Ci serve una gigantesca opera di "Disintossicazione". Altro che tutti salvi, tutti perdonati, tutti redenti, come insegna "falsamente" Bergoglio. Gesù è stato molto chiaro: "Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità !"
di Francesco Lamendola
La qualità della nostra vita è così scadente, e la nostra salute psico-fisica ne risente in maniera così diretta, fondamentalmente per una ragione precisa: siamo intossicati per avere immesso nella nostra mente, nel nostro spirito e nel nostro organismo fisico una quantità spaventosa di elemento tossici, deleteri, incompatibili con l’equilibrio, l’armonia e la salute.
In pratica, siamo intossicati allo stesso modo in cui lo è un mangione o un ghiottone, il quale, pur essendo in sovrappeso, non si alza mai da tavola finché non è sazio fino a sentirsi scoppiare lo stomaco e che, per giunta, si rimpinza di cibi grassi, unti, fritti nell’olio o nel burro, e consuma grandi porzioni di carne di qualità scadente, ampiamente estrogenata, e innaffia il tutto con vino fatturato di poco prezzo, o, peggio ancora, di Coca-Cola o simili bevande altamente nocive alla salute. Ora, lasciando da parte, in questa sede, il discorso sulla salute fisica (benché sia di fatto impossibile tracciare una netta linea di separazione fra la salute fisica e quella mentale o spirituale), e limitandoci alla dimensione interiore, è chiaro che così come le cattive abitudini alimentari, o igieniche, o l’indulgere al vizio del fumo, o a quello dell’alcool, o addirittura la dipendenza dalle droghe, provocano seri danni e compromissioni alla salute del corpo, allo stesso modo le cattive abitudini intellettuali e morali finisco per intossicare e compromettere seriamente l’equilibrio interiore, la lucidità della mente e la trasparenza dell’anima, creando, un poco alla volta, una opacità, una pesantezza, una confusione e una rilassatezza generali, per cui l’individuo finisce per degradarsi, per perdere il dominio di se stesso e per lasciarsi rendere schiavo dalle pulsioni più basse e dagli istinti più egoistici e selvaggi.
Oggi la cultura moderna, la cultura mainstream, non solo giustifica e approva, ma loda incondizionatamente tutto ciò che equivale a una trasgressione e squalifica completamente i comportamento virtuosi, sani, normali, conformi al buon senso, alla tradizione e all’ordine morale!
Ora, sappiamo bene, perché lo vediamo tutti i dì e in ogni circostanza possibile, che la cultura moderna, la cultura mainstream, non solo giustifica e approva, ma loda incondizionatamente tutto ciò che equivale a una trasgressione, a una rottura dell’ordine esistente, a una ricerca spasmodica di nuove esperienze, di nuove gratificazioni e di nuovi piaceri; sappiamo bene che essa li definisce elementi di libertà e di autonomia dell’individuo, mentre deride, al tempo stesso, e squalifica completamente i comportamento virtuosi, sani, normali, conformi al buon senso, alla tradizione e all’ordine morale. E l’arroganza degli esponenti della cultura odierna si spinge fino al punto di fare l’apologia della perversione, fino a sostenere che non c’è nulla di male nella pederastia e nella pedofilia, e che non vi è amore più bello, né “matrimonio” più ammirevole, di quello fra due persone dello stesso sesso; che l’aborto è un sacro diritto della donna e l’eutanasia un sacro diritto della persona; e che non c’è nulla di più turpe, di più marcio, di più trogloditico, autoritario e fascista della famiglia “tradizionale”, cioè della normalissima famiglia formata da un uomo, una donna e, possibilmente, dei bambini nati dal loro reciproco amore.
Ribellarsi a Dio e calpestare l’ordine morale naturale significa scatenare le forze dell’inferno, attirare su di sé mille fantasmi spaventosi, mille demoni bramosi di distruzione: significa andare incontro alla propria auto-distruzione e al proprio suicidio morale!
Se possibile, non quando la donna ha sessant’anni, con delle tecniche di fecondazione assistita, e preferibilmente non con lo sperma del marito morto dieci anni prima e conservato in congelatore. E, sempre se possibile, neppure sfruttando l’utero di madri, figlie o sorelle della donna che desidera provare le gioie della maternità; e meno ancora l’utero di madri, figlie o sorelle di un uomo che vuole provare lui pure le gioie della paternità o magari della maternità, qualora si tratti di un omosessuale che vive con un altro uomo svolgendo il ruolo di moglie di costui. A tanta arroganza, a tanta diabolica perversione del più naturale e istintivo buon senso, a tanta degenerazione dell’intelligenza, della morale e del decoro, non vi è che una risposta possibile: staccare la spina di tutti i ripetitori di siffatte aberrazioni e smettere di alimentare la propria mente e il proprio spirito con una siffatta contro-educazione, che un po’ alla volta sovverte la giusta percezione delle cose e spinge le persone, mediante la tecnica della “finestra di Overton”, a incapricciarsi e desiderare le cose più orripilanti e mostruose, e che lei stessa giudicava tali, prima di subire la lenta ed occulta opera di lavaggio del cervello.
Per il gesuita di osservanza bergogliana Padre James Martin, (è proprio lui nella foto) si può essere santi e al tempo stesso felicemente e orgogliosamente gay!
In fondo, la cosa è molto semplice. Se uno si accorge che sta bevendo dell’acqua inquinata, continuerà a berla come se nulla fosse? E se uno si accorge che sta respirando l’aria contaminata dagli antiparassitari dell’uva, continuerà beato la sua passeggiata tra i filari del vigneto? E se un altro nota che l’assunzione di un certo farmaco gli provoca dei pesantissimi effetti collaterali, delle allergie, delle ulcere, delle forme d’intossicazione, o la diarrea, o l’emicrania, continuerà ad assumere quel farmaco senza darsene per inteso e senza rivolgersi al suo medico di fiducia per avere schiarimenti su quel che gli sta capitando? Per tornare sul piano della dimensione morale:cosa diceva Gesù Cristo nei confronti delle tentazioni? Non diceva forse di strapparsi l’occhio, o la mano, o il piede, che danno scandalo all’uomo, cioè che provocano in lui dei desideri impuri? Non ricordava forse che è meglio entrare orbi, monchi e zoppi nel Regno di Dio, piuttosto che finire tutti interi nel profondo della Geenna? Proprio così: ce n’eravamo scordati? Probabilmente sì. A forza di sentire uomini di “chiesa” (con la minuscola e fra virgolette; per non dire della contro-chiesa massonica e diabolica), come James Martin, che essere gay è perfettamente o.k., e che si può essere anche santi e al tempo stesso felicemente e orgogliosamente gay; o come Sosa Abascal, che nega l’esistenza del diavolo e mette in dubbio tutto quel che Gesù ha detto e fatto, non essendovi all’epoca registratori per riportare fedelmente le sue parole; o come il falso papa argentino che bestemmia contro la Santissima Trinità e si preoccupa sempre e solo dei migranti, del clima e dell’Amazzonia, coi suoi stregoni e i suoi culti animisti e feticisti, e mai dell’anima e della vita eterna, e soprattutto mai di Gesù Cristo, Figlio di Dio e solo Redentore del mondo; e don Corazzina che vorrebbe benedire le nozze delle coppie omosessuali, e don Carrega che si prodiga in corsi di affettività per tali coppie, e monsignor Bagnasco che vieta formalmente le preghiere di riparazione per il Gay-Pride, e tratta da appestati quei cattolici che le vorrebbero recitare: a forza di sentirsi dire tali cose e di assistere allo smantellamento capillare, sistematico, implacabile, di tutto l’edificio della dottrina e della morale cattoliche, per vederle sostituite da una dottrina sincretista e panteista e da una morale relativista e libertina, anche il credente più saldo nella propria fede incomincia a vacillare, a perdere la bussola, a smarrire i giusti punti di riferimento e a scivolare nel pantano e nell’oscurità della contro-civiltà moderna, nata per dispiacere a Dio e per trascinare gli uomini nel vizio, lontani da Lui e lontano anche da se stessi, dalla loro natura più autentica; se è vero, come è vero, che l’uomo senza Dio è una creatura incompleta, miseramente amputata, e quindi irrisolta, infelice e travagliata da mille angosce.
Ci serve una gigantesca opera di "Disintossicazione". Altro che tutti salvi, tutti perdonati, tutti redenti, come insegna "falsamente" Bergoglio. Gesù è stato molto chiaro: "Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità !"
E infatti: non è forse vero che gli uomini moderni, dopo aver voltato le spalle a Dio e proclamato orgogliosamente la loro emancipazione, e dopo aver inseguito tutti i piaceri e tutti gli istinti, e soddisfatto tutte le pulsioni, anche le più anormali, le più aberranti, le più mostruose (pedofilia, incesto, parricidio, satanismo, sacrifici umani) così, per puro gusto della trasgressione, per la maligna soddisfazione di calpestare i limiti della morale, devono poi pagare un prezzo pesantissimo ricorrendo alle cure di psicologi che non li possono aiutare, di psichiatri che non li possono guarire, e di psicanalisti che peggiorano e aggravano i loro mali, le loro nevrosi, i loro nodi contorti, che neppure un Alessandro Magno potrebbe sciogliere a colpi di spada? Sì, certo: quando ci si ribella contro Dio, quando si calpesta l’ordine morale naturale, c’è sempre uno scotto da pagare: nessuno può illudersi di fare tali cose e poi vivere un vita serena, e dormire sonni tranquilli.
Ciò di cui abbiamo bisogno è di prendere le distanze dal male; di disintossicare le nostre menti e le nostre anime dal veleno del disordine morale e intellettuale che sta guastando l’intera società!
Ci serve una gigantesca opera di disintossicazione
di Francesco Lamendola
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