Un vescovo americano ha pubblicato una cartolina con “preghiera” che celebra l'”Orgoglio” omosessuale e include l’immagine di un crocifisso con i colori dell’arcobaleno che da esso promanano. La cartolina, che sarà distribuita questo fine settimana in occasione di eventi pro-omosessuali, è stata rilasciata attraverso i social media venerdì, giorno di festa in cui i cattolici celebrano il Sacro Cuore di Gesù.
Un articolo di Doug Mainwaring pubblicato su LIfesitenews nella mia traduzione.
John Stowe, vescovo di Lexington, Kentucky
John Stowe, vescovo di Lexington, Kentucky con il biglietto con preghiera
Un vescovo americano ha pubblicato una cartolina con “preghiera” che celebra l'”Orgoglio” omosessuale e include l’immagine di un crocifisso con i colori dell’arcobaleno che da esso promanano. La cartolina, che sarà distribuita questo fine settimana in occasione di eventi pro-omosessuali, è stata rilasciata attraverso i social media venerdì, giorno di festa in cui i cattolici celebrano il Sacro Cuore di Gesù. 
Il vescovo pro-omosessuali John Stowe, vescovo di Lexington, Kentucky, ha pubblicato la cartolina per commemorare la “Celebrazione dell’Orgoglio”. La cartolina di preghiera presenta una croce di San Damiano sul davanti e sul retro una breve lettera a coloro che celebrano “l’Orgoglio”.
“Cari fratelli e sorelle, vi saluto calorosamente e vi offro le mie preghiere a nome vostro durante questa celebrazione dell’Orgoglio”, ha scritto Stowe sul retro del biglietto, che include una bandiera arcobaleno con le parole “Voi siete i beneamati di Dio” stampate sulla bandiera.
Il resto della cartolina suggerisce che Dio crea le persone perché siano omosessuali e transgendered, ecc, e che Dio guarda a tali “opere” come “meravigliose”. 

Il Salmo 139, preghiera attribuita al re Davide, celebra l’intima conoscenza di Dio e il profondo amore per ogni figlio e figlia che ha fatto a sua immagine e somiglianza.
In parte, il salmo recita: “Hai formato il mio essere più intimo; mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti lodo, così meravigliosamente mi hai fatto; meravigliose sono le tue opere”.  (Salmo 139:13-14) Nuova Bibbia Americana)
La mia preghiera è che ognuno di noi possa celebrare quella gloriosa scoperta di come siamo fatti e amati da Dio che ci conosce intimamente e che ci chiama ad un rapporto più profondo con Lui stesso.
Quando lo riconosciamo in noi stessi, dobbiamo essere in grado di vedere questa bellezza l’uno nell’altro. Ci sono così tante cose che possono dividerci, uniamoci tutti nel riconoscere che siamo fatti meravigliosamente e siamo fatti per riflettere la gloria di Dio.
Pace e tutto il bene,
Vescovo John Stowe, OFMConv.
Diocesi cattolica di Lexington

“Con il Lexington Pride in corso, sono grato per la presenza di persone di fede che si rivolgono a coloro che sono stati allontanati o che si sono sentiti rifiutati dalla Chiesa. Le nostre braccia sono aperte a tutti coloro che cercano il Signore con buona volontà”, ha commentato il vescovo su Twitter. 

With Lexington Pride underway, I am grateful for the presence of people of faith reaching out to those who have been turned away or felt rejected by the Church. Our arms are open to all who seek the Lord with good will!


La Chiesa cattolica insegna che gli atti omosessuali sono “intrinsecamente disordinati” perché “contrari alla legge naturale” e “chiudono l’atto sessuale al dono della vita”.
“In nessun caso possono essere approvati”, afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica (par. 2357).
La Chiesa insegna anche che l’attrazione per lo stesso sesso è “oggettivamente disordinata”, poiché Dio ha creato l’attrazione sessuale affinché fosse tra un maschio e una femmina per la procreazione. La Chiesa insegna che Dio non crea le persone omosessuali. 
“Due persone dello stesso sesso peccano gravemente quando cercano il piacere venereo l’uno dall’altro (vedere Lev 18:22; Lev 20:13; Rom 1:24-28; 1 Cor 6:9-10; 1 Tim 1:10; Giuda 7)”, afferma la “Dichiarazione sulle Verità” recentemente rilasciata da alcuni cardinali e vescovi della Chiesa Cattolica. 
“Quindi, è contrario alla legge naturale e alla Rivelazione Divina sostenere che Dio, il Creatore, così come ha dato ad alcuni umani una disposizione naturale per provare attrazione sessuale verso persone del sesso opposto, ad altri ha dato una disposizione naturale per provare desiderio sessuale verso persone dello stesso sesso e che in quest’ultimo caso Dio vuole che si metta in pratica tale condotta in alcune circostanze.”, aggiungono. 
La Chiesa insegna che tutti, compresi quelli con una sessualità disordinata – spesso esprimendosi in lussuria, masturbazione, fornicazione, pornografia, omosessualità – sono chiamati alla castità, cioè alla virtù morale di una sessualità giustamente ordinata e integrata nella persona. La fede cristiana sostiene che gli atti omosessuali, insieme all’uccisione degli innocenti, alla privazione del salario di un operaio e all’oppressione dei poveri, sono uno dei quattro peccati che gridano al cielo per la giustizia. 
Il sacerdote pro-omosessuale padre James Martin ha promosso la cartolina sui social media, osservando che il vescovo  con la cartolina “segna #Il mese dell’Orgoglio nella sua diocesi”.

Il defunto Papa San Giovanni Paolo II nel 2000 si espresse con forza contro una parata dell”Orgoglio” filo-omosessuale che marciò per le strade di Roma, definendola una “offesa” ai valori cristiani.
“A nome della Chiesa di Roma non posso non esprimere amarezza per l’affronto recato al Grande Giubileo dell’Anno Duemila e per l’offesa ai valori cristiani di una Città che è tanto cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo”, ha detto ai pellegrini nel messaggio di domenica 9 luglio, il giorno dopo che migliaia di persone avevano marciato in quell’evento. Il Papa ha poi riaffermato l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, affermando che “La Chiesa non può tacere la verità, perché verrebbe meno alla fedeltà verso Dio Creatore e non aiuterebbe a discernere ciò che è bene da ciò che è male”.
Stowe, notoriamente dissenziente dall’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, ha una storia di collaborazione con un gruppo che rifiuta l’insegnamento morale cattolico, e ha indicato che le singole parrocchie della sua diocesi possono decidere se vogliono promuovere la causa omosessuale.
Stowe è uno dei cinque vescovi che hanno appoggiato il libro del gesuita padre James Martin, “Costruire un ponte“, ed è stato anche uno dei relatori non molto tempo fa ad una conferenza per il New Ways Ministry. L’incontro era intitolato “Giustizia e misericordia si baciano: i cattolici LGBT nell’era di papa Francesco”. 
Il ministero New Ways è stato condannato nel 2010 dall’allora presidente della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB), il cardinale Francis George di Chicago, e nel 2011 dal cardinale di Washington Donald Wuerl, presidente USCCB del Comitato per la Dottrina. Inoltre, nel 1999 la Congregazione vaticana per la Dottrina della fede ha “definitivamente vietato” ai co-fondatori del gruppo, suor Jeannine Gramick e padre Robert Nugent, “da[ll’intraprendere] qualsiasi lavoro pastorale che coinvolga persone omosessuali”, dopo aver stabilito che il loro insegnamento era “erroneo e pericoloso” e “dottrinalmente inaccettabile”.
Nota dell’editore: Alla redazione di questo articolo ha partecipato Pete Baklinski.
https://www.sabinopaciolla.com/un-vescovo-degli-usa-promuove-la-celebrazione-dellorgoglio-omosessuale-con-un-biglietto-di-preghiera-e-un-crocifisso-arcobaleno/

Uomini giusti ai posti giusti / 28

    Una sovvenzione di 750 mila dollari a un gruppo che sostiene la propaganda LGBT. Da chi arrivano tanti soldi?
Ma dai vescovi cattolici statunitensi, naturalmente. I quali, da autentici uomini giusti ai posti giusti, hanno deciso: la Campagna cattolica per lo sviluppo umano (CCD), programma nazionale contro la povertà della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, stanzierà la cospicua somma a favore della Rete di solidarietà ignaziana  (ISN), la quale da tempo promuove omosessualismo e transgenderismo. Sul sito web dell’ISN ci sono numerosi articoli ed eventi che promuovono l’omosessualità, mentre la conferenza annuale dell’organismo ospita regolarmente sessioni di approfondimento sull’attivismo LGBT, l’inclusione transgender e il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso. 
E ora, per favore, non incominciate con le solite obiezioni su ciò che dice il Catechismo della Chiesa cattolica a proposito dell’omosessualità eccetera eccetera. Non ne posso più di voi sepolcri imbiancati vecchie comari fomentatori della coprofagia sgrana rosari assorbiti da voi stessi! Proprio non riuscite a entrare in sintonia con la Chiesa in uscita?
Ah! Ve l’ho già detto altre volte. Ora non aggiungete “di testa”. Perché noi vi sentiamo. Sappiamo chi siete e vi teniamo d’occhio. Con misericordia, ma vi teniamo d’occhio!
E adesso, restando in argomento, passiamo a uno dei nostri più celebri uomini giusti ai posti giusti, ovvero il padre James Martin, il quale ha annunciato che celebrerà a New York una Pre-Pride Mass.
Come dite? Che cosa sarebbe una Pre-Pride Mass? Ma che domande! È una Messa pre-pride, pre orgoglio, pre gay pride, insomma.
“All are welcome! LGBT + o LGBT + Ally (ovvero LGBT più eterosessuali alleati della causa gay, ndr), tutti sono invitati a partecipare alla nostra bellissima festa”, scrive il padre gesuita. “United in Love” è lo slogan. Sarà un fine settimana di “inclusione e preghiera” e la chiesa sarà addobbata con i colori dell’arcobaleno.
“Un colore, una promessa”, spiega il gesuita, il quale poi va a illustrare nel dettaglio il significato di ogni colore.
“Verde vuol dire sicurezza. Ti promettiamo un ambiente sicuro, autenticamente amorevole”.
“Giallo vuol dire accettazione. Ti promettiamo l’accettazione con un sorriso e il desiderio di sapere di più su di te”.
“Blu vuol dire inclusione. Ti promettiamo l’inclusione a braccia aperte e un caldo abbraccio”.
“Rosa vuol dire supporto. Ti promettiamo sostegno, perché il tuo cuore si apra nei momenti belli come in quelli difficili”.
Come dite? Che è proprio vero che nella Chiesa cattolica ormai se ne vedono di tutti i colori?
Basta! Non sono più disposto ad accettare questi commenti da restaurazionisti ideologici superficiali elitari pessimisti queruli disillusi piccoli mostri untuosi idolatri!
E passiamo a monsignor Ricardo Augusto Rodrìguez Alvarez, parroco a Santa Maria di Nazaret, Surco, in Perù, che sarà il prossimo vescovo ausiliare di Lima. Evviva!
Come dite? Che veramente, stando ad alcune testimonianze, il monsignore vive una relazione amorosa con una donna sposata il cui matrimonio è in difficoltà? E che, insomma, Alvarez ha una concubina?
Guardate, non siete altro che cristiani con la faccia da sottaceto infantili timorosi di danzare di gridare paurosi di tutto. Ma come? Ve la prendete sempre contro i chierici omosessuali e ora che ne abbiamo uno chiaramente eterosessuale ve la prendete lo stesso? Cercate di essere coerenti!
Prima di perdere definitivamente la pazienza, passo a un altro argomento. L’uomo giusto al posto giusto di cui vi voglio parlare è l’egregio signor Imer Omerovic, di etnia rom, il quale tempo fa fu accolto dal papa in Vaticano e abbracciato con tenerezza.
Come ricorderete, dopo che in quel di Casal Bruciato, periferia di Roma, al signor Omerovic (ufficialmente povero) e alla sua numerosa famiglia (moglie e dodici figli) fu assegnato dal Comune di Roma un alloggio popolare, nel quartiere si scatenò la rivolta. Molti cittadini dal cuore duro protestarono, sostenendo che la famiglia non avesse diritto alla casa, ma la sindaca di Roma difese gli Omerovic e il papa li ricevette in udienza dicendosi solidale.
Orbene, che cosa si scopre ora? Che il signor Omerovic non è proprio nullatenente. In realtà qualcosa tiene: 27 (ventisette) automobili, nonché una partita IVA per il commercio all’ingrosso di autovetture e vendita di pezzi di ricambio, con indirizzo in un luogo nel quale c’era un tempo un campo nomadi.
Insomma, il povero rom forse non è povero. Quanto meno, non è povero di macchine.
Come dite? Che sotto sotto voi ve lo aspettavate?
Ebbene, non siete che cristiani da pasticceria deboli fino alla putredine dal cuore nero cavillatori moralistici. Avendo dodici figli, è del tutto logico che il signor Omerovic abbia ventisette automobili! Voi avete idea di che cosa voglia dire accompagnare dodici figli all’asilo, a scuola, a calcio, in piscina, a inglese, a pallavolo, a danza, a judo e alle feste dei compagnucci in una città come Roma, dove i mezzi pubblici notoriamente non funzionano? Direi che ventisette automobili sono il minimo.
Come dite? Che il signor Omerovic potrebbe usare un pullman? Sì, bravi. E dove lo posteggiate un pullman a Roma? Non perdete proprio occasione per dimostrare di essere ideologi dell’astratto fondamentalisti untuosi idolatri.
E poi, scusate, si può sapere chi siete voi per giudicare?

Aldo Maria Valli