Racconti da brivido: “Se la Chiesa perseguitata può conservare la fede è grazie alla Vergine Maria”…
Pare proprio così: ancora una volta, come nel passato, la Chiesa “scarabocchiata” da tutti i sui nemici e in tal modo deturpata e svergognata terribilmente in questo tragico momento non avrà però il suo esito storico perché, pellegrina nella storia, è tuttavia Creatura dell’Eterno e la promessa infallibile di Colui che l’ha costituita per essere Strumento universale di Salvezza mai passò e mai passerà: “portae inferi non praevalebunt adversus eam”. Si, questa promessa è valida ancora oggi. Non scade. Il tempo non la corrode…
Le grandi profezie mariane dei nostri tempi rammentano con insistenza questa ri-nascita dolorosa della Chiesa “in sanguine”. Le testimonianze riportate nel video costituiscono una primizia e sono come l’avvio dell’avveramento di queste profetiche parole. Basti pensare alla madre delle profezie mariane moderne, il Segreto di Fatima, che nella terza parte resa nota dal Vaticano (giugno 2000) è eloquente a tal proposito.
Scrive suor Lucia:
« Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio ».
Così commenta Ratzinger quest’ultimo passaggio del testo:
« La conclusione del segreto (…) è una visione consolante, che vuole rendere permeabile alla potenza risanatrice di Dio una storia di sangue e lacrime. Angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri e irrigano così le anime, che si avvicinano a Dio. Il sangue di Cristo ed il sangue dei martiri vengono qui considerati insieme: il sangue dei martiri scorre dalle braccia della croce. Il loro martirio si compie in solidarietà con la passione di Cristo, diventa una cosa sola con essa. Essi completano a favore del corpo di Cristo, ciò che ancora manca alle sue sofferenze (cfr Col 1, 24). La loro vita è divenuta essa stessa eucaristia, inserita nel mistero del chicco di grano che muore e diventa fecondo. Il sangue dei martiri è seme di cristiani, ha detto Tertulliano. Come dalla morte di Cristo, dal suo costato aperto, è nata la Chiesa, così la morte dei testimoni è feconda per la vita futura della Chiesa. La visione della terza parte del segreto, così angustiante al suo inizio, si conclude quindi con una immagine di speranza: nessuna sofferenza è vana, e proprio UNA CHIESA SOFFERENTE, UNA CHIESA DEI MARTIRI, diviene segno indicatore per la ricerca di Dio da parte dell'uomo. Nelle amorose mani di Dio non sono accolti soltanto i sofferenti come Lazzaro, che trovò la grande consolazione e misteriosamente rappresenta Cristo, che volle divenire per noi il povero Lazzaro; vi è qualcosa di più: dalla sofferenza dei testimoni deriva una forza di purificazione e di rinnovamento, perché essa è attualizzazione della stessa sofferenza di Cristo e trasmette nel presente la sua efficacia salvifica ».
***
"Con la sola volontà non puoi dotarti di coraggio. Quanta ipocrisia riscontri nei politici quando dicono: 'Vinceremo il male! Facciamo la guerra, bombardiamo questa nazione!'. E uccidendo anche persone inermi e indifese, presumono che così vinceranno il male, il fondamentalismo, la guerra. La guerra si vince, come la Madonna ha rivelato tante volte, con la preghiera e il digiuno. Ecco: la nostra arma è la preghiera. I rosari vinceranno l'Isis".
Don Ferdinando di Maio
Le grandi profezie mariane dei nostri tempi rammentano con insistenza questa ri-nascita dolorosa della Chiesa “in sanguine”. Le testimonianze riportate nel video costituiscono una primizia e sono come l’avvio dell’avveramento di queste profetiche parole. Basti pensare alla madre delle profezie mariane moderne, il Segreto di Fatima, che nella terza parte resa nota dal Vaticano (giugno 2000) è eloquente a tal proposito.
Scrive suor Lucia:
« Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio ».
Così commenta Ratzinger quest’ultimo passaggio del testo:
« La conclusione del segreto (…) è una visione consolante, che vuole rendere permeabile alla potenza risanatrice di Dio una storia di sangue e lacrime. Angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri e irrigano così le anime, che si avvicinano a Dio. Il sangue di Cristo ed il sangue dei martiri vengono qui considerati insieme: il sangue dei martiri scorre dalle braccia della croce. Il loro martirio si compie in solidarietà con la passione di Cristo, diventa una cosa sola con essa. Essi completano a favore del corpo di Cristo, ciò che ancora manca alle sue sofferenze (cfr Col 1, 24). La loro vita è divenuta essa stessa eucaristia, inserita nel mistero del chicco di grano che muore e diventa fecondo. Il sangue dei martiri è seme di cristiani, ha detto Tertulliano. Come dalla morte di Cristo, dal suo costato aperto, è nata la Chiesa, così la morte dei testimoni è feconda per la vita futura della Chiesa. La visione della terza parte del segreto, così angustiante al suo inizio, si conclude quindi con una immagine di speranza: nessuna sofferenza è vana, e proprio UNA CHIESA SOFFERENTE, UNA CHIESA DEI MARTIRI, diviene segno indicatore per la ricerca di Dio da parte dell'uomo. Nelle amorose mani di Dio non sono accolti soltanto i sofferenti come Lazzaro, che trovò la grande consolazione e misteriosamente rappresenta Cristo, che volle divenire per noi il povero Lazzaro; vi è qualcosa di più: dalla sofferenza dei testimoni deriva una forza di purificazione e di rinnovamento, perché essa è attualizzazione della stessa sofferenza di Cristo e trasmette nel presente la sua efficacia salvifica ».
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"Con la sola volontà non puoi dotarti di coraggio. Quanta ipocrisia riscontri nei politici quando dicono: 'Vinceremo il male! Facciamo la guerra, bombardiamo questa nazione!'. E uccidendo anche persone inermi e indifese, presumono che così vinceranno il male, il fondamentalismo, la guerra. La guerra si vince, come la Madonna ha rivelato tante volte, con la preghiera e il digiuno. Ecco: la nostra arma è la preghiera. I rosari vinceranno l'Isis".
Don Ferdinando di Maio
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