ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 18 marzo 2019

Dimenticati. Da tutti. Ma non da Dio.

L’esercito dei dimenticati


C’è un esercito di persone, in questo tempo di follia e di dimenticanza di Dio, la cui presenza inquietante turba profondamente il sonno di chi ancora ha la testa per pensare e il cuore per amare, oltre che il buon senso per vivere. Un esercito di persone abbandonate e dimenticate, ma il cui dramma non deve essere taciuto.
Funziona sempre così: quando una cosa la si vuol negare, la si tacita, non se ne parla, e così pian piano essa finisce nel dimenticatoio, e una volta terminata in questo pozzo nero, essa finisce col non dare più fastidio.

Sto parlando dei bambini-embrioni crioconservati in celle frigorifere. Funziona così: nella pratica iniqua della fecondazione extracorporea in vitro, gli embrioni che non vengono impiantati nel corpo della donna vengono congelati e messi in freezer, in modo da essere pronti all’uso in caso di necessità, non si sa se dopo poco tempo o anche dopo molto tempo. Se poi non vengono usati, chissà per quanto rimangono lì.
Ci sono quindi bambini che vengono concepiti e che nascono normalmente, ce ne sono altri che vengono concepiti poi uccisi nel grembo della madre (aborti procurati) e ce ne sono altri che vengono prodotti in provetta (l’embrione è già una persona umana, maschio o femmina che sia), poi messi tranquillamente in frigorifero. Diciamo questo come se si trattasse di carne congelata che si compra al supermercato, ma si tratta invece di persone vive. In sostanza: un vivo viene messo in freezer. Possibile? È proprio così. Per quanto tempo poi deve rimanere lì? Nessuno lo sa. Non vorrei adesso avventurarmi in statistiche e percentuali che non conosco, ma soffermarmi piuttosto sul fatto in sè.
Non viene messo in congelatore un morto, perchè un morto non può poi essere impiantato nell’utero della futura madre e sperare che riprenda vita una volta dentro il corpo materno: sarebbe una sorta di resurrezione dai morti. Dunque, l’embrione è vivo. Congelato, ma tenuto in vita. E che vita è quella del bambino in frigorifero? Il linguaggio è brutale, ma la sostanza non cambia: posso dire “embrione crioconservato” piuttosto che “bambino vivo congelato”, come posso dire “interruzione di gravidanza” piuttosto che “aborto procurato”, ma la cosa rimane quella che è, pur addolcita nei termimi, per fare meno male alle nostre coscienze. Ma il male questa cosa deve farla!
È cosa da non dormire la notte. Sì, perchè se il bambino congelato è in qualche modo vivo (s’è detto che morto non può essere), come vive? Che razza di vita è la sua? Ed è poi vita? E chi ha il diritto di compiere questo scempio su una libertà già avviata? Se mettessero voi, se mettessero te, ora, in un freezer senza dirti per quanto tempo vi starai, se una settimana o tre anni, o trent’anni, che cosa diresti? Saresti contento? Eppure questa violenza viene fatta a danno di tanti nostri fratellini – sì, chiamiamoli così – che non possono protestare, che non possono dire nulla, che sono lì, mentre tu dormi sonni placidi nel tuo letto. Essi sono nel freddo. E se il freddo è la cifra e il regno di Satana, secondo la visione di Dante, ma anche secondo quello che pensava san Serafino di Sarov, allora l’immagine è completa.
Poveri piccoli fratellini… I bambini hanno un’anima! E in quanto persone con un’anima, possono pensare? Possono avere una coscienza? La scienza dirà di no, ma la teologia su questo non si è mai pronunciata ufficialmente, tanto che si può anche supporre che il bambino normale che cresce nel grembo materno, il piccolo di tre, quattro mesi di vita, abbia un suo pensiero, una sua coscienza, un “io” che già compie atti di volontà. Per lo meno, non lo si può negare. Giovanni figlio di Elisabetta sussultò nel grembo della madre all’arrivo di Maria, ossia di Gesù nascosto nel grembo della Vergine. Il Battista quindi si accorse e capì, senza vedere nulla. Ma non solo: molti studi ci dicono delle reazioni diverse e “intelligenti” dei bimbi in formazione nei grembi materni durante la gestazione. Ebbene, se questi embrioni vivi e congelati pensano, che cosa pensano? Che non hanno diritto di nascere, ma anche che non sono lasciati morire in pace. Sono lì, al freddo, in attesa.
Che segno di follia umana è mai questa? E sono anche dimenticati da tutti. I bambini che nascono con qualche malattia sono oggetto in generale della nostra pietà, i bambini abortiti sono da anni al centro dei dibattiti politici, dunque di loro si parla in qualche modo, anche se ovviamente parlarne non significa difenderne i diritti e rispettarli, tant’è che vengono fatti fuori. Ma, comunque, se ne parla. Invece di questi crioconservati non se ne parla: sono dimenticati. Da tutti.
Ma non da Dio.
Eppure il saperli imprigionati in quei frigoriferi (e dove sono poi, questi frigoriferi?) è cosa che fa perdere la testa, sanguinare il cuore, riempire gli occhi di lacrime. Nemmeno la pietà possono avere questi fratellini.
Mio Dio, che cosa dire e fare? Venga il tuo Regno. Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi. Palingenesi e restaurazione, Trionfo del Cuore Immacolato di Maria, ma che non vi siano mai più questi freezer e queste cose e insulti alla ragione umana.
Dovremmo chiedere immensamente scusa a questi fratellini che sono parcheggiati lì. Chiediamo scusa agli uomini per le inquisizioni del passato, per i cristiani che andarono alle crociate, e così siamo a posto, anche se nulla cambia in pratica. E a questi uomini in frigorifero non chiede scusa nessuno? Che notte della ragione… che oscurità di fede e di intelletto.
Ebbene, noi sogniamo una società cristiana in cui queste cose non vi siano più. Sogniamo una società cristiana in cui gli uomini sposino le donne, le donne si sposino con uomini, e facciano i figli come Dio comanda, e se per caso i figli non vengono, sappiano accettare questa pena come espressione della volontà divina che sa compensare in tanti modi, come si accetta una delle malattie o avversità del destino che tutti più o meno conoscono. Sogniamo una società in cui la normalità sia norma, in cui il progresso sia considerato il progresso dello spirito, dell’intelligenza, che si viva con il buon senso e con la semplice ed umile adesione alla natura così come la troviamo quando veniamo al mondo, come ci è data. Sogniamo una società cristiana senza violenze sugli innocenti, sui bambini, il cui dolore in questa generazione è senza limite ed espressione. Sogniamo un mondo in cui Dio sia Dio e l’uomo sia uomo.
È un male questo? Possono impedirci persino di sognare? Non ci riusciranno.
Sognare però è anche combattere e dare la vita per la giustizia. Se non altro, con la supplica e la preghiera. «Sorga Dio e i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a Lui quelli che lo odiano. Come si disperde il fumo tu li disperdi; come fonde la cera davanti al fuoco periscano gli empi davanti a Dio. I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia.» (Salmo 68).

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