ROMANA VULNERATUS CURIA. SE ANCHE LA CHIESA SI UNISCE ALLA CAMPAGNA CONTRO LA SESSUALITÀ NATURALE…
Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) si è fatto vivo dopo un lungo periodo di silenzio. Dovuto, pensiamo, allo sconforto che pervade non poche persone che assistono impotenti al simpatico scempio che si sta compiendo all’interno della Chiesa cattolica, e di cui Stilum Curiae cerca di dare conto; se non altro a scarico di coscienza, per dire: il poco che si poteva fare, informare, lo si è fatto, lo si sta facendo. Contro venti e maree, sicofanti e corifanti, nani (morali) e ballerini (di ogni genere, questi ultimi). RVC oggi pone la sua attenzione sulla tendenza contraria alla sessualità naturale (uomo e donna Dio li creò, per intenderci) che striscia striscia nei clericali ambulacri e sinodi. Vediamo che cosa dice.
Caro Tosatti, la forzatura in corso anti sessualità naturale, così veemente, comincia a preoccuparmi, all’opposto di quanto invece non sembra preoccupare i vertici della nostra amatissima chiesa. Ma son convinto che sia necessario battersi per le nostre convinzioni anche se minoritarie e disconosciute dalla stessa autorità morale. Se oggi un sacerdote difende la vita e le leggi naturali della Creazione, viene, al meglio, rimproverato o censurato dai superiori, se lo fa un laico, viene deriso. Ciò insospettisce no? Sì! Dovrebbe insospettire perché la conclamata e auspicata <fine della dominazione maschile> sulla donna e sulla società, coincide con la fine della dominazione divina. Entrambe han fatto la storia fino a ieri. Oggi la morale la fa la legge e la chiesa deve guardarsi bene dall’intromettersi, altrimenti finisce l’8 per mille. Ma quello che è drammatico saranno le conseguenze di questa rinuncia. La famiglia, per esempio, ha cessato di esser istituzione, non è più cellula sociale, la società non è più fatta da famiglie. La famiglia è stata privatizzata, i suoi membri se ne sono impossessati e decidono che farne, l’interesse pubblico per la famiglia non c’è più, tranne forse ancora per la tutela dei minori (in certe occasioni). Ciò produce e produrrà danni elevatissimi che vanno dalla instabilità sociale, diseducazione dei figli, necessario riconoscimento da parte della chiesa di questa “instabilità” (vedi Amoris Laetitia), fine del rifugio affettivo della famiglia, solitudine, stress, brrrr… E’ stato privatizzato anche il sesso, non c’è più “ contronatura”, non c’è più nessun tabù. Il messaggio anticreazionista è evidente, la famiglia procreatrice non esiste più, i ruoli (padre, madre, nonni, figli nipoti…) son estinti, il pater famiglia deistituzionalizzato, la vita domestica non esiste più. E la Chiesa fa silenzio, fa parlare padre Martin. Ma sessi uguali significa fine matrimonio sacramentale, che farà il prete? Si occuperà solo di funerali? Riflettevo anche su questa curiosità, se la figura del padre viene disabilitata, e la figura autoritaria viene a mancare, il famoso “parricidio freudiano”, che spiegava le psicosi dei figli e spiegava, negandolo, il senso del peccato, dove andrà a finire? Anche gli psicoanalisti saranno disoccupati? Vuoi vedere che anche gli psicoanalisti piangeranno?“.
RVC
Marco Tosatti
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