Reagire allo scoraggiamento: un diabolico inganno. Stiamo assistendo ad una mutazione antropologia un distacco dalla dimensione reale dell’esistenza a favore di una virtuale con soggetti post-umani che hanno perso la loro anima
di Francesco Lamendola
La reazione più diffusa, fra coloro i quali hanno raggiunto un certo livello di consapevolezza e hanno perciò potuto misurare tutta la vastità e la gravità della nostra crisi attuale, che investe ogni aspetto della nostra vita pubblica e privata, è il cadere in un cupo stato di scoraggiamento, se non addirittura la depressione. Quanto più si è consapevoli della realtà delle cose, tanto più ci si rende conto che sarà difficilissimo, e forse impossibile, raddrizzare il timone della barca e ripristinare delle condizioni di vita, sia materiali che spirituali, anche solo vagamente simili a quelle che hanno conosciuto le generazioni precedenti.
La precarietà, l’insicurezza, il disorientamento, la babelica confusione, il senso di alienazione, perfino una progressiva perdita di umanità, e unite a tutto ciò l’impotenza, la rabbia e la frustrazione, formano in molti di noi una miscela altamente esplosiva: siamo tutti a rischio di cadere in depressione, siamo tutti appesi al filo di una speranza sempre più esile, quasi evanescente. Sappiamo, sentiamo, che da questa crisi non usciremo; che noi, almeno, non faremo in tempo a vedere l’uscita dal tunnel; e dubitiamo anche che ne potranno mai uscirne neppure i nostri figli e i nostri nipoti. Oltre alla potenza enorme dei meccanismi che stanno impoverendo la nostra condizione economica e che stanno sempre più imbarbarendo la nostra coesistenza sociale, primo fra tutti l’usura attuata dal capitale finanziario globalizzato, che stringe alla gola le nazioni non meno dei singoli individui, stiamo assistendo, impotenti, a una vera e propria mutazione antropologia. Vediamo, infatti, che un numero crescente di persone è totalmente dipendente dalla tecnologia elettronica, come se fosse una droga; che le sue facoltà e i suoi interessi sono condizionati, e perfino spenti, nei confronti di tutto ciò che esula da essa; che vi è una sorta di ottundimento dell’intelligenza e della volontà, nonché un autentico distacco dalla dimensione reale e concreta dell’esistenza, a favore di una dimensione parallela e virtuale, nella quale queste persone ormai “viaggiano” come se la vita vera fosse lì, sullo schermo del loro computer, del loro telefonino o del loro televisore. Dal punto di vista spirituale, poi, i danni prodotti da questo aberrante sistema di vita sono, se possibile, ancora più gravi: è come se queste persone avessero perso la loro anima e l’avessero consegnata a delle potenze aliene, a delle forze infere, e si fossero trasformate in soggetti post-umani, non solo privati delle facoltà razionali fondamentali, ma anche della stessa capacità affettiva, così come l’abbiamo sempre conosciuta. In altre parole, sembra che si stia attuando quella rivoluzione antropologica della quale ci parlavano i romanzi e i film di fantascienza, mostrandoci, già da qualche tempo, una progressiva sostituzione della specie umana con delle forme di vita artificiali, simili ad essa solo nell’aspetto esteriore: cosa, quest’ultima, che aumenta la confusione e il senso d’incertezza, perché nelle persone che s’incontrano si stenta a capire se sopravviva un barlume di umanità o se siano già dei replicanti. Se, poi, a ciò si aggiunge lo spettacolo incredibile di una invasione programmata dal Sud del mondo e di una sempre più massiccia e capillare sostituzione di popolazione, per cui, nel giro di una sola generazione, il volto dell’Europa è già divenuto fisicamente irriconoscibile e l’identità dei popoli europei è già stata messa in crisi, probabilmente in maniera irreversibile, e avviata verso la liquidazione definitiva, si avrà un quadro completo, e impressionante, dello stato d’animo con cui le persone deste, consapevoli e sensibili stanno vivendo tali processi di trasformazione.
E' solo un diabolico inganno perpetrato contro i popoli "sovrani". Popoli spesso solo inconsapevoli vittime della propria manipolazione: come pensare che un presidente della Repubblica stia tradendo il suo stesso popolo, come pensare che un papa stia tradendo la Chiesa, come pensare che i capi delle Nazioni Unite stiano tradendo l’umanità?
E tuttavia, è necessario reagire a tale senso di smarrimento e di angoscia, o, peggio ancora, di fatalismo e di rassegnazione; per quanto i mutamenti in atto siano di portata gigantesca e difficilmente modificabile, a noi tutti rimane l’obbligo, se non per noi stessi, per le generazioni future, di non rassegnarci e di reagire, con tutte le nostre forze, con decisione e senza perdere neppure un minuto, contro il presente stato di cose. Finora le forze che stanno orchestrando questa distruzione sistematica del nostro sistema di vita hanno potuto contare sulla inconsapevolezza e perfino sulla collaborazione di molti, sedotti e ingannati da fallaci parole d’ordine, che, all’insegna della pigrizia intellettuale e del conformismo, hanno dato loro l’illusoria sensazione di aver capito di più, mentre non capivano affatto, e di essere più “buoni”, più accoglienti e generosi, mentre stanno perpetrando un crimine gravissimo a danno dei loro e dei nostri figli, e dei loro e dei nostri nipoti, e stanno travisando completamente il senso della vera accoglienza, della vera solidarietà e anche, nel caso dei credenti, della vera religione cristiana. Come non cadere nell’inganno, del resto, quando le massime autorità civili e religiose predicano, tutti i giorni, il dovere civile e morale di seguirle nella strategia suicida che esse hanno deciso di adottare, consegnando noi stessi e la nostra civiltà in balia di forze e di meccanismi da cui uscirà distrutto tutto ciò per cui noi e i nostri avi abbiamo finora lottato per costruire un futuro degno di questo nome? Non era facile capire il diabolico inganno, vedendo che tali autorità, fiancheggiate da un esercito di giornalisti, insegnanti, amministratori pubblici e soprattutto magistrati, confermavano, con i loro discorsi e con le loro azioni, la linea indicata dalle autorità più alte, incrementando lo zelo di tutti gli ingenui che, per abitudine e scarsa capacità di riflessione, pensano che sia giusto fare quanto ci viene chiesto, se a chiederlo sono quelli nei quali solitamente si ripone la propria fiducia e della cui buona fede non si ha motivo di dubitare. Come pensare che un presidente della Repubblica stia tradendo il suo stesso popolo, come pensare che un papa stia tradendo la Chiesa, come pensare che i capi delle Nazioni Unite stiano tradendo l’umanità? Se pure, talvolta, dei dubbi angosciosi si fanno strada anche nelle persone più docili e propense a fidarsi senza fare domande, è molto più semplici pensare che sono loro a ingannarsi, che sono loro a non comprendere. Altrimenti, bisognerebbe ipotizzare una congiura diffusa e operante a livello planetario; ma si sa che i complottisti sono dei poveri matti e che il complottismo è una malattia non solo perniciosa, ma anche un po’ ridicola. E di cosa ha maggiormente paura l’uomo contemporaneo, se non del ridicolo? Già abituato ad aver “bisogno” di dosi costanti e massicce di approvazione da parte degli altri, preferirebbe qualunque altra sanzione, piuttosto che quella di essere considerato non solo un po’ pazzo, ma anche ridicolo, nell’ipotizzare una congiura di portata mondiale.
Lo scontro decisivo è oggi tra i popoli impoveriti, vessati e privati delle loro prerogative di sovranità, da una parte e il capitalismo globalista speculativo, alleato della sinistra "Radical" e della neochiesa gesuita dall'altra: la verità è che ci hanno imposto una subdola dittatura dell'usura. Il nostro vero nemico sono perciò le grandi banche di New York e la borsa di Londra, nonché le "surreali"agenzie di rating e le banche centrali che emettono il denaro pubblico, ma sono al servizio del "capitale privato".
E tuttavia, la congiura c’è. C’è un disegno mondiale per ridurre l’umanità in schiavitù, disegno che è giunto alla fase dell’attuazione, e che è già stato realizzato al 90%. Per completare l’opera, resta un nemico principale da abbattere: il cristianesimo; per far questo, la congiura è penetrata nei più alti livelli della Chiesa cattolica e ha agito dall’interno, scardinando, uno dopo l’altro, i pilastri della fede, non con un assalto diretto, ma con una radicale sostituzione di forme liturgiche, di modalità pastorali e, infine, di insegnamenti magisteriali. Il risultato è che i vertici della chiesa cattolica, oggi, sostengono il contrario di ciò che la Chiesa, quella vera, è sempre stata fino al Concilio Vaticano II, creando così una contro-chiesa, apostatica e modernista, che, però – e qui sta l’infernale abilità dei congiurati - non viene percepita come tale dalla grande massa dei fedeli, anche se molti, questo sì, si sentono smarriti, si sentono confusi, avvertono un senso di amarezza e di scoraggiamento, pur non riuscendo a individuarne la causa con chiarezza. Una situazione simile si è creata nei cittadini rispetto allo Stato e ai suoi organi. Il cittadino che vede trattare con incomprensibile indulgenza i delinquenti, specie se stranieri e finti profughi, e con inesorabile severità, anche fiscale, gli italiani che vivono onestamente, lavorando e rispettando le leggi, non sa più cosa pensare, non sa più a chi rivolgersi. Se subisce un danno, se è vittima di una violenza, preferisce non sporgere nemmeno denuncia, vuoi perché non spera più di ottenere un risarcimento, vuoi perché teme, addirittura, di trovarsi lui stesso sotto inchiesta, come se fosse la vittima a doversi discolpare per essersi difesa, per aver reagito o tentato di reagire, e non il delinquente che l’ha aggredita, molestata, derubata. Diminuzione delle denunce che è stata subito sbandierata dai partiti di sinistracome la prova del fatto che essi hanno fin qui governato “bene”, visto che, numeri alla mano, ci sono meno omicidi, meno stupri, meno rapine… o così almeno dicono i mass-media, i quali, nella quasi totalità, sono al servizio della lobby finanziaria mondialista. Per il presidente della Repubblica, l’Italia è la casa di accoglienza di tutti i profughi, veri e soprattutto falsi, dell’universo mondo; al tempo stesso, essa è una provincia dell’impero burocratico che ha sede a Bruxelles, e la cui vera anima è la Banca Centrale Europea: una banca privata, che bada ai suoi profitti e se ne infischia del benessere dei popoli, anzi, si ostina a imporre assurde politiche di austerità, allo scopo di accrescere l’indebitamento e la dipendenza di tutti verso di lei.
Ci vogliono imporre per legge, al posto della famiglia naturale, una sessualità promiscua con la "libertà" di cambiare sesso a piacimento, e di disporre di bambini, procurati in qualsiasi maniera, anche con l’orrida pratica dell’utero in affitto, per il gusto satanico di metter su una ”famiglia” che è solo lo scimmiottamento diabolico della famiglia tradizionale.
Reagire allo scoraggiamento
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