ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 8 marzo 2018

Nuotare controcorrente

       LIBERI DI PARTIRE: un progetto finanziato con 30 milioni di euro dell'8x1000 dalla CEI...


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COME IL SALMONE, VERSO DIO


La modernità è una malattia. Dobbiamo imparare a nuotare controcorrente, come il salmone: per uscire dall’acqua sudicia della modernità, sbarazzandoci dei suoi diabolici inganni e ritornare verso il bene che abbiamo abbandonato 
di Francesco Lamendola  

 

Quel che dobbiamo imparare a fare, e dobbiamo impararlo presto, è nuotare come i salmoni, i quali sanno l’arte quasi incredibile di risalire la corrente dei fiumi. Non è certo cosa agevole nuotare controcorrente; e, infatti, il salmone è l’unico pesce d’acqua dolce che fa una cosa del genere; gli studiosi stanno ancora cercando di capire le ragioni di un tale comportamento. Quanto a noi, la ragione per cui dobbiamo imparare la sua tecnica è presto detta: noi siamo i pesci, e il mondo in cui viviamo è il fiume nel quale  la sorte ci ha fatti nascere; il nostro tempo, è il tempo della modernità. Ora, la modernità corrisponde al tratto finale del corso del fiume: non sappiamo quanto manchi allo sbocco nel mare, ma la pendenza ormai è minima, e questo lo si deduce dalla estrema lentezza della corrente. Una società che non fa più figli, che si concentra sui matrimoni e le adozioni omosessuali e sull’eutanasia, e che importa milioni di stranieri per riempire i vuoti delle mancate nascite, è una società che ha perso la spinta, che non crede in se stessa, che non ama la vita: che cerca la morte. Nello stesso tempo, questo è il punto d’arrivo, tutt’altro che casuale, di quella che con orgoglio davvero mal riposto, siamo soliti chiamare la “civiltà moderna”, e che dovremmo chiamare, semmai, il primo e forse unico esempio, quasi perfettamente riuscito, di una radicale anti-civiltà: vale a dire di una “civiltà” all’incontrario, costruita dall’uomo, ma non per l’uomo, bensì per le basse passioni che lo muovono: lussuria, superbia, avidità.

Uscire dal fango della palude

L'UMILTA' DI PADRE D'AVIANO


Si può uscire dal pantano solo tornando all'umiltà. Un gigante della fede: padre Marco d'Aviano 1631-1699. Perchè i cattolici oggi si sentono in colpa per i mali che, è stato detto loro, la loro religione ha inferto all'umanità 
di Francesco Lamendola  

 

Il sentimento che si prova nel leggere il voluminoso carteggio che ci è stato conservato fra il padre Marco d'Aviano (1631-1699) e i suoi numerosissimi corrispondenti, personalità laiche e religiose, negli anni decisivi in cui l'Europa, presa d'assalto dai Turchi, lottava per la sua sopravvivenza, è di commozione. Si rimane commossi davanti alla statura morale e spirituale sia del grande frate cappuccino, che fu l'anima della lega Santa e, quindi, della vittoria di Vienna dell'11-12 settembre 1683, sia dei suoi interlocutori, compreso l'imperatore d'Austria, Leopoldo I d'Asburgo, che a lui si rivolge come a un padre, a un consigliere fidatissimo, a una guida sicura nelle drammatiche e travagliate vicende della sua dinastia, dei suoi popoli e della stessa civiltà europea, messa in pericolo da una minaccia esterna come non avveniva da otto secoli. Emerge, da quelle lettere, la fede profonda, l'umiltà, lo spessore umano degli uomini e delle donne che, sullo scorcio del XVII secolo, ebbero fra le mani i destini dell'Europa, in una congiuntura difficilissima, e si mostrarono pari alla grandiosità del'impresa. Ed è commovente la confidenza con cui uno dei più grandi sovrani del continente apre il suo cuore a un umile frate, gli rivela tutto di sé, anche come uomo, come padre, come marito, e gli chiede consigli con la deferenza e l'illimitata fiducia di un figlio verso il genitore amatissimo. Da parte sua, padre Marco, questo povero frate friulano votato a una vita contemplativa, che turbinose vicende strapparono dalla sua cella di convento e obbligarono a percorrere l'Europa in lungo e in largo, viaggiando su strade difficili in tutte le stagioni, intessendo relazioni politiche e militari, ricevuto con stima ed onori presso tutte le corti, ascoltato come consigliere di somma saggezza ed esperienza, mai una sola volta ci si rivela in atteggiamenti sopra le righe, si lascia inorgoglire, si dimentica di essere solo un umile strumento nelle mani di Dio

Piú slogan che ragionamenti

«Sovvieni alle necessità della Chiesa»


Ieri, durante l’udienza generale, dedicata a una catechesi sulla preghiera eucaristica, il Santo Padre ha tra l’altro affermato:
“Padre, quanto devo pagare perché il mio nome venga detto lí?” – “Niente”. Capito questo? Niente! La Messa non si paga. La Messa è il sacrificio di Cristo, che è gratuito. La redenzione è gratuita. Se tu vuoi fare un’offerta falla, ma non si paga. Questo è importante capirlo.
Naturalmente i media si sono subito buttati a capofitto sulla notizia, soffermandosi su queste tre righe e magari trascurando le altre cinquanta righe della catechesi. Ma questo fa parte del sistema dell’informazione.

Non per voler criticare il Papa, ma solo per deplorare una certa pastorale, diffusa soprattutto nell’immediato post-concilio, fatta piú di slogan che di ragionamenti, con tutto il rispetto chiedo: è proprio necessario ricordare ai fedeli quel che è ovvio («La Messa è il sacrificio di Cristo, che è gratuito») e non aiutarli invece a capire il senso di una prassi secolare della Chiesa (l’uso di accompagnare con un’offerta la richiesta di celebrare la Messa secondo le proprie intenzioni)? Lo scopo della catechesi non dovrebbe essere proprio quello di spiegare ai fedeli il senso, non sempre immediato, di certi usi tradizionali della Chiesa?

I modelli della Gospa

                                  
INVITIAMO TUTTI I MEDUGORIANI CHE SONO CERTI CHE LÀ APPAIA LA SS VERGINE, A LEGGERE QUESTA NOTIZIA 
(tratta dal sito di Mark Waterinckx, ingegnere belga che per anni credette a quelle apparizioni).
Nel giugno del 1985 p. Slavko barbaric, guida dei ‘veggenti’ dopo p. Tomislav, in disubbidienza agli ordini del suo vescovo Zanic, volle far dipingere un quadro ufficiale della ‘Madonna di Medugorje’, di grosse dimensioni. Colui che avrebbe dovuto dipingerlo sarebbe stato ‘scelto’ dal Cielo, attraverso una suora del movimento carismatico, Briege McKenna, irlandese dotata di doni particolari: lettura dei cuori, guarigioni, bilocazione, profezia e chi più ne ha più ne metta. Il nome del pittore prescelto fu Leopold Baijot, il quale, ricevuto l’incarico fece sapere che la sua modella sarebbe stata la moglie stessa, certa Mireille Ory.
A garanzia che la scelta fosse gradita anche alla Madonna, inviarono la ‘veggente’ Mirjana per chiederle (alla Gospa) la sua benedizione. La risposta fu pressochè immediata: “La Madonna ha detto che la moglie di Leopold Baijot sarebbe un bel modello!”

“La verità è la verità e non dobbiamo nasconderla"?

DIALOGO E MISERICORDIA. LA SANTA SEDE CERCA DI STRANGOLARE IL SITO “INFOVATICANA”.



Ci ha scritto l‘amico e collega Gabriel Ariza, del sito spagnolo “Infovaticana”, per raccontarci una storia che avrebbe, dovrebbe avere dell’incredibile; quella della guerra che la Segreteria di Stato della Santa Sede ha messo in piedi contro il sito di informazione spagnolo. Che ospita anche interventi e articoli critici sulla situazione attuale della Chiesa, in Spagna e nel mondo, e di conseguenza è visto con antipatia dal governo attuale.
Ci scrive Gabriel: “Buongiorno! Le parole del Papa “la verità è la verità e non dobbiamo nasconderla mi hanno spinto a raccontare questi fatti per cui sono molto preoccupato da vari mesi. Come sai, Infovaticana ha riportato e celebrato in numerose occasioni le parole del papa Francesco che chiedeva “una Chiesa povera per i poveri”, e combatteva il clericalismo”.
Ma, nota Gabriel, tutto ciò non deve essere ancora penetrato a tutti i livelli della Curia. In breve: “La Segreteria di Stato del vaticano qualche mese fa ha inviato a Infovaticana la richiest di rinunciare al nostro dominio web, sostenendo che tiene i diritti di proprietà esclusiva sul nome del centro fisico del mondo cattolico. Immaginatevi la reazione del pubblico se il sindaco di New York facesse una richiesta simile al New York Times, o se la Repubblica italiana la facesse al giornale La Repubblica”.

In chiesa ci si toglie il cappello, non il cervello.

ABATE FARIA: CATTOLICI TRADITI DALLA CHIESA. UNA RISPOSTA A MONS. FORTE.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi pubblichiamo ancora un articolo sulle elezioni, e speriamo che sia l’ultimo. Parla l’Abate Faria; ma parla anche Stilum Curiae, commentando un’intervista dell’arcivescovo Bruno Forte, e il caso del Popolo della Famiglia, ridimensionato severamente nelle sue speranze dalle elezioni.
Cominciamo con l’Abate Faria:
Parlando con il mio sacrestano e con la pia Pia (non è un errore, è una signora che si chiama Pia e che è molto pia) abbiamo commentato ancora i risultati elettorali. Lei ha votato MoVimento 5 stelle “perché è stufa” mentre suo marito, il pio Pio (vabbeh, avete capito) ha votato Lega “come protesta”.
Ora, alcuni analisti hanno osservato che il MoVimento 5 stelle è una specie di nuova DC e forse non sono lontani dalla verità. In fondo è un contenitore dove si trova di tutto e in cui i cattolici dovrebbero essere, quantomeno, disorientati. Ricordo le sortite di Beppe Grillo contro l’immigrazione incontrollata ma poi…abbiamo a Roma l’amministrazione Raggi che vi posso garantire non fa gongolare i romani.

Si paga un prezzo per dire la verità..

NON RAGIONIAM DI LOR . . .


Non ragioniam di lor, ma guarda e passa. Non c’è più un’informazione libera. Per sapere quel che accade realmente in Italia, bisogna leggere la stampa estera o navigare pazientemente su internet, beninteso conoscendo certi siti 
di Francesco Lamendola  

 

… e la lor cieca vita è tanto bassa, / che ‘nvidiosi son d’ogne altra sorte. /  Fama di loro il mondo esser non lassa; / misericordia e giustizia li sdegna: / non ragioniam di lor, ma guarda e passa, dice Dante in Inferno, III, 47-51, parlando delle anime degli ignavi. Questi famosi verso ci tornano alla mente ogni volta che qualche personaggio rancoroso e vendicativo, scadente sul piano intellettuale e meno che mediocre sul piano morale, tenta d’intimidirci con la minaccia di azioni giudiziarie, sentendosi punto sul vivo da quel che andiamo scrivendo, da anni, sine ira et studio nei confronti di chicchessia, ma esclusivamente per un servizio di amore alla verità. Poiché conduciamo una vita estremamente appartata, si tratta di personaggi che non abbiamo conosciuto personalmente, ma nei quali ci siamo imbattuti per ragioni di studio: storici, filosofi, teologi e monsignori, o sedicenti tali, che non abbiamo mai attaccato sul piano personale, né mai denigrato, né oltraggiato gratuitamente, ma nei confronti delle cui parole, delle cui azioni o dei cui scritti ci siamo presi tutta la libertà di esercitare una critica franca, talvolta anche aspra, ma sempre puntuale e documentata, portando il discorso sul piano delle idee e non delle persone, delle carriere, degli interessi materiali. Anche se qualche volta avremmo potuto farlo, tanto evidente era, ed è, il contrasto fra gli ideali di “povertà” da essi pubblicamente sbandierati, e un modo di fare improntato all’interesse e al tornaconto, sia questo di genere personale o di fazione.

Un papa regnante e un papa orante?

L’“opzione Benedetto”


(di Roberto de Mattei) L’“opzione Benedetto” non è solo quella illustrata da Rod Dreher per descrivere un nuovo modo di vivere cristiano nell’Occidente secolarizzato (The Benedict Option: A Strategy for Christians in a Post-Christian Nation, Blackstone Audiobooks 2017); può essere anche intesa come la exit strategy dalla crisi, di coloro che contrappongono Benedetto XVI, “vero Papa”, a Francesco, “falso papa”.
I sostenitori di questa tesi, diffusa a bassa voce in alcuni ambienti ecclesiastici romani, sono convinti che il modo migliore di sbarazzarsi di papa Francesco sia quello di dimostrare che Jorge Mario Bergoglio non è Papa, a causa dell’invalidità della sua elezione e/o della modalità delle dimissioni di Benedetto XVI, il quale non avrebbe mai rinunciato al Papato.

mercoledì 7 marzo 2018

Si può considerare normale una cosa del genere?

NEFASTA GIORNATA DEL PERDONO


I nostri mali partono da lontano:"La Giornata del Perdono" di Giovanni Paolo II e quel "nefasto" 12 marzo 2000. Una duplicazione del Peccato originale, con una interpretazione inaudita e teologicamente sconcertante della storia 
di Francesco Lamendola  

 

Il 12 marzo 2000, durante l’anno giubilare - indetto mediante la bolla Incarnationis Mysterium, che ne anticipa i temi - con una iniziativa senza precedenti, Giovanni Paolo II volle che si tenesse in Piazza San Pietro la Giornata del Perdono, gigantesco atto di auto-accusa della Chiesa nei confronti del proprio passato.
Molte delle cose che stanno accadendo oggi nella Chiesa cattolica, e fra essa e gli altri soggetti civili e religiosi, trovano lì la loro radice e la loro logica spiegazione. Vale perciò la pena di leggersi  l’omelia tenuta dal papa in quella occasione, la quale, nel breve spazio di una paginetta, faceva strame di duemila anni di storia della Chiesa, dando l’impressione che essa sia intessuta di colpe gravissime per tutti i mali che hanno colpito l’umanità, dall’ateismo all’antisemitismo, passando per il maltrattamento della donna; e che la Chiesa nel suo complesso, pertanto, sia, o almeno che lo sia stata, poco meno d’una gigantesca, spaventosa associazione a delinquere. Riportiamo di seguito, per ragioni di spazio, solamente i punti 3 e 4 di quel documento, invitando il lettore a leggersi il testo completo, consultabile in rete insieme agli altri, relativi al giubileo del 2000.

San Giuseppe davvero silenzioso?

Qual è il vero significato del silenzio di San Giuseppe?


Il mese di marzo è il mese di San Giuseppe.
Il nostro sito con una rubrica quotidiana invita alla preghiera e alla meditazione su questo santo così importante da essere detto il Santo dei Santi.
Una delle caratteristiche che più colpisce nell’approfondimento della figura di San Giuseppe è l’accezione negativa che alcuni danno al suo apparente silenzio.
“Apparente silenzio”, perché quello di cui parliamo è un silenzio relativo, ossia limitato a quel che il Vangelo riporta.
Solo una lettura superficiale (o la poca conoscenza) può portare ad immaginare un San Giuseppe davvero silenzioso. San Bernardo scriveva, infatti, che «la lode di San Giuseppe è nel Vangelo», per evidenziare come il Sacro Testo non riporta sue parole, ma indica comunque la sua importanza.

La mandria delle bufale é sempre incinta

L'imbroglio di Medjugorje
MA QUALE BAMBINO NASCOSTO? A Medjugorje sembra sia molto seguita una certa Emmanuel Maillard, una suora che tra l'altro scrive dei libri e il titolo dell'ultimo sarebbe "Il bambino nascosto", il seguito di "Medjugorje il trionfo del cuore", vorrebbe essere una raccolta di storie vere, di conversioni e di miracoli. Tra le altre panzane si parla di Federico (si sa solo il nome), 4 anni e 6 tumori al cervello. Il bambino è spacciato, radioterapia e chemioterapia non sono servite e tre dei suoi tumori sono inoperabili, il bisturi non può arrivarci senza provocare lesioni irreparabili. La madre dopo essersi lasciata convincere da un'amica, porta il figlio da un missionario del Brasile, tale padre Antonello, a Milano dove viene organizzata una messa di guarigione nella chiesa di Sant'Antonio. Quando padre Antonello benedice il bimbo e gli posa l'ostensorio sulla fronte il bimbo si accascia come folgorato.

Sorelle Nostre

Si rinnova il martirio delle sante Perpetua e Felicita


(di Cristina Siccardi) Il grande e nobile sentimento dell’amicizia è diventato per alcuni sinonimo di omosessualità. Ma non basta, l’ideologia omosessualista va oltre e attacca il Cattolicesimo utilizzando figure e simboli della sequela Christi, così, per esempio, delle sante Perpetua e Felicita viene fatto scempio: martirizzate oggi nella memoria, come lo furono nel corpo il 7 marzo del 203. L’orribile offesa a queste martiri è presente su «Progetto Gionata. Portale su fede ed omosessualità», https://www.gionata.org/perpetua-e-felicita-le-patrone-delle-coppie-omosessuali/, dove si legge: «alcuni le considerano sante lesbiche o patrone delle coppie dello stesso sesso».
Chissà quante femministe, inneggianti le unioni civili, che si apprestano a celebrare la «Festa della donna» dell’8 marzo, applaudono a questo falso e immondo riferimento. Parliamo, allora, di loro attraverso la Storia della Chiesa e prepariamoci degnamente a farne memoria liturgica per il prossimo 7 marzo.

C’è un modo giusto di uccidere?


L’OCCIDENTE IN DUE FOTO



Manifesto vegano a Londra. “Non c’è un modo giusto di uccidere qualcuno che non vuole morire”.




E’ una bambina palestinese di Gaza. Chiude gli occhi alla sua bambola, perché non veda la mostruosità di una guerra di sterminio. E’ una fotografia che dovrebbe girare il mondo. I nostri figli dovrebbero farne un poster e metterlo nelle loro stanze” (Giulietto Chiesa).
     5 commenti
https://www.maurizioblondet.it/loccidente-due-foto/

Per favore, dategli una mano..!

"Pater noster" senza pace. È scontro fra le traduzioni


"Questa è una traduzione non buona", ha tagliato corto papa Francesco, nel commentare in tv lo scorso 6 dicembre la traduzione in uso in Italia della frase del "Pater noster" che in latino suona: "Et ne nos inducas in tentationem".
In Italia, la traduzione recitata o cantata durante le messe è ricalcata sul latino quasi alla lettera: "E non c'indurre in tentazione". Così come anche la versione inglese in uso negli Stati Uniti: "And lead us not into temptation".
Ed è proprio questo il tipo di versione che a Francesco non piace. Il motivo – ha spiegato dagli schermi di TV 2000, il canale dei vescovi italiani, mimando il gesto di spingere e far cadere (vedi foto) – è che "non è Lui, Dio, che mi butta alla tentazione, per poi vedere come sono caduto. No, il Padre non fa questo, il Padre aiuta ad alzarsi subito. Quello che ci induce alla tentazione è Satana. La preghiera che diciamo è: Quando Satana mi induce in tentazione, Tu, per favore, dammi una mano".

La sconfitta del partito più amato

PAROLIN, MIGRANTI, ELEZIONI. SUPER EX: SE I VESCOVI VENISSERO ELETTI DAI FEDELI FINIREBBERO COME IL PD.

Il silenzio ecclesiastico sulle elezioni si è rotto. Il Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin, dalle colonne de “Il messaggero”, di cui riportiamo l’articolo, ha parlato. Non il Presidente della Conferenza episcopale; non il Segretario della stessa; ma il “Primo ministro” di uno stato estero, sia pure estero in maniera anomala. Strano, no? Super Ex – ex del Movimento per la Vita, ex di Avvenire e di una quantità di altre cose, ma non ex cattolico, grazie a Dio, ha risposto, rompendo anch’egli un silenzio che durava da un po’ sulle pagine di Stilum Curiae. Lo ringraziamo; e leggetelo. Il cardinale, se volete, lo trovate in coda. 
Allarme, allarme, Bonino ha vinto, ma non basta. Per il Vaticano sono tempi difficili. Qualche giorno prima dello scontro a Roma 1 tra il cattolico old style Federico Iadicicco ed Emma Bonino, il quotidiano Avvenire è sceso in campo, per strizzare l’occhiolino a chi? A Mario Adinolfi, del popolo per la famiglia: occultamente e furbescamente sponsorizzato per togliere a Iadicicco i pochi voti che lo separavano, stando ai sondaggi, da Emma Bonino? A pensare male si fa peccato, ma visto il feeling tra Bergoglio, monsignor Perego, i bergogliani in genere e la donna di Soros, forse ci si azzecca. Bonino ha vinto lo scontro diretto, molto bene, ma il suo partito, il partito che non ama i principi non negozabili, ma ama assai l’immigrazione di massa, è rimasto sotto il 3 per cento, ed è fuori. Che tristezza, in Vaticano!

Il linguaggio vermilinguo

HUMANAE VITAE
Contraccezione, ora anche Wojtyla è "rigido" e "dottrinario"


L'uscita di un libro che - per l'enciclica Humanae Vitae - documenta il determinante aiuto dell'allora arcivescovo di Cracovia, è l'occasione per Avvenire di rilanciare un assalto all'enciclica pubblicata 50 anni fa. Obiettivo: aggirare il divieto della contraccezione. La strategia è dividere il beato Paolo VI (buono e flessibile) da san Giovanni Paolo II (rigido e dottrinario).




In cauda venenum. È così che si usa dire quando la fine di un discorso svela il carattere polemico prima dissimulato. Mi riferisco alla recensione di Luciano Moia, ça va sans dire, apparsa domenica scorsa su Avvenire, del libro del teologo polacco don Pavel Stanislaw Galuszka pubblicato da Cantagalli ed intitolato “Karol Wojtyla e l’Humanae vitae - Il contributo dell’arcivescovo di Cracovia e del gruppo di teologi polacchi all’enciclica di Paolo VI”.

Il caporedattore di Avvenire si concentra su pochi stralci di quel testo di 550 pagine dove viene descritta tra l'altro una lettera indirizzata dall’allora arcivescovo di Cracovia Wojtyla a Papa Montini in cui si suggeriva di affrontare con fermezza il cosiddetto “magistero parallelo” degli episcopati ribelli. Questi, attraverso documenti pastorali, finivano per svuotare il contenuto dell’enciclica Humanae vitae minando l’unità della fede su un punto decisivo per la vita morale dei fedeli. Un primo elemento di conforto personale nasce dal fatto che la narrazione della reazione degli episcopati all’enciclica di Paolo VI contenuta nel mio saggio, “I veleni della contraccezione” (Edizioni Studio Domenicano), è coincidente con quella che emerge dal carteggio del futuro Papa polacco. Nel mio testo ho parlato del magistero parallelo come di un “magistero inverso” e dunque di un vero e proprio “magistero perverso”, ma per il buon Moia il linguaggio vermilinguo dei vescovi ribelli denota “rispetto, accoglienza e comprensione”.

martedì 6 marzo 2018

I Sacerdoti chiedono vendetta

IL SEGRETO APOCALITTICO DI LA SALETTE commentato dall'ottimo padre Serafino Tognetti

A questo link (www.youtube.com/watch) è possibile ascoltare il commento al Segreto di La Salette dell'ottimo padre Serafino Tognetti (Comunità dei Figli di Dio). Il mesaggio, a distanza di più di un secolo e mezzo dalla sua trasmissione, non solo non ha perso nella del suo vigore profetico ma anzi si chiarisce sempre meglio e sempre più col correre dei decenni

Essendo il contenuto del testo difficile per il suo carattere profetico, appunto, considero prezioso e di grande aiuto le parole con cui il rev. do padre Tognetti attualizza quei contenuti che, non esito a dirlo, la Madonna ha rivelato in modo del tutto speciale per noi, uomini e donne di questi difficilissimi e dolorosissimi tempi.

Godetevi la conferenza.


a) Il testo apocalittico pubblicato con imprimatur ecclesiastico nel 1879

Di seguito il testo del Segreto del 1879:
« Melania, ciò che ti dirò adesso, non sarà sempre un segreto: lo potrai pubblicare nel 1858.
I Sacerdoti, ministri di mio Figlio, i Sacerdoti dico, per la loro cattiva condotta, le loro irriverenze e la loro empietà nel celebrare i santi misteri, per l'amore del denaro, l'amore degli onori e dei piaceri, i Sacerdoti sono diventati cloache d'impurità.

Sorondo a mandorla

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Il Grande Fratello con l’occhio a mandorla


    Ricordate il recente giudizio dell’arcivescovo Marcelo Sánchez Sorondo sulla Cina, da lui descritta come una sorta di paradiso in terra, dove la dottrina sociale della Chiesa è applicata al meglio?
Bene. Sarebbe interessante sapere che cosa pensa il monsignore delle ultime notizie in arrivo da Pechino, dove il governo comunista sta mettendo a punto un meccanismo davvero alla Grande Fratello di orwelliana memoria, per spiare e valutare costantemente l’«attendibilità» dei cittadini.

Dialogatori di professione

EUCARESTIA PER CONVIVENTI? I PASTICCI DI AL. SPADARO, ENZO BIANCHI E BERLICCHE. TWEET COME LAME E BAN.


Il Bestiario Clericale di oggi è quasi interamente dedicato all’eucarestia. Considerata sotto diversi aspetti. Quasi; perché causalmente – è la giornata – pubblicheremo una piccola storia di bannaggio, che è sempre interessante, quando il protagonista è un dialogatore di professione, come Enzo Bianchi, e il suo antagonista si chiama Berlicche, che come sappiamo tutti è un grosso diavolo.
Ma cominciamo dall’eucarestia. Qualche giorno fa il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino, ha affermato che l’eucarestia è meglio riceverla in ginocchio e in bocca, piuttosto che in mano e in piedi come cavalli. Chi legge Stilum Curiae sa che l’argomento è emerso più di una volta, nel blog; e ricorda anche che Stilum Curiae è della stessa opinione del porporato guineano, per tanti motivi; se realmente nella messa accade “quel” miracolo, e di conseguenza non è un wafer, quello che ci si mette in bocca, mi sembra logico dimostrare che tutto il corpo – come fanno per esempio gli ebrei e i musulmani – partecipa della sacralità del momento. E certamente le mani del sacerdote sono più pulite di quelle dei fedeli. Ma sappiamo che il cardinale Sarah è visto come il fumo negli occhi da parte di quelli che in Vaticano svolgono per il Papa la funzione che i Centri sociali svolgono per il PD.

Il silenzio complice

DUE BAMBINI FUGGITI DA GOUTHA EST. INTERVISTARLI NO?


Questo video è stato trasmesso dai militari siriani al Centro di Riconciliazione.  Secondo informazioni non confermate,i genitori dei due ragazzini non ce l’hanno fatta  –  sarebbero caduti sotto i colpi dei tiratori scelti di Al Qaeda , sostenuti dagli occidentali, che bloccano il corridoio umanitario e  continuano a tirare colpi d’artiglieria e missili su Damasco libera.   Certo Maria Goracci vorrà intervistare quei due ragazzini e sapere cosa è stato dei loro genitori.  Sarà un’ottima occasione per smentire la propaganda di Damasco e quella russa.

Sconfitta o vittoria?

PEZZO GROSSO ALL’ABATE FARIA. FORSE IL PAPA È CONTENTO DI COME SONO ANDATE LE ELEZIONI…

È un Pezzo Grosso inquietante, quello che state per leggere. L’occasione, come è naturale, sono le elezioni, e la posizione della Chiesa, e le eventuali ricadute (fra l’altro ci sembra che alcuni dei più garruli cantori e onnitwittanti chierici siano molto silenti, in questi giorni…) post-elettorali. Pezzo Grosso ha letto l’Abate Faria di ieri, e ha deciso di rispondere. Vedete come.
“Caro Tosatti, sarei prudente a “cantar vittoria” o compiacersi del risultato elettorale, come fa l’Abate Faria, se non riconosciamo quale è il vero obiettivo strategico di questo pontificato. Secondo me, come scrissi un paio di settimane fa su Stllum Curiae, è minare la credibilità ed il prestigio del Pontefice, massima Autorità morale al mondo, e conseguentemente della Chiesa di Cristo.

Sulla via della mutazione

Arriba Amoris laetitia ovvero Evviva la gioia dell’amore



Prendete perciò l’armatura di Dio,
perché possiate resistere nel giorno malvagio
e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. 

State dunque ben fermi,
cinti i fianchi con la verità,
rivestiti con la corazza della giustizia,
e avendo come calzatura ai piedi
lo zelo per propagare il vangelo della pace. 

Tenete sempre in mano lo scudo della fede,
con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; 

prendete anche l’elmo della salvezza
e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. 

Pregate inoltre incessantemente
con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito,
vigilando a questo scopo con ogni
 perseveranza
e pregando per tutti i santi,

(Efesini 6, 13-18)


Il nostro titolo, più che strafottente vuole essere evocativo, perché pensiamo che richiami l’euforia sessantottina dell’amore libero.
Ovviamente, non intendiamo dire che Amoris laetitia propugni l’amore libero, ma è indubbio che di fatto ha finito con l’innescare un processo in cui ogni principio e norma morale cattoliche vengono prima messe da parte e poi stravolte, per lasciare spazio solo al soggettivismo in campo affettivo e matrimoniale; il che ci sembra assomigli parecchio al programma sovversivo sessantottino.

La Grande Menzogna in salsa pseudo cristiana

UN REFERENDUM ANTI BERGOGLIO


Il voto del 4 marzo: un referendum anti Bergoglio e ius soli? Lo sconfitto numero uno di queste elezioni è stato lui il "papa argentino" che fa politica e per la prima volta il popolo italiano ha avuto un soprassalto d’orgoglio 
di Francesco Lamendola  

 

Il voto politico del 4 marzo 2018 ha bruscamente archiviato quello che pareva ormai un destino irrevocabile: quello di essere governati ancora, a tempo indeterminato, se non dalle persone fisiche, dalle idee, si fa per dire, di Renzi, Gentiloni, Boldrini, Grasso, Mattarella, Bergoglio. Sì, perché se qualcuno ancora l’avesse capito, lo sconfitto numero uno di queste elezioni politiche è stato lui, il papa argentino che fa sempre e solo politica: immigrazionista, buonista e progressista. Gli italiani, otto su dieci, hanno detto no, basta: e hanno tirato un colpo di spugna su anni di menzogne vergognose, di tradimenti di Stato, di deliberato perseguimento non del bene, ma del male nazionale, mediante politiche interne ed estere semplicemente suicide, al servizio di poteri ed interessi “forti”, sia nazionali che internazionali.

lunedì 5 marzo 2018

“La Madonna gli ha già schiacciato la testa”

Mater Ecclesiae



Sabato scorso è stato pubblicato il Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti (CCDDS) sulla celebrazione della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa nel Calendario romano generale, che reca la data dell’11 febbraio 2018 (qui). Con tale decreto viene istituita la memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa, da celebrarsi in tutta la Chiesa il lunedí dopo Pentecoste. L’allegato contenente le Additiones in Libris liturgicis Ritus Romani de memoria B. Mariae Virginis Ecclesiae Matris, che non si trova sul sito della Santa Sede, è reperibile sul sito del Dicastero (www.cultodivino.va). Sono contento per questo provvedimento per diversi motivi.

Da dove iniziare

Il cuore del problema: quale Messa?

Ci giungono spesso in redazione richieste di chiarimento sull'opportunità o meno di assistere a Messe celebrate con il Novus Ordo; inoltre è anche problema di molti fedeli poter frequentare assiduamente chiese in cui si celebri la Messa in Vetus Ordo, ossia la Messa “di sempre”, in lingua latina (che è la lingua della Chiesa, giova ricordare).
Si tratta di chiarire una volta per tutte la questione più delicata della Chiesa cattolica perché la crisi di apostasia che ha colpito la maggior parte del clero ha evidenziato ormai chiaramente la necessità, per chi si professa cattolico e intende salvarsi l'anima, di scegliere da che parte stare: o con la Tradizione e l'insegnamento immodificabile e autentico di Cristo, o con la nuova chiesa cosiddetta “conciliare” che impone la sua nuova liturgia e la sua nuova dottrina.
Ma la neoliturgia e la neodottrina nate per mezzo del Concilio Vaticano II, rappresentano l'autentico deposito che Nostro Signore Gesù Cristo ha lasciato ai Santi Apostoli e tramandato correttamente sino a noi? In altre parole, soprattutto di questi tempi, la nostra religione è ancora cattolica, stando a quanto dicono e fanno i sacerdoti aderenti alla chiesa conciliare?
La nostra risposta è no, non è più cattolica. Di fatto si è creata un'altra religione.

“Abele” deve restare sottomesso a “Caino”?

PADRE PAOLO SIANO. PAPA, OBBEDIENZA, INFALLIBILITÀ. IL CASO DEI FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA.

 Padre Paolo Siano, dei Frati Francescani dell’Immacolata, ci ha inviato un interessante articolo che costituisce un contributo ad alcuni dei temi che verranno dibattuti il 7 aprile prossimo a Roma. 
  1. Paolo M. Siano
FFI: il golpe antifondatori e gli equivoci su obbedienza e infallibilità
Sabato 7 aprile, ore 15:00, si svolgerà a Roma il convegno “Chiesa Cattolica, dove vai?” per dibattere sull’attuale crisi nella Chiesa. Si tratterà anche dei limiti dell’autorità pontificia in materia dottrinale. Mentre attendiamo con interesse i lavori del convegno, mi permetto di offrire fuori programma un modesto contributo con il caso del commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata (FFI).

Chi ci difenderà dal nichilismo?

NOSTRA SIGNORA DELLO SCIOPERO


L'Incredibile "arcivescovo": diventa essenziale la volontà di pregare nostro Signore e la Vergine, che con buona pace del cardinale Osoro non sarà mai la patrona del disgustoso carnevale vetero femminista ed anti eteropatriarcale 
di Roberto Pecchioli  

 

E’ uno di quei giorni in cui la malinconia ti prende fino a sera e non ti lascia più. Era l’attacco di una canzone di Ornella Vanoni scritta da Giorgio Calabrese all’inizio degli anni 70. Il refrain ci risuona insistente quando, forse per farci del male, studiamo con più attenzione le notizie dal mondo. Quante se ne imparano di cose che si preferirebbe ignorare. E invece no, bisogna bere il calice amaro sino all’ultima goccia. Innanzitutto, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di organizzazioni che diffondono la cosiddetta genitorialità condivisa. Ne parleremo, ma il sobbalzo più grande, la malinconia più profonda ci ha colto apprendendo che in Spagna, il prossimo 8 marzo si svolgerà in Spagna uno sciopero delle donne promosso da alcuni collettivi femministi. Niente di serio, a prima vista, se non fosse che, oltre all’appoggio di qualche partito di sinistra, la protesta è entusiasticamente sostenuta dal cardinale arcivescovo di Madrid, monsignor Carlos Osoro.