ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 16 febbraio 2018

La volontà ostinata

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Padre nostro



Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli… non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male (Mt 6, 9.13).

È il Signore stesso che ci ha insegnato a pregare, sia con la dottrina che con l’esempio. La prima parola della preghiera cristiana per eccellenza, che in prossimità del Battesimo è consegnata ai catecumeni, manifesta la condizione propria del battezzato, l’inaudita figliolanza divina. Il diletto Unigenito, Figlio eterno per natura, ci ha resi figli per partecipazione mediante l’incorporazione a Sé. Nel Vangelo il comportamento stesso del Messia è rivelatore: Egli non prega mai insieme con i discepoli, ma sempre da solo; la Sua relazione con il Padre è assolutamente unica e irripetibile, pur potendo essere comunicata per grazia, motivo per cui insegna loro come rivolgersi a Lui. Tale istruzione proviene proprio da Colui che, facendosi uomo, ci ha dischiuso le insondabili profondità della vita trinitaria al fine di aprircene l’accesso con la fede e i Sacramenti.

La nuova traduzione del Pater noster, che in Francia è già entrata nell’uso liturgico con la prima Domenica di Avvento, è stata presentata come un tentativo di rendere il testo originale in modo più adeguato alla mentalità contemporanea. La vecchia traduzione della penultima domanda – si ripete – non era errata, ma poteva provocare degli equivoci, facendo pensare che Dio stesso sia origine della tentazione. Personalmente posso testimoniare che, da quando la recito, un’idea del genere non mi hai nemmeno sfiorato, come moltissimi cattolici praticanti. Il problema potrebbe sorgere per quanti hanno scarsa familiarità con la fede, ma credo proprio che non si arrovellino per questo genere di questioni. La difficoltà nasce piuttosto per chi prega abitualmente ed è quindi intimamente legato alla lettera di determinate formule, specialmente se provengono direttamente dal Vangelo: continui cambiamenti non aiutano certo a crescere nell’unione con Dio.

Il ribaltamento della Dottrina Cattolica su “La Chiesa”

No santo Padre Francesco! La Chiesa non è “il” popolo


«Dite al Papa che per me, dopo Gesù, non c’è che lui. E che la testa che Dio ci ha dato noi la useremo non solo per metterci un cappello…» (sant’Ambrogio)
Ma insomma: la Chiesa è “popolo di Dio in cammino” si o no? Che cosa di sbagliato sta dicendo il Papa gesuita? La confusione è tanta ed è stata generata proprio dalle false interpretazioni (e da certa ambiguità nel testo) a quel testo conciliare che Papa Francesco suggerisce, ai suoi compagni gesuiti in due dialoghi distinti a loro riservati, tenuti in Cile ed in Perù lo scorso gennaio, qui per il testointegrale.
Precisando bene che noi non siamo “maestri” di nulla, ma solo coloro che cercano di vivere e di trasmettere “quanto abbiamo ricevuto” della sana Dottrina, vogliamo sottolineare questa confusione e delineare i veri contorni. La risposta è “Sì” se parliamo di “un popolo in cammino NELLAChiesa”; ma la risposta è anche “No” se si vuole intendere che “La Chiesa E’ IL popolo in cammino”. La Chiesa è Madre ed è per il popolo che vuole lasciarsi redimere, ma non è il popolo “che salva”.
Purtroppo, questa falsa dottrina sul “popolo in qualità di Chiesa” è eresia Modernista sposata in blocco dall’ala progressista del nuovo gesuitismo fondato negli anni ’70 proprio da Pedro Arrupe e dalla teologia moderna fatta propria dal gesuita Karl Rahner, vedere qui. Tempi in cui il giovane studente Jorge Mario Bergoglio muoveva i suoi primi passi denunciando la Teologia della Liberazione, ma sposando quella del popolo.

Razzismo alla rovescia

LA CHIESA "INTERNAZIONALISTA"


La Chiesa è universale non internazionalista. La favola creata da Soros & Bergoglio sui profughi. "Non è bene dare il pane destinato ai propri figli al primo sconosciuto" sono parole di Gesù non di un razzista o di un fascista 
di Francesco Lamendola  

  

Ci siamo interrogati a lungo su che cosa possa aver prodotto l'imponente fenomeno culturale che è sotto gli occhi di tutti: un vasto settore del clero cattolico che non si sente più italiano, che se ne frega di quel che pensa la maggioranza degli italiani, del loro disagio, della loro legittima e sacrosanta preoccupazione, e che ha occhi, orecchi e soprattutto cuore solo per i cosiddetti migranti, per i falsi profughi, dei quali è pronto a scusare e giustificare ogni atto di delinquenza, ogni comportamento prepotente e incivile, perché, poverini, sono dei disperati che fuggono da guerra e fame, anche se non è vero niente, è una favola creata da Soros & Bergoglio, basta guardarli, tutti maschi giovani e sani come pesci, niente affatto denutriti, niente affatto feriti dalle granate, che hanno lasciato indietro, vigliaccamente, le madri, le le fidanzate, i bambini e i vecchi. Altro che il pius Aeneas, che fuggì da Troia in fiamme portando sulle spalle il vecchio padre, Anchise, e tenendo stretto per mano il figlioletto Ascanio; e che, quando si accorse che la diletta sposa Creusa non era più con loro, tornò indietro, ripercorse le strade già invase dal nemico, rischiò cento vole la vita nel vano tentativo di ritrovarla. 

In^cul^care: dalla teologia alla politica

LE NUOVE DIRETTIVE UNESCO PER CORROMPERE I BAMBINI

L’UNESCO (che è l’agenzia “culturale”” dell’ONU) ha appena pubblicato le direttive globali per i nuovi standard di educazione sessuale da impartire in tutte le scuole ed asili infantili dell’Occidente. Firmata dalla direttrice generale dell’UNESCO, l’ebrea francese Audrey Azoulay, che è stata ministra della “cultura” per Hollande, che l’ha piazzata all’ONU prima della caduta.
Fra le cose curiose del testo, c’è che la direttive della “nuova educazione sessuale” , l’UNESCO dice che s’inserisce nel programma politico dell’ONU per il 2030 sullo “Sviluppo Sostenibile” (sic).

Teobucology

Benedizioni gay, alta tensione tra cardinali


È battaglia nell’area germanofona della Chiesa sulla benedizione alle coppie omosessuali, discussione lanciata dal vicepresidente della Conferenza Episcopale tedesca, mons. Bode, e in qualche misura avallata e condivisa dal presidente della Conferenza il card. Marx. Dopo la pesante condanna del card. Josef Cordes, già prefetto di Cor Unum, c’è stata la condanna di mons. Laun, l’emerito di Salisburgo, le cui dimissioni di prammatica sono state accettate a velocità straordinaria dal Pontefice.
Ma contro di lui si è levata la voce del card. Christoph Schoenborn, di Vienna e degli altri vescovi della conferenza episcopale austriaca, notoriamente progressisti. Laun aveva parlato di azioni contro i comandamenti di Dio, e aveva citato fra gli altri lo sterminio programmato nei campi di concentramento e le organizzazioni di criminalità organizzata. Schoenborn ha dichiarato che “Non è certamente accettabile menzionare il valore delle unioni fra persone dello stesso sesso e la mafia o i campi di concentramento, come sfortunatamente è accaduto.

Ascesa verso Gerusalemme

DOMINE, UT VIDEAM! La cecità spirituale dei Dodici ed il miracolo della guarigione del cieco: una lezione evalgelica per questi tempi di tribolazione



In quel tempo Gesù, presi in disparte i dodici, disse loro: «Ecco noi ascendiamo a Gerusalemme e si adempiranno tutte le cose predette dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo; egli sarà dato nelle mani dei gentili, sarà schernito e flagellato e coperto di sputi. E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma risorgerà il terzo giorno». E quelli nulla compresero di tutte quelle cose, ed il senso di esse era loro nascosto e non afferravano quanto veniva loro detto. Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco stava seduto lungo la strada a mendicare; e sentendo passare la folla, domandò che cosa mai fosse. Gli dissero che passava Gesù Nazareno. Allora egli gridò: «Gesù figlio di David, abbi pietà di me». E quelli che precedevano gli gridavano di tacere. Ma lui a gridar più forte che mai: «Figlio di David, abbi pietà di me». E Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse condotto. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi ch’io ti faccia?» E quello: «Signore - esclamò - che io veda». E Gesù gli disse: «Vedi; la tua fede ti ha salvato». E subito ci vide e gli andava dietro glorificando Dio. E tutto il popolo, visto ciò, diede lode a Dio. 
Lc XVIII, 31-43

Il Vangelo di domenica scorsa, in cui ricorreva la Quinquagesima, presenta due eventi distinti ma in un certo modo collegati: il richiamo alle profezie della Passione, Morte e Resurrezione del Salvatore da un lato, e dall’altro la miracolosa guarigione del cieco. 

giovedì 15 febbraio 2018

Nel mondo chiuso

IL RIMEDIO

Vaticano, papa Francesco sui blog che lo criticano: "Li conosco, ma non li leggo per la mia salute mentale"




Vaticano, papa Francesco sui blog che lo criticano: "Li conosco, ma non li leggo per la mia salute mentale"















Da cinque anni il pontificato di papa Francesco ha diviso in due anime ben distinte i fedeli cattolici e i teologi: c'è chi lo ama e c'è chi lo odia. Difficile trovare mezze misure, soprattutto nel vasto mondo di commentatori che criticano l'operato di Bergoglio sin dal giorno della sua elezione. Un mondo che ha inevitabilmente scatenato degenerazioni vicine all'insulto, attraverso ad esempio l'uso dei pettegolezzi, che è ciò che più lo ha colpito, come ha lui stesso confessato nei colloqui con i gesuiti del Cile e del Perù riportati su La Civiltà Cattolica e anticipati in estratto dal Corriere della sera.

Sabba suicidario


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Con la sospensione del processo a Marco Cappato si formula una nuova avvincente ipotesi: il suicidio è un diritto garantito dalla Costituzione se la decisione di suicidarsi è stata presa lucidamente e consapevolmente in totale autonomia e libertà. Miracoli del radicalismo, che ruba la morte ai ricchi per darla ai poveri.

Sacrilegi..involontari?


COMUNIONE IN MANO. UN ESPERIMENTO DOCUMENTA LA POSSIBILITÀ DI INFINITI SACRILEGI QUOTIDIANI E INVOLONTARI. PER CHI CREDE ALLA TRANSUSTANZIAZIONE.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vorrei tornare sul tema della comunione in bocca o in mano con un interessante articolo che ho trovato su Infovaticana, e che propone in maniera molto forte il problema di un involontario sacrilegio. Tutto questo, ovviamente, ha un senso se si pensa che l’ostia divenga realmente corpo di Cristo nella consacrazione; e se lasciamo a discussioni alambiccate e bizantine le tesi fumose di alcuni rozzi e verbosi professorini, influenzati da convinzioni luterane.
Come sappiamo negli ultimi cinquanta anni si è generalizzata la pratica di ricevere la comunione nella mano, per poi consumarla individualmente. In piedi, generalmente; tanto che di recente c’è chi ha lanciato una petizione affinché si torni a usare gli inginocchiatoi per la distribuzione dell’eucarestia.

Ludoterapia linguistica

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La Chiesa e il magico mondo dei giochi linguistici

    «Il matrimonio continua a essere indissolubile, ma non infrangibile». Così ha detto di recente un vescovo abile nel giocare con le parole. Geniale, davvero.
Fa piacere che anche nella Chiesa ci sia chi si diletta con i giochi linguistici, molto utili, fra l’altro, nel curare i disturbi dell’apprendimento.
Un altro bell’esempio arriva dai vescovi dell’Emilia Romagna, che nelle loro preziose «Indicazioni sul capitolo ottavo dell’Amoris laetitia», in particolare nella sezione intitolata «Il discernimento sui rapporti coniugali», dimostrano di essere già piuttosto avanti nell’uso della ludoterapia linguistica.

Quando si vuole negare un miracolo

Atti falsi per smontare il miracolo di Loreto




Quando si vuole negare un miracolo, perché i miracoli non devono esistere, è sufficiente utilizzare testimonianze «suggerite», documenti di dubbia veridicità o persino riconosciuti falsi, dettagli irrilevanti, e fare infine abili congetture.
Così è già stato fatto con i vangeli apocrifi o utilizzando le analisi fatte sui rammendi medioevali della Sindone.

L’ultimo tentativo si riferisce alla traslazione miracolosa della Santa Casa di Loreto che, essendo evento soprannaturale, per renderlo «credibile» si deve spiegare razionalmente.

Il tempo della prova doveva arrivare, ed è arrivato

MAI PERDERE LA SPERANZA



Non dobbiamo perdere la Speranza e pregare: sapevamo che il tempo della prova doveva arrivare, ed è arrivato. Fra le profezie più note si annovera un grande santo, Giovanni Bosco e "il sogno delle due colonne in mezzo al mare" 
di Francesco Lamendola  

  

Lo stato d’animo di gran lunga più diffuso fra le persone che conosciamo direttamente, e anche fra quelle che ci scrivono o ci telefonano da ogni pare del mondo, si può descrivere come una mescolanza di amarezza, frustrazione, sgomento, tristezza e fiera indignazione. Tutte si sentono colpite al cuore, si sentono ferite sino in fondo all’anima, si sentono tradite e abbandonate da coloro nei quali avevano fiducia: dai politici – verso i quali la fiducia era, ed era sempre stata, relativa – e dal clero, verso il quale la fiducia era sempre stata grande. Mai avrebbero immaginato che sarebbe arrivato il momento cui non solo non li avrebbero più capiti, non li avrebbero più riconosciuti, ma in cui loro, proprio loro, le pecorelle fedeli del gregge, sempre obbedienti e mansuete, e più che mai bisognose di ricevere guida e conforto in questi tempi così difficili e perigliosi, sarebbero state rimproverate con durezza dai loro pastori per il loro rifiuto di cambiare, di aprirsi, di aggiornarsi; in cui sarebbero state criticate, denigrate, insultate, con parole taglienti, dai loro vescovi e dal loro papa, in un crescendo d’irrisione e sarcasmo; in cui i loro sacerdoti le avrebbero snobbate, guardate con disprezzo, accusate di essere delle nostalgiche del passato. 

Dobbiamo rassegnarci ?

TRADITI DA STATO E CHIESA


Prigionieri della nostra civiltà ? e buonismo? siamo disarmati dal nostro umanitarismo, ricattati dai politici di sinistra e dai preti che non credono più al Vangelo ma alla "lotta di classe", traditi da chi dovrebbe difenderci di Francesco Lamendola  

 

Quel che è accaduto nella enclave spagnola di Ceuta, il 17 e il 21 febbraio 2017, e poi di nuovo, l’8 agosto, con il muro alto sei metri, che segna il confine con il Marocco, preso d’assolto, in maniera coordinata, da centinaia e centinaia di migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana, parecchi dei quali sono riusciti a oltrepassarlo, oppure a tagliare e sfondare la rete, e passare, così, nel territorio dell’Unione Europea, tutto ciò potrebbe ripetersi, e in forme sempre meno pacifiche e sempre più allarmanti, nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Si tratta di persone che giungeranno sulle coste dell’Europa letteralmente disperate, non perché siano partite da situazioni disperate, ché, anzi, si tratta per lo più di possidenti terrieri pastori benestanti, gente che può permettersi di pagare migliaia di dollari per il “viaggio della speranza”; ma perché, per affrontare l’impresa, essi hanno venduto tutto, si son tagliati i ponti dietro le spalle e non hanno più nulla da perdere, se non la vita, e perciò sono sorrette da una incredibile, fortissima determinazione nel voler arrivare ad ogni costo. S’illudono che, una volta giunti in Europa, troveranno il Paese di Bengodi; così ha fatto credere loro una certa propaganda, una visione distorta ricavata dalla televisione, e, senza dubbio, una mano occulta, che si leva dalle parti di Dubai, di Riad e degli Emirati Arabi, carica di petrodollari e interessata a spingere quanti più islamici possibile in Europa, per favorirne la conquista incruenta da parte dei seguaci di Maometto. Questa è la verità, e non quella che ci raccontano quotidianamente Boldrini, Galantino, Gentiloni e Bergoglio, nonché la maggioranza dei giornali e delle reti televisive: il 95% dei cosiddetti migranti (un tipico neologismo creato ad hoc, per dare il senso della fatalità, della necessità e della inarrestabilità) sono, per usare un eufemismo, dei migranti economici: gente che non proviene da nessuna guerra, da nessuna carestia o altra calamità naturale, anzi, che avrebbe di che vivere più che dignitosamente, e che, nei rispettivi Paesi, viene considerata appartenente al ceto benestante, ammirata e invidiata.

mercoledì 14 febbraio 2018

Parla, il nemico ascolta

PUTIN, ORA PARLO IO


Non ho mai letto libri su di me so già tutto. Il libro descrive tutte le varie tappe della storia degli ultimi 30 anni circa. Alla morale omosessuale dell’occidente si contrappone la riscoperta delle radici cristiane della Russia 
di Maurizio Blondet  


È una biografia scritta da Hubert Seipel, giornalista di lungo corso. È stato corrispondente dall’estero per Stern e Der Spiegel, prima di dedicarsi alla televisione. È stata sua la prima intervista diffusa in tutto il mondo ad Edward Snowden. Dopo avergli dedicato un documentario trasmesso da ARD, la più importante TV pubblica tedesca, Seipel ha intervistato diverse volte Putin. Il libro è il frutto di anni di interviste, analisi, conversazioni, conoscenza. In Italia è stato pubblicato da Piemme.

Non ho mai letto libri su di me. So già tutto”

Il libro è avvincente. Descrive tutte le varie tappe della storia degli ultimi 30 anni circa. Tragedie dolorose come quella del sommergibile Kursk, per poi proseguire con le varie rivoluzioni colorate, a partire da quella della Georgia per finire con quella Ucraina. Al tema delle rivolte nell’est Der Spiegel dedicò due numeri intitolati “SRL DELLE RIVOLUZIONI”. Risalta il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche americane, e dei privati come Soros, in queste operazioni di sovversione.
Putin, personaggio politico che sa ascoltare, rivela subito una capacità di lettura della storia, della strategia e delle mire geopolitiche dell’occidente sulla Russia. Dopo la caduta del muro di Berlino e il successivo disfacimento dell’URSS ci furono parole di cooperazione tra l’occidente e la Russia. Furono discorsi verbali nei quali gli occidentali affermarono che la Nato non si sarebbe mai allargata ad Est per inglobare nella propria organizzazione i paesi che erano appartenuti al Patto di Varsavia. Tutti questi discorsi avevano ricevuto una credibilità dai leader della Russia di allora, quali Eltsin e Gorbaciov. “Sono stati superficiali e adesso non restano che parole al vento”, dice Putin degli ultimi leader dell’URSS. “Purtroppo i discorsi pubblici non hanno il valore di un accordo scritto”.

“Un’ora del millennio”

FILM DI UNA NEOCHIESA ERETICA


"Un bel tacer non fu mai scritto". La dichiarata predilezione di Bergoglio per il film del regista danese Gabriel Axel "Il pranzo di Babette": una sorta di caricatura dell’Ultima Cena, con un banchetto al cui centro c’è l’uomo 
di Francesco Lamendola  

 

Errare humanum est, perseverare diabolicum, si potrebbe dire, a proposito della dichiarata predilezione di Bergoglio per il film del regista danese Gabriel Axel Il pranzo di Babette, del 1987, tratto, a sua volta, dal racconto omonimo, del 1950, delle celebre scrittrice danese Karen Blixen (celebre per via di un altro film tratto da un altro dei suoi libri, La mia Africa; prima, nessuno s’era accorto che fosse una grande scrittrice, e adesso, nonostante il successo clamoroso del film, è tuttora lecito porsi la domanda se lo sia davvero).
Di quel film Bergoglio ha detto in svariate interviste che è il suo preferito; e subito i media lecchini e adulatori si sono gettati sulla sensazionale notizia, accostandola magna cum reverentia alle altre due grandi passioni del papa argentino, il tango e il pallone (se no, che razza di argentino sarebbe; l’ecumenismo va bene solo in ambito strettamente religioso e in funzione anticattolica). Pensate, si sono affrettati a ripetere tutti quanti, partendo da Famiglia Cristiana e arrivando a La Civiltà Cattolica: il papa adora il film Il pranzo di Babette; straordinario, non è vero? 

La neochiesa del vizio

 TROPPO FACILE TROPPO COMODO



Facendo leva sul vizio la neochiesa vuole cancellare la nozione del peccato ed instaurare "l’impero dei sensi" incassando il sostegno dei media, dei progressisti e riscuotendo l’entusiastica adesione dei "peccatori impenitenti" 
di Francesco Lamendola   


 

La caratteristica essenziale da cui si può riconoscere la falsa chiesa apostatica dalla vera Chiesa di Gesù Cristo è che la prima si muove secondo la direttrice di rendere agli uomini le cose più facili, più comode e più umane, nel senso di più materiali e senza confidare nella grazia soprannaturale, vale a dire senza aver veramente fiducia nella partecipazione dell’uomo alla vita divina, il che è puramente e semplicemente un tradimento nei confronti del cristianesimo. O si crede in Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Redentore, o non ci si crede. Se ci si crede, si domanda a Lui tutto ciò che serve per combattere le tentazioni e per innalzarsi al di sopra del fango in cui siano quotidianamente immersi, come conseguenza del Peccato originale e della concupiscenza, la tendenza al male che abbiamo ereditato dai nostri antichissimi progenitori, dopo che ebbero disobbedito e si furono ribellati al Creatore amorevole. Se non ci si crede, allora si dispera di poter vincere le tentazioni e di potersi tirar fuori dal fango della palude; ed è allora che si concepisce l’idea, apparentemente furba, in realtà miserevole e squallida, di poter mutare lo statuto morale del peccato e dichiararlo non più peccato, ma lecita tendenza, spontaneo bisogno della natura umana; e, in nome del diritto della persona alla propria affermazione e alla propria realizzazione, si pretende che chiunque possa arrivare a un accomodamento con le pratiche peccaminose, magari con la benedizione della (falsa) chiesa, in modo da mettere a tacere, o meglio ancora prevenire, eventuali scrupoli di coscienza. 

Temono gli facciano le scarpe..?

San Benedetto nel XXI secolo. Ma "La Civiltà Cattolica" lo condanna al rogo

"The Benedict Option" ha ormai passato l'Atlantico ed è diventata una questione di respiro mondiale. Una questione non certo di poco conto, perché riguarda il futuro del cristianesimo in un'epoca sempre più postcristiana.
L'americano Rod Dreher, autore della proposta e del libro, sta percorrendo in questi giorni la Francia per un ciclo di conferenze e ha dato un'intervista fiume al mensile cattolico "la Nef". Il suo libro è stato tradotto in francese e presto lo sarà anche in altre lingue.
Ma è stato l'attacco frontale che "La Civiltà Cattolica" ha sferrato da Roma contro "The Benedict Option" ad alzare ancor più il livello della polemica.
Dreher non è cattolico. Lo è stato in passato, oggi è ortodosso russo. Ma è soprattutto in campo cattolico, e inizialmente nel cattolicesimo degli Stati Uniti, che la sua proposta ha fatto colpo e ha prodotto una discussione accesissima.
È una proposta, infatti, che chiama in campo – e mette tra loro in contrasto – sia l'attuale pontificato di Francesco, sia quello del suo predecessore Benedetto XVI.
Il Benedetto della "opzione" non è papa Joseph Ratzinger, ma Benedetto da Norcia, il grande santo del V e VI secolo che seppe generare una formidabile rinascita della fede e della cultura cristiane nel caos seguito al crollo dell'impero romano, quella rinascita che l'altro Benedetto, il papa, evocò magistralmente nel suo memorabile discorso del 12 settembre 2008 a Parigi, al Collège des Bernardins, proponendo in sostanza ai cattolici di oggi di raccoglierne e riviverne la lezione, nell'attuale passaggio di civiltà.

Misericordia: ah, che magnifica parola!

DISCUTERE COI SORDI FATICA VANA



Fatica vana discutere coi sordi, ciechi e presuntuosi. I nuovi arruolati della neochiesa bergogliana, per loro nessun pudore: si sentono, come è tipico di tutti i progressisti e di tutti quelli di sinistra "moralmente migliori" 
di Francesco Lamendola   
 

Avete mai provato a discutere con un cattolico progressista ed entusiastico ammiratore della ”riforma” di Bergoglio? Avete mai provato a confrontarvi con un sacerdote che stravede per questa chiesa: migrazionista, filo-protestante, filo-giudaica e filo-islamica, ma anticattolica, per la quale esiste un solo Concilio, il Vaticano II, e un solo papa degno di questo nome, Francesco? Avete mai provato a parlare seriamente del commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, della non risposta ai quattro cardinali e ai settanta teologi e sacerdoti, delle bestemmie e degli stravolgimenti del Vangelo, degli abusi liturgici, dell’uso improprio e dissacrante delle chiese come dormitori, sale mensa e cessi pubblici, nonché della progressiva divinizzazione del papa e della corrispondente umanizzazione di Dio, fino al punto che ormai Bergoglio sembra essere dio e Dio sembra essere un uomo qualsiasi, vissuto tanto tempo fa, e che ancora credeva in quella cosa vecchia e superata che sono i Dieci Comandamenti, mentre ora è subentrato il nuovo comandamento di Amoris laetitia, che oltrepassa e sostituisce tutti gli altri?

Condizione di lotta

Nota Pastorale: “Vedevo satana cadere dal cielo…” Esorcismo e preghiere di liberazione

PREMESSA
  1. Dopo prolungata preghiera e attenta riflessione ho ritenuto opportuno pubblicare questa Nota pastorale che affronta la tematica della presenza e dell’azione di Satana che la Chiesa combatte e contrasta con tutto il suo essere e operare e, in maniera specifica, con il rito dell’esorcismo e con le preghiere di guarigione e di liberazione.
Già da alcuni mesi ho provveduto alla nomina di un gruppo di sacerdoti, abilitandoli a questo delicato ministero. Quello che mi ha particolarmente convinto a intraprendere questa strada è stata la presa di coscienza, maturata in tanti incontri, che un numero considerevole di persone soffrono a causa di Satana e invocano il ministero e la preghiera della Chiesa. Inoltre, alcune ricerche – peraltro pubbliche – descrivono il nostro territorio come popolato da persone dedite al satanismo. Comunque, al di là di dati che, per comprensibili ragioni, sono difficilmente verificabili, è fuori di ogni dubbio che esiste l’esigenza pastorale di venire incontro alle persone che chiedono la carità della preghiera della Chiesa per avere la salute dell’anima e ritrovare la serenità e la pace della vita. A darmi coraggio in questa scelta pastorale è stata soprattutto una frase di Gesù: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” (Lc 10,18), pronunciata nel momento in cui i discepoli, pieni di gioia, raccontavano al Maestro i frutti raccolti nelle loro prime esperienze missionarie. Meditando questa frase del Signore, ho capito, in primo luogo, che l’annuncio del Regno di Dio è sempre una vittoria su Satana e, in secondo luogo, che l’edificazione del Regno è continuamente esposta alle insidie dello spirito del male. Lezione attualissima e capace di renderci avvertiti sulla condizione di lotta che è propria della vita del cristiano e della Chiesa (cf. Ap 12,7). Nello stendere questa Nota ho fatto spesso riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica che dedica al tema soprattutto i numeri 391-395.

Per i tempi cupi..

Quaresima e Ceneri da un Breviario del 1907


Vogliamo farci compagnia, in questa Quaresima, con una meditazione breve, che prendiamo da un Breviario del 1907 con tanto di imprimatur.
Leggeremo, fedelmente, la parte che riguarda prettamente la Quaresima, in modo particolare il Mercoledì delle Ceneri. Sapevate che la “colazione” nasce proprio da una norma nata durante la Quaresima? Questo ed altre piccole curiosità, sante, ci attendono. Per soddisfare anche alcune richieste di “non vedenti”, abbiamo provveduto a fare l’audio che vi invitiamo ad ascoltare.
Audio Player

Sia lodato Gesù Cristo; sempre sia lodato.
Ave Maria
L’antichità dell’istituzione della Quaresima ci è attestata da san Girolamo, da san Leone Magno, da san Cirillo d’Alessandria, da san Isidoro di Siviglia, e da molti altri. Vi furono poi, nell’applicazione, molte varianti.

martedì 13 febbraio 2018

Lex benedicendi

Benedizione delle coppie gay? Vescovi Usa contro la chiesa tedesca

Il vicepresidente della Conferenza episcopale di Germania, mons. Josef Bode,  si domanda se non sia venuto il momento di “essere più giusti, visto che c’è molto di positivo, buono e corretto” in questo tipo di relazioni
Un'immagine del Gay Pride di Glasgow del 2017

Roma. “Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica ‘questo non si può dire’. Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia e ascoltare con umilità”. Erano le parole d’ordine del Papa in apertura del Sinodo straordinario sulla famiglia celebrato in Vaticano nel 2014, che avrebbe in un biennio reso manifesta la spaccatura profonda – è sufficiente consultare le tabelle con i voti dei singoli paragrafi della Relazione finale – della chiesa su questioni quali la morale sessuale e familiare. Chi oggi discute con franchezza è la chiesa tedesca, già capofila delle aperture poi confluite nell’esortazione Amoris laetitia. Il tema è diverso, solo lambito dalla doppia assise sinodale, ma che ciclicamente torna a farsi spazio nel dibattito non solo a porte chiuse: la benedizione delle coppie omosessuali.

Fino a prova contraria..

Zen: "Non sono ancora riuscito a capire per che cosa dialogano con la Cina"



Il cardinale Giuseppe Zen Zekiun, arcivescovo emerito di Hong Kong, ha pubblicato stamane sul suo blog, in cinese e in italiano – lingua che padroneggia molto bene –,  il seguente intervento. Le sottolineature sono sue.
Una traduzione in inglese è disponibile su Asia News, l'agenzia on line del Pontificio Istituto Missioni Estere:
*
NON SONO ANCORA RIUSCITO A CAPIRE PER CHE COSA DIALOGANO CON LA CINA
Risposta a “Ecco perché dialoghiamo con la Cina”, l’intervista che Sua Eminenza il Cardinal Parolin ha concesso a Gianni Valente (cioè l’intervista cucinata insieme tra i due).
Ho letto più volte l’intervista, ora la leggo di nuovo (anche se la lettura mi ripugna) per poter onestamente fare i miei commenti.
Sono grato a Sua Eminenza perché ha riconosciuto che “è legittimo avere opinioni diverse”.
(1)

Ecumenismo ritualista?

Papa Francesco fa campagna elettorale pro-immigrati: "Guardate i dati sugli stupri..."

Papa Francesco entra a gamba tesissima nella campagna elettorale, dove quello dell'immigrazione è uno dei temi più scottanti. "Tante volte i migranti sono sporcati dai commenti", "c'è un modo di presentare le cose che ti cambiano la verità". Così il Pontefice, in un lungo discorso a braccio ai partecipanti della Giornata mondiale di riflessione contro la Tratta di Persone. "Alcuni mesi fa - ha aggiunto - ho visto su un giornale un titolo...Una piccola città dell'Italia, si diceva: Questa è la città dove ci sono stati più stupri quest'anno e il 40% di stupratori erano migranti. È un modo di sporcare i migranti - ha sottolineato -. Io mi domando e l'altro 60% chi erano? Italiani...". 


Una pessima campagna elettorale



Se  è vero che la politica è la prosecuzione della guerra con altri mezzi (von Clausewitz), questa campagna elettorale  è stata finora  combattuta con mezzi sporchi: quelli di negare l'agibilità politica a forze parlamentari che dispongono di un loro elettorato, un bacino di utenza che li ha legittimamente e democraticamente eletti. Parlo della Lega di Salvini e di FdI di Giorgia Meloni. Ogni occasione è buona per i cespugli che fanno capo alla sinistra, per provocare e gettare tutto in  caciara. Lo scopo è sempre quello: trascinare nelle risse e nelle pesti per poi avere il pretesto di creare una reazione retributiva al danno, fare le vittime e poter dire: "Visto che sono fascisti? La nostra violenza è giusta, la loro no".
Lancio di pietre e molotov a Rovereto contro il comizio di Salvini