegni attivi – anche se nonostante tutto ancora si dà da fare, eccome – ma certamente non da cattolico. Più che una lettera è un grido di dolore, rivolto al Pontefice; e io spero che il Pontefice la legga, e cercherò, con i miei limitatissimi mezzi, di fare in modo che chi si occupa della sua comunicazione la riceva, e, forse, se non scatta qualche meccanismo cortigiano, gliela sottoponga. Io credo che renderebbe al Pontefice un grande servizio; perché è una lettera sincera, nata da un amore e una sofferenza reali, e profondi.

La Chiesa di Bergoglio ha abbandonato deboli e innocenti

I dubbi dei parroci sono molti..

Bologna, la rivolta dei preti: niente pranzo con i migranti

L'arcivescovo Zuppi lancia l'iniziativa "Ospita a pranzo uno straniero". Ma aderiscono solo 20 preti su 90: "Che senso ha accogliere un islamico in chiesa?"
Tutto nasce da un'iniziativa di papa Francesco. Oggi, infatti, si celebra la "Giornata mondiale dei poveri".
È stata istituita proprio quest'anno dal Santo Padre e a Bologna è stata il pretesto per creare una forte divisione all'interno della Curia. La rivolta della stragrande maggioranza dei parroci, però, non è contro Bergoglio ma contro l'arcivescovo Mattia Zuppi che, come racconta il Corriere della Sera, ha chiesto ai preti della città di ospitare a pranzo i migrantidell’hub di via Mattei. Il risultato è stato imponente. Appena venti parrocchie su novanta hanno, infatti, aderito all'iniziativa.

sabato 18 novembre 2017

Le strade imperscrutabili di Dio

Notre Dame de Sofanieh – un miracolo per Damasco

Qualche tempo fa vi raccontai una storia al limite del paradosso: la Valdimir’skaya cioè la Santa Madre di Dio raffigurata in un’icona del XIII secolo, detta anche la Vergine di Kazan, apparve, in Libano, al metropolita Elia che per tre giorni e tre notti aveva vegliato in preghiera per chieder l’aiuto della Santissima Madre di Dio di Kazan, la Madonna protrettrice della Santa Russia, per salvare la medesima dalla catastrofe della guerra.
Oggi la scena si sposta un pochino più ad est del martoriato Libano e precisamente in Siria, a Sofanieh un sobborgo di Damasco.
I benpensanti cattolici  neo-bergogliani   cominceranno già a storcere il naso: può mai qualcosa di buono arrivare per il mondo dalla Sira di Assad, il dittatore sanguinario oppressore e carnefice del suo popolo?
Ma come accadde per la Russia sovietica anche qui le strade imperscrutabili di Dio seguono tutta un’altra logica. Essa, naturalmente non è assolutamente quella umana e tanto meno quella che vorrebbero imporci gli oscuri servitori del principe di questo mondo.
Vedrete che nel corso della narrazione salteranno immediatamente alla vostra attenzione delle cose davvero completamente diverse dall’assordante chiasso della propaganda di cui i media sono gli amplificatori.

Libertà al servizio della verità


La papolatrìa, una nuova eresia?
SI HA IL DIRITTO DI CRITICARE IL PAPA? – Breve videointervista a François Billot de Lochner, direttore del sito online francese Liberté Politique – 17 novembre 2017
In questi ultimi tempi, nel mondo cattolico in generale e in quello francese, in particolare, sta aumentando la polemica su un tema fondamentale: “Si ha, o no, il diritto di criticare il papa?
(Appare sullo schermo papa Francesco che dice il suo primo “Buona sera!”. Ndt)
Questa polemica appare del tutto inattesa, visto che in passato era qualcosa di logico, ma anche perché andiamo a toccare degli aspetti essenziali. Degli aspetti che appaiono polemici in primo luogo perché si incrociano con certe posizioni del papa, sulle quali alcuni dicono che si può esercitare il diritto di critica.
Intervistatore. – Ci sono quindi degli aspetti (o dichiarazioni papali), su cui un cattolico è legittimato a criticare le posizioni del papa?
Billot de Lochner. – Certamente! Ci sono degli aspetti su cui, non solo il cattolico di base, è legittimato a criticare il papa, ma ha anche il dovere di farlo. È la famosa “correzione fraterna”, di cui si parla sovente. Ovviamente non devono essere aspetti di carattere dogmatico, ma semplicemente aspetti o temi di carattere politico. Quando il papa emana un’enciclica e denuncia delle vere contro verità, a riguardo, per esempio, dell’ecologia, quando il papa si trasforma in climatologo, in questo caso può essere criticato.

Dàgli al negro!


La rivincita delle periferie. Anche "La Civiltà Cattolica" infierisce sul cardinale Sarah


Dopo la pubblica reprimenda di Francesco al cardinale Robert Sarah, prefetto della congregazione per il culto divino, non c'è più alcun dubbio sulle reali intenzioni del papa in materia di traduzioni nelle lingue moderne dei testi liturgici di rito latino, demandate in pieno alle Chiese nazionali, con l'approvazione vaticana ridotta a una pura formalità.
Ma a rincarare la dose – con in più il sarcasmo nei confronti dei presunti retrogradi – è arrivata puntuale "La Civiltà Cattolica", assurta da tempo a "house organ" di Santa Marta.
Nel suo ultimo numero, la storica rivista dei gesuiti diretta da padre Antonio Spadaro ha dedicato il suo articolo di apertura proprio alla "restituzione" alle conferenze episcopali nazionali della piena competenza sulla traduzione dei libri liturgici.
La tesi dell'articolo de "La Civiltà Cattolica", infatti, è che questa facoltà era già stata devoluta alle Chiese nazionali nel 1969, da un'istruzione – in realtà la lettera di un cardinale – dal titolo "Comme le prévoit", ma presto era stata data per morta "per ragioni ideologiche", col prevalere degli avversari della riforma liturgica. Fino a che è arrivato papa Francesco a richiamarla in vita e quindi a segnare la rivincita delle "periferie" sul centralismo vaticano.

La sfida raggelante


Francesco fase B. Ma lo stile è quello del Vaticano II

Riguardo alla situazione di degrado teologico vigente credo di voler sottoscrivere l’opinione espressa da padre Scalese, relativamente alla FASE B appena iniziata. Suggerisce Scalese: “Perché parlo di una seconda fase del pontificato? Perché ho l’impressione che ci troviamo di fronte a una svolta. La fase A del pontificato di Papa Bergoglio è stata caratterizzata da quella che lui ha chiamato, in Evangelii gaudium, “conversione pastorale” (n. 25). C’è stato chi ha parlato, a questo proposito, di “cambio di paradigma” (qui); noi, forse con una certa audacia, abbiamo parlato di “rivoluzione pastorale” (qui). La caratteristica di questa prima fase è stata la sottovalutazione della dottrina in favore della pastorale: la dottrina — è stato insistentemente ripetuto — non cambia; ciò che cambia è l’atteggiamento della Chiesa verso le persone. L’evento piú significativo di questa prima fase è stato, senza alcun dubbio, la pubblicazione dell’esortazione apostolica Amoris laetitia.Si ha l’impressione che il discorso dell’11 ottobre segni il passaggio a una nuova fase, nella quale, pur ribadendo che la dottrina non cambia, si pone l’accento sull’esigenza che essa progredisca”. Se Scalese ha ragione, allora io e il mio attuale articolo siamo in ritardo. Non me ne cruccio: in ogni caso non avremmo contribuito a virate di sorta.

Che cosa temono?

BESTIARIO. – CHI HA PAURA DEL SEDEVACANTISTA CATTIVO? – AVVENIRE E IL CAPOSCOUT GAY: STARE AI PRIMI DANNI. – PRETE CELEBRA MATRIMONIO GAY IN MESSICO. – PARIGI: PEDOFILIA, ZOOFILIA O RAZZISMO? – NIENTE CONVENZIONE MONDIALE ATEA NEL 2018. – USA: TRE HURRAH PER NAUMANN PRO-LIFE. 


Questa settimana Bestiario si concentrerà, ahimè, soprattutto e specialmente sui giornali. Anche se non mancheranno altri argomenti, più strettamente clericali…
E cominciamo da uno strano annuncio, di una conferenza stampa – di presentazione di un libro – molto blindata. Vi riportiamo il comunicato:
Il 21 novembre in Vaticano la presentazione di “Sedevacantisti” con Gomez e Saluzzi.
Martedì 21 novembre 2017 alle 18 nella sede di Radio Vaticana (Sala Marconi – Piazza Pia, 3 – Palazzo Pio – Città del Vaticano) Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it e di Fq MillenniuM, Paola Saluzzi, giornalista di Tv2000, e Javier Martínez-Brocal, direttore di Rome Reports, presentano il libro Sedevacantisti (Tau) di Francesco Antonio Grana, vaticanista de ilfattoquotidiano.it.
Francesco non è stato eletto legittimamente. È eretico.
Vuole canonizzare perfino Martin Lutero. In cinque anni di pontificato i critici, fuori e soprattutto dentro la Chiesa cattolica, hanno attaccato Bergoglio accusandolo di eresia,
 come hanno fatto i quattro cardinali che hanno espresso i
loro dubbi per le sue aperture in favore dei divorziati risposati
o coloro che hanno realizzato 200 manifesti affissi per le
strade di Roma che irridevano la poca misericordia del Papa latinoamericano verso i suoi oppositori. Sedevacantisti vuole rispondere punto per punto agli attacchi infondati e ingiustificati contro Bergoglio ripercorrendo i suoi grandi successi in campo ecclesiale
e sul panorama geopolitico mondiale.

Nei melmosi meandri delle false dottrine

Chiesa, resistere e combattere contro Papa Francesco

Pena la débacle del cattolicesimo romano

Aper de silva. Maiale selvatico. In questi termini, mutuati dal Salmo 80 (79), 14, si esprime Papa Leone X de'Medici (1513-1522), nella Bolla di condanna Exsurge Domine, del 15 giugno 1520, allorchè si rende pienamente conto, sebbene con notevole ritardo, di quale esiziale devastazione, anche a lunga prospettiva, siano portatrici le cosiddette 95 tesi che Martin Lutero (1483-1546), volle affiggere sui battenti della Cattedrale di Wittenberg, il 31 ottobre del 1517, che costituiscono l'humus velenoso del suo pensiero per lanciare un attacco violento contro la Chiesa di Roma, colpevole, a suo dire, della dilagata corruzione tra il clero e i popoli del Vecchio Continente, specialmente quelli tedeschi, dovuta alla vendita delle indulgenze per finanziare la costruzione della grandiosa Basilica di San Pietro in Vaticano, che doveva sostituire quella costantiniana, ormai irredimibilmente pericolante. Da cui, in seguito, nacque la Riforma protestante che indusse a recidere, di netto, il proprio filiale legame, con le popolazioni tedesche e del nord Europa con la Cattedra Petrina e la millenaria tradizione sulla quale, letteralmente, riposa, nel bene e nel male, l'Istituzione ecclesiastica cattolica e l'intera civiltà dell'Occidente permeato intensamente, sin nelle sue più intime latèbre, della cultura classica, ellenica e latina.

La coscienza di sé


L'ODIO DI DIO E DI SE STESSI

  
  Una società che odia Dio odia se stessa. Chi non è cristiano nel senso culturale dell’espressione non è veramente europeo: è un apolide un vagabondo un marziano al quale nulla importa della sua stessa casa dei suoi stessi figli 
di Francesco Lamendola  

  
  
Il 12 febbraio del 2013, per festeggiare l’abdicazione di Benedetto XVI, un gruppo di nove ragazze del famigerato gruppo ucrainoFemen, indossanti solo le mutandine e con il corpo decorato con scritte oltraggiose per la fede cattolica, hanno fatto irruzione nella basilica di Notre Dame, a Parigi, in mezzo al popolo dei fedeli, scandendo lo slogan Non più papa, e scagliandosi contro un’antica campana di bronzo dorato, che hanno preso a bastonate.
Allontanate a fatica dagli inservienti, sono state rinviate a giudizio e il processo si è concluso, nel settembre dell’anno seguente (!), con l’assoluzione totale. La sentenza è stata il risultato di una riduzione dell’accusa ai soli aspetti materiali dell’irruzione: niente vandalismo, niente oltraggio alla religione, niente incitamento all’odio antireligioso, ma solo danneggiamento (eventuale) di beni. E siccome gli unici danni materiali erano i segni lasciati dalle balde ragazzotte sulla secolare campana, ma nessuno poteva attribuirli con certezza proprio a loro, il comprensivo magistrato ha concluso per il nulla di fatto e le ha rimandate assolte. La loro portavoce ha dichiarato: Cari cattolici, caro papa, caro Dio, fatevene una ragione: oggi è stato tolto l’appoggio dello Stato alla vostra falsa morale. 

Scontro decisivo tra la luce e le tenebre

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Maskirovka



È un termine russo che si traduce alla lettera camuffamentooccultamento o simili, ma designa una tattica militare, praticata fin dall’antichità, con la quale si trae il nemico in inganno riguardo alle manovre belliche, alle intenzioni o all’effettiva consistenza dell’esercito avversario. Gli strateghi sovietici lo battezzarono così e, proprio grazie ad un massiccio impiego della maskirovka e ad altre nefandezze, vinsero quell’orrenda carneficina che fu la guerra civile provocata dal colpo di Stato, di cui ricorreva in questi giorni il centenario, perpetrato da quel demonio incarnato di Lenin. Anche quel pugno di manigoldi di formazione e mentalità marxista che ha occupato il Vaticano, a quanto pare, questa lezione l’ha imparata bene e continua a menarci per il naso su vari fronti, distogliendo la nostra attenzione dalle vere questioni di fondo e dalle manovre occulte con cui stanno realizzando la loro esecrabile agenda.

venerdì 17 novembre 2017

Grazie a Dio..!


CAFFARRA NON PIACEVA?      
  

Ma certo che Caffarra non piaceva. Grazie a Dio. Deceduto il 6 settembre scorso fra i cattolici progressisti e fra i modernisti travestiti da cattolici non piaceva né poteva piacere era uno dei quattro cardinali dei "Dubia" 
di Francesco Lamendola  


  
Anche se il nuovo arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Zuppi, un monsignore bergogliano a ventiquattro carati, ha detto di avere il cuore colmo di tristezza per la morte improvvisa di Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di quella diocesi, che aveva retto per dodici anni, dal 2003 al 2015, la verità, nuda e cruda, è che nessuno, fra il neoclero della neochiesa, e specialmente fra i suoi colleghi arcivescovi e vescovi “di strada”, come ora, civettuoli, amano chiamarsi, deve aver pianto troppo. Caffarra, deceduto il 6 settembre scorso, fra i cattolici progressisti e fra i modernisti travestiti da cattolici, non piaceva, né poteva piacere. Grazie a Dio, aggiungiamo noi. Era uno dei quattro cardinali che avevano redatto e inoltrato i loro dubia sull’esortazione Amoris laetitia al papa Francesco, senza mai ricevere risposta. Poi, lui personalmente aveva chiesto, anche a nome degli altri tre, d’essere ricevuti in udienza privata: nessuna risposta neppure a tale richiesta, da parte del misericordioso pontefice.

“Diventare Fatima”

PADRE PIO E FATIMA: DUE TRAI PIÙ PORTENTOSI INTERVENTI DI DIO NEL XX SEC. PER LA SALVEZZA DEL MONDO E DELLA CHIESA

« Maria è l’unica sorgente che ha fatto sgorgare padre Pio e Fatima. Sua è la mano che descrive le meraviglie di Fatima come le meraviglie di padre Pio: due momenti di un’unica azione soprannaturale gestita da Maria, che ha il fine di stabilire il Trionfo del suo Cuore Immacolato, perché si realizzi il Regno di Cristo. E’ il fine per cui lavorò padre Pio, gloria vivente di Maria, in riparazione degli eventi futuri » (1).

Il sacerdote padovano don Attilio Negrisolo, intimo figlio spirituale di san Pio da Pietrelcina, in una sua catechesi sul santo del Gargano affermava che « i secoli peggiori della storia dell’umanità sono 3: il II, il XV ed il XIX. Ma oltre questi 3 ve ne è stato uno ancora peggiore: il XX. Oggigiorno, in modo particolare, vi è davvero una “corrente satananica” che sconvolge tutto » .

Eppure Dio non ci ha abbandonato in questa potestà di satana. I suoi interventi, letti alla luce dei segni dei tempi, non sono di certo mancati.

... Sia anatema

Attacco alla Tradizione

16/11/2017 - E' possibile che un sacerdote che vuole dire la S. Messa di domenica si ritrovi ad elemosinare una chiesa, vedendosi rifiutato da un'intera diocesi? Purtroppo, è ciò che è successo recentemente in una diocesi del nord Italia, dove ad un sacerdote della Fraternità sacerdotale S. Pietro, in visita al gruppo di fedeli che segue spiritualmente da anni, è stato impedito di celebrare la S. Messa in chiesa.
Si capisce, la S. Messa che doveva essere celebrata sarebbe stata in rito tridentino e, come volevasi dimostrare, quando si tratta della S. Messa non riformata dal Concilio Vaticano II, si scatenano un odio e un veemente attacco alla Tradizione e al Magistero perenne della Chiesa a dir poco impressionanti. Quei fedeli che si muovono chiedendo spiegazione a parroci o a sacerdoti o perfino alla curia di cui fanno parte, si sentono dare risposte formali, persino ridicole, che hanno chiaramente i contorni della derisione e del dileggio più astioso e velenoso.

Vasco val bene una messa



E’ passato qualche mese, quindi non è più argomento di attualità. Ma è impossibile non commentare, anche in ritardo, certi accadimenti.
Piacevolmente travolti dal tifone estivo “Vasco”, noi cattolici modenesi ci siamo dimenticati di leggerne il significato. Prima impauriti, poi sorpresi, infine entusiasmati (o quasi) dal Modena Park, non ci siamo chiesti quale messaggio la nostra chiesa abbia ricevuto da Vasco.
Questo, ci si creda o no, è l’inizio di una riflessione pubblicata sul Nostro Tempo, settimanale della Diocesi di Modena-Nonantola. Vinto lo sconcerto, azzardiamo subito la prima, istintiva risposta. Non è che ci fosse bisogno del concerto di Modena per capire cosa la chiesa abbia ricevuto da Vasco: nella migliore delle ipotesi, nulla.
Secondo il giornale della diocesi, invece, è necessario abbeverarsi a questa immensa fonte di saggezza; se necessario, dovendo scegliere, rinunciando anche a una qualche celebrazione. Quella di Modena Park ovviamente aveva la precedenza:
Abbiamo detto chiaro che Vasco val bene una messa (Nostro Tempo, 02.07.17).

Parrocchia che vai, anarchia che trovi

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FANTASIA SFRENATA ANARCHIA ASSICURATA 

Da circa mezzo secolo, e cioè dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, tante, troppe cose sono cambiate, e non sempre, anzi quasi mai in sintonia con le indicazioni della Chiesa, ma in aperta ribellione alle direttive impartite da Chi ha ricevuto, da Gesù Cristo, il compito di guidare la vita e le scelte della comunità cristiana. Le direttive date dalla legittima autorità da tempo vengono viste come una camicia di forza da cui è bene liberarsi. E allora… spazio alla fantasia, che equivale a dare spazio alla disobbedienza e, in ultima analisi, equivale a far regnare l’anarchia. Ormai nella Chiesa ognuno fa e sa di poter fare impunemente quello che vuole. Pare infatti che le regole siano state scritte dall’autorità ecclesiastica solo per mettersi a posto la coscienza… me lo fa sospettare il fatto che poi nessuno si preoccupa di farle rispettare. Questo in tutti i campi della vita della Chiesa: sia in campo dottrinale, sia in campo liturgico, sia in campo pastorale, sia in campo disciplinare.

Capire ciò che è vero da ciò che è falso.


Cari Vescovi: attenzione allo spettro dell’accanimento terapeutico!

Ci risiamo! Lo spettro dell’accanimento terapeutico torna prepotentemente ad ingannare i Pastori della santa Chiesa, specialmente torna a far confondere le buone intenzioni del santo Padre Francesco. Non siamo “tuttologi” ma non ci vuole neppure una laurea in medicina o alla Pico de Paperis per capire che, periodicamente, la giustificazione del concetto di “accanimento”, viene usato per aprire porte pericolose e, soprattutto, senza mai arrivare a specificare cosa loro stessi vogliono intendere con tale termine.
Ne ha parlato la Nuova Bussola, vedi qui, un articolo che condividiamo integralmente perché ha colto magnificamente i punti centrali – purtroppo anche i più critici – delle parole del Discorso ufficiale del santo Padre, leggi qui, attraverso i quali seppur viene spiegato – a grandi linee – in cosa consisterebbe “l’accanimento terapeutico”, dall’altra parte si offrono però degli spunti – involontari – verso l’eutanasia giustificata, specialmente se i Media interpretano in questo modo le sue parole e il Papa non smentisce e non chiarisce…
Il Denzinger afferma che: “Un decreto dottrinale che può sembrare ad alcuni dubbio, deve essere sempre compreso nel senso secondo cui l’asserto è vero..“, offrendo a noi tutti una specie di cartina tornasole per poter interpretare correttamente le parole, ufficiali, del Pontefice. Tuttavia è anche salutare e un bene rimarcare alcuni punti come ha offerto la Nuova Bussola, attraverso i quali capire ciò che è vero da ciò che è falso.

Francesc-fake


LA FAKENEWS DEL PAPA E LA LEGGE SUL FINE VITA. IL CASO BRANDI IN PARLAMENTO. LA VITTORIA DEL BUS DELLA LIBERTÀ. 

Questa mattina devo esprimere tutta la mia solidarietà ai colleghi vaticanisti. Capisco la loro sofferenza. Come ben scrive Giovanni Tridente, “Oggi è il trionfo del titolismo”. Parliamo ovviamente della notizia del messaggio del Pontefice in tema di accanimento terapeutica ed eutanasia. E della cosiddetta “apertura” del Pontefice alla legge sul fine vita. Va da sé che nel messaggio, preparato, come è ben probabile, con l’ausilio della Pontificia Accademia per la Vita, come quasi sempre accade in queste occasioni, di legge non si parla. E il “no” all’accanimento terapeutico, non è esattamente una notizia fresca: risale al 1958, proclamato da quel sinistrorso radicaleggiante di papa Pacelli, e ribadito, senza soluzione di continuità da quei bombaroli di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Dio solleva luci profetiche?Metteranno i ray-ban!

Un teologo anglicano: "Il Papa non è cattolico"


A questo punto della Débâcle Bergogliana, il fatto che Francesco rappresenti una minaccia per l'integrità della Fede è divenuto così evidente nel commento mainstream, che persino un teologo anglicano, scrivendo su First Things, ha lanciato l'allarme.

«Il papa è cattolico? Per almeno un secolo, questo è stato il modo in cui noi anglicani abbiamo scherzato su tutto ciò che sembrava fin troppo ovvio», scrive Gerald McDermott, titolare della cattedra di Teologia alla Beeson Divinity School. Ma continua: «Ora dobbiamo chiederci seriamente se il Papa non sia un protestante liberale».

giovedì 16 novembre 2017

“Il tempo della Vergine”


                        PROSPETTIVE SULL’AVVENIRE 

Proponiamo ai nostri lettori un articolo del filosofo francese Jean Guitton del 1976, che ci sembra di straordinaria attualità per la tematica trattata: l’intervento della Vergine Santissima nella storia dell’umanità; allora come oggi, nel centenario delle apparizioni di Fatima, appare chiaro come la Madre di Dio non faccia mai mancare la Sua intercessione per ricondurre l’umanità tra le braccia salvifiche del Redentore. 

L’attuale incertezza sull’avvenire dell’umanità proietta la sua speranza e la sua ombra anche sul pensiero cristiano. Agli inizi della Chiesa, la fine dei tempi era sembrata molto prossima. Il secolo XIX, pieno di speranza nel progresso umano, credeva in un avvenire indefinito, sempre perfettibile. L’idea della fine dei tempi sembrava una paura infantile. Le ultime guerre, la bomba atomica, l’accelerazione e la convergenza dei processi distruttivi hanno mutato le nostre prospettive. Non sappiamo più se la fine dei tempi è tanto lontana, come la si riteneva all’inizio del secolo scorso. Non sappiamo se il progresso accelerato delle tecniche non avvicinerà la fine, invece di allontanarla quasi indefinitivamente. Questa ambivalenza costituisce il fondo della nostra attuale inquietudine; essa colora i nostri pensieri nascosti, è tanto più forte quanto più la respingiamo. Essa colora anche la coscienza che noi prendiamo dalla fede. Questa fede, ormai, la pensiamo e la viviamo in una prospettiva che si è soliti chiamare escatologica; siamo più attenti di una volta all’idea che le cose del tempo sono ombre e figure, e che un avvenimento finale potrebbe essere assai prossimo.
         Se nel 1975, dopo il Vaticano II, si riflette sulla “medaglia”, sulla “rue du Bac”, sul posto dell’intercessione della Vergine nell’economia della fede, non ci si trova nella identica situazione spirituale del 1940. Ho fatto un’ esperienza curiosa. Ho riletto l’opera sulla Vergine Maria da me scritta tra il 1940 e il 1945 che presentava alcune considerazioni sul rapporto della Vergine Maria con la fine dei tempi: queste pagine erano scritte prima di Hiroshima. Sono alquanto invecchiate. Ora accentuerò ancor di più la visione allora esposta (insieme a molti mistici) sul rapporto della
Vergine con l’escatologia.
         Uno dei temi di Grignion de Montfort era che la devozione alla Vergine sarebbe cresciuta verso la fine dei tempi, che il progresso di questo culto sarebbe un segno dell’avvicinarsi della conclusione della storia umana.