ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 19 dicembre 2019

Si può applicare rettamente a tutti gli empi, molto di più a lui

LA FINE DELLA STORIA (4° di Avvento: L’ANTICRISTO E IL REGNO DEL MONDO)

L'Anticristo - duomo di Orvieto

L’Anticristo – duomo di Orvieto
  1. Siederà nel Tempio di Dio e proclamerà se stesso dio (2Ts 2).
È oggetto di fede certa che all’interno dei tempi ultimi, cioè della sesta età della Storia, cioè del tempo della Chiesa, si manifesterà l’Anticristo.
Dice sant’Agostino, nel libro XX del De Civitate Dei: «Non v’è dubbio che ha espresso questi concetti sull’Anticristo [san Paolo ai Tessalonicesi] e che non si avrà il giorno del giudizio, considerato come giorno del Signore, se prima non verrà colui che egli chiama apostata fuggitivo, evidentemente, da Dio Signore. Se questo epiteto si può applicare rettamente a tutti gli empi, molto di più a lui».
L’Anticristo rivendicherà un ordine mondialista e religioso: mondialista quanto all’aspetto politico, similmente, ma con intenzioni capovolte, all’Impero Romano – Sacro proprio perché si opponeva all’Anticristo –; religioso, quanto alla fiducia nell’uomo divino.
Non è necessario essere iscritti ai più alti gradi della massoneria internazionale. Non è necessario organizzare in prima persona complotti o sovversioni internazionali. Non è necessario rivendicare religiosamente e coscientemente la dottrina gnostica.
È sufficiente essere indotti e massificati al pensiero unico della pace e della fratellanza; al pensiero unico dei potentati sovra-nazionali; farsi ridurre a pesci non pensanti da allevamento collettivo e intensivo; rivendicare per diritto la possibilità di uccidere gli innocenti, di uccidere se stessi; di plasmare la propria identità sessuale; partecipare a riti di massa, ideologici e pagani, in onore del pianeta; manifestare l’orgoglio di un ordine contro-natura; legittimare per via democratica qualsiasi legge, secondo un illimitato arbitrio di volontà di potere, al di là del bene e del male.
Il nucleo è che Dio venga sostituito con l’uomo. L’uomo nuovo dell’Anticristo non sarà ateo. L’Anticristo – dice san Paolo ai Tessalonicesi – siederà nel tempio di Dio e indicherà se stesso come dio. Proclamerà la divinità dell’uomo, la divinità dello spirito del mondo. La divinità dell’età dell’Uomo. La messianicità auto-redentiva dell’Umanità intera, unita nella pace e nell’unico Stato globale. Proclamerà la fine di ogni identità e ogni confine; la fine di ogni peccato e ogni colpa; la fine del Sacrificio e del Giudizio.
L’Anticristo imiterà in tutto e per tutto Cristo: l’iconografia classica lo dipinge con le stesse fattezze di Gesù a significare il tentativo di presentarsi di fronte al mondo come il vero, unico e definitivo messia. Vorrà – lui come emblema dell’Umanità – essere adorato come dio.
Satana, nel deserto e di fronte a Gesù, è disposto a rinunciare al culto che direttamente o indirettamente riceve nei secoli dalle false religioni e dalle nazioni non esorcizzate, cristianizzate e battezzate. È disposto a concedere tutta la gloria delle nazioni che lui possiede e dà a chi vuole, pur di essere adorato come dio. «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo» (Lc 4, 6-7).
Il suo odio verso Dio ha determinato la guerra nei cieli, contro Michele e i suoi angeli (Ap 12). Il suo odio verso Dio ha determinato la guerra contro Adamo, contro Israele perché da Israele doveva nascere il Cristo, contro Maria perché Immacolata concezione, contro la Chiesa perché sull’Altare si rinnova il Sacrificio della Croce.
Il suo odio è tanto violento e manifesto quanto astuto e subdolo. Perché la Chiesa, nei giorni della Passione, verrà profanata, vilipesa come fu per Cristo. Il Mondo griderà e si glorierà della sua crocifissione. Perché la Chiesa rappresenta l’ostacolo che si oppone all’Anticristo. Satana, consapevole di ciò, attaccherà la Chiesa, al cuore. All’Altare. Verrà meno il Sacrificio. Verrà meno il Potere Vicario. Perché dilaghi ovunque l’apostasia: «Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio» (2Ts 2, 3-4). L’apostasia è il grande peccato. E questo si consumerà non contro Dio, ma in nome di Dio, perché la perversione satanica unificherà le nazioni alla sua ribellione, in nome del bene e della pace, come sfregio a Dio. E la dottrina cattolica conserverà la sua parvenza esteriore, ma sarà illuminata e pervertita dall’interno dalla luce oscura dell’Anticristo. La dottrina gnostica penetrerà nelle fondamenta del Credo. E in nome di ideali mondani, verrà profanata e tradita tramite blasfemie subdole, sottili, ambigue e potentissime.
Nessuno potrà dirsi cattolico, se non colui che aderirà per ignoranza, per paura, per intenzione cosciente alla religione dell’uomo. Nessuno potrà dirsi credente, se non colui che aderirà alla religione mondiale sincretista. Nessuno potrà dirsi uomo, se non colui che considererà se stesso cittadino del mondo, plasmato dalla tecnologia. Nessuno potrà amare, se non colui che considererà amore ogni tipo di perversione istintuale, frutto di fluide identità sessuali. Nessuno potrà dirsi proprietario, se non colui che misurerà il possesso con una moneta-debito. Nessuno potrà partecipare al voto, se non colui che si riconoscerà figlio del Progresso e della Rivoluzione, in nome della età spirituale.
  1. Il regno del mondo
La modernità giunge a tutto questo, dopo un parto secolare, che ha permesso una specializzazione ultima, caratterizzata dalla complementarietà e affinità storica di almeno cinque punti essenziali.
1) la prospettiva internazionalista: fino all’Ottocento l’ordine politico era un ordine di Stati e tra Stati; spesso la guerra era una alternativa contenuta della diplomazia. Dopo le guerre del Novecento e la fine dei due blocchi, nel 1989, si è imposto un ordine globalista e la decostruzione di ogni identità e sovranità, a vantaggio di organizzazioni bancarie e cripto-politiche sovra-nazionali. La stessa famiglia come cellula prima della società è sotto attacco feroce, esplicito e ultra- aggressivo.
2) il controllo genetico cripto-raziale delle nascite e l’applicazione del “darwinismo sociale” su scala mondiale, per mezzo di pratiche eugenetiche ultra-specializzate.
3) L’ideologia religiosa ecologista, che è motivo di revisione teologica del Monoteismo biblico, a vantaggio del sincretismo assoluto dell’idea dell’uomo-divino.
4) L’auto-plasmazione dell’identità sessuale secondo i canoni Gender, come apice della pretesa umana di plasmare il proprio ordine nuovo, contro ogni legge, naturale, positiva, divina. La stessa pedofilia comincia ad essere sdoganata, secondo i canoni di una natura indeterminata. Questo, come apice dell’idea umanista e cabalista di fine 1400, secondo cui l’essenza dell’uomo è amorfa e in divenire illimitato.
5) L’economia di debito, basata sulla emissione, da parte delle Banche centrali, della moneta a debito degli Stati (che quindi perdono qualsiasi reale sovranità su ogni proprietà).

Contro questo regno del mondo e del principe di questo mondo, si erge il Regno di Maria, a cui dedichiamo la 5° meditazione sulla FINE DELLA STORIA, per la settimana di Natale, a cui seguirà l’ultima, per l’Epifania, sulla Passione o primavera della Chiesa e l’eredità di Gioacchino da Fiore.
di Pierluigi Pavone
 https://www.sabinopaciolla.com/la-fine-della-storia-4-di-avvento-lanticristo-e-il-regno-del-mondo/

L’eliminazione del segreto pontificio sugli abusi va molto bene, ma i cattolici americani sono ancora in attesa di chiarezza sull’ex card. McCarrick

In un paio di decreti inattesi emessi martedì mattina, Papa Francesco ha rimosso l’obbligo del segreto pontificio dai casi di abusi sessuali clericali e ha rafforzato il divieto canonico della Chiesa contro il possesso clericale di pornografia infantile. Tutto bene. Ma gli americani dopo 18 mesi aspettano ancora chiarezza sull’ex card. McCarrick.
Ecco un articolo di JD Flynn, pubblicato sul Catholic News Agencyche vi propongo nella mia traduzione. 
Papa Francesco di sera
In un paio di decreti inattesi emessi martedì mattina, Papa Francesco ha rimosso l’obbligo del segreto pontificio dai casi di abusi sessuali clericali e ha rafforzato il divieto canonico della Chiesa contro il possesso clericale di pornografia infantile.
Le mosse sono l’ultima di una serie di sforzi del Papa per riformare l’approccio della Chiesa all’abuso sessuale clericale e alla coercizione, e saranno sicuramente accolte con favore dai cattolici che chiedono una riforma in materia. I cambiamenti legali arrivano, tuttavia, mentre gli osservatori guardano per vedere come Francesco agirà in diversi casi di abuso di alto profilo.
La decisione del Papa di porre fine all’obbligo del segreto pontificio sui casi di abuso, coercizione o possesso di pornografia infantile è una mossa che alcuni riformatori e sopravvissuti agli abusi hanno chiesto sin dall’emergere dello scandalo di Theodore McCarrick nel giugno 2018. Infatti, la Pontificia Commissione per la protezione dei minori ha raccomandato tale azione nel 2017, prima che lo scandalo McCarrick esplodesse.
Formalmente parlando, il segreto pontificio vincola la segretezza degli atti procedurali e sostanziali di un caso canonico riguardante l’abuso o la coercizione clericale, o effettuato, fino a quando il papa ha modificato la legge della Chiesa questa settimana. Ciò significa che i funzionari diocesani e vaticani saranno ora liberi di fornire sintesi di come è stato deciso un caso canonico interno, o, se un caso lo giustifica, anche di rilasciare essi stessi i documenti del processo canonico.
Naturalmente, il decreto del Papa insiste sul rispetto di un’adeguata riservatezza nei casi canonici, soprattutto per proteggere il buon nome di una persona non giudicata colpevole di crimini canonici o di gravi reati morali, ma ora sembra esserci un margine di manovra decisamente più ampio per i funzionari ecclesiastici nell’esprimere giudizi appropriati su ciò che possono rivelare e ciò che non possono rivelare.
Ma c’è anche una sorta di significato simbolico nel decreto del papa sul segreto pontificio. Il segreto pontificio è spesso considerato grave e sacrosanto quanto il sigillo confessionale, e così il suo ruolo nei casi di abuso è diventato, secondo alcune valutazioni, una sorta di deterrente psicologico, impedendo a coloro che si preoccupano di come vengono trattati i casi di alzare una bandiera rossa, o dando l’impressione alle vittime e ai testimoni di non essere liberi di parlare di abuso o coercizione, e la sua gestione da parte della Chiesa.
Anche il segreto pontificio è stato talvolta invocato, a torto, come motivo per cui i funzionari ecclesiastici non hanno denunciato [il caso] alle autorità civili. Il decreto del Papa del 17 dicembre chiarisce, in termini inequivocabili, che un adeguato segreto ecclesiastico non deve impedire la denuncia alle autorità civili, la cooperazione con le autorità civili o la manifestazione pubblica delle accuse delle presunte vittime e dei testimoni.
Il decreto sembra concepito, insomma, per dire che, mentre alcune cose sono adeguatamente riservate, l’impegno per la trasparenza e la responsabilità civile è all’ordine del giorno, e la riservatezza ecclesiastica non deve diventare una barriera pratica, o psicologica, a queste cose.
Il secondo decreto del Papa del 17 dicembre ridefinisce la comprensione che la Chiesa ha della pornografia infantile. Mentre era già un grave reato canonico per un chierico possedere pornografia infantile, il decreto del Papa stabilisce che qualsiasi rappresentazione sessualizzata di persone al di sotto dei 18 anni deve essere considerata pornografia infantile. Fino al decreto, la legge della Chiesa universale ha definito la pornografia infantile come “immagini pornografiche di minori di quattordici anni”.
Per molti americani, questo decreto sembra un’idea di poco conto. Ma mentre molti sostenitori americani della riforma hanno invocato il cambiamento per anni, si è spesso sostenuto che la Chiesa avrebbe avuto difficoltà a criminalizzare il possesso di pornografia che è legale in alcuni stati civili, e che la pornografia che ritrae adolescenti è di fatto legale in alcune nazioni. È stato anche sostenuto che una persona potrebbe accidentalmente possedere materiale pornografico di un adolescente maturo, che egli pensa di fatto essere un adulto.
Il decreto del papa, tuttavia, è stato ampiamente elogiato per aver ignorato questi argomenti e per aver stabilito un nuovo standard ecclesiale di pornografia infantile, in linea con le definizioni della maggior parte degli stati occidentali. Per questa mossa, è probabile che il Papa sia visto come [una persona che fa sul] serio nell’estirpare quanta più perversione sessuale possibile dal clero, e nel farlo in modo diretto.
Infatti, i decreti del Papa del 17 dicembre sono solo l’ultimo dei suoi sforzi per affrontare il flagello dell’abuso sessuale clericale e della coercizione.
La lettera di maggio del Papa, Vos estis lux mundi, ha ampiamente ridefinito gli abusi sessuali clericali e la coercizione, e ha stabilito procedure chiare, e in gran parte ben tenute in considerazione, per il trattamento sia dei sacerdoti, che abusano o che effettuano coercizione, sia dei vescovi accusati di coprire o evitare accuse di abuso o cattiva condotta.
Il summit mondiale di febbraio del Vaticano sull’abuso sessuale ha incoraggiato i leader della Chiesa di tutto il mondo a stabilire standard per la condotta del clero, e ha reso chiara l’aspettativa di una cooperazione con le autorità civili e di denunciare le accuse di abuso e cattiva condotta.
E anche lo sforzo in gran parte abbandonato del Papa ad un tribunale per i vescovi negligenti è stato uno sforzo per affrontare questo problema, stabilito molto prima che lo scandalo McCarrick lo portasse alla ribalta.
Per queste misure, Papa Francesco ha ottenuto i voti più alti per i suoi sforzi istituzionali per affrontare l’abuso sessuale clericale e la coercizione.
Ma allo stesso tempo, il Papa è stato criticato per i suoi evidenti punti ciechi: per aver manifestamente ignorato, in molteplici casi, le accuse che gli sono state portate personalmente dalle presunte vittime o dai funzionari della Chiesa; per aver riabilitato un famigerato sacerdote abusante, per aver trovato lavoro in Vaticano per un vescovo accusato di cattiva condotta (qui si riferisce a Zanchetta, ndr); e per essere lento, o riluttante, a rispondere alle domande su McCarrick.
A dire il vero, il Papa ha agito sul personale. Infatti, il 17 dicembre, lo stesso giorno in cui ha emanato i suoi decreti, Papa Francesco ha accettato le dimissioni di un nunzio apostolico, o diplomatico papale, accusato di cattiva condotta sessuale. Molti osservatori si aspettano che le dimissioni spianino la strada al nunzio perché affronti le accuse penali in Francia.
Francesco ha anche facilitato le dimissioni dei vescovi sotto tiro, come il vescovo di Buffalo Richard Malone, e ha ordinato indagini su altri vescovi, tra cui il vescovo della West Virginia Michael Bransfield.
Tuttavia, il punto centrale delle critiche riguardo l’operato di Papa Francesco sugli abusi non si concentra sulle sue politiche, ma sulle sue stesse decisioni amministrative riguardanti il personale.
Per i cattolici americani, due di queste decisioni sono pendenti.
Il vescovo di Crookston, Minnesota, è il primo vescovo americano ad essere indagato sotto l’egida di Vos estis lux mundi. Il vescovo Michael Hoepnner è accusato di aver fatto pressione su un candidato diaconale per ritrattare un’accusa di abuso, di non aver esercitato un sufficiente controllo su un chierico su un “piano di sicurezza”, e di altri fallimenti del giudizio o dell’amministrazione. Le deposizioni rilasciate al pubblico dimostrano la sua stessa ammissione di non aver rispettato le norme canoniche.
Fonti della sua diocesi dicono al CNA che il vescovo ha quasi completamente perso la fiducia dei suoi sacerdoti, e dei laici cattolici nella diocesi, a causa di queste accuse.
Hoeppner sarà a Roma per la sua visita quinquennale con il Papa a gennaio, e gli osservatori della Chiesa americana cercheranno di vedere se Hoeppner sarà, al momento, rimosso dal suo ufficio, e, in caso contrario, quali informazioni verranno fornite riguardo ai risultati delle indagini del vescovo.
Gli americani sono ancora più in attesa del rilascio di un’indagine vaticana del 2018 ordinata dal Vaticano sulla carriera, le attività e l’influenza dell’ex cardinale Theodore McCarrick, che ha abusato sessualmente, costretto e molestato seminaristi, minori e giovani sacerdoti, secondo un processo penale vaticano.
Il rapporto è una cartina di tornasole immensamente importante dell’impegno della Chiesa per la trasparenza; i cattolici americani hanno chiesto risposte su McCarrick per 18 mesi, e si aspettano che il prossimo rapporto, che si dice sarà pubblicato a gennaio, fornisca loro quelle risposte.
Se i cattolici americani cominceranno o meno a riporre la fiducia nei loro leader dopo un anno tumultuoso dipenderà molto dalla chiarezza e dalla completezza del rapporto McCarrick.
Mentre l’operato del Papa sulla politica è stato reso lucido dai suoi decreti del 17 dicembre, per molti cattolici, ciò che conta ancora di più è se finalmente otterranno risposte sulla rete e l’influenza di Theodore McCarrick.
McCarrick Theodore ex cardinale ora ridotto allo stato laicale
McCarrick Theodore ex cardinale ora ridotto allo stato laicale
Di Sabino Paciolla

1 commento:

  1. L'abolizione del segreto pontificio è lo stesso strumento della commissione del Senato che può decidere se Salvini debba o non debba essere processato:un'arma straordinaria per eliminare i nemici scomodi,e ricattare gli "amici"che potrebbero dimenticarsi di esserlo!
    Vengono fatti sparire "i documenti"compromettenti di chi è schierato con il cardinal Bergoglio,si minacciano coloro che prendono le distanze dalle sue eresie,magari "aggiungendo" qualche testimonianza, avuta dopo averla ben pagata e si lascia che chi ormai ha fatto la scelta di restare fedele all'unico vero papa Benedetto XVI,venga sbranato dai lupi che gestiscono la "giustizia"umana anche se innocenti dei reati accusati(vedi cardinal Pell) AAAH annamo bene annamo...proprio bbene,direbbe sora Lella di questa falsa chiesa se fosse ancora in questo folle mondo!

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