ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 11 settembre 2019

E’ il momento della “stupidità”

SUPER EX. IL PAPA, LE CRITICHE, IL DIALOGO. SCOLLAMENTO DALLA REALTÀ O…

Cari Stilumcuriali, da qualche giorno Super Ex (Ex di Movimento per la Vita, Ex di Avvenire, ma in maniera sbalorditiva ancora non Ex cattolico) ci ha inviato una riflessione sul commento di papa Bergoglio relativo al cardinale Müller, teologo di grande fama, ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, una persona di tutto rispetto, e che ha sempre lealmente cercato di difendere il ruolo e la figura del Romano Pontefice, contro venti e maree. A questo vorremmo aggiungere un breve commento a una frase che @Pontifex ha pronunciato sull’aereo che lo riportava dall’Africa a Roma. Ecco la domanda, e la sua risposta.Il corsivo è nostro.

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Verso di lei ci sono forti critiche e persino alcuni suoi amici più stretti hanno parlato di un complotto contro di lei. C’è qualcosa che questi critici non capiscono dal suo pontificato, o c’è qualcosa che lei ha imparato dalle critiche? Un’altra cosa: lei ha paura di uno scisma nella Chiesa americana, e se sì, c’è qualcosa che potrebbe fare?
“Le critiche aiutano e quando uno riceve una critica, subito deve fare autocritica. Io sempre delle critiche vedo i vantaggi. Delle volte ti arrabbi, ma i vantaggi ci sono. Poi nel viaggio di andata a Maputo, è venuto uno di voi a darmi un libro: “Come gli americani vogliono cambiare Papa”. Io sapevo del libro, ma non lo avevo letto. Le critiche non sono soltanto degli americani, ma un po’ dappertutto, anche in curia. A me piace quando si ha l’onestà di dirle. Non mi piace quando le critiche stanno sotto il tavolo, magari ti sorridono con tutti i denti e poi ti pugnalano alle spalle. La critica è un elemento di costruzione e può avviare un dialogo. Invece la critica delle pillole di arsenico è un po’ buttare la pietra e nascondere la mano. Se faccio la critica e aspetto la risposta, vado dal Papa e parlo e scrivo un articolo e gli chiedo di rispondere, questo è leale, questo è amare la Chiesa. Fare una critica senza voler sentire la risposta e senza fare il dialogo è non volere bene alla Chiesa, è andare dietro ad una idea fissa. Sempre una critica leale è ben ricevuta, almeno da me.
Quanto allo scisma, nella Chiesa ce ne sono stati tanti. Dopo il Vaticano I, i cosiddetti vetero-cattolici se ne sono andati a causa dell’ultima votazione sull’infallibilità. Dicevano di voler essere fedeli alla tradizione della Chiesa e adesso fanno l’ordinazione delle donne. Dopo il Vaticano II c’è stato lo scisma di Lefevbre. Sempre c’è l‘azione scismatica nella Chiesa. E’ una delle azioni che il Signore lascia alla libertà umana. Ma io non ho paura degli scismi, prego perché non ce ne siano, che ci sia il dialogo, che ci sia la correzione se c’è qualche sbaglio, ma il cammino nello scisma non è cristiano. Poi mi viene da pensare: è il popolo di Dio a salvare dagli scismi, perché gli scismatici sempre hanno una cosa in comune, si staccano dal popolo e dalla fede del popolo di Dio. Il popolo Dio sempre aggiusta e aiuta.
Uno scisma è sempre uno stato elitario, ideologia staccata dalla dottrina. Per questo io prego che non ci siano gli scismi. Ma non ho paura. Io rispondo alle critiche. Ad esempio le cose sociali che dico sono le stesse che ha detto Giovanni Paolo II, io copio lui. Oppure, la primazia di una morale asettica sulla morale del popolo di Dio, la morale dell’ideologia, per così dire pelagiana, che ti porta alla rigidità. Oggi abbiamo tante scuole di rigidità dentro della chiesa, che non sono scisma, ma sono vie cristiane pseudo-scismatiche che finiranno male. Quando vedrete cristiani, vescovi e sacerdoti rigidi, dietro di quello ci sono dei problemi, non c’è la “sanità” del Vangelo. Per questo dobbiamo essere miti con le persone che sono tentate da questi attacchi, perché hanno un problema, e dobbiamo accompagnarle con mitezza”.

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Avete letto la parte in corsivo? Questa è la stessa persona che non ha voluto vedere cardinali che avrebbero voluto parlare, discutere con lui di disagi e problemi (Burke, Caffarra, per non citarne che due) e che di conseguenza ha rifiutato a priori un dialogo. Quante risposte hanno avuto le persone, laici, preti, vescovi, cardinali che gli hanno scritto privatamente? E quante risposte hanno avuto i firmatari di petizioni, richieste filiali e via supplicando nel corso di questi anni? La spiegazione più caritatevole che io possa trovare è quella di uno scollamento dalla realtà, cioè l’incapacità di valutare in maniera fredda, distaccata, senza sentirsi immediatamente aggrediti e attaccati, le azioni e le parole che possano sottendere o esplicitare una critica. Se ben ricordate, la lettera firmata da più di una decina di cardinali prima del Sinodo sulla Famiglia avrebbe provocato – secondo quanto era stato riportato all’epoca – reazioni eccezionali. Preferisco ancora pensare a uno scollamento fra visione personale e realtà oggettiva, piuttosto che ammettere una qualche forma di pontificia impudenza. Come farebbe Müller, per salvare ruolo e figura, se non l’uomo….
Ed ecco Super Ex.

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Nella vita accade spesso così: da bambini ci fidiamo dei nostri genitori, li seguiamo fedelmente, senza tante domande. Poi si diventa adolescenti, si cresce un po’, e ci si sente un po’ ribelli, si vuole essere autonomi, si è capito tutto. E’ il momento della “stupidità” massima, ma ha il suo significato. Accade infatti che passano gli anni, si matura, e si torna “indietro”: “ora capisco i miei genitori!”; “aveva ragione mio padre”; “che brava mia madre!”. Nella fede accade un po’ la stessa cosa: i bambini credono, con slancio; poi verso l’adolescenza sorgono i dubbi, spesso si lascia la pratica, si crede di aver capito che “erano tutte favole per bambini”. Poi, in tanti si riscopre la fede che si aveva da bambini: magari dopo una traversata del deserto di tipo esistenziale, oppure dopo aver davvero studiato. Illuminante Louis Pasteur: “poca scienza allontana da Dio, molta vi riconduce”. Molto sapere umano svela all’uomo la sua pochezza e gli riapre le porte della Sapienza. “Se non diventerete come bambini”, ha detto il Logos incarnato, che si è fatto bambino, ma era Onnisciente!
Tutto questo per dire cosa?
Che Bergoglio ha ragione, quando, nel classico stile dei suoi “vaffa day” grillini, ha bollato il cardinal Mueller come un “bambino”, che si sforza, ha buone intenzioni… ma non ci arriva.
Eh sì, direte voi, Bergoglio, con le tre idee ripetute all’infinito, liquida così, e pubblicamente, il teologo di fama mondiale, colto, preparato, chiamato da Benedetto XVI nientemeno che alla Congregazione della Fede!
Ma è “giusto” così: “poca scienza ti fa credere di essere un adulto, che capisce più di Cristo, del magistero di chi ti ha preceduto, dell’ex ‘guardiano della fede’ e di chi lo ha scelto e continua ad elogiarlo, anche pubblicamente; molta, invece, ti rende umile, ti insegna che non puoi essere più misericordioso di Cristo, nè più saggio di 2000 anni di Tradizione; che è bene tornare bambini, per farsi accompagnare da Dio”.
Ricordiamocelo: è l’orgoglio che ci frega; è tornando bambini che si accetta davvero la Rivelazione del Padre e il Magistero autentico della Chiesa, senza farsene arroganti padroni.


Marco Tosatti

11 Settembre 2019 Pubblicato da  64 Commenti --

Papa Francesco: “mi piacciono le critiche; non temo gli scismi…”, il re delle contraddizioni.


“Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle…”
Papa Francesco rientrato dal Viaggio apostolico in Mozambico, ha rilasciato l’ennesima intervista (conferenza stampa) per la quale, al momento, non c’è un testo “ufficiale” e non c’è il video integrale e perciò dobbiamo affidarci all’amico e confidente del Papa, Scalfari con la sua “repubblica” che, a quanto pare, deve aver avuto il nulla osta avendo pubblicato (integralmente?) l’intervista qui. L’intervista è durata più di un’ora…. e i temi toccati sono stati diversi. Le maggiori testate hanno trattato la frase sullo SCISMA… a noi, lo confessiamo, è interessato di più il tema della CRITICA. I due argomenti sono le facce di una medesima medaglia.
Cominciamo dalla risposta sulle CRITICHE, risponde così papa Francesco:
  • “Le critiche non sono soltanto da parte degli americani, ma sono un po’ dappertutto, anche in curia. Alcuni hanno l’onestà di dirle, e a me piace questo. A me non piace quando le critiche stanno sotto il tavolo, fanno un sorriso che ti fanno vedere i denti e poi ti danno una pugnalata da dietro. Questo non è leale, non è umano. La critica vera è un elemento di costruzione. Invece la critica delle pillole di arsenico è un po’ come buttare la pietra e nascondere la mano. Questo non serve, questo non aiuta. Aiuta semmai i piccoli gruppetti chiusi che non vogliono sentire la risposta alla critica. Quando si dice: ‘Questa cosa del Papa non mi piace’… significa che io faccio una critica e aspetto la risposta, vado da lui e parlo e scrivo un articolo e gli chiedo di rispondere. Questo è leale, questo è amare la Chiesa. Fare una critica, invece, senza voler sentire la risposta e senza fare il dialogo è non volere bene alla Chiesa, è andare dietro a un’idea fissa, cambiare Papa, cambiare stile, o fare uno scisma”.
IMPECCABILE!! Ottima risposta! Tutto vero e condivisibile peccato, però, che… il primo a violare questa coerenza è lo stesso Bergoglio.
a) Non sono solo “alcuni” che hanno l’onestà di dire al Papa ciò che non va nel suo magistero, le file aumentano e, a Bergoglio, non è affatto vero che “piace” lo stile dell’onesto…. L’esempio concreto sono gli stessi cardinali dei Dubia, mai più ricevuti dal Papa e dal quale non hanno MAI ricevuto una risposta non tanto ad una critica quanto ad una vera lecita e legittima, doverosa, richiesta di chiarimenti sulla interpretazione di Amoris laetitia…. Ma ne potremo fare tanti altri di esempi quali è stato il caso di mons. Carlo Maria Viganò… o la situazione di tanti Sacerdoti sospesi o rimandati comunque a casa, disoccupati, per averci messo la faccia, nome e cognome, per denunciare la gravità di certo magistero liquido… le pagine di Aldo Maria Valli sono ricche di questo doloroso calvario, come lo stesso giornalista ha dovuto pagare di persona questa onestà, e non è mai stato ricevuto da Bergoglio, come non sono stati ricevuti MAI tanti altri onesti indignati da ciò che sta accadendo nella Chiesa. Tanti hanno “atteso una risposta” o di essere ricevuti, ma invano anzi… chi ha osato si è ritrovato, in qualche modo ed inspiegabilmente, PUNITO. Tutte le più ONESTE CRITICHE rivolte a Bergoglio recavano e recano firme, nomi e cognomi, tutte hanno richiesto di essere ricevuti ed ascoltati, ma per tutta risposta hanno ricevuto solo disprezzo, emarginazione, congedo, odio e vendette trasversali. Bergoglio, possiamo dire, è il Papa più BLINDATO della storia papale… è colui che mentre dice agli altri di aprire le porte e abbattere i muri, si è chiuso in una vera roccaforte blindatissima e non ha mai accettato un onesto CONFRONTO. Tutte le interviste e gli incontri sono concessi SOLO a persone che lo compiacciono.
___ 0000 1 asc 2b) La “critica con le pillole di arsenico”è quella gestita proprio da tutto l’entourage col quale Bergoglio si è volutamente circondare, a cominciare dai “suoi” con la Civiltà Cattolica del suo più fidato BUGIARDO e velenoso (per quel che scrive quotidianamente sul suo tweetter e sui suoi social) direttore della rivista… per non parlare di tutta la “coorte dé miracoli” di santa Marta e zone limitrofe, dalle quali si studia a tavolino come fare il bello e il cattivo tempo, come gestire un marketing molto accurato, fatto anche di MENZOGNE, quali fu il caso di Dario Viganò contro Benedetto XVI e per questo PREMIATO da Bergoglio che, dopo un periodo di congelamento, ha creato per lui un ufficio delle comunicazioni tutto nuovo….
c) Quando Bergoglio afferma che, la critica “sotto il tavolo”:  Aiuta semmai i piccoli gruppetti chiusi che non vogliono sentire la risposta alla critica.. dimentica di dire che è proprio LUI a NON voler dare delle chiare risposte…. ricordiamo che Padre Stefano Maria Manelli attende da ben sei anni una sola telefonata dal Pontefice, ed è agli “arresti domiciliari” senza alcun processo (il processo mediatico perse su tutti i fronti più perversi e diabolici), costretto ad una segregazione inaudita, senza che abbia mai pronunciato una sola critica a quanto sta accadendo… Inoltre l’affermazione è incoerente e contraddittoria, infatti basterebbe ragionare un momento: se una persona rivolge una critica al Pontefice, generalmente, non la fa perché “non vuole la risposta”, è esattamente il contrario, VUOLE UNA RISPOSTA e diventa semmai insistente quando non la ottiene… Da qui si può invece comprendere il crescente MALUMORE contro il modo di agire di Bergoglio, che si rivela sempre più ABILE nelle sue contorsioni, in quel dire e non dire, ti rispondo ma anche no… ti spalanco le braccia della misericordia, salvo poi farti sospendere o trasferire dai miei pugnaci esecutori materiali… tanto la colpa è loro, non sono “io” a gestire tutto… Comunque si legga anche qui.
d) Infine, afferma il Papa: “Fare una critica, invece, senza voler sentire la risposta e senza fare il dialogo è non volere bene alla Chiesa, è andare dietro a un’idea fissa, cambiare Papa, cambiare stile, o fare uno scisma“…. come abbiamo dimostrato in molti Editoriali, non ultimo questoBergoglio mente sapendo di mentire…. vedi anche qui. Cosa significa per lui “andare dietro a un’idea fissa“?? Proviamo a farci alcune domandine facili, facili: Chi davvero rifiuta IL DIALOGO franco ed aperto sulle questioni ecclesiali, come il completo silenzio alle richieste di mons. Schneider sul caso del “dio di Abu-Dhabi” firmato da lui… che è “alto tradimento al Vangelo di Gesù Cristola sola ed unica Via, Verità e Vita, unica missione della Chiesa?? Chi sta rifiutando il dialogo per aiutare a capire cosa insegna davvero LA DOTTRINA Sociale della Chiesa ed il silenzio IMPOSTO sulle gravi critiche mosse dal cardinale Brandmuller sulla Istruzione di lavoro per il sinodo sull’Amazzonia, gravato di eresia e di apostasia nella sua forma sostanziale? L’idea “fissa” allora, non è come la gira abilmente Bergoglio, quella di “cambiare il Papa” e dunque creare uno SCISMA… al contrario! Queste critiche aperte ed oneste, messe SUL TAVOLO del Pontefice, chiedono a Lui risposte VERE E SINCERE…. NON PRETENDONO DI CAMBIARE UNO STILE, lo stile di Bergoglio, ma chiedono SINCERITA’ nelle risposte… NON chiedono e non fanno “uno scisma”, ma chiedono DOTTRINA che è l’unica vera “idea fissa” voluta da Gesù Cristo in quell’affidare la Missione alla Chiesa di “andare e convertire, predicare e battezzare… FARE DISCEPOLI…“, monito del Cristo che, diabolicamente, Bergoglio ha rifilato nell’accusa di PROSELITISMO…. che è invece quello che fanno i suoi amici protestanti come Traettino, apostata perché è un ex-cattolico, il quale fa proseliti accusando i cattolici di mariolatria e di seguire “dottrine sataniche“…. sulla qual questione Bergoglio non solo tace, ma fomenta, alimenta ed incoraggia con le sue parole e gesti fin troppo eloquenti.
debf8878-e2fb-499a-9746-17b85ac6a9dbIn sostanza, e per giungere ad una conclusione ragionevole e ragionata, Bergoglio rigira la frittata da lui ben comandata e dai suoi collaboratori ben confezionata
Secondo Bergoglio, perciò, chi muove critiche e NON ATTENDE UNA RISPOSTA, è colui che vuole lo scisma… e poiché una risposta da lui NON verrà MAI, cosa dobbiamo dedurre da quel suo: “sempre c’è l’azione scismatica nella Chiesa. È una delle azioni che il Signore lascia sempre alla libertà umana. Io non ho paura degli scismi, prego perché non ce ne siano, perché c’è di mezzo la salute spirituale di tanta gente. Prego che ci sia il dialogo, che ci sia la correzione se c’è qualche sbaglio, ma il cammino nello scisma non è cristiano…” ???? Invece di “solo pregare” affinché lo scisma non avvenga, non sarebbe meglio agire più onestamente nei confronti di chi, sul tavolo di lavoro, gli porge le CRITICHE ONESTE?? Si rifletta qui, chi sono i veri nemici del Papa e della Chiesa e del Cristo Gesù.
Chiudiamo con una osservazione IN CHIAVE POSITIVA….. o ottimista se preferite.
Sulla questione del Sinodo per l’Amazzonia, oltre al riportare le giuste critiche mosse dal cardinale Brandmuller sui contenuti eretici e apostati del Testo di lavoro, come avrete notato ci siamo astenuti dal commentare e dal fare “cronaca” perchè lo riteniamo prematuro e perché NON crediamo affatto che Bergoglio cederà al diaconato e al sacerdozio alle donne…. La risposta questa volta ce l’abbiamo in ben due interventi chiari.
  1. Il primo fu quello, sempre da una intervista… vedi qui: “Sull’ordinazione delle donne nella Chiesa cattolica l’ultima parola è stata data da Giovanni Paolo II [che in una dichiarazione dottrinale del 1994 giudicò inammissibile il sacerdozio femminile] e questa rimane“. Lo ha detto Papa Francesco nel corso della conferenza stampa sul volo di ritorno dalla Svezia (novembre 2016), a chi gli chiedeva se fosse possibile, nei prossimi decenni, il sacerdozio femminile nella Chiesa Cattolica….
2) La seconda prova e risposta la troviamo proprio in quest’ultima intervista nella quale, per spiegare la facilità con la quale avvengono gli scismi nella Chiesa, papa Francesco fa un riferimento molto, molto particolare, leggiamo: “Nella Chiesa ci sono stati tanti scismi. Dopo il Concilio Vaticano I, sull’ultima votazione, quella dell’infallibilità, è successo che un bel gruppo se ne è andato, si è staccato dalla Chiesa, ha fondato i vetero-cattolici per essere fedele alla tradizione della stessa Chiesa. Poi hanno trovato uno sviluppo differente e adesso fanno l’ordinazione delle donne“… l’esempio è chiaro ed è NEGATIVO, ossia, non è una lode ai vetero cattolici, ma una conferma dell’essere scismatici per aver dato l’Ordine Sacro alle donne, non si scappa. Il Papa avrebbe potuto citare il fatto che i vetero cattolici sono favorevoli all’aborto, al divorzio ed anche alla eutanasia… temi scottanti e scismatici per stare in comunione con la Chiesa Cattolica, e invece cita UNA SOLA della deviazione: l’ordinazione alle donne… e per Bergoglio non un caso l’averlo fatto, ma è una chiara risposta.
Bergoglio, alias Papa Francesco, si è detto sempre “FURBO” della qual furbizia, lo crediamo davvero, potrebbe rivelare sorprese in futuro…. sorprese “buone” anche contro ogni speranza, dai fatti che stiamo vivendo… In fondo crediamo e condividiamo con tutto il cuore il monito Divino: “L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.  Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.  …” (Is.55,7-11)

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